Categorie: Curiosità
Tags: fenomeni artificiali fenomeni naturali
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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E se l’uomo e le sue azioni fossero naturali?
Oggi mi sono svegliato con tanti pensieri che mi giravano in mente (sarà la vecchiaia?) e ho voglia di impostare una discussione con voi riguardo ai confini, spesso ambigui e poco analizzati, tra fenomeni naturali e fenomeni artificiali.
Non è facile parlare di certe cose con le persone che vivono fisicamente attorno a noi (a parte pochi casi) e questo blog è spesso uno sfogo più che necessario: una vera boccata d’aria fresca. Vorrei perciò affrontare un argomento particolarmente ambiguo e spesso -forse- frainteso. Vi comunico che farò la parte del “giaguaro” e quello che cercherò di dimostrare non lo penso veramente, anzi finora mi sono sempre schierato dall’altra parte della barricata. Però, nelle scuole di pensiero dell’antica Grecia si faceva spesso quest’opera dialettica proprio per stimolare confronti e discussioni o addirittura “polemiche” nel vero senso del termine.
Parto subito attraverso alcune considerazioni di base. L’Universo è Natura e quindi ciò che capita durante la sua evoluzione va considerato “naturale”. Il Sistema Solare è, quindi, Natura così come lo sono state le lotte tra molecole e condizioni esterne. Certe reazioni chimiche sono avvenute a scapito di altre. Per ottenere x è stato necessario distruggere y. Questo stile di vita è visibile nelle stelle e nei dischi proto planetari e ovunque nel Cosmo. Qualsiasi sia il risultato è giustamente considerato opera naturale.
Andiamo avanti. In un pianeta in cui dominavano temperature e condizioni al contorno estremamente particolari, si sono sviluppate delle forme di vita biologica. Esse si nutrivano di quello che avevano a disposizione, nuovamente distruggendo qualcosa (gli zuccheri, ad esempio) per costruire nuove forme di energia e nuove strutture cellulari. Esistevano perfino dei soldati di ventura (gli enzimi) che aiutavano i più forti nella loro opera di distruzione. Anche questa era Natura.
Poi, un po’ alla volta, altre forme biologiche hanno imparato a utilizzare le risorse che le circondavano e che mutavano seguendo le bizzarrie dei fenomeni astronomici. Hanno sveltito e migliorato certi processi e hanno immesso in atmosfera un veleno terribile per i loro antenati: l’ossigeno. Un’opera di “inquinamento” che ha sconvolto e limitato drasticamente il potere dei primi abitanti del pianeta. Una vera e propria guerra chimica che ha avuto un netto vincitore, relegando i meno abili a un ruolo secondario. Vi erano “razze” che mangiavano la CO2 e producevano quell’ossigeno che serviva a far sopravvivere e a potenziare un'altra “razza”. Un armistizio, una pace più o meno duratura. Tuttavia, sempre e comunque, naturale.
Una pace solo apparente, però: gli erbivori distruggevano le piante e i carnivori facevano lo stesso con gli erbivori. Una guerra “fredda” o -se volete- una guerra “cronicizzata”. Gli episodi cruenti e terribili erano frequenti. A volte i carnivori dominavano, a volte venivano selezionati e limitati da nemici ancora più infidi e nascosti: i batteri, i microbi e le loro epidemie. Le stesse piante erano capaci di immettere veleno nelle foglie per ridurre i loro assassini. Comunque, era sempre e comunque Natura.
In questa situazione di stabilità critica si divertivano non poco i fenomeni geologici: periodi di caldo e di freddo estremi, vulcani e spaccature tra i continenti, l’arrivo di un asteroide o di una cometa. Una dura lezione per i “potenti” del suolo e del mare che venivano duramente ridimensionati e che dovevano ripartire da zero o cambiare completamente le gerarchie del loro potere acquisito in milioni di anni di gestione dura e severa. Perfino i piccoli e insignificanti mammiferi riuscirono con l’aiuto di una enzima spaziale (un asteroide) a vincere una battaglia, contro i dinosauri, che sembrava persa fin dall’inizio. Anche questi drammi sono stati, però, naturali.
