17/10/13

Le super-supernove: un gesto di altruismo stellare **

Non è molto che sono state scoperte esplosioni stellari di eccezionale luminosità, chiamate proprio supernove superluminose. L’idea che ciò dipendesse solo dalla massa dell’oggetto iniziale non sta in piedi e si deve accettare un aiuto diretto da parte di ciò che sta trasformandosi in uno dei più “piccoli” oggetti dell’Universo. Un grido per farsi notare e regalare informazioni fondamentali?

Permettetemi di spiegare questa nuova ricerca in modo molto descrittivo e poco “serioso”. Gli spunti avventurosi ci sono tutti e ormai tra noi ci capiamo benissimo.

Parliamo prima dei problemi delle osservazioni umane nel cercare di  giungere fino alle fasi più giovani dell’Universo (o più antiche per noi). Gli oggetti che possono raccontarci le prime fasi evolutive del Cosmo sono senza dubbio le galassie primigenie. Sono loro le strutture più grandi e luminose e sono le uniche che possiamo sperare di osservare dopo che la loro luce ha viaggiato per più di tredici miliardi di anni.

Tuttavia, la luce delle galassie così “lontane” e giovani arriva a noi troppo debole per permettere agli strumenti di studiarle in dettaglio. Delle ombre vaghe, dei batuffoli appena accennati, ben poco per entrare nei dettagli. Fortunatamente, esse posseggono sovente un motore estremamente attivo, il loro buco nero centrale che lavora al massimo dei giri. Talmente violento nelle sue fasi di “alimentazione” che si vede solo lui e la galassia scompare nella sua luce intensissima. Parlo, ovviamente, dei quasar.

Un bel vantaggio, ma anche un’informazione parziale. Sì, si riesce a capire molto, ma non abbastanza riguardo all’età di ciò che stiamo vedendo. Dobbiamo affidarci solo e soltanto alla legge di Hubble, magnifica finché si vuole, ma sempre molto approssimata quando si arriva così lontano. Inoltre, la distanza o l’età (concetto molto più corretto, come abbiamo spiegato QUI e negli articoli ad esso correlati) viene calcolata con un solo metodo e sappiamo bene che… più si è e meglio si lavora. Sarebbe magnifico avere una conferma del redshift attraverso un altro tipo di misura. In poche parole, ottenere ciò che si è riusciti a fare per le galassie vicine, dove è possibile calcolare la distanza sia attraverso le supernove di tipo Ia sia attraverso le cefeidi.

Per le galassie lontane abbiamo solo la legge di Hubble legata alla misura del redshift. Meglio che niente, però…

Se chiedessi a un astronomo cosa desidererebbe avere a disposizione per migliorare la faccenda, la risposta sarebbe una e una soltanto: “Datemi delle candela standard, come le supernove di tipo Ia. Loro si vedono benissimo anche in galassie abbastanza lontane!”. Ovvio, ma … impossibile! Anche le supernove di tipo Ia (quelle che nascono da un’esplosione di una nana bianca, in un sistema binario, che è stata “ingrassata” fino a 1.4 masse solari dalla compagna) hanno i loro limiti. A distanze superiori a pochi miliardi di anni luce (ossia relative a pochi miliardi di anni fa) anche le supernove “normali” diventano invisibili. Ci vuole qualcosa di meglio. Qualcosa di luminosissimo, come i getti dei buchi neri, che -però- non debba la sua luminosità a un processo del tutto casuale, ma a qualcosa che possa essere definito molto bene e che sia strettamente legato alla massa della stella, alla sua luminosità e ad altri parametri di cui sia facile costruire un modello “standard”, sempre uguale a se stesso. Insomma, un processo tipo quello delle supernove di tipo Ia, che DEVONO avere tutte la stessa massa (NEWS!! Le supernove Ia potrebbero non essere così affidabili come candele standard)

Tra il dire e il fare c’è di mezzo… lo Spazio immenso che ci separa dalla galassia antichissima. Anche la luce si “stira” a tal punto che quando arriva è ormai allo stremo e i suoi fotoni hanno ben poco da dire. Messaggeri che hanno praticamente perso il loro messaggio per strada.

