08/05/14

I topi scappano quando la nave affonda *

Quando il “topo” è uno dei più grandi climatologi esistenti e la “nave” è la sempre più traballante certezza in un tragico futuro della Terra dovuto al riscaldamento globale, sarebbe più che doveroso fermarsi a riflettere sia scientificamente che politicamente. Tuttavia, non credo proprio che questa notizia, a dir poco rivoluzionaria, sarà mai data dai media. Chissà come mai…?

E’ un momento in cui vedo una presenza televisiva quasi ossessionante di uno dei climatologi meno climatologi italiani. Malgrado non sia, e non sarà mai, un climatologo (sia per formazione che per studi effettuati) sembra l’unica voce in grado di informarci della irrefrenabile distruzione della Terra, in balia di un caldo sempre più torrido che al momento sta dando, però, solo ripercussioni positive o, almeno, tutto fuorché disastrose (a meno di non attribuirgli per definizione tutti mali del mondo, dalla malaria ai terremoti).  Una specie di Cassandra che spunta fuori in ogni programma come il prezzemolo. Perché? Non certo per dirci la verità, ma solo perché la nave sta naufragando e bisogna cercare di tranquillizzare (anzi, in questo caso "terrorizzare" il popolo affinché segua senza obiettare le misure più severe sui costi energetici. Paghiamo il 20% in più sulle bollette proprio per permettere a pochi di credere nelle energie alternative). O forse sono fin troppo ottimista? Probabilmente, è reale mancanza di informazione, come se chiedessimo a  Galileo Galilei cosa sia l’ottica adattiva. Lui, in buon fede, è ancora fermo al primo telescopio. Forse il nostro climatologo è ancora fermo a 50 anni fa… Chi non è un vero esperto dovrebbe stare zitto, ascoltare e, poi, magari, iniziare a riflettere, a leggere, a informarsi a 360°, invece che sparare a raffica frasi fatte, vecchie e obsolete, che non gli competono. Tuttavia, così va avanti l’Italia e non solo, purtroppo. E poi per  parlare a vanvera si viene anche pagati lautamente...

Come il clima terrestre si svilupperà nei prossimi anni e decenni e quale sia stato l’impatto dell’uomo sulla situazione odierna è una problematica che è stata discussa con fervore quasi religioso  fino a pochi anni fa (oggi solo i fanatici a oltranza e coloro che ignorano le ultime ricerche, o che auspicano il clima terroristico per motivi di potere e interesse economico, continuano a sbraitare “al lupo, al lupo!”).  Anzi, è meglio dire che non vi è stata alcuna discussione scientifica, dato che coloro che non seguono la corrente catastrofica sono considerati ufficialmente “insani di mente” o poco meno. Negazionisti della sacra verità, così sono normalmente chiamati (e io tra loro, come ben sapete). Malgrado gli insulti continui, i fautori della futura catastrofe planetaria  non hanno mai portato prove reali, ma solo  modelli e simulazioni al computer, sempre smentite dalla realtà dei fatti.  Il termine “negazionisti” non è stato scelto a caso, ma proprio per richiamare coloro che negano l’Olocausto. Un’analogia voluta, proprio per inserire nella popolazione il sospetto che chiunque devii dal consenso sia un criminale, un fuorilegge, guidato da motivi “sinistri”.

Un po’ alla volta, però, il “ghiaccio” ha cominciato a sciogliersi. Non nelle calotte polari come previsto e “sperato” dai portatori della verità assoluta, ma nel dibattito sul clima. Oggi, ha deciso di passare dall’altra parte, ossia tra i negazionisti, nientemeno che  lo svedese Lennart Bengtsson, uno dei massimi e indiscussi esperti mondiali del clima, che tra l’altro è stato direttore del Max Planck Institute di Amburgo. Considerato tale anche dagli esperti dell’IPCC… accidenti! Un momento critico per loro che hanno comunque deciso di proseguire nella loro marcia unidirezionale dove non esistono dubbi:  Bengtsson è stato subito attaccato con grande violenza dagli allarmisti. I politici, inoltre, nemmeno leggono i “report” e ancora meno conoscono chi sia esperto e chi no.  D’altra parte, però,  le decisione presa da un tale scienziato non può non far traballare, in molto scienziati “seri”, una convinzione imposta e mai dimostrata.

