17/03/14

Il circolo megalitico galattico *

La nostra galassia fa parte di un gruppo molto numeroso che a sua volta ha un centro e una periferia. Chi la fa da padrone sono proprio la Via Lattea e sua sorella Andromeda. Esse occupano quello che si chiama Gruppo Locale e che è abbastanza ben conosciuto. Composto prevalentemente da piccole galassie che seguono con dedizione i comandi gravitazionali delle due “padrone” incontrastate, copre uno spazio di circa tre milioni di anni luce. La situazione era finora molto più nebulosa per quanto riguardava la periferia. Per periferia, intendiamo qualcosa che si estende fino a 35 milioni di anni luce dalla Via Lattea. In questa regione, vi sono sorelle di dimensioni considerevoli e non certo solo sudditi servizievoli come quelle del gruppo locale. Finalmente si è fatta una ricerca accurata della popolazione e soprattutto della configurazione geometrica dell’intero insieme. Forse, qualcuno si sarebbe aspettato una distribuzione del tutto casuale… ma l’Universo ci ha abituato (a tutte le scale) ad avere regole ben precise, spesso (apparentemente) misteriose che hanno, però, una logica profonda. Come sappiamo ormai bene, l’Universo segue leggi semplici, ma, una volta che le ha decise, sa ripeterle con saggezza e costanza.

Il succo è che tutte le galassie più grandi che si trovano entro 20 milioni di anni luce, noi compresi, si distribuiscono su un disco che ha uno spessore relativamente limitato: solo 1.5 milioni di anni luce, mentre il diametro è di circa 34 milioni di anni luce (una vera frittella). Una virtuale super galassia (come forma) in cui risiedono solo poche galassie vere e proprie. Non basta, però. All’interno di questo disco vi è un’ulteriore configurazione molto più “tangibile”. Attorno a noi e ad Andromeda le galassie  si sistemano lungo una specie di anello che ha un diametro di circa 24 milioni di anni luce. Un vero e proprio circolo di giganti, che ricorda certe architetture preistoriche.

il circolo dei giganti
Il circolo megalitico visto frontalmente.  Le ellittiche sono le più grandi poste a ore 11 e a ore 5, circa. Fonte Marshall McCall / York University.

Solo un caso? Sicuramente no. Le strutture troppo piatte e gli anelli devono avere ragioni e motivazioni legate alla dinamica dell’intero sistema. Il circolo “megalitico” è composto da 12 giganti, tutte con la forma a spirale (come noi). Ve ne sono  due, poste in direzioni opposte, che, invece, sono ellittiche. Sembrano quasi fare la parte dei “guardiani”. E’ difficile non pensare agli anelli planetari confinati da satelliti. Se non altro, vi è stato quasi sicuramente una regolazione del gas che entrava o cercava di entrare nel gruppo locale. La stessa formazione delle due sorelle al centro del circolo può essere stata modellata e aiutata da questi saggi e dai loro guardiani. Non chiedetemi le regole di questo complesso gioco tra mostri del cielo. E’ ancora troppo presto, ma si sta scoprendo una gerarchia e una reciproca interazione che ha dell’incredibile. C’è anche dell’altro… le galassie ruotano secondo assi che sono estremamente simili tra loro, quasi che avessero obbedito a comandi superiori.

circolo dei giganti
La “frittella” vista di taglio. Fonte: Marshall McCall / York University.

Come non pensare che queste rotazioni non siano state avviate nei tempi in cui le galassie erano molto più vicine e risentivano degli effetti mareali delle due “padrone” centrali o di una struttura ben più estesa? Oggi stiamo guardando come si è evoluta una regione una volta molto più concentrata che si è evoluta ed espansa nel tempo, ricordando però le regole iniziali. Gruppo locale, circolo dei giganti, ammassi e super ammassi mostrano strutture che non hanno niente di casuale. Filamenti, dischi e altre cose che si ripetono, come i frattali, a tutte le scale. Ha ragione Andrea a richiamare questa legge che sembra proprio universale. Niente è casuale, però quando si arriva alla MQ... tutto cambia. Accidenti che bella la fisica!

Ci avviciniamo sempre più al significato più profondo della spirale logaritmica (da un punto di vista concettuale), ma è affascinante pensare che queste galassie che mostrano una regola che asseconda il concetto generale, hanno anche proprio la forma delle spirali logaritmiche. C’è poco da fare, l’Universo ci sta mandando tanti segnali sulle sue regole più profonde. Purtroppo non riusciamo ancora a inquadrare l’essenza del tutto… ma la strada si sta allargando. Forse è una strada a spirale…

Articolo originale QUI

 

14 commenti

  1. Mario Fiori

    Fantastico enzo, quindi questo Circolo sarebbe una "categoria " intermedia tra il Gruppo e l'Ammasso, che poi termina con il Superammasso? Favoloso comunque sia. Grande l'Universo, grande il Cosmo e il Microcosmo, grande la "Grande Fisica" e la MQ. C'è un nesso nel Tutto...c'è un nesso...mumble,mumble... :?: :?: :!:

  2. alexander

    e comunque io ogni volta rimango stupefatto nel vedere (e in questo caso quasi nel toccare con mano) la gravita che agisce a queste distanze incredibili (anzi lei agisce a prescindere su distanze infinite).
    che forte questa forza!  :)

     