Ricapitoliamo: i quasar, ossia i buchi neri potentissimi delle galassie attive, riescono sovente a far giungere la loro luce, ma non seguono uno schema regolare e non danno aiuti aggiuntivi alla determinazione della loro distanza, a parte il redshift. Le supernove di tipo Ia avrebbero questa possibilità, ma non riescono a farci arrivare l’informazione della loro esistenza.

L’ideale sarebbe un nuovo tipo di supernova, molto più luminosa, ma che segua un processo ben identificabile e modellabile.

Non sconfiniamo nuovamente nella MQ e nella capacità di far avvenire quello che si vuole (o qualcosa del genere). Fatto sta, però, che questi nuovi fari cosmici si sono probabilmente trovati: le supernove superluminose.  Essendo state scoperte da poco è abbastanza ovvio dire che è difficile trovarle nelle galassie vicine (le avremmo già scoperte molti anni fa). E’, perciò, facile pensare che siano legate a oggetti molto lontani, che non si vedrebbero assolutamente senza queste esplosioni fuori dalla norma. Sì, magnifico, ma possono dirci qualcosa sulla loro distanza? O sono pazze come i buchi neri galattici?

E’ venuto il momento di studiarle meglio e di capire il meccanismo attraverso cui si producono. Solo così si potrà dire se servono veramente o se sono solo un'anomalia bellissima, ma non utile come misuratore di distanza.

La prima idea a riguardo non era molto ottimistica. Probabilmente, erano legate all’esplosione di stelle di massa eccezionale. Ossia, seguivano una legge molto empirica: più erano massicce e più il ”botto” era luminoso. Dato che non si vedevano nello spazio vicino erano probabilmente tipiche del periodo giovanile dell’Universo. Conclusione, questa, del tutto ammissibile, dato che sappiamo bene che, probabilmente, le galassie primordiali contenevano veri mostri stellari che duravano un attimo e producevano fuochi d’artificio stupefacenti. Bastava sapere questo? Purtroppo no, dato che la relazione massa luminosità per quelle stelle aveva due incognite su tre variabili: si conosceva solo la luminosità apparente, ma non quella assoluta e nemmeno la distanza. La massa va con la luminosità assoluta e quindi un modello univoco era impossibile.

L’ideale era capire se vi fosse un processo particolare che permettesse di valutare la massa attraverso il meccanismo capace di produrre un lampo così violento. In  qualche modo ottenere ciò che si sa sulle supernove di tipo Ia, per le quali si conosce la luminosità apparente dalle osservazioni e la massa (ossia la luminosità VERA) attraverso il processo formativo, ossia il raggiungimento del limite di Chandrasekhar (che ormai conoscete bene sia da vari articoli sia dai libri che trovate nella pagina relativa (un po’ di pubblicità, non guasta mai…).

Una speranza, confortata però dal fatto che era difficile spiegare l’enorme luminosità solo in base a una massa gigantesca (ma poco quantificabile). E’ stato, perciò, prospettato un meccanismo particolare, ma che potrebbe essere quello giusto. Se lo fosse, mi sbilancio a dire che varrebbe quasi un Premio Nobel, dato che ci permetterebbe di fare un passo in più sull’argomento “caldissimo” dell’accelerazione dell’espansione dell’Universo, potendo verificare come si gonfiava il “palloncino” tanto tempo fa.

Non si può ancora gridare vittoria, ma vediamo, comunque, come funzionerebbe la faccenda.