Bengtsson ha motivato la sua decisione attraverso termini puramente scientifici, come ha sempre fatto nella sua vita professionale. Egli ammette che la relazione tra anidride carbonica e riscaldamento “è molto complessa e capita solo parzialmente”, proprio ciò che da anni e anni continua a predicare (e a dimostrare) Lindzen, giudicato una specie di diavolo prezzolato, malgrado la sua esperienza quasi unica su un processo ben più intricato di quanto venga comunemente presentato dai media. Ma, Lennart, in modo preciso e netto, afferma che finora non si sono verificati problemi legati al supposto riscaldamento globale e la previsione del clima futuro è basata solo su modelli e simulazioni al computer, che dire “problematici” è dir poco… Bengtsson, da grande uomo e scienziato, invita ufficialmente i suoi colleghi dell’IPCC a essere molto più prudenti ed “empirici” (non solo modelli, ma osservazioni dirette). Il clima è un argomento ancora troppo incerto per essere affidato  solo a programmi basati su dati non confermati e privi di base scientifica assodata.  Solo una migliore conoscenza della scienza di base potrà permettere di “cercare” di prevedere il futuro. Ciò che si dà oggi come accertato è solo e soltanto un risultato speculativo.

Non sarà facile per l’IPCC, e i suoi prezzolati servitori, dire che anche Bengtsson è diventato uno squilibrato o una pedina di chissà quali manovre sotterranee contro la salute del nostro bel pianeta così “amato” dagli allarmisti. Senza paura, la “gente” rischierebbe di pensare e questo sarebbe intollerabile in un mondo basato sull’economia e la finanza. Guai a un popolo che riflette e ricomincia a valutare con la propria testa!

Vi riporto una relazione tenuta da Bengtsson. Le frasi in parentesi sono mie aggiunte e quindi prendetevela solo con me…

La scienza non ha ancora assolutamente le idee chiare e non sappiamo ancora come poter risolvere i problemi energetici
Lennart Bengtsson, Neue Zürcher Zeitung

Fin dalla fine del XIX secolo si sa  che il clima dell Terra è sensibile ai gas cosiddetti “serra”, presenti nella sua atmosfera. A quei tempi, il chimico svedese Svante Arrhenius asserì che un aumento della CO2 avrebbe portato a un aumento della temperatura. Tuttavia, aveva poche “speranze” che ciò avvenisse. Gli svedesi, purtroppo, avrebbero continuato a vivere in un clima freddo e miserabile.

Da allora, molto è cambiato e il livello di emissione della CO2 ha raggiunto un valore venti volte più alto di quello del 1896. Questo dato ha sollevato il terrore mondiale. Più CO2 porta, indiscutibilmente, a un riscaldamento della superficie terrestre. Tuttavia, l’ammontare e la velocità di questo processo si basano ancora su  illazioni, senza alcuna certezza. La ragione di questa difficoltà interpretativa sta nella scarsa (per non dire praticamente nulla) conoscenza del come separare l’effetto della CO2 da quello di molte altre influenze climatiche. Sebbene la spinta radiativa dei gas serra (includendo anche il metano, gli ossidi di azoto e i fluorocarburi) sia cresciuta di 2.5 watt per metro quadro dalla metà del 19mo secolo, le osservazioni mostrano un riscaldamento molto moderato, di soli 0.8 gradi Celsius. In poche parole, il riscaldamento è molto più basso di quanto previsto dai modelli “inventati”  finora. Inoltre, il riscaldamento nel secolo scorso è stato tutto meno che uniforme. Fasi di chiaro riscaldamento sono state seguite da fasi di stasi e perfino di raffreddamento.

