17/04/14

Serial killer o solo voglia di avventura e compagnia? *

E’ stata definita come “serial killer”, ma, in fondo, potrebbe essere spinta solo dal bisogno di compagnia e di condivisione: più si è e meglio si sta. Le galassie funzionano spesso come aspirapolvere, inglobando tutto ciò che incontrano. NGC 1316 sembra rappresentare un caso emblematico.

Una recente immagine dell’ESO (fatta con il telescopio da 2.2 metri) ha mostrato in grande dettaglio la galassia ellittica NGC 1316, accoppiata alla vicina di casa NGC 1317. Tanto è tranquilla e regolare la seconda, tanto strana e peculiare è la prima. Al suo interno e ai suoi bordi si vede di tutto e di più.

NGC 1316
La nuova immagine di NGC 1316 ripresa dal 2.2 m dell’ESO a La Silla. NGC 1317 sembra assistere in tutta tranquillità, ma il suo futuro potrebbe diventare molto avventuroso a causa della sua irrequieta vicina di casa. Fonte: ESO

Una grande avventuriera? Sicuramente ne ha viste di tutti i colori e probabilmente la sua prossima vittima sarà proprio la pacifica 1317. Ma, facciamo bene a parlare di vittime o invece siamo di fronte a un continuo bisogno di unione e condivisione? Va bene, non scherziamo e parliamo in termini astrofisici. NGC 1316 mostra chiaramente segni di vari episodi che l’hanno sicuramente portata a stretto contatto con altre galassie.

Essa, ad esempio, mostra delle evidenti strisce scure al suo interno, circondate da un inviluppo di stelle. Non parliamo, poi, del numero incredibile di ammassi globulari, soprattutto piccoli, che la caratterizzano. Sicuramente, la soluzione migliore per queste strane peculiarità si basa su un incontro con una galassia a spirale ricca di gas e polvere in tempi abbastanza remoti (si pensa intorno a tre miliardi di anni fa).

NGC 1316 da Hubble
Le strane righe di polvere e gas che attraversano NGC 1316, circondate da stelle e da un gran numero di ammassi globulari, riprese da Hubble. Fonte: NASA, ESA, e The Hubble Heritage Team (STScI/AURA)

Ma non basta. Intorno a lei si vedono aloni di stelle, probabilmente strappate dalla loro casa originaria e lasciate a vagare nello spazio. Un ulteriore segno della vita spericolata della nostra galassia è data dall’emissione radio che invia verso lo spazio. NGC 1316  è la quarta sorgente radio per intensità (a 1400 MHz) di tutto il Cielo. Non ci vuole molto a pensare che questa emissione sia dovuta alla caduta di materiale verso il suo buco nero centrale, in uno stato molto attivo e famelico. I buchi neri galattici, però, riescono a sfamarsi a questo ritmo solo quando hanno a disposizione nuovo cibo fornito dall’esterno.

L'avventura di questa galassia in continua interazione con i vicini di casa è osservata a distanza di sicurezza da un campo particolarmente ricco di galassie ben più lontane.

Chissà se la considerano un assassino seriale o solo un'avventuriera in cerca di nuove emozioni?

22 commenti

  1. Michael

    Buongiorno Enzo.
    Se dopo il Big Bang la materia è andata verso tutte le direzioni e l'Universo è ancora in espansione, come mai avvengono scontri galattici e Galassie che ne fagocitano altre? Non dovrebbero sempre allontanarsi l'una dall'altra?

  2. Michael

    Mi accodo a me stesso per chiederti un'altra cosa.
    A fine articolo dici che questa galassia si trova in un campo (visivo, presumo) particolarmente ricco di galassie ben più lontane. Zone più popolate si trovano a macchia di leopardo un po' tutte intorno a noi o sono presenti più verso una specifica direzione (che potrebbe a questo punto considerarsi la direzione di provenienza di tutto, quindi dove dirigere lo sguardo per osservare gli istanti successivi al Big Bang)?

