Non spaventatevi. Non tratterò certo tutti questi argomenti in un singolo articolo. Oltretutto alla spirale logaritmica (struttura fondamentale della Natura) sarà tra breve dedicato un articolo a se stante e attraverso lei verranno scomodati -ovviamente- i frattali. Per adesso voglio solo riportare una notizia sull’Universo meno conosciuto (finora invisibile o quasi) che sembra continuare a seguire una regola ben più generale.
Il titolo si rifà a un articolo uscito da poco. Ovviamente ci riferiamo nuovamente ai buchi neri galattici. Tuttavia, questa ricerca ha veramente dell’incredibile, non tanto per il processo di determinazione usato (abbastanza comprensibile e logico), quanto per l’accuratezza dei dati necessari alla sua applicazione. Non per niente è stato usato il telescopio più potente a nostra disposizione: quello di Einstein!
Tra poco, i satelliti di Giove cominceranno a giocare a nascondino tra di loro. Un fenomeno ricorrente che assume ancora un’importanza professionale. Vale la pena cercare di capire bene la configurazione geometrica che li rende possibili. Niente di difficile e completamente descrivibile con un foglio e una matita, senza bisogno di programmi prefabbricati che vengono presi a scatola chiusa. Sono sicuramente affascinanti, ma insegnano poco o niente. Continuo a lottare a favore della mente e contro la pappa pronta che vogliono imporci media e internet.
Non si era mai visto prima. Un asteroide della fascia principale si è frantumato in almeno dieci pezzi che si stanno allontanando molto lentamente tra di loro. Hubble l’ha tenuto sotto controllo per mesi e la serie di immagini è veramente spettacolare. Il problema sorge, a mio modesto parere, nell’interpretazione del fenomeno.
In questo articolo mostriamo un effetto ben noto a tutti voi e che si “prova”direttamente, correndo a grande velocità. Se poi vi spostate, tenendo in mano quel bellissimo e comunissimo insieme di semi che formauna specie di sfera (vedi figura) prodotto dal tarassaco (dai fiori gialli e spesso infestante), vi accorgete che la pressione che sentite sul viso è in grado di staccare i semi e lasciare dietro di voi una scia di piccoli paracadute.
Una domanda forse non troppo banale. Spesso si fa confusione su ciò che capita a un oggetto che si muove velocemente nell’aria. Vi lascio rispondere e poi affronteremo meglio il processo fisico per applicarlo nientemeno che alle galassie. Divertitevi un po’ e… fatevi aiutare dalla figura che accompagna la domanda.
Nuove ricerche cominciano a far traballare l’origine della supernove di Tipo Ia. In particolare, sembrerebbe vacillare anche il celebre limite di Chandrasekhar. Nessuna paura, però, le candele restano sempre candele standard.
Passiamo alla definizione di un numero molto particolare e di una funzione che non fa altro che elevarlo a un certo esponente variabile. Concettualmente niente di difficile. Anzi, sembrerebbe una scelta un po’ strana se non sapessimo quanto la Natura ama questo numero così bizzarro e fondamentale.
Studenti dell’Università di Leicester hanno svolto un’interessante ricerca che ha portato a un risultato piuttosto sorprendente: Bolt, l’uomo più veloce del mondo, potrebbe facilmente volare su Titano!
Uno studio effettuato nelle microonde ha individuato molti embrioni stellari che porteranno, probabilmente, a stelle molto massicce. Con una certa sorpresa si è visto che la massa di partenza è minore di quanto si pensasse precedentemente.
New Horizons si avvicina a Plutone e al suo mini sistema satellitare. L’interesse scientifico è sicuramente molto alto, mentre quello mediatico è nettamente sceso dopo il declassamento di Plutone a pianeta nano. Penso che vi sia bisogno di rifare chiarezza sulla nuova terminologia utilizzata nel Sistema Solare, evitando alzate di scudi, poco sensate, a favore dell’ex pianeta.
Una news particolarmente interessante, dato che riguarda il più potente buco nero stellare mai osservato. Ne approfitto per fare un semplice (e semplicistico) riassunto dello stato dell’arte sull’osservazione dei buchi neri, sia stellari che galattici.