Il meccanismo proposto sfrutta un aiuto reciproco inaspettato tra stella che sta “morendo” e materia che sta lasciandola. Noi, uomini, diremmo: “Ognuno pensi ai fatti suoi. Io, materiale espulso, ho già da pensare a inseminare lo spazio con i miei elementi pesanti che potranno creare altre stelle, pianeti e anche voi esseri umani. Mi pare abbastanza e non ho certo voglia di pensare anche a come farmi localizzare temporalmente”. Il nucleo che sta collassando direbbe: “Ho da pensare a una nuova e difficile esistenza. Tutta la mia massa si ridurrà entro un volume di poche decine di chilometri. I miei protoni ed elettroni non riusciranno a sopravvivere alla pressione terrificante e mi riempirò di neutroni. Non è cosa semplice da gestire, senza tralasciare il fatto che potrei diventare perfino un buco nero con tutti i problemi che comporta. Che il materiale vada dove vuole, la mia parte l’ho già fatta e, dato che nessuno pensa più a me, perché dovrei pensare agli altri?”

E, invece, le stelle non ragionano così. Il nucleo che collassa ha ancora capacità inaspettate. Se esso possiede un campo magnetico potentissimo, quest’ultimo si combina in qualche modo alla rotazione mostruosa (centinaia di giri al secondo) dovuta alla conservazione del momento angolare (la solita pattinatrice sul ghiaccio): un’enorme energia intrappolata. Fin troppa per una stella che sta cambiando stile di vita. Forse non saprebbe che farsene. In ogni modo, decide abbastanza in fretta.

La sua velocità di rotazione tende a diminuire, e l’energia si trasferisce al campo magnetico e viene liberata verso l’esterno. In parole povere diventano delle magnetar di cui abbiamo parlato varie volte, ad esempio QUI.

magnetar
Visione artistica di un magnetar (da solo e senza l’espulsione di materia). Fonte: ESO/L.Calçada

In un modo o nell’altro queste fantastiche “dinamo”  fanno un  regalo inaspettato al materiale che sta espandendosi, donandogli una quantità di energia eccezionale che si traduce in una luminosità spaventosa, centinaia di volte superiore a quella delle normali supernove.

Se i modelli che si stanno costruendo riusciranno a spiegare sempre meglio questo processo di grande fratellanza e condivisione energetica (e dargli una veste legata strettamente alla massa in gioco) sarà forse possibile trasformare questi oggetti in nuove “torce” standard, capaci di illuminare i primordi dell’Universo. Abbiamo di fronte, probabilmente, non stelle supermassicce, superiori alle 150-200 masse solari, ma stelle di qualche decina di masse solari con caratteristiche molto particolari.

Forse sono stato preso da un’euforia esagerata, che nemmeno gli autori dell’articolo provano veramente (è il bello di essere fuori dai giochi e dare libertà alla fantasia). Comunque sia, questi oggetti gettano luce sui fenomeni più antichi dell’Universo, permettendoci di vedere come differisce il materiale espulso dalle stelle di “quei tempi” da quello che si produce in tempi ben più recenti. E non è cosa da poco…

Per finire, una delle mie “solite” considerazioni semi-filosofiche e una decisione poco… democratica.

Le stelle, anche quando stanno passando i momenti più critici della loro vita, non perdono di vista la condivisione e la partecipazione. I nuclei sono ancora capaci di aiutare il materiale che fugge. Un esempio per gli uomini che sembrano, in questi tempi di “migrazioni”, non seguire questa regola fondamentale. Aiutare il proprio simile porta sempre un vantaggio. Quando lo capiremo? Eppure siamo anche noi Universo e dobbiamo alle stelle la nostra esistenza. Impariamo da loro e capiremo meglio chi siamo, dove andiamo e perché andiamo…