Nacque l’uomo, in varie parte del globo. Condizioni esterne non certo gentili con loro costrinsero un gruppo che viveva nel centro dell’Africa a mettersi in moto e ad abbandonare la loro casa biologica. Dovettero alzarsi su due gambe e imparare molto e in fretta attraverso la loro migrazione. Arrivarono un po’ ovunque e si scontrarono senza pietà con altri meno “preparati” alla dura vita quotidiana. Guerre terribili nuovamente, durate ben di più di quanto la nostra breve storia ci racconta sui nostri avi ben più prossimi. Nel frattempo le glaciazioni non si ponevano problemi di comprensione e sterminavano le popolazioni già in lotta tra di loro. Tuttavia, anche queste impietose soluzioni erano Natura.
Tutto ciò che era capitato e che capitava era frutto solo e soltanto delle leggi naturali. Così almeno siamo tutti pronti a concludere. Se esplode un vulcano, se un'epidemia distrugge i cervi di una certa zona, se la siccità costringe alla sete e alla morte una razza a favore di un'altra, se una foresta impenetrabile bagnata costantemente dalla pioggia nasconde lotte e drammi crudeli, senza permettere scelte, siamo di fronte a fenomeni naturali.
Gli uomini hanno continuato a distruggersi tra loro e a distruggere ciò che li circondava. Hanno usato armi diverse da quelle “naturali”, frutto del loro cervello (una novità sempre e comunque NATURALE) e quindi anch’esse naturali anche se non erano fatte di legno, di pietra, ma di metalli. Colpirono i loro nemici nella corsa verso il predominio con gas inquinanti, non molto diversi, in fondo, dall’ossigeno che distrusse i primi abitatori del pianeta. Fecero molte guerre e distrussero i loro simili, non certo con spirito diverso da quello dei cavernicoli e dei carnivori di una volta. Non basta dire “fame”, anche tra i dinosauri vi erano gruppi che cercavano il predominio assoluto e non solo cibo.
L’uomo si creò alibi attraverso parole inventate dal suo cervello (e quindi sempre naturali) come “cattiveria” e “bontà”, “salvaguardia dell’ambiente” e “distruzione della Natura”. Ma come si fa a parlare di distruzione della Natura quando si sta compiendo un atto che è esso stesso naturale? Allora anche un vulcano che distrugge una foresta è “cattivo” o è un “distruttore ambientale”. E lo stesso vale per gli uragani, per i periodi glaciali, per non parlare degli asteroidi. La Natura non può essere tale solo se segue quella strana parola che si pronuncia “bontà” e/o “salvaguardia”. Natura deve anche essere ogni opera fatta dall’uomo con l’aiuto del suo enzima speciale (il cervello). La parola “artificiale” diventa priva di senso. Sia che l’uomo scelga di mantenere certe condizioni esterne (e lo chiama “salvaguardia”) sia che scelga di distruggerle o di modificare le condizioni atmosferiche (e lo chiama “sfruttamento” e “inquinamento”) compie, comunque, un’azione naturale, dato che è frutto del suo corpo e del suo cervello, costruzioni sicuramente naturali.
Potrebbe scegliere di autodistruggersi o di eliminare le foreste e gli animali, ma farebbe comunque una scelta “naturale”. L’artificiale è una nostra costruzione, nata perché vogliamo sentirci i migliori, gli unici in grado di cambiare la Natura. Terribile bugia. Noi non facciamo altro che operare nella Natura, dato che ne siamo parte integrante e tali sono, quindi, le nostre azioni, qualsiasi esse siano.
Dov’è scritto che estrarre il petrolio o il metano dal sottosuolo è un’azione contro Natura? Non è certo la prima volta che gli esseri viventi usano e sfruttano i resti dei loro antenati. La Natura si ciba di se stessa e dei suoi residui. E le stelle cosa fanno?
Che differenza c’è tra un asteroide che distrugge miliardi e miliardi di esseri viventi (causa naturale) e l’uomo che decide di dare fuoco alla foresta amazzonica? Anche questa è una decisione presa dalla Natura. Sarà poi l’evoluzione del pianeta a ristabilire gerarchie e compromessi, basandosi, però, nuovamente su opere di distruzione e di estinzione, sia legate a un lento cambiamento sia legate a fenomeni improvvisi. Magari l’homo sapiens sapiens è solo una specie di asteroide nato dalla stessa Terra, necessario a innescare una nuova estinzione globale.