  3. Andrea I.

    Killer......mai parola fu meno adatta per descrivere fenomeni come questi, ma é piú importante fare sensazione e spaventare qualcuno in modo da attirarne l'attenzione :-|
    Ah Enzo, se i media lasciassero la divulgazione scientifica(e non) a persone come te sono sicuro che il mondo sarebbe un posto migliore :mrgreen: 
    Michael, in qualsiasi direzione tu osservi stai comunque guardando la direzione di provenienza di tutto :wink:
     
     
     

  4. caro Michael,
    Andrea ha già risposto alla tua seconda domanda... Il Big Bang è dappertutto, dato che, quando è avvenuto, tutto lo spazio era concentrato in quel punto e quindi non ci sono direzioni favorite. L'ho spiegato in dettaglio in uno o più articoli che trovi su spazio-tempo negli approfondimenti su astronomia.com (al limite ti cerco il link).
    Alla prima domanda la risposta sta nella gravità, la forza che cerca di opporsi all'espansione dello spazio. Localmente, essa è ancora in grado di vincere e di fare scontrare e unire galassie. Tu riesci a muovere una scatola da un luogo a un altro e la Terra continua a farci stare in piedi per la gravità, malgrado tutto si stia espandendo. E' solo questione di forza. Su scale piccole (e anche gli ammassi galattici sono "piccoli") la gravità vince tranquillamente. Almeno per adesso... In un futuro lontanissimo -e se l'espansione continuerà ad accelerare- può darsi che tutto si disgreghi fino a livello atomo... Ma abbiamo tempo! :wink:

  5. caro Michael,
    recuperato!
    Il link è :

    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2016/05/10/cio-che-vediamo-nelluniverso/

    Può bastare per capire il concetto!
     

  6. Michael

    Grazie ad entrambi per le risposte. :)
    Ho compreso il motivo per il quale molte galassie continuano a incontrarsi tra loro.
    Nonostante , però, l'articolo ricuperato da Enzo, non riesco ancora a comprendere come possa il Big Bang trovarsi ovunque. Per me, se c'è un punto di origine, deve trovarsi in un punto specifico, salvo che il Big Bang non sia stato un passaggio istantaneo da puntino a palloncino bello grande nel quale stiamo ancora navigando. Se il palloncino parte piccolissimo, si espande sempre partendo da quel punto là, che è la direzione verso la quale dovrei guardare per tornare indietro con gli eventi.
    Inoltre le cose mi si complicano nella testa, cercando di comprendere l'affermazione "il Big Bang è visibile in qualsiasi direzione" perché mi chiedo: se riuscissimo a guardare indietro di 14 miliardi di anni fa (o anche 13 e mezzo, giusto per non cercare di vedere qualcosa che ancora non esiste e complicare ancor di più le cose)  verso una direzione, vedremmo la stessa cosa guardando anche verso un'altra direzione? Se no, perché? Se sì, allora vuol dire che è un circolo? Come se per assurdo avessi un cannocchiale che mi permette di guardare infinitamente oltre l'orizzonte sino a inquadrarmi la schiena?
    Ok, sto ufficialmente dando di matto. 8-O  

  7. caro Michael,
    penso di capire perché non riesci a... capire. Ricordati bene che l'Universo non è l'intero palloncino che si gonfia, ma solo la SUPERFICIE del palloncino. Il raggio è il tempo che passa. 14 mld di anni fa, tutto stava in un punto. Dopo un certo tempo t tutto stava su una superficie sferica molto piccola. Ogni punto proveniva dal Big Bang, quindi non aveva nessuna direzione privilegiata. Non sbagliare a pensare un palloncino pieno! L'universo ha solo due dimensioni in quell'esempio, come se fossimo tutti delle pitture egiziane. La faccenda è simile alla radiazione cosmica di fondo: anche lei si vede dappertutto perché proviene da ogni punto della superficie sferica di 380 mila anni dopo il Big Bang. Se immagini di sgonfiare il palloncino per tornare indietro nel tempo, ti accorgi che ogni punto dello spazio odierno va a finire nel Big Bang e quindi tutti i punti portano la stessa informazione su di lui, anzi tutti sono proprio lui.
    Guarda se così va meglio... se no proviamo in qualche altro modo... :wink:
    Potresti anche guardare i più semplici articoli sul cono di luce che possono aiutare in tal senso... 

  8. Michael

    No, ancora non capisco.
    Avevo capito che si intendeva solamente la superficie del palloncino, ma ho stupidamente utilizzato la stessa similitudine per indicare il cosmo attuale come palloncino completo.
    Vediamo se riesco ad arrivarci per gradi... mentre ci ripensavo, mi è venuto un ulteriore dubbio che forse potrebbe aiutarmi ad arrivare alla comprensione: visto che la materia non può viaggiare alla velocità della luce, il punto in cui noi ci troviamo non può trovarsi ad una distanza di 14 miliardi di anni luce da dove è avvenuto il Big Bang. La materia che ha formato la Via Lattea ha viaggiato ad una velocità x ed in questi 14 miliardi di anni ha seguito un determinato tragitto. È corretto?