La complicata e ben poco conosciuta relazione tra gas serra e riscaldamento globale ha portato a un dilemma politico, prima che scientifico. Noi non sappiamo assolutamente quando, e se, si raggiungerà un innalzamento di 2 gradi. L’IPCC asserisce, invece, che la Terra subirà certamente una crescita da 1.5 a 4.5 gradi in risposta a un raddoppiamento della CO2. Questo dato così alto e apparentemente certo, tuttavia, non è confermato dalle osservazioni. In altre parole: il riscaldamento globale non è stato assolutamente un problema reale fino ad adesso. Esso diventa un problema solo se ci affidiamo alle simulazioni del computer.(Non dati reali, quindi, ma estrapolazioni che si basano su dati di partenza del tutto arbitrari, se non, a volte, addirittura falsificati).

Purtroppo, allo stato attuale, non vi è alternativa a questi modelli se si vuole a tutti i costi prevedere il futuro. Tuttavia, dato che non si possono in alcun modo controllare, queste previsioni sono essenzialmente un atto di fede e non un dato di fatto. L’IPCC ha pubblicato da poco le opinioni dei suoi esperti e le ha presentate in termini di probabilità. Fino a che i risultati non saranno convalidati da una reale conferma delle previsioni, queste estrapolazioni da computer producono solo una falsa impressione di credibilità.

Gli stati membri dell’UE seguono una strategia di riduzione del rischio climatico attraverso la riduzione dei combustibili fossili, in tempi brevi. Alcune nazioni hanno seguito questa linea con grande forza (in realtà la Germania predica bene e razzola male, dato che sta aumentando a dismisura l’uso del carbone!)  e si sono gettate su energie alternative. Una trasformazione radicale, non priva di rischi, anche di tipo politico ed economico. Oltretutto, una linea priva di reale speranza di successo. Anche se le poche nazioni europee riuscissero nel loro intento ultra dispendioso, concluderebbero, praticamente, ben poco, dato che il 90% delle emissioni di gas serra proviene da nazioni extra-europee. Inoltre, molte nazioni di questo tipo hanno già pianificato di aumentare le emissioni di CO2 nel futuro, dato che il primo “goal” della loro politica è quello di alzare il livello standard di vita della popolazione. La Cina ne è l’esempio più chiaro. Essa ha più che raddoppiato le emissioni di CO2 nell’ultimo decennio ed esse hanno raggiunto un livello, al momento, di ben il  50% superiore a quello  degli USA.

C’è comunque poco da fare: non vi sono energie alternative sostenibili nelle nazioni in via di sviluppo. La domanda è, nel frattempo, irrefrenabile e giustificabile, se si pensa che 1.3 miliardi di persone non hanno ancora l’accesso all’energia elettrica. L’ipocrisia, inoltre, regna sovrana. Molte nazioni hanno accettato di ridurre le proprie emissioni, ma hanno delegato la produzione dell’energia, da combustibili fossili, a nazioni in via di sviluppo. A livello statistico sembrerebbe un dato positivo per le singole nazioni, ma il risultato globale non cambia di una virgola. Si è solo cambiato il luogo delle emissioni..

Inoltre, il passaggio alle energie alternative attuali ha portato a un enorme aumento del prezzo dell’energia in molti paesi europei. Per molti non è più una strategia sostenibile e si ritorna  più o meno apertamente alle vecchie tecniche. In questo “trend” si è  aiutati dalla caduta dei prezzi dei combustibili fossili legati all’estrazione intensiva dello shale gas negli USA.