Insomma, per concludere (ma potrei scrivere per ore): esiste veramente una differenza tra opera artificiale (spesso“cattiva”, ma “buona” per chi decide di seguirla anche se per un tempo limitato) e opera naturale (quasi sempre “cattiva” per qualcuno e “buona” per altri, ma sempre pronta a venire spazzata via da un asteroide di passaggio o da un super vulcano o da un glaciazione globale o da una forma di vita munita di cervello, sempre e comunque naturali)?
Come detto, il discorso segue un ragionamento che fatico a scrivere per certe mie convinzioni personali, che tuttavia sono anch’esse naturali e quindi potrebbero venire annullate dai prossimi eventi.
Pronti… via!
24 commenti
Tutte le azioni che facciamo sono "naturali", il nostro cervello è animale, noi stessi siamo animali, noi stiamo facendo la stessa cosa che farebbero tutti gli esseri viventi (anche i virus) se non avessero dei competitori, ovvero ci stiamo espandendo e moltiplicando all'infinito (oggi siamo in 7 miliardi). Il fatto è che per ogni azione c'è una controreazione, se l'uomo continua a distruggere gli ecosistemi o a deforestare i terreni si inaridiscono, i microclimi locali cambiano e la vita per l'uomo diventa difficile. Un esempio reale (non mi ricordo il nome del posto), in Africa c'era un piccolo villaggio vicino ad un fiume che viveva di pesca, i pesci si nutrivano delle feci degli ippopotami e gli uomini si nutrivano dei pesci, in seguito altri uomini si insediarono sulle rive di quel fiume distruggendo l'habitat degli ippopotami e di conseguenza sia gli ippopotami sia quei pesci di cui si nutriva l'uomo cambiarono locazione (o morirono) distruggendo la piccola economia (e il sostentamento) di quel villaggio.
dici bene Teto... ma anche certe azioni distruttive dell'uomo fanno parte della natura... e vanno accettate come le altre azioni distruttive della natura. Insomma, devo trovare il baco del discorso... Ricordiamoci che le azioni troppo violente hanno sempre subito contro-reazioni, senza bisogno che esistesse l'uomo. L'uomo sarebbe un episodio in più di un certo tipo di evoluzione NATURALE. Lui e le sue invenzioni e e i suoi strumenti creati da un cervello naturale...
Conoscete l'ipotesi Gaia? E' una genialata pensata da uno scienziato inglese tale James Lovelock, e arriva più o meno nei termini in cui hai ragionato tu in questo post. Ne avevo parlato anch'io io tempo fa nel mio blog. Il punto è semplice dobbiamo cominciare a pensare il nostro pianeta come un unica immensa, intricata, autoregolata forma di vita. Ed ecco che così cominciano a diventare sempre più sfumate e prive di senso le definizioni di "naturale" e "artificiale". Da un lato (il nostro) c'è l'uomo che ne fa di cotte e di crude, dall'altro c'è tutto il resto del sistema che cerca di attutire i colpi e ci riesce benissimo. Possiamo ragionare come fossimo vulcani e quindi ci siamo noi che ne facciamo di cotte e di crude all'atmosfera coi nostri gas e alla crosta con le nostre riserve di magma che aprono la crosta come una mela, ma poi alla fine il sistema raggiunge un nuovo equilibrio e così via... Ora negli ultimi 200 anni abbiamo avuto la geniale idea di sfruttare i depositi fossili che si sono generati in milioni di anni dai composti organici, abbiamo misurato che la CO2 ha un potere effetto serra, tenete anche a mente che di questo passo, ammesso (e non concesso) che riuscissimo a riportare in atmosfera tutto sto ben di dio di carbonio depositato in milioni di anni nel sottosuolo alla fine la composizione dell'atmosfera attuale tenderà ad assomigliare alla composizione dell'atmosfera di milioni di anni fa, altra epoca altri climi, temperature di 10° più alte delle attuali ma anche sporadiche ere glaciali, sglaciazioni e così via. Il pianeta ha sempre raggiunto alla