Categorie: Satelliti e anelli
Tags: criovulcani Europa ghiaccio oceano sotterraneo satelliti Giove vita biologica
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:17
Se Maometto non va su Europa, Europa viene da Maometto… *
Un giusto minestrone di acqua e pochi ingredienti salini potrebbe spiegare la crosta ghiacciata di Europa con tutte le sue strane figure geometriche. E non ci sarebbe nemmeno bisogno di qualche alieno che andasse a tracciarle con una vanga spaziale…
Sotto la crosta ghiacciata di Europa si pensa che vi sia un oceano di acqua liquida in cui siano disciolti sali e gas. Una enorme massa che dovrebbe essere in grado di farsi notare in superficie attraverso le strane e misteriose strutture geologiche osservate: fratture, terreno caotico, linee di color rossastro e altre cose del genere. Dato che Maometto non vuole andare alla montagna (l’uomo si è sempre limitato a guardare Europa a distanza, quasi ne avesse paura), in un laboratorio spagnolo si è cercato di fare arrivare la montagna da Maometto. In altre parole, si sono creati modelli in laboratorio, variando i parametri in gioco, in modo da vedere se un oceano sotterraneo potrebbe veramente dare luogo a ciò che si nota in superficie. Una spinta in più per visitare e studiare la luna forse più straordinaria, insieme a Titano, del Sistema Solare.
Un esperimento nemmeno “troppo” difficile, visto che per fare il “minestrone” servono pochi ingredienti: acqua, anidride carbonica e solfato di magnesio. Lo scopo finale era di riprodurre quelle strisce rossastre che solcano la superficie di Europa e che risaltano violentemente rispetto al bianco del ghiaccio che le circonda. L’idea di base è che siano fessure nella crosta da cui uscirebbe materiale proveniente dal ben più profondo oceano acquoso. Le analisi chimiche dicono che in quelle strisce regolari e strette si sono proprio rivelati sali idrati, soprattutto solfato di magnesio, oltre che biossido di carbonio e di zolfo, e perossido di idrogeno (H2O2).
Insomma le osservazioni fornivano gli ingredienti necessari e gli esperimenti dovevano “solo” vedere se erano compatibili con l’ipotesi del minestrone sotterraneo. Sembra una sciocchezza, ma i parametri liberi sono molti e le condizioni esistenti in quel lontano oceano non facili da riprodurre.
In modo analogo a quanto capita sulla Terra, quando il magma vulcanico emerge in superficie, così dovrebbe succedere per Europa. Ovviamente, il “magma” di Europa sarebbe un magma acquoso. Tuttavia, la presenza di criovulcani nel Sistema Solare esterno (come quello che sembra aver dato origine al Monte Ahuna di Cerere) è ormai un dato di fatto
In parole povere, gli scienziati spagnoli hanno preparato il brodo inserendo nell’acqua i composti di cui si diceva prima e l’hanno poi portato a condizioni di temperatura e pressioni comparabili con quelle dell’oceano sotterraneo. A questo punto hanno assistito all’evoluzione del miscuglio mentre saliva verso temperature via via più fredde, cercando uno sfogo in superficie. Nel processo si formano alcuni minerali in funzione dell’evoluzione del fluido di partenza. In particolare, si formano clatrati idrati di anidride carbonica (i clatrati sono dei solidi in cui il gas è intrappolato in una gabbia d’acqua o … qualcosa del genere) e solfati di magnesio idrati, come l’epsomite e la meridianiite. Queste cristallizzazioni sono esotermiche, ossia liberano energia. Questa energia produce un cambiamento del volume della massa che è trattenuta dalla crosta ghiacciata. Si è notato che se la quantità dei clatrati è minore di quella dei sali idrati, il volume aumenta causando caratteristiche “positive” sulla crosta, ossia fratturandola per spinta. Tuttavia, se i clatrati sono in quantità maggiore, il volume decresce e si possono verificare collassi della crosta superficiale. Le formazioni che ne derivano e le composizioni chimiche assomigliano perfettamente a ciò che si vede su Europa.
Il colore rossastro di queste formazioni può essere spiegato dall’alterazione dei sali causata dalla forte radiazione di particelle cariche proveniente da Giove, in grado di formare composti solforosi. Alternativamente, si pensa che la vera ragione sia il bombardamento degli elementi solforosi provenienti dai vulcani di Io. I nuovi esperimenti dicono che, qualsiasi sia la causa, è necessario un mezzo acquoso salino per poter produrre le caratteristiche morfologiche e topografiche osservate. Gira e rigira, Europa ha tutte le giuste caratteristiche per conservare all’interno di quell’oceano tiepido e salato molte sorprese collegate alla vita biologica.
Probabilmente la ricerca ha dato una piccolo spinta: il Presidente Obama ha dato via libera a 15 milioni di dollari dedicati a una missione diretta su Europa per cercare segni di vita da effettuare nel prossimo decennio. Ricordo che anche l’ESA sembra che si voglia muovere in tal senso, lanciando la missione JUICE (JUpiter ICy moons Explorer) nel 2022 che, nel 2030, sorvolerà Europa due volte per misurare lo spessore della crosta ghiacciata e -si spera- le condizioni di abitabilità. Sempre che i robottini di Marte non si arrabbino…
Speriamo in bene, anche se le date sono troppo in là per me… Comunque, se troveranno il famoso monolito nero di Arthur C. Clarke, fatemelo sapere in qualche modo!
Articolo originale QUI
NEWS!! La presenza di oceani sotterranei nei corpi planetari del sistema solare potrebbe essere molto diffusa
NEWS!! Osservazioni di Hubble sembrano confermare gli “sbuffi” di Europa
NEWS del 23/8/2019 - Confermata la missione su Europa!