Non è una sorpresa che qualcuno ci guadagni in questo gioco basato sulla paura. Una volta che i governi hanno dato il via ai sussidi per le energie sicure (l’unica ancora di salvezza come viene pubblicizzata dai media), i profitti sono diventano altissimi, dato che gli interessi si espandono a realtà economiche ben lontane da motivazioni legate al bene del popolo (l’ecomafia non è certo una novità…). Prima di effettuare drastici e disastrosi cambiamenti di strategia, che portano a drammi economici insostenibili per molte nazioni, sarebbe stato molto più logico e scientifico avere una minima dimostrazione della veridicità dei modelli catastrofici. Ciò che viene riportato nel report dell’IPCC, (se letto da veri esperti e non solo dai politici e dalle loro marionette) è ben lontano dall’ammettere e confermare che la scienza ha raggiunto una risultato non ambiguo e non arbitrario. (Ricordiamoci che portare a drammi economici ancora peggiori di quelli del mondo attuale sarebbe un disastro ben più grande di un grado Celsius in cento anni, sempre che vi sia. A pochi, i soliti, questo importa poco, ma il popolo dovrebbe sapere che sarebbe crisi senza via di ritorno e trascinerebbe inesorabilmente verso il ben più mefitico carbone, come già si sta notando)

Nessuno sa ancora come risolvere i problemi energetici dei prossimi cento anni. Tuttavia, molto può ancora succedere. Pur ammettendo una moderata sensibilità del clima, vi sarebbe tutto il tempo (almeno 50 anni) per trasferire la fonte energetica più utilizzata dal carbone al gas naturale. Ciò vieterebbe una corsa pazza, guidata dal panico (invocato, spesso, volontariamente) verso energie che favoriscono solo la speculazione e gli interessi di pochi. Si eviterebbero investimenti assurdi, sproporzionati (  sempre più legati alla criminalità organizzata), dando tempo a una ricerca scientificamente corretta e consapevole. (I grandi scienziati, spesso, sono proprio degli illusi…)

 

Ognuno rifletta e valuti con la propria testa. C’è tutto il tempo di intervenire e di capire, solo se si volesse. Certo è che se le verità scientifiche ci sono propinate da persone non adeguate e “ignoranti”, rispetto alle problematiche scientifiche, c’è poco da stare allegri.

Ho voluto riportarvi questa notizia perché temo che nessuno la riporterà, sia per scarsa informazione sia per ben altre motivazioni. La paura è l’alleata più preziosa nel dirigere il pensiero comune verso direzioni ben prestabilite. Poi, ognuno, la pensi come vuole…

19 commenti

  1. Walter

    Scusa una domanda non perfettamente inerente al tuo articolo ma sempre sullo stesso tema.
    Il 1/2/2009 hai scritto un articolo intitolato ' Macchie solari addio' link qui (spero che funzioni) dove riportavi uno studio sulla diminuzione delle macchie solari che sarebbero sparite nel 2015 e che avrebbero portato a una diminuzione della temperatura della Terra tipo il 'Minimo di Maunden'. Non ho più letto niente da allora ci sono novità , conferme? Grazie
     

  2. caro Walter,
    il minimo solare continua e fa prevedere un raffreddamento piuttosto significativo nei prossimi decenni.  

    Cerco gli ultimi grafici e li posto...
     

    AGGIORNAMENTO del 13/1/2017: Un Sole senza macchie, il periodo di minimo è davvero iniziato

  3. SuperMagoAlex

    Io comunque propendo più sulla malafede che sull'ignoranza di certi sedicenti climatologi.

  4. Pier Francesco

    Condivido quanto detto da SMA e, anzi, sono ancora più pessimista: non usciremo mai da questo circolo vizioso, poiché il cambiamento climatico non è più una questione scientifica ma ha assunto tutto l'aspetto di un'ideologia politica. Non dimentichiamoci del fatto che i VERI cambiamenti climatici si misurano probabilmente nell'arco di decenni, pertanto ognuno puà divertirsi a spararla più grossa dell'altro perché tanto non sarà mai smentito (fin tanto che sarà in vita). Sbaglio o all'inizio degli anni '70 si parlava di prossima era glaciale, causata dalle polveri sollevata nelle esplosioni dei test nucleari?

  5. Walter

    Grazie
    Dato che ci sei non potresti spiegare come la mancanza di macchie influisca sul clima?
    Forse non sono l'unico che non lo sa. 