La decisione poco democratica riguarda, invece, la cadenza degli articoli. Vi ho fatto esprimere le opinioni a riguardo e poi, invece, sto facendo di testa mia. Vi spiego perché: il numero di articoli che sto scrivendo cresce molto in fretta. Potrei fermarmi per un po’, ma mi sembra un peccato tralasciare qualcosa che reputo interessante per voi e per me. Inoltre abbiamo messo in cantiere spunti particolari, come la matematica, la MQ, l’astronomia elementare, Venere, ecc. Insomma, troppa carne al fuoco e non vorrei bruciarla. Ragione per cui sono costretto a velocizzare l’uscita di nuovi articoli, per non perdere il filo della situazione. Vi prometto di pensare a qualcosa che riesca a mantenere sempre bene in vista le pubblicazioni apparse a un ritmo troppo rapido per chi lavora e/o ha molto meno tempo a disposizione di un vecchio pensionato come me. Magari una sezione dove si riassumano i concetti trattati nell’ultimo mese o qualcosa del genere. Accetto, ovviamente, aiuti per  questo scopo. Dobbiamo lavorare insieme!!!

L’articolo originale è su Nature e costa i soliti 30 dollari. Non inserisco nemmeno il link… in questo tempo di crisi!

42 commenti

  1. Andrea I.

    Enzo, la cosa mi sta facendo riflettere parecchio....Se prendiamo per buona l'accelerazione dell'espansione dello spaziotempo, non dovremmo considerare anche la differenza che una espansione piú "lenta" potrebbe avere sull'efficacia delle forze che regolano i fenomeni tra masse/energia?

  2. Jacopo

    Probabilmente lo studio magnetar "recenti" potrà aiutare sicuramente a capire meglio queste super-supernove. Certo che ai suoi albori l'universo aveva davvero tanta energia da smaltire.....le stelle supermassicce sembrano fatte apposta per creare subito e tanti elementi pesanti, poi ci pensano le super-supernove a distribuirli alla svelta! Come dire "sono appena nato, ma mi dò subito da fare"  :)

  3. davide1334

    non so se ho capito bene, si ipotizza che queste supersupernove possano avere un valore standard(una sorta di "altro" limite di chandrasekhar) legato alla luminosità per poter poi misurare la distanza di galassie lontanissime?delle super candele,insomma...è così?

  4. @Andrea,

    scusa ma non ne vedo il nesso. O, meglio, forse non ho capito la domanda :oops: 

    @Iacopo,

    sembra proprio di sì. Un bel colpo subito e poi via più ytanquillamentee (si fa per dire...)

    @Davide,

    la speranza è quella, ossia qualcosa che leghi massa con luminosità assoluta. E che la massa si riesca a limitare in modo abbastanza ristretto. Tutto da veder e da studiare...

     

  5. alexander

    ahhh allora! l'articolo e' bellissimo e mi ripropongo di fare numerose domande quando torno a casa!
    per quanto riguarda ulteriori proposte posso dire che e' eccellenti l'idea delle sottocategorie in corrispondenza della sezione articoli. L'unica cosa e' che creerei un maggior dettaglio o, in alternativa, un minor dettaglio. adesso convivono sotto categorie molto ampie (come cosmologia) e anche molto limitare (come terra)
    in  

  6. alexander

    ps. dimenticavo: la sezione commenti recenti e' gia' stata migliorata tanto ma non riesco a srarci dietro lo stesso...  :(
    secondo me bisognerebbe, cliccando su commenti recenti, aprire una finestra dedicata in cui si ha il nick, l'oggetto, una piccola anteprima di tutti i commenti fino ad almeno almeno la settimana precedente...
    non mi odiare stefano! :-P  

  7. Andrea I.

    Mi sembra di aver capito che questi oggetti sono stati osservati solo lontani rispetto a noi nello spazio/tempo quindi rappresentano un passato remoto giusto?. Forse sto facendo confusione io, ma nel loro presente l'espansione dovrebbe essere stata piú "lenta" rispetto a quella nel nostro presente no?
    Possiamo supporre che questo potesse influire in un qualche modo sulla vita di queste stelle o non c'entra assolutamente nulla?
    Forse ancora non ho metabolizzato bene il concetto e i meccanismi che stanno dietro a questa benedetta espansione dello spaziotempo... :oops:

  8. caro Alexander,

    hai pienamente ragione. Potrei ampliare le categorie (non so però quante ne ho a disposizione...). Anzi, magari, potreste darmi una mano a stilare un elenco che sia più facilmente consultabile (pensavo proprio: buchi neri, stelle di neutroni, sequenza principale, sistemi doppi, fuori sequenza, nane bianche, ecc., ecc.). Per il resto, invece, non metto lingua... imbranato come sono.