17 commenti
Sarà da un decennio che sento parlare di missioni su Europa, anche con la possibilità di fondere il ghiacchio usando radioisotopi (RTG) o altre tecnologie...poi alla fin fine, all'atto pratico...nulla s'è fatto.
caro Lampo,
probabilmente hanno proprio paura del monolito nero di 2001 Odissea nello Spazio!!!
Forse non ci vanno proprio perchè hanno paura di trovare qualcosa... Ci andrei io al posto loro...
Il problema che io vedo qui è che non sappiamo quanto è spessa la crosta ghiacciata: immagino diversi chilometri . In ogni caso, progettare la sonda con un'opportuna trivella o qualsiasi cosa che sciolga il ghiaccio (i radioisotopi, come suggerito da Lampo) sarebbe comunque una sfida tecnologica sfidante e avvincente. Chissà che pressioni devono esserci, in quell'oceano!
Interessante esperimento, poi, quello eseguito dai ricercatori spagnoli: il prossimo passo sarà la replica di quello di Stanley Miller, e il gioco è fatto!
dalle tracce lasciate sembra che qualcuno faccia sci di fondo
Possibile che ESA e NASA mettano insieme le forze come per la
Cassini-Huygens?
Finalmente si muove qualcosa? Chissà perchè i Presidenti degli USA aspettano sempre il secondo (ed ultimo) mandato per progettare e spendere. E poi qualcuno proseguirà?
Se la politica fosse più capace, intelligente e lungimirante, ESA , NASA, Russia, Cina, Giappone e Canada potrebbero, insieme, fare questo ed altro, ma, si sà, la fantascienza è fantascienza.
Per il monolito cercheremo di avvisarti velocemente, caro Enzo, siamo tutti con gli occhi aperti .
Ma in soldoni, quando costerebbe in più rispetto a Marte mandare un rover su Europa? Cioè, se su Marte costasse 100, quanto si spenderebbe per mandarlo su Europa? Tanto per avere un ordine di grandezza... ovviamente includendo anche il diverso equipaggiamento.
rispondendo in generale...
Non ci sarebbe bisogno di raggiungere l'oceano, basterebbe andare nei punti in cui si pensa che ci siano gli sfiatatoi... e le indicazioni ci sono.
Sul fatto quattrini me ne intendo poco (forse Lampo ha ancora qualche ricordo a riguardo... ).
La pressione dovrebbe aggirarsi sui 300 bar (almeno questa è stata impostata nell'esperimento).Poi dipende a che profondità, ovviamente...
Ho letto di recente che le radiazioni di Io hanno compromesso i sistemi della Sonda Galileo.
Anche Europa potrebbe compromettere un'eventuale sonda che voglia atterrarvi? Potrebbe essere problema per le eventuali esplorazioni?
Forse più che Io ed Europa, sarà proprio Giove il problema.
avete ragione tutti e due, Michael e Mario. Giove ha distrutto, ovviamente, la sonda che stava entrando nella sua atmosfera (preventivato fin dall'inizio). Io, invece, ha rovinato la missione estesa. Proprio per i rischi dovuti alle emissioni dei vulcani e della nube di sodio che circonda Io, il flyby è stato programmato per la missione estesa: se si fosse rovinata... pazienza. E così è stato.
Europa non presenta problemi di questo tipo o -al limite- nettamente inferiori. Anche Encelado ha dei getti di vapore, ma Cassini l'ha sorvolato senza problemi. Tutto sta a programmare bene la discesa, il luogo e difendere al meglio la navicella. Tutte cose fattibili...
Grazie, Enzo.
Mi è sorta una nuova domanda, che però non c'entra quasi nulla con tutto ciò: potrebbe esistere un satellite.. con un altro satellite naturale? E se sì, si potrebbe chiamare anch'esso "satellite" / "luna"?
Dopo aver saputo di asteroidi con gli anelli, non mi stupirei più di niente.
Una cosa è certa, se quell'oceano è abitato da vita biologica, al massimo saranno pesci o pseudo tali, mammiferi proprio no, tanto meno vita intelligente ok sto correndo troppo con la fantascienza, torno nei ranghi
enzo,domanda ignorantona come sempre : l'acqua dei nostri oceani,proprio per il ciclo dell'acqua nell'atmosfera si è salata e in miliardi di anni si sala sempre più giusto?in un mondo come europa come farebbe a salarsi l'acqua? dallo stiramento mareale che esercita il gigante sul nucleo del satellite?
@Michael,
in linea teorica non ci sarebbe niente di male... Da noi non ne esistono, ma se le condizioni sono giuste perché no? In fondo non cambia di molto se mettiamo un pianeta al posto del Sole (un mini sistema), tutto sta nel bilanciamento di forza gravitazionale, marea e momento angolare... Bell'idea, comunque. io li chiamerei comunque satelliti... E poi bisognerebbe vedere quanto sono stabili nel tempo...
@Davide,
ottima domanda... sicuramente la marea ha il suo effetto rimescolando l'acqua dell'oceano e favorendo la creazioni di sali. Tieni però anche presente che fino a non tanti milioni di anni fa, Europa poteva assomigliare molto di più a IO, con vulcani che eruttavano e acqua e che poi tornava in circolo dopo essere stata contaminata dalle radiazioni gioviane. Avere così pochi crateri ci dice che la crosta solida non deve essere tanto vecchia...
Quindi è solo un caso che nel nostro Sistema non ce ne siano. Grazie.