  6. caro Pier,
    hai proprio ragione e avevo anche pubblicato tempo fa la prima pagina di un giornale in cui si proponeva di rivestire la calotta polare di cenere per aiutare nel riscaldamento... 

    caro Walter,
    le ragioni non sono ancora capite perfettamente... d'altra parte la climatologia è una scienza veramente nella sua infanzia. Tuttavia, magari, riporto qualcosa a proposito in un articolo dedicato... 

  7. Mario Fiori

    Carissimo Enzo nonostante le mie frequenti assenze a causa della salute di mio padre e degli altri impegni sempre presenti, seguo il più possibile e ti sostengo in questa tua azione.
    Come al solito vince il "dio" denaro e tutto ciò che implica, ma io voglio essere un po' ottimista vedendo che qualche scienziato si ravvede e forse, ripeto forse, pian pianino ci sarà spazio per uno studio approfondito su clima, azioni esterne alla Terra, azioni naturali interne e , naturalmente, anche l'azione dell'Uomo che non mancherà di certo ma che va' valutata senza doppi fini.

  8. beppe

    Vorrei partecipare anch'io alla discussione cercando di chiarirmi alcune idee.

    Il clima è effettivamente cambiato, almeno nel nord est d'Italia. I ghiacciai dell'arco alpino negli ultimi cinquant'anni si sono ritirati, l'ho visto con i miei occhi. Le nebbie che hanno accompagnato la mia gioventù sono un lontano ricordo. Se ciò è dovuto a un riscaldamento oppure ad una variazione della qualità dell'aria forse è un'altra cosa.

    Negli anni cinquanta i consumi  di combustibili fossili erano decisamente inferiori ma di qualità peggiore (carbone e nafta ad elevato contenuto di zolfo), sono abbastanza vecchio da ricordare una Torino "fumo di Londra" ed inverni decisamente più nevosi di quelli recenti.

    Sono cresciuto con piogge acide poi DDT che si trovava anche nel latte materno come nelle nevi himalaiane, clorofluorocarburi e buco dell'ozono
    L'industrializzazione e la crescita della popolazione ha senz'altro provocato e sta provocando disastri, Malthus un po' di ragione l'ha avuta.

    Sono d'accordo con Enzo che un clima allarmistico è da evitare, non è con reazioni ansiogene che si risolve il problema.

     Che trasformare le vigne delle colline del monferrato in distese di pannelli fotovoltaici è orrendo e non risolve il problema sono pienamente d'accordo. Che le piantagioni di pale eoliche siciliane, puglesi e campane siano in mano alla malavita organizzata è fuori discussione.

     Ma che le fonti di combustibili fossili un giorno o l'altro si esauriranno non ci piove. Occorre quindi trovare fonti energetiche alternative oppure sprecare meno quelle che abbiamo.

    Altre fonti quali? Geotermia? Idroelettrica? Nucleare? Termovalorizzatori? 
    D'altro canto il petrolio è un'importante materia prima per la chimica organica...

    Una cosa è sicura, che il mondo che lasciamo ai nostri figli è ben diverso da quello che abbiamo sognato per loro!!  :(   :(
     

  9. caro Beppe,
    sto scrivendo un articolo per una discussione più articolata. nel frattempo un paio di commenti:
    ci credo che i ghiacciai si riducano, ma lo stanno facendo fin dal settecento, dopo il gelo del minimo di Mauden!  Hanno fatto lo stesso anche dopo l'ultima glaciazione di 40 000 anni fa. Ed è anche ovvio che vi sia stata una lenta risalita della temperatura avendo il Sole aumentata il proprio irraggiamento. Quello che è falso è che questo aumento sia stato dovuto alla CO2 umana. La stasi degli ultimi 15 anni circa si è stabilita pur aumentando la CO2.  Piccolo riscaldamento sì, ma non di carattere antropico, ma fisiologico con il Sole al centro della situazione insieme a tutti i suoi effetti derivanti dalla interazione con la fisica dell'atmosfera. Oggi tutto è fermo dato che si sta andando verso un nuovo minimo solare, ma non basta certo questo per spiegare le variazioni fisiologiche del clima terrestre.