fine l'omeostasi, e guarda caso un equilibrio tale da permettere un bel po' di vita che si è sempre adattata ma non si sa bene come ha avuto anche il potere di adattare il clima alle sue necessità. Conoscete il DMS? Solfuro dimetile, è prodotto dalle alghe, in misura maggiore quando le t° del mare aumentano, rilasciato nell'atmosfera ha la proprietà di far condensare le nuvole e aumentare così l'albedo riducendo l'energia con cui di bombarda tutti i giorni la nostra stella e di conseguenza anche la t°. Ed eccovi spiegato in maniera terra terra, il più semplice sistema di feedback negativo "anti-effetto serra" realizzato "naturalmente" dal nostro pianeta in maniera green Un'altro banale: per sbarazzarsi di un eccesso di CO2, la velocità di crescità delle piante. Più è altra la percentuale di CO2 in atmosfera più rapido è lo sviluppo delle foglie, che sequestrano CO2 e producono O2. Ma chissà quanti ce ne saranno che non conosciamo. Quando mi si dice che la CO2 non ha l'effetto serra che gli si è attribuito, a me non sta bene, perchè ci sono tonnellate di dati che confermano l'effetto serra, e che questo è avvenuto e sta tutt'ora avvenendo, ma questo non vuol dire che la t° se è aumentata negli ultimi 50 anni (ed è aumentata) 1° che continuerà ad aumentare (vedi i feedback descritti) 2° che è solo colpa della CO2 (vedi recenti studi sull'irragiamento solare). Spero che le mie riflessioni siano state utili.
Vero quello che dici Enzo, e lo condivido. Con un MA. E' tutto naturale MA la differenza la fa la nostra coscienza. E' l'emergere della coscienza che ha comportato la nostra fuga dall'Eden. Senza coscienza non ci sono né bene né male. Ma solo Natura.
E' per questo che ci sentiamo in colpa: sappiamo quello che facciamo, sappiamo anche le sue conseguenze e sappiamo pure che sono evitabili e come evitarle.
La differenza, per noi, la dà la possibilità di scelta cosciente....
Caro Enzo...
Rieccomi! E' da molto che non riesco a scriverti (dai tempi di Astronomia.com) ma ti leggo sempre appassionatamente (tempo permettendo).
Se hai avuto modo di leggere il materiale che ti inviai sai come la penso... ma vorrei chiarire un concetto, per me fondamentale, a chi ci legge:
Tutto è Natura, ma il ruolo che occupa un lombrico nel sistema Natura è molto diverso da quello che riveste l’Uomo. Siamo certi di poter apportare cambiamenti importanti su scala planetaria e pensiamo (in un futuro ancora remoto) di arrivare ben oltre; questo, per le persone come me (ed immagino anche per te) non è sinonimo di “dominio”, “controllo” o “potere” ma è responsabilità! Dominare e distruggere ci assimilerebbe ai nostri antenati più remoti (rettili compresi); ma ci siamo evoluti e con noi il nostro cervello che, sebbene conservi ancora la sua componente rettiliana, è stato fornito di un sistema limbico e di una formidabile neo-corteccia … In definitiva: il genere umano o è Genitore* (anche se ancora immaturo) delle altre specie che lo accompagnano nel meraviglioso viaggio della vita (e nell’Universo) o è poco più del lombrico!
* Il ruolo di Genitore non è solo quello di generare la prole ma anche quello di accudirla e proteggerla fino alla maturità (e di donarvi incondizionatamente il proprio amore); in questo senso L’Uomo è contemporaneamente figlio e padre della Terra.
Si Enzo ma anche la nostra morale ed etica è natura, anche la cooperazione è presente in natura, se vogliamo noi possiamo condannare e fermare azioni che danneggiano altri esseri viventi o altri ecosistemi perchè abbiamo la morale che è natura. La grandezza dell'umanità è proprio questa, un animale non darebbe la propria vita per un albero o un altro animale appartenente ad un'altra specie (salvo pochi casi) mentre l'uomo lo farebbe, tutti sanno distruggere, pochi sanno costruire.