     

  9. caro Andrea,

    direi proprio di no. La vita di una stella e tutte le sue interazioni con i vicini di casa sono fenomeni locali e non sono toccati dall'espansione dell'Universo, se non in maniera risibile. Chi domina è la gravità. Pensa a noi e al sistema solare. Non vi sono variazioni sensibili dovute alla dilatazione dello spazio...

    Oltretutto, non è detto che nei tempi remoti l'espansione fosse minore. Anzi, dovrebbe diminuire con il passare del tempo (se l'Universo fosse piatto). L'anomalia è l'accelerazione di oggi (se veramente confermata). Non è detto, però,che quella di 13 miliardi di anni fa non resti comunque più grande di quella di oggi. Ricordiamoci che non era tanto tempo prima che vi era stata l'inflazione!

     

  10. Andrea I.

    Capito, peró la cosa mi incuriosisce parecchio. Ad esempio ora ho la tremenda pulsione di cercare di capire "come" si sviluppa la lotta tra gravitá e espansione...Urge ripasso su libri e articoli :mrgreen:

  11. @alexander
    Se vuoi stare dietro a tutti i commenti con la certezza di non perderne nessuno non è necessario fare altre modifiche. Ti basta sottoscriverti ai feed rss dei commenti. In alto a destra ci sono le icone.

    @Enzo
    di categorie ne puoi creare infinite, ma Alexander si riferiva agli ultimi commenti che appaiono sulla destra  

    edit: ops, non avevo letto il post precedente. Sorry! ;)

  12. caro Stefano, nel messaggio prima aveva parlato di categorie... pensavo addirittura di fare sottocategorie in modo da arrivare velocemente al "sodo".

     

  13. Si avevo capito, ho editato il post precedente ;)

  14. Stefano... ho inserito due sotto pagine di proposte, ma non me le fa vedere... Dove ho sbagliato?

     

  15. Pagine e sottopagine da mettere nel menu non sono fatte in automatico, ricordi?
    Le ho inserite a mano, ora dovresti modificare la pagina Proposte principale, inserendo i due link alle proposte dei e per i lettori. Come hai fatto per le presentazioni 

  16. OK, ma come faccio a inserirle come linkabili... Ossia qual'è il loro indirizzo? Quello che vedo quando le edito? Temo di no...

     

  17. vedo che se clicco su proposte non mi dà la pagina generale, ma già quella per i lettori... eppure l'ho scritta come principale...

    Se invece vado direttamente alle sottopropoiste tutto va bene...

     

  18. alexander

    Veramente un articolo interessantissimo, come al solito tra l’altro!
    Però purtroppo non mi è del tutto chiaro:
     
    -          Queste stelle dovrebbero avere un campo magnetico eccezionale?
     
    Se non mi sbaglio questo dovrebbe generarsi dal fatto che queste stelle hanno una rotazione (o il plasma al loro interno) estremamente veloce…
     
    -          Lo sbalzo di energia che avviene con il collasso e che irradia il gas espulso è da attribuirsi al campo magnetico o all’energia rotazionale che viene convertita in altra energia ed espulsa?
    Insomma mi ero fatto il seguente “viaggio mentale”, memore di una interessantissima discussione (credo con red ma non ne sono sicuro):
     
    -          Einstain ci dice che nulla può viaggiare oltre la velocità della luce.
     