    Non confondiamo poi riscaldamento globale con inquinamento atmosferico. Sono due cose ben diverse che si cerca di unire per confondere le idee. Il buco dell'ozono non è sparito per merito dell'uomo come nemmeno si deve a lui la sua comparsa. Ormai sappiamo bene che è un fenomeno ciclico che capita comunque.

    Infine, so benissimo che i combustibili fossili finiranno. Proprio per questo la Scienza vera ha bisogno di calma, di fondi e di credibilità politica per potere  arrivare a risultati veri e positivi. Come si dice nell'articolo, basterebbero 50 anni senza urgenze psicologiche e politiche per fare passi da giganti. Non è la CO2 che rovina il domani dei figli, ma la falsità e l'ipocrisia dei soldi diventati l'unico Dio della specie umana, e il GW è uno dei suoi tanti profeti!

  10. Matteo

    Caro Enzo ti seguo sempre con piacere, i tuoi articoli astronomici sempre ottimi. Questa visione del GW mi lascia sempre un po' interdetto però. Anche assumendo il fatto che la CO2 sia innocua leggendo i tuoi articoli ho sempre l'impressione che ci sia una sorta di strizzatina d'occhio ai combustibili fossili cosa che sinceramente non posso condividere. Non saranno belle le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici ma i danni derivanti dall'estrazione e trasporto dei combustibili fossili a confronto sono incalcolabili, per non parlare poi di quando vengono bruciati.. Ci saranno le ecomafie dietro, ci guadagneranno i soliti noti, tutto sbagliato certo ma nemmeno il petrolio ha creato regni di equità, anzi.. Proprio perché la climatologia è agli albori dovremmo andarci piano con l'anidride carbonica visto che non sappiamo quantificare che impatto avrà. Chiudo con una piccola provocazione: la mia professione mi porta a lavorare con i soldi tutti i giorni, non li considero ne satanici ne li osanno, sono soldi e basta... chi ragione mettendo i soldi al primo posto probabilmente ha problemi più gravi a monte. Comunque sia questo famigerato "dio denaro" è forse l'unico ad aver portato dei vantaggi tangibili di tutta la vasta gamma di dei e dee che la storia ci ha consegnato. 

  11. Fin quando non mi spiegano esattamente perchè siamo usciti dalla glaciazione...
    Fintanto che non mi spiegano le temperature alte del periodo romano ( Annibale che passa le Alpi con gli elefanti in un passo che oggi è coperto dal ghiaccio) e del medioevo (950 - 1250, la Groenlandia "terra verde") ed anche il freddo del minimo di Maunder (1645 - 1715 con "l'anno senza estate")... Beh, fino ad allora non mi sento di dare ai signori dell'IPCC troppo credito.
    La scienza è fatta di dati certi e riscontrabili, non di simulazioni...  :wink:

  12. No caro Matteo,
    non strizzo nessun occhio... Dico solo che le energie alternative sono una falsa soluzione e che sarebbe meglio dare finanziamenti alla ricerca "scettica" perché possa trovare qualcosa di veramente alternativo. Il tempo c'è ancora... d'altra parte le fonti alternative (a volte mefitiche come le biomasse)  hanno comportato costi altissimi che NON sono più sopportabili (la Germania sta tornando al carbone, mentre Cina e India lo usano a spron battuto). Escludendo le nazioni emergenti e quelle che mai hanno avuto l'energia elettrica finora. Noi paghiamo bollette salatissime proprio per creare questa falsa indipendenza dal fossile e poi compriamo carbone di basso livello dagli USA. Tra poco saremo schiavi dello shale gas (la guerra in Ukraina è tutto un giro basato su quello): Insomma abbiamo ottenuto proprio il contrario facendo ingrassare solo i soliti polli.
    Se leggessi bene i miei articoli, vedresti che io chiedo energie alternative, ma dico anche che c'è tutto il tempo (visto che il GW è una truffa colossale) per affrontare il problema da un punto di vista veramente scientifico. Per far ciò è necessario poter studiare la climatologia per davvero e non con modelli artefatti e basati su false ipotesi che lasciano il tempo che trovano.
    Infine, beh... come oggi viene considerato il denaro, l'unica ragione di vita, vedi corruzione, criminalità, ecc., ecc. non posso essere assolutamente d'accordo con la tua visione permissiva...

