Abbiamo appena parlato di “entanglement” di particelle e della similitudine di questo fenomeno con i wormhole tra i buchi neri. Ed ecco nuovi articoli che affondano il coltello e potrebbero dare il via alla grande unificazione tra relatività generale e meccanica quantistica.
Un record assoluto scoperto nella nostra galassia: la binaria X più giovane mai individuata. Essa è formata da una stella evoluta e da una stella di neutroni che è ancora circondata dalla materia espulsa durante la fase di supernova. Un colpo davvero eccezionale.
Un lavoro teorico appena apparso su Physical Review Letters sembra proprio essere l’uovo di Colombo. La sua logica è talmente ovvia che sembra impossibile non averci pensato prima. Siamo ancora ben lontani da un’applicazione pratica, ma la Meccanica Quantistica potrebbe svelare i suoi “perché”. L’idea è talmente affascinante che DOVEVO comunicarvela subito
Qualcuna/o dirà: “No… aiuto! La trigonometria no… non l’ho mai digerita!”. Mi spiace per lei/lui, ma non possiamo farne a meno. E poi perché tanta paura? Anche lei nasce molto facilmente dal celebre triangolo rettangolo tanto caro a Pitagora e permette di capire il significato più profondo di certi numeri che sembrano essere solo numeri, ma che sono, invece, qualcosa di ben più importante. Chiedetelo alla cinematica, alla dinamica e a tutta la fisica…
Poter osservare gli atomi e le particelle che li compongono in condizioni di immobilità quasi assoluta. Cosa può volere di più la Meccanica Quantistica? L’ideale sarebbe arrivare alla temperatura dello zero assoluto… e poter guardare senza disturbare. Ebbene, sembra che la tecnologia ci sia quasi arrivata. Tra parentesi c’entra sempre e comunque quel “rompiscatole” di Einstein…
Caduta definitivamente la speranza di poter vedere la cometa ISON sia ad occhio nudo sia con telescopi amatoriali, si deve aspettare fine dicembre per scoprire se Hubble riuscirà a vedere ancora qualcosa che assomigli a un piccolo nucleo o a un ammasso di grumi di polvere o solo a una nube che si sta disperdendo. Una delusione? Per la Scienza cometaria assolutamente no, anzi un insieme di dati mai ottenuto finora.
Chandra ha scoperto una vera e propria cometa di dimensioni galattiche. Guardando solo l’immagine X sarebbe molto facile concludere con questa affermazione. In realtà, la visione nell’ottico spiega l’intera faccenda come un fenomeno di collisione tra un gigante e un nano. Il risultato potrebbe essere applicato alle galassie in generale per scoprire incontri di questo tipo, invisibili nel visuale.
Non vi è dubbio che il transito di Venere davanti al Sole sia un fenomeno tra i più seguiti da qualsiasi tipo di "osservatori" del Cielo. Si sente parlare di cicli di visibilità che spesso permettono di vedere il fenomeno dopo pochi anni e a volte dopo più di un secolo. Si trovano dappertutto numeri e date ad essi relativi, ma forse poco si fa per spiegare come tutto ciò avviene. Questo articolo non vi dà, perciò, i soliti “numeri”, ma descrive soltanto i concetti base. Poi tutto diventa semplice...
carissimi, questo bel FILMATO mostra un confronto tra la ISON e la Lovejoy, tanto per farsi un'idea di come dovrebbe essere se fosse simile alla più fortunata Lovejoy. mentre quest'ultima ha ripreso vigore dopo il perielio, la ISON sembra proprio spegnersi e mostrare una macchiolina indistinta tipica di un ammasso di frammenti disorganizzati e separati […]