    -          Una stella che collassa in una stella di neutroni o un buco nero, se ruotava su se stessa a velocità altissima, per la conservazione del momento angolare dovrebbe aumentare enormemente la sua velocità di rotazione.
     
    -          Teoricamente, usando la fisica classica, nella sua rotazione potrebbe anche superare la velocità della luce ma, non essendo questo possibile, dovrebbe in qualche modo espellere la sua energia cinetica.
     
    -          In questo modo avremmo la candela standard, l’elemento oggettivo diventa il raggiungimento della velocità di rotazione della luce da parte della stella che porta all’espulsione di energia…….
     
     
     
    Concettualmente è possibile?  perché ad occhio non mi sembra un fenomeno cosi raro anche per le stelle “attuali” della nostra galassia……
     
     
     
    Un altro dubbio, mi ricordo di un tuo articolo dove, se non erro, parlavi del fatto che al momento della trasformazione in buco nero ci fosse un istante molto piccolo in cui il campo magnetico della stella si spezza esattamente nel momento in cui la stella si ritira all’interno dell’orizzonte degli eventi.
     
    Questa rottura potrebbe produrre una energia cosi grande di cui si parla?
     
    Perché anche questo ad occhio dovrebbe essere un fenomeno comune e non di cosi grande energia…
    Quindi in pratica credo di non aver capito bene il meccanismo di questa enorme produzione di energia!  8-O

    PS. Non può essere la scoperta dei buchi bianchi vero?
     

  19. caro Alexander,

    attenzione che qui siamo ancora nel campo delle stelle di neutroni: nessun buco nero. La loro particolarità è dovuta proprio al fatto che pur proveniendo da stelle gigantesche non finiscono come buchi neri, ma restano stelle di neutroni (dovrebbe essere spiegato in uno degli articoli che ho citato). Il meccanismo di produzione di energia è solo dovuto al fatto che la stella è costretta a diminuire la sua velocità e quindi a liberare momento ed energia che viene espulso tramite il campo magnetico...

     

     

  20. caro Alexander,

    riguardo all velocità di rotazione superiore a quella della luce, ti consiglio di andare a rileggere questo articolo

    http://www.astronomia.com/2013/03/05/scavando-in-fondo-al-buco/

    ... forse ti chiarirebbe la situazione. Una particella su un buco nero è soggetta alla deformazione dello spazio che ruota e lui può benissimo andare più veloce della luce. Resta, comunque, il fatto -che diceva anche Red- che prima di diventare buco nero se supera una certa velocità la stella si spacca. Se non si spacca è perchè ormai la densità è quella di un buco nero e ricadiamo nel caso di prima...

     

  21. Andrea I.

    É Alexander Enzo :mrgreen: Peró ne approfitto anche io :wink:

  22. :oops: chiedo scusa Andrea.... ho modificato le risposte.... GRAZIE!!!

     

  23. alexander

    @Enzo
    Purtroppo l'articolo segnalato lo avrò letto almeno una decina di volte..
    Evidentemente malgrado gli sforzi rimane ben al di la delle mie possibilità.. :(
    Avevo capito i motivi della rotazione dello spazio tempo piu veloce della luce ma mi ero creato la convinzione che dipendesse da piu elementi, non solo la velocità di rotazione della singolarità (ad esempio entrava in gioco anche la massa).
    Ricollegandomi quindi alla relatività (iche afferma che nulla puo viaggire piu veloce della luce nel vuoto escluso lo spazio stesso) avevo dedotto che la singolarità ruotasse piu lentamente della velocità  della luce... 
    Che disdetta, credo che questo sia proprio il caso in cui è insufficiente ragionare, servono solide basi di matematica...   :(  

  24. non vorrei mettere il dito nella piaga... ma la massa c'entra e come! Infatti, si parla essenzialmente di momento angolare e non di rotazione pura e semplice... Il vero parametro fisico è lui!