Beh ma se natura = tutto cio che esiste nell'universo e che segue le regole dello stesso, allora ogni distinzione perde di significato.
Io credo che tutto nasca da una concezione, che non ho mai compreso a dire la veritá, che molte persone hanno della natura.
La natura deve essere sempre se stessa, non cambiare mai, rispettare i ritmi a cui ci siamo comodamente adeguati e continuare i suoi cicli immutabile e senza traumi.
Io credo che sia impossibile....Nella mia ignoranza, riflettendo su quello che sto imparando, mi pare che l'unica costante sia il cambiamento, la trafsormazione.
Insomma, tutto in natura "usa" qualcosa trafsormandolo in "qualcosaltro".....come si puó anche solo pensare che tutto rimanga sempre uguale a se stesso?
Come si puó anche solo pensare che il clima debba rimanere sempre uguale, le forme di vita sempre le stesse e che tutto debba rimanere così come fa comodo a una sola specie.....noi?
Boh, io saró ignorante, ma queste cose non le ho mai capite.
Wow siete Favolosi questo blog mi piace sempre più!
grande enzo,sei un istrione....non ho letto tutto,sono sempre di corsa in sto periodo,comunque sono d'accordo fondamentalmente con red,la "coscienza" è (forse?) quell'unico aspetto della natura che può considerarsi artificiale e su cui non abbiamo"modelli" diversi dal nostro su cui riflettere e/o confrontarci....come dicevo in un altro post,quello che si può percepire a grandi linee è che l'uomo rappresenta una "anomalia"nella natura intesa genericamente: l’uomo come specie,nella sua espansione,non ha trovato ostacoli,dandoci la possibilità di moltiplicarci indefinitamente, senza nessun agente esterno o istinto innato a mantenere controllato il numero delle nostre nascite: portando una sovrappopolazione che va contro qualunque logica “naturale”.....forse si potrebbe dire che la stessa civilizzazzione e la costruzione di una società organizzata è una forma di artificio?anche chessò, imporre leggi di tutela per salvare specie animali e vegetali da un 'estinzione naturale è andare fondamentalmente contro natura no?
vabbè il discorso si farebbe (e spero che si farà)lunghissimo
In effetti la logica è schiacciante. In sostanza, se l'uomo è in definitiva un animale (evoluto quanto si vuole ma pur sempre animale), tutto quello che fa e produce può essere accomunato alle emissioni naturali degli altri animali. Non fa una piega. Tutto questo rientra nel più ampio dibattito legato al fatto dell'utilizzo delle risorse naturali e alla modifica dell'ambiente. In questo dibattito ci sono i due estremi: da una parte coloro i quali sostengono che l'Uomo debba progredire a tutti i costi, senza se e senza ma, fregandosene di tutto. Dall'altra ci sono coloro i quali predicano uno stile di vita naturale e a zero impatto ecologico. Penso che nessuno dei due profili sia corretto. Non si può distruggere tutto ciò che abbiamo intorno per aumentare il nostro livello di benessere, ma non possiamo neppure porre il nostro ambiente davanti a noi. Occorre trovare un equilibrio. Sviluppo si, ma organizzato in maniera da non risultare troppo dannoso. Tutela dell'ambiente si, ma non tale da penalizzarci troppo. Perchè si, siamo animali anche noi, è vero, ma siamo gli unici sul pianeta ad essere sufficientemente intelligenti da gestire la cosa, con equilibrio.
ottimo ragazzi!
è bello fare il giaguaro...
Direi che ice ha fatto un'ottima sintesi. Io aggiungerei anche il fattore "coscienza" che alcuni considerano quasi staccato dalla natura normale. E se anche questa caratteristica fosse del tutto naturale e con lei sia i risvolti distruttivi e /o costruttivi? I lombrichi costruiscono e distruggono, così come qualsiasi essere vivente che mangia e lascia residui che serviranno ad altri. Anche la fotosintesi distrugge e costruisce. Perché dobbiamo pensare l'opera del cervello umano qualcosa di diverso da uno dei soliti ritmi distruzione-costruzione? Il fatto che lui sappia costruire manufatti è un modo come un altro di agire naturalmente: un cervello piccolo agisce in modo diverso da uno più grande... qualcosa del genere, insomma.... Insomma, la vera differenza dovrebbe riguardare un qualcosa di "diverso" che solo l'uomo ha. E proprio su questo che esprimo dei dubbi...
