Categorie: Galassie Le origini
Tags: bassa metallicità galassie nane Segue 1
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Il mostro di Loch Ness si aggira intorno a noi *
In Jurassic Park i dinosauri sono stati “costruiti” a partire dal DNA, trovato nelle zanzare che avevano succhiato il loro sangue ed erano rimaste intrappolate per milioni e milioni di anni nell’ambra. Nell’Universo non solo non abbiamo zanzare, ma nemmeno ambra e ancor meno il DNA dei “dinosauri”, ossia degli abitanti delle prime fasi dell’Universo. Insomma, non riusciamo a ricostruire una galassia come appariva miliardi e miliardi di anni fa. Eppure, sarebbe proprio bello scoprire che uno di questi fossili, ancora vivo e vegeto, si possa osservare vicino a noi.
Solo una speranza, un’illusione? Un mondo perduto, una mutazione assurda, un pezzettino di un altro Universo? No, nient’altro che una mini-galassia che ha fermato la sua evoluzione subito dopo la propria nascita e che si è preservata per circa 13 miliardi di anni tale e quale. Forse la colpa è di una strega che ha fermato il tempo, proprio come nella bella addormentata nel bosco? Possiamo anche crederci, ma preferiamo trovare qualche altra spiegazione e soprattutto cercare di capire le motivazioni studiandola attentamente. Oltretutto è vicinissima a noi e facilmente osservabile, malgrado cerchi di nascondersi. Stiamo parlando di Segue 1, una galassia nana, satellite della nostra (dista solo 75 000 anni luce) che contiene non più di mille stelle. Essa è veramente assurda. Dopo che le sue prime super stelle sono esplose, contribuendo un poco alla formazione degli elementi pesanti, tutto si è fermato. Pochissimi metalli, ma soprattutto tantissimo idrogeno ed elio. La perfetta situazione che potevamo aspettarci tredici miliardi di anni fa.
Probabilmente proprio le piccole dimensioni hanno bloccato la nascita di nuove stelle e niente è mai intervenuto a darle nuovo carburante dal di fuori. Un piccolo enclave dove poter vivere senza contatti, in un tempo che sembrava non passare. Vi ricordate di quel soldato giapponese che fu trovato in una piccola isola del Pacifico, parecchi anni dopo la fine della guerra e che ancora pensava di dover sparare addosso agli americani? Beh… la nostra Segue 1 crede forse di vivere ancora una vita primordiale. Meno male che è vicina e che le sue stelle si possono studiare molto bene. In particolare, ne contiene sette che hanno raggiunto la fase di gigante rossa e quindi sono particolarmente luminose tanto che è possibile eseguire analisi chimiche accurate. Le prime osservazioni ci dicono che sono proprio fossili: contengono 3000 volte meno elementi pesanti di quelli presenti nel nostro Sole. La spiegazione del fenomeno non è facile, ma avere davanti un fossile vivente è veramente un colpaccio, che ci potrà far capire come si viveva 13 miliardi di anni fa. Insomma, un bel mammut è tornato a vivere dopo decine di migliaia di anni di ibernazione e può raccontarci -forse- la sua storia.
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4 commenti
Ah-ha, qui ti volevo... ma se man mano che le stelle si evolvono, e debbon passare diverse fasi (prima andare un pezzo avanti bruciando idrogeno, poi passare alle reazioni termonucleari dell'elio etc etc etc) ed uno dei prodotti tipici di reazione, che ci permette di datare lo stadio evolutivo della stella e del gruppo che ne fa parte... e la via via maggiore individuabilità negli spettri di prove della presenza di elementi con numero atomico via via crescente...
...tant'è che più e più volte hai fatto riferimento, giustamente, a questo...
...niente niente l'Universo ha di fronte a se ' una sorta di prospettiva di "morte ... barica", ossia di progressivo ineluttabile "consumo" dell'idrogeno (ed elio, e gli altri elementi leggeri "alla base" delle reazioni termonucleari primeve), con lenta e progressiva via via sempre maggiore frequenza di elementi di numero atomico alto?
Cosa resterebbe per disporre, dai e dai e dai, di un po' di elementi leggeri? Solo il decadimento radioattivo (es. particelle Alfa)? Gli elementi instabili, quelli si' che son rari...
Cosa avremmo davanti, un Universo che un miliardo di anni dopo l'altro tende ad aver sempre meno "benzina fresca" per le stelle e sempre più addensamenti "inerti" in giro tipo pianeti pianetastri e pianetoni, pieni di metalli e altra roba pesante assai, nella sua globalità in lentiiiiissimo raffreddamento?
(alla quinta riga ovviamente intendevo " è la via via..." - pardon)
La foto del nonno in fondo al cassetto!!
Una piccola galassia satellite (ammasso?) composta da nane gialle o rosse, le uniche che possano sopravvivere tutto quel tempo.
Mi sono posto la domanda se le stelle fossero più giovani, ma una nube non potrebbe rimanere stabile miliardi di anni in prossimità di una galassia come la nostra. poi le righe (in questo caso rughe!) dello spettro ne dovrebbero denunciare l'età senza dubbio!
Chissà che cosa avrebbero da raccontarci le simpatiche nonnine!
Hanno visto comparire galassie sempre più lontane, i fuochi d'artificio delle supernove della nostra galassia, visto crescere il nostro buco nero galattico, chissà com'era attivo da giovane! I bracci a spirale cambiare forma. Passerei ere ad ascoltare i loro racconti....
caro Valerio... la morte termica in pratica...