    Forse bisognerebbe fare un po' di ripasso generale anche della relatività... ma, acci, troppa carne al fuoco! In ogni modo, non dobbiamo scoraggiarci. Anche se non si capisce proprio tutto, va bene lo stesso. L'Universo ha ancora tante cose da insegnare e certe "bizzarrie" si possono anche lasciare in attesa...

     

  25. foscoul

    Una domanda per Enzo ho letto della scoperta della magnetar Herbig-Haro lascio il link per chi avesse voglia di leggere l'articolo, http://nicolafacciolini.blogspot.com/2013/08/scoperta-la-super-magnetar-registrato.html e pensavo se gli sviluppi delle osservazioni su questa magnetar e di come interagisce sulla materia circostante potessero essere utilizzati come paragone anche per capire gli eventi delle supernove superluminose certo considerando che l'Herbig-Haro si trova ad "appena 6500 al e la supernova sl a 12 miliardi di anni luce una bella differenza no ??? valgono le stesse regole o il discorso cambia???   Grazie
     

  26. foscoul

    Pongo la questione in altri termini per esser più chiaro: La magnetar Herbig-haro se si trovasse a 12 miliardi di anni luce potrebbe creare una cosidetta supernova superluminosa o non ci sono le stesse condizioni dell'universo primordiale?  L'idea era di usarla come termine di paragone per utilizzarla come "faro" per calcolare con precisione maggiore le distanze... :roll:

  27. foscoul

    Scusate il nome della  Magnetar è  SGR 0418+5729 :oops:  Herbig-Haro ne è il risultato... 

  28. caro Foscoul,

    sono un po' allibito dalla notizia che riporti... Devo andare più a fondo, per capirne le motivazioni e la veridità..

    Gli oggetti HH sono realtivi a nascite stellari e non certo a supernove. Che vi siano getti di materia non vuol dire poter accomunare i due tipi di oggetti, a meno di non cambiare completamente la nomenclatura...

    Mi puzza di bruciato o quantomeno di confusione...

     

  29. foscoul

    Ciao Enzo forse ho capito male pensando che ci fosse un nesso comunque se ti va leggi l'articolo e illuminami magari spiegandomelo come sai fare tu grazie infinite :wink:

  30. come pensavo...

    sono tre cose distinte:

    una cosa è una supernova pilotata da un magnetar (come quella dell'articolo e relativa a galassie lontanissime), un'altra è un magnetar a se stante (il nucleo che rimane e che ha un campo magnetico intensissimo) e un'altra ancora è l'oggetto HH che è un fenomeno relativo a stelle di pre sequenza...

    Una cosa alla volta, per carità...

     

  31. caro foscoul,

    purtroppo non posso stare dietro a tutte le notizie o presunte tali che escono sulla rete. Da quanto ho capito il signore di questo articolo ha inserito due articoli completamente diversi (uno su un magnetar e uno su un oggetto HH). Una prima stima della competenza del blogger è il fatto che cita Bignami come "importante" dato che è amico di Piero Angela... Voglio ricordare che Bignami è stato direttore dell'ASI per molti anni ed è un astrofisico di valore, mentre Piero Angela è solo un giornalissta divulgatore (sicuramente bravo) che può solo cercare di interpretare ciò che gli scienziati propongono.

    Veniamo al sodo. Per quanto sappia io la magnetar considerata come eccezioinale, lo è, ma per altre ragioni

    http://www.media.inaf.it/2010/10/14/il-magnetar-che-non-taspetti/

    Avevo  parlato anche io di questo tipo di oggetti

    http://www.astronomia.com/2013/07/05/una-popolazione-semi-sconosciuta-aggiunge-mistero-a-mistero/

    Sembra proprio che il blogger abbia preso fischi per fiaschi... Almeno ciò è quello che capisco al momento.

    Sugli oggetti HH, avevo già parlato anch'io,

    http://www.astronomia.com/2013/08/25/tu-chiamale-se-vuoi-emozioni-hh-4647/

    ma è un tipo di oggetti del tutto diverso e non vedo perchè inserirli di fila senza alcuna pausa.