Comunque ottimi pensieri... in libertà. Domanda: anche loro fanno parte della natura?
E se la coscienza fosse solo un prodotto naturale dell'esperienza?
Anche il mio cane quando fa qualcosa che ha imparato essere "male" si mette seduto e mi guarda con l'espressione da "cane bastonato", ache se non gli dico nulla e non mi muovo
uhm....si enzo dici bene,perchè escludere da un insieme considerato natura la coscienza umana?forse è ancora più giusto tirare in ballo l'etica come dice teto,però l'uomo ha delle robe(nel bene e nel male) che vanno veramente oltre....poi vabbè,può essere considerato tutto il "tutto nataurale",ma si andrebbe a perdere anche il senso delle cose e anche quello di una discussione come questa come puntualmente precisa andrea i........,cioè vi sono cose che anche sforzandosi,è dura includerle in un concetto "naturale" eh.....ma pensiamo alle invenzioni dell'uomo,dalle società organizzate alle religioni,all'arte,alla costruzione delle isitituzioni fino alla politica,per non parlare dell'invenzione del denaro.....no no,per me l'uomo esce dalla natura nella sua concezione più assoluta
caro Davide,
è dura continuare a fare il giaguaro... ma non sono opere d'arte certi nidi di uccelli o le danze d'amore o certe rocce che andiamo ad ammirare in giro per il mondo e consideriamo opere d'arte della natura? E gli animali non hanno regole di società? Vedi gli elefanti e le zie che prendono in custodia i piccoli. Il costruire una corazzata o usare un bastone per tirare fuori le termiti non sono entrambi esempi di attività frutto del cervello. Le differenze sembrano essere dovute solo al livello di complessità degli effetti. Ma anche un microbo e un elefante hanno una differenza enorme.
Ogni tanto leggo articoli di biologia e genetica e mi sembra di capire che tutti gli esserei viventi sono composti di miliardi di cellule che si riproducono in base a delle leggi fisico-chimiche e in base a un programma chiamato DNA.
Più naturale di questo non so cosa pensare.
Mi risulta che anche i vari caratteri di ogni animale/uomo sono codificati in neuroni, e sinapsi nel cervello e la trasmissione e sempre con segnali elettro/chimici.
Persino la paura o l'amore mi sembra che dipendono da collegamenti tra varie parti del cervello comandati da geni (chimica).
Mi sembra che ci siano studi che vorrebbero limitare il nostro decantato libero arbitrio (parlo sia di filosofi che di scienziati).
Qualcuno pensa che anche vari episodi di violenza non siano imputabili alla 'persona' ma dipendano da fattori genetici.
Per conto mio siamo una 'macchina' chimico/fisica super complessa.
E poi visto che tutte le specie non sono eterne e devono scomparire, e l'uomo è una di esse, non penso che quando l'uomo sparirà il pianeta si metterà a piangere perché la 'natura' sarà senza chi la protegge o la danneggia: non si accorgerà nemmeno della sparizione.
Forse sono troppo pessimista ma io la penso così.
caro Walter,
sei il più vicino al ... giaguaro! Un mio lato ti è molto vicino...
Scusate sono ancora io
Ho appena letto un articolo su Le Scienze http://www.lescienze.it/news/2013/12/12/news/risultati_scolastici_genetica_educazione-1926770/
Provate anche voi a leggerlo
Red aiuto
Enzo prova leggere questo articolo
http://www.lescienze.it/news/2013/12/12/news/gravit_arcobaleno_tempo_senza_inizio-1927448/
Che ne pensi
Credo che anche il concetto di "bene" e "male" non siano naturali, in quanto cambiano a seconda del momento storico valutato.
Per un elefante accudire i piccoli è valido oggi come 1000 anni fa.
Un cane azzanna un bambino oggi come probabilmente farà tra 1000 anni.