  3. Pier Francesco

    Caro Enzo,
    Dopo aver letto questo articolo, mi viene da concludere che non è vero che la Via Lattea è una galassia come miliardi di altre, come ci dicono sempre: in realtà, siamo al centro dell'ammasso, siamo importanti! Addirittura ci sono galassie grandi che ci fanno da guardia e alle quali abbiamo pure "impresso" le regole gravitazionali! D'accordo con Alexander, anch'io dico: 'azz quanto siamo forti! :mrgreen:
    Bella l'immagine del percorso a spirale della conoscenza: penso che alla fine, sia lo stesso che seguiamo tutti, quando cerchiamo di imparare qualcosa. Una prima lettura, e ho scoperto qualcosa, poi una seconda e mi accorgo di aver capito meglio quanto letto nella prima volta, e così via... Io sono generalmente più "rigido" e "informatico" e mi immagino la strada secondo approssimazioni successive (in altri termini, il metodo di esaustione, lo stesso utilizzato da Archimede per stimare il pi greco: dopo il tuo pezzo ho cercato un po' di documentarmi :wink: ) ma riconosco che la spirale, con le sue forme curve e morbide, è assai più intrigante e forse più vicino al modo di operare del cervello umano.

  4. gioyhofer

    Come disse il grandissimo Galileo Galilei: 
    "La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scrittoEgli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto"
     

  5. caro Pier,
    non illudiamoci tanto... però. Il nostro gruppo fa parte di un ammasso molto più grande che sta andando verso il grande attrattore. Diciamo che siamo un piccolo "boss" di quartiere :mrgreen:  

  6. AlexanderG

    ...se poi pensiamo che il nostro Sole si trova in una zona periferica della Via Lattea...
    Come dire: "abito a Roma, ma non sotto al Colosseo" :mrgreen:  

  7. davide1334

    mi era sfuggito questo interessantissimo articolo,ma quanto è affascinante l'idea di "zoommare"  e vedere come appare il macrocosmo da "fuori"?(si,lo so che è impossibile per definizione,ma mi piace pensarlo)curioso diventa soprattutto il concetto di "forma" delle strutture....allora anche l'universo visto a larga scala presenterebbe enormi frittelle o pagine di giornale?anche gli ammassi e i superammassi tenderebbero a come dire "schiacciarsi" lungo una sorta di eclittica?
    che si tratti di sistemi planetari,solari o galattici tutto si dispone,in scala, diciamo a disco o frittella,giusto? solo gli ammassi globulari e il bulge centrale delle galassie tendono ad assumere una forma sferica(oltre ai singoli corpi celesti).....enzo hai mai scritto qualcosa a riguardo?

  8. la forma di un oggetto deriva dalle condizioni di minima energia. Se non vi è rotazione abbiamo la sfera. Se vi è rotazione la forma tende all'ellissoide sempre più allungato. Per valori peculiari del momento angolare si può arrivare a dischi molto schiacciati. Subentrano, comunque, anche altre forze... No, non ne ho mai parlato in dettaglio, ma ne varrebbe la pena.
    Accidenti a te! :mrgreen:  Invece di ridurmi il ... lavoro me lo allarghi ancora!!!!!  :-P 8-O :

  9. davide1334

    grazie...eh si,sarebbe gradita una dettagliata sull'argomento,anche per capire se  e quali eventuali meccanismi portano a "forme similari" tra scenari locali,relativamente piccoli e strutture macrocosmiche,oppure se certe forme sono simili solo apparentemente e governate da fattori diversi....
    si insomma, dai,in fondo hai voluto la bicicletta.... :mrgreen:

    ps: oppure si potrebbe dire che nel complesso  hai creato un mostro (un bellissimo mostro aggiungerei  :lol:)

  10. davide1334

    enzo, in questo circolo,a questo ordine di distanze e di raggruppamento di strutture,si riesce a capire cosa prevarrà a lungo termine?  la gravità o l'espansione?

  11. caro Davide,
    in linea di massima si pensa che gli ammassi debbano tendere a unirsi in un singolo oggetto... ma l'Universo è troppo giovane per sapere realmente a che destino possono andare incontro strutture così vaste. Nemmeno  il passato ci può aiutare, non avendo i numeri giusti. Molto dipenderà da quale sarà il vero futuro dell'Universo... Qualcosa collasserà e qualcosa si staccherà dal resto trascinato dall'espansione. Dire qual'è il limite è impossibile anche perchè non conosciamo le regole future del gioco... :wink:

  12. davide1334

    grazie,sì la domanda era un pò ardita...comunque volevo sapere in linea generale,aldilà del valore dell'espansione,che conosciamo approssivativamente,se essa è costante o no e tutte le regole del gioco come dici, eccetera,dal nostro punto di vista osservativo un valore di redshift di oggetti lontani è in un certo senso "irreversibile"?cioè nel senso che la velocità di allontanamento di un tale oggetto,progressivamente,arrivando a  superare quella della luce porterà inevitabilmente alla scomparsa di esso dal nostro universo osservabile.....è cosi?

  13. sì Davide, in linea generale è così... ma devi tenere conto che l'Universo Osservabile aumenta col tempo e quindi può darsi che qualcosa che non si veda adesso possa essere visto nel futuro. Bisognerebbe riferirsi più correttamente alla sfera di Hubble... Comunque, alla lunga, il cielo diventerà sempre più vuoto...

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