  9. Caro Michael, il fatto è che il centro dell'universo c'è, ma non nello spazio, bensì nel tempo.
    Il big bang è un punto temporale, e non spaziale. Lo spazio c'era già tutto all'origine, è stato solo "stiracchiato" in tutte le sue direzioni dall'inflazione e dall'espansione. E' per questo motivo che ovunque guardi vedi la radiazione di fondo: essa era ed è rimasta all'interno dello spazio, e si è generata in tutto lo spazio.
    Quindi, se ragioni in termini di distanza spaziale, il tuo dubbio non ha senso.....
    Il fatto stesso di usare termini come "anno luce" può essere fuorviante: dire che una galassia è lontana 14 miliardi di a.l. vuol solo dire che la sua luce ha impiegato 14 miliardi di anni per arrivare fino a noi, ma ora essa può essere enormemente più lontana di quello che ci sembra, anche più lontana di quanto la luce possa fare in 14 miliardi di anni. Lo spostamento che vediamo, al di là di una frazione che dipende da un movimento vero e proprio, è frutto essenzialmente di una "creazione continua di spazio", o se preferisci dello "stiracchiamento"del palloncino. E questo "stiracchiamento" non sottostà ai limiti della luce, ma ne è completamente indipendente...

  10. Supermagoalex

    Red mi hai anticipato, il big-bang deve essere inteso come un istante nel tempo in cui densità della materie e curvatura dello spazio-tempo sono infinite, e non come una posizione nello spazio.
    Un pò come la singolarità di un buco nero non si trova al centro dello stesso, ma bensì è un momento nel tempo futuro.
    Vi è quindi una asimmetria tra lo spazio, in cui non vi sono posizioni privilegiate, ed il tempo, in cui esiste un momento privilegiato, il big-bang appunto, da cui ha poi origine la freccia del tempo.

  11. Andrea I.

    Leggi un po' qua Michael : 
    http://www.astronomia.com/2012/12/27/un-dialogo-sul-nulla-il-niente-e-forse-il-tutto/
    Ocio che é roba da vertigini! :mrgreen:

  12. caro Michael,
    tante spiegazioni sintetiche rischiano di creare più confusione che chiarezza. Posso consigliarti di rileggerti (o leggere se non ce l'hai) Rosetta e le tre sorelle? In più puoi aggiungere gli articoli sullo spazio-tempo in cui facevo l'esempio degli alunni di una scuola (sempre nello stesso posto di astronomia.com). Lì capirai il significato di velocità della luce e di velocità qualsiasi dell'espansione dello spazio (che non segue le leggi che si verificano all'interno dello spazio). Temo che questi bocconi di spiegazione abbiano senso dopo aver letto un discorso compiuto e non parziale... :wink:
     

  13. Michael

    Intanto voglio ringraziarvi tutti per il supporto e la pazienza, nonché scusarmi per aver catalizzato l'attenzione sulla mia ignoranza in materia. :oops:
    Credo che Red mi abbia portato sulla strada giusta: io vedevo l'ingrandimento dell'Universo come un movimento della materia verso tutte le direzioni, mentre ora capisco che si tratta di un'espansione, o "stiracchiamento" come l'ha chiamato lui. 
    Di lacune ne ho infinite e devo cercare di colmarle un poco alla volta... oggi magari mi leggo l'articolo segnalato da Andrea.
    Enzo, purtroppo non ho ancora avuto il piacere di tenere tra le mani uno dei tuoi libri e, notando che spesso qualche tuo lettore ne fa cenno in questo splendido blog, già ero intenzionato a ricuperarne almeno uno. Dove posso reperire "Rosetta e le Tre Sorelle"? 

  14. caro Michael,
    ti prego di non fraintendermi... nel nostro blog non esiste l'ignoranza, ma la voglia di sapere. Siamo tutti sullo stesso piano: siamo tutti ignoranti, perché l'ignoranza è il primo passo per imparare.  Io lo faccio di continuo e mi sento il primo ignorante e vorrei avere quattro vite per cercare di colmare le tante lacune!
    Il tuo grande pregio è che non hai paura di ammettere quello che non comprendi e mi permetti di focalizzare argomenti particolarmente interessanti. Ti considero un vero e proprio collaboratore! Quindi, ti prego di continuare in questa strada che è proprio quella che vorrei fosse il cammino principale del blog! Notizie mediatiche sì, ma soprattutto ricerca dei fondamentali che permettono di gustare al meglio le notizie...

    Riguardo al libro, penso che ormai si possa solo comprare via internet (sia come ebook che in versione cartacea). Sul come fare vai alla sezione LIBRI, nella riga in alto e saprai tutto...