Al contrario, l'etica di un greco del V secolo a.C. è sicuramente diversa dalla nostra.
ottimo concetto ... Concetto!
il giaguaro potrebbe rispondere: "Il cane addomesticato non azzanna più, ma rimane sempre una cosa naturale". Che sia stato l'uomo a modificare le sue abitudini poco importa, dato che rientra in un'azione naturale. I rettili sono usciti dall'acqua e alcuni mammiferi sono poi rientrati. Anche gli animali non fanno sempre le stesse azioni. E nemmeno le rocce che stanno sopra un vulcano. Tutto evolve, torna indietro, si attorciglia nella natura. Anche l'uomo, il suo cervello e le sue azioni...
E' sempre più dura fare il giaguaro.... Complimenti a tutti
grazie Walter!
Non lo conoscevo... domani me lo leggo con piacere e poi ti dico...
Secondo me pecchiamo un pochino di superbia con questi discorsi.....quanti uomini possono dire di sapere cosa pensa un animale o di sapere "come" lo stesso animale vede e concepisce il mondo?
Noi pensiamo di capire le altre forme di vita osservando e interpretandone i comportamenti "abituali", ma il fatto che un animale rimane per noi in un qualche modo sempre "imprevedibile" vuol dire che c'é qualcosa in piú di quello che pensiamo.
Avete mai visto animali di specie diversa che si aiutano tra loro? Cani che adottano gatti e viceversa...No signori, l'etica e l'empatia non credo proprio che siano nostre esclusive.
Personalmente penso che diamo un po' troppa enfasi alle nostre reazioni emotive a cio che ci circonda.......Perché non guardiamo l'etica o la morale di un neonato?
Sul pianeta terra tra due milioni di anni ........ l'abitante papà passeggiando lungo la sponda di un fiume dice all'abitante figlio - vedi lo strato roccioso color nero che si evidenzia tra gli altri stati di roccia ? ebbene quello rappresenta l'epoca dell'uomo sapiens nel periodo della plastica .
L'abitante figlio ....... ma è roccia untuosa e puzzolente !!! Ehh.... sì , bruciarono in breve tempo una grande quantità di combustibili fossili , produssero plastica a dismisura e ne rimasero sommersi . L'abitante figlio .... e i fossili di uomo dove sono? emm.... non si vedono ,carbonio uomo e carbonio plastica sono un tutt'uno , è la natura .
(Ex Marco B )
Ciao Enzo , ho letto e riletto l'articolo e tutti i commenti. E' veramente un argomento interessante.
E se alla fine fosse tutta questione di meccanica quantistica?
In fondo abbiamo detto che ogni singola particella ha una sua coscienza e sa benissimo quello che deve fare.. Forse le nostre azioni nel macrocosmo ci fanno credere di essere quasi onnipotenti ma nella realta' sono proprio le particelle a "comandare".
Sarei curioso di sapere quale e' il tuo pensiero a riguardo,dismettendo per un attimo i panni del giaguaro
caro zeneize,
in fondo in fondo la penso come te... Chi comanda l'Universo e tutti i suoi figli sono le particelle elementari con i loro vizi e virtù... Noi prendiamo coscienza di noi stessi e cerchiamo di avvicinarci alla nostra vera essenza. Ce la faremo? Non so. Di sicuro abbiamo un cervello che preferisce farci sentire al centro del mondo. Purtroppo o per fortuna ne siamo schiavi e padroni ed è giusto che si seguano le sue regole, nel bene e nel male. Forse è proprio quello che vogliono le particelle. Alla fine, la nostra possibilità di agire è sempre probabilstica: o faccio una cosa o non la faccio. I nostri dubbi, pensieri, azioni, sono forse fenomeni o eventi o quello che vuoi entangled? Se ho due possibilità, e ne scelgo una, l'altra immediatamente scompare. Forse anche il pensiero è formato da particelle e anti particelle (il bene e il male?)... In ogni caso, è sempre meglio scegliere la decisione che reca meno problemi agli altri pensieri particellari. Forse è il bene o forse è solo la situazione di minima energia o chissà cosa...
E' bello discutere con voi...