    In ogni modo ben poco c'entrano con il tema dell'articolo... sia uno che l'altro...

    Che dire: non posso certo stare dietro a tutto ciò che esce sui blog più o meno competenti. Nè ho voglia di farlo (sono già saturo così, cercando di estrarre le migliori notizie e offrirle con visioni semplificate) e nemmeno posso cercare di capire o spiegare se dicono o no sciocchezze o imprecisioni.

    SE vi fidate, seguite i miei articoli e vedrete che le cose più vere, serie e interessanti saranno prima o poi toccate, ma con un po' di calma e pazienza. Non posso sentirmi responsabile di altri blog... :cry:

     

  32. peppe

    sto seguendo con grande interesse questa discussione, per ora però preferisco non espormi poichè sto ancora studiando l'articolo :mrgreen:
    vorrei solo sottolineare la bellezza delle immagini astronomiche che si possono trovare sul sito di ESO/L.Calçad dal quale enzo ha preso l'immagine della magnetar..

  33. foscoul

    Enzo scusami se ti ho fatto tribolare :cry: imparerò prima di porti dei quesiti a verificare attentamente le fonti magari andando prima a verificare leggendo i tuoi articoli. Quello sugli HH mi era sfuggito ma ora sicuramente andrò a studiarmi. :oops:

  34. caro foscoul,

    non ce l'ho certo con te. Mi fanno, però, un po' arrabbiare tutti questi blog "scientifici" mantenuti da personaggi che ben poco capiscono di ciò che scrivono. Sembra un processo di copia e incolla senza nemmeno aver riletto ciò che si è scritto. E ce ne sono anche di molto peggio... Scusa se mi sono un po' alterato, ma sai come sono fatto quando vedo la scienza strapazzata dai media e dai falsi tuttologi...

    Per scaricarmi mi sa che scriverò presto un articolo sul global warming... :mrgreen:

     

  35. foscoul

    Buona idea con le arrabbiature che ti procurano questi blogger da strapazzo sai come ti sale la temperatura mica vorrai essere incolpato del surriscaldamento globale??? :mrgreen:  :wink:

  36. Supermagoalex

    Ho letto anch'io l'articolo in questione e mi è sembrato subito molto confusionario. Chi non è competente dovrebbe (anzi, deve) astenersi nello scrivere articoli scientifici, in quanto oltre a fare delle pessime figure difronte ai professionisti del settore, rischia di generare confusione negli utenti poco esperti. Come dice Feynman nel suo libro, a queste persone basterebbe fare una domanda sull'argomento davvero banale, proprio a livello di un bambino, per mandarli completamente nel pallone  :-|
     

  37. foscoul

    Ciao mago e grazie per la solidarietà :-D   Enzo ma una magnetar come quella scoperta se si trovasse a una distanza diciamo superiore ai 10 miliardi di al riuscirebbe a farci giungere i suoi bagliori 8) ???   Grazie!! 

  38. si spera proprio quello! la loro luminosità sembre competere con quella dei buchi neri centali se non superarla.

     

  39. gabriel

    Salve Vincenzo vorrei verificare di aver capito bene quanto scritto. 
    Sono state scoperte delle super stelle che danno origine a super super nove le quali perdono oltre il 95% della propria massa in fase di pre supernova. Si creano delle magnetar (analoghe a quelle della nostra galassia), essendo però il 95% della massa espulsa dalla stella un valore molto più grande rispetto a quello della massa espulsa dalle più grandi stelle che avevamo osservato finora, il materiale che riceve energia dalla magnetar è molto di più e noi riusciamo a vederlo. Ho sbagliato qualcosa?

  40. direi che è praticamente perfetto! Aggiungerei che il forte campo magnetico aiuta a "illuminare" maggiormente il materiale espulso. :-P

     

  41. gabriel

    grazie  :)

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