    Mi raccomando, continua a martellarmi in modo che possa sapere di cosa parlare!!!  :wink:

  15. Michael

    :mrgreen:
    Domani compro l'ebook e inizio a leggermelo.
    Magari mi sentirò un po' meno ignorante... o, molto probabilmente, ancora di più. 

  16. caro Michael...
    tra noi l'ignoranza è una DOTE e non va intesa in senso riduttivo: è solo voglia di conoscere di più!!!! Sto comunque scrivendo un "post" dedicato allo spazio-tempo in modo ancora diverso dal solito... Sempre meglio abbondare :mrgreen:  

  17. Valerio Ricciardi

    Michael, più guardiamo lontano, più guardiamo "indietro nel tempo". Se assumiamo anzitutto che ci sia stato un inizio di un'espansione, a partire da un punto del tempo nel passato, se si trattasse di "tutto il palloncino" (sfera) e non della sua superficie che si espande portando seco appicciati sopra gli adesivi inestensibili o quasi rappresentanti le galassie, allora in UNA certa direzione dovremmo via via notare ammassi, galassie e quant'altro ad un tempo più vecchie, e più ravvicinate fra loro.
    Ossia di una sfera (corpo in tre dimensioni) dai e dai dovremmo riuscire ad individuare la direzione di un "centro". Invece se sei UNO dei punti su una superficie che immaginiamo sferica in prima approssimazione e che si sta espandendo, tutto rispetto a te  è ad un tempo periferia, e centro. Nessun osservatore è in una posizione privilegiata. Per quello di un ammasso globulare, di una nebulosa anulare come di una galassia possiamo cercare di identificare con qualche possibilità di decente precisione un centro, ma nell'Universo nel suo insieme no.

  18. Occhio a non confonderti Michael...
    Valerio dice che se fosse una sfera a tre dimensioni si vedrebbe il centro. In realtà, noi siamo in un Universo a tre dimensioni più il tempo, ma non possiamo comunque vedere il centro che all'inizio era il tutto. Non sono le dimensioni che contano, ma il fatto che tutto è nato da un punto e che quel punto è il tutto. Se il Big Bang avesse mandato luce visibile, esso sarebbe sempre stata dispersa in tutto l'Universo e quella luce la vedremmo dappertutto, così come il rumore cosmico di fondo che puoi immaginare come un secondo Big Bang. Ti do un altro tipo di aiuto, molto più terra terra. Pensiamo ancora al nostro palloncino che ci regala un universo a due dimensioni. Immagina che prima di gonfiarsi sia stato veramente un punto praticamente invisibile. Tu hai seguito perfettamente la sua espansione. Se qualcuno ti chiedesse di indicargli qual'è il punto della superficie da cui è nato il palloncino, ti metteresti a ridere e diresti che non esiste nessun punto del palloncino da cui è iniziata l'espansione, ma che è tutto il palloncino (ossia quel punto quasi invisibile) che si è trasformato in tutta la superficie del palloncino! In altre parole, concluderesti che siccome tutta la superficie era una volta quel punto, più indietro guardassi nel tempo vedresti tutti i punti del palloncino tornare vicini tra loro fino a diventare uno solo. Tutti sono quindi l'immagine dell'universo al suo inizio.

  19. Andrea I.

    Bella questa nuova applicazione del palloncino! :mrgreen:
    Mi viene da considerare che il fulcro del problema sia la velocitá limitata della luce, cosa che volte capita di trascurare quando si ragiona su questi argomenti.
    Posso fare una domanda assurda?....Riuscite a immaginare un Universo dove la luce trasmette la sua informazione istantaneamente? 8)

  20. Caro Andrea... ma tu leggi nel cervello? proprio su questa considerazione sto scrivendo un nuovo articolo riguardo al mai noioso problema dello spazio-tempo. Devo solo ritardarlo un po', perché prima voglio mettere a posto la forza centrifuga e la Luna che scalpita per caderci in testa!!!!
    Ci risentiremo tra breve su questo argomento... che in pratica avrebbe un titolo del genere: solo geografia perfetta o meglio anche un po' di storia e una geografia imperfetta?

  21. Michael

    Sì, ora ho finalmente capito. :)
    Red mi ha portato sulla buona strada ed ho chiarito ulteriormente dopo la lettura dell'appendice a Rosetta.
    Ora ho comprato anche il libro così posso, con calma, entrare maggiormente in questi "misteri". 

  22. grande Michael... ormai lo spazio tempo diventerà un continuo divertimento!!!! :-P

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