     

  13. caro Red,
    se, inoltre, danno degli infedeli a chi cerca di capirci qualcosa... la faccenda puzza sempre più di bruciato... Basterà la piccola era glaciale che probabilmente ci sarà tra qualche anno? L'importante è che i soliti noti (sono sempre gli stessi che cambiano bandiera) trovino da "mangiare" anche con il terrore del mondo di ghiaccio... Vuoi vedere che il carbone diventerà nuovamente una fonte energetica niente male? Quando si vuole uccidere la ricerca non si può fare altro che abbassare il livello della mente umana... Io aggiungerei alle tue considerazioni: perché non si dice che i ghiacciai  hanno iniziato a ritirarsi dopo Maunder? E perché il ritiro dei ghiacciai deve essere considerato un problema terribile? Migliore sarebbe la loro avanzata come 40 000 anni fa? No, la realtà distorta porta sempre a crisi terribili che ricadranno sulla sola gente normale. I soldi salveranno sempre i corrotti e i corruttori.

  14. gioyhofer

    Penso anch'io che i meteorologi siano poco preparati (intendo quelli che parlano in tv o che fanno sensazionalismi) però è anche vero che il pubblico che li segue si accontenta di quello che gli viene propinato. Non ha alcun interesse ad approfondire la questione e verificare se quello che gli viene detto sia la realtà o finzione.... Secondo me il problema è anche questo!!!

  15. cara Giorgia,
    non dimentichiamo che esiste una differenza abissale tra meteorologo e climatologo.  Il primo recupera dei programmi già fatti, li fa girare e interpreta secondi canoni di routine i risultati. E' poco più che un tecnico (normalmente). Il secondo, invece, è uno scienziato che studia l'atmosfera e le sue varie interazioni. Deve sapere di fisica e di astronomia. E' lui che prepara i programmi che poi saranno usati dai meteorologi. Farsi passare per meteorologo è peccato veniale. In fondo, lo sapremmo fare in tanti, basta studiare un po' le regole di base. Farsi passare per climatologo senza avere studiato fisica e astronomia è mooolto più grave. Il caso di cui parlo è il secondo. Finché faceva le previsioni del tempo, passi... ma parlare di clima e farsi chiamare "esperto" grida vendetta!

  16. Mario Fiori

    Caro Enzo concordo la tua risposta a Matteo anche perchè ti leggo da così tanto tempo che oramai capisco bene il tuo pensiero e so' bene che il tuo scetticismo per l'IPCC e dintorni non è assolutamente un atto di fede verso combustibili fossili o contro chi si interessa dell'ambiente in genere.
    Capisco comunque anche Matteo quando ice che lavora con il denaro e che è un elemento che serve e che ha portato vantaggi tangibili, purtroppo nel Mondo non lo ha fatto per il Genere Umano nella sua totalità o quasi (nemmeno quasi purtroppo appunto) perchè un tale elemento non lo può fare, lo ha fatto solo per una parte abbastanza minoritaria di popoli  e nazioni ed all'interno di queste ha creato ulteriori divisioni, invidie, problemi, distruzioni.
    Sarò utopico e me ne rendo conto, ma cosa è l'utopia? Qualcosa di irraggiungibile, fantasioso, impossibile. Ma perchè? Perchè l'Uomo deve essere fatto così e basta.
    Ma chi lo dice? Mettiamola così: il denaro non è un "dio"? Allora è La Più Grande "Droga" inventata dell'Umanità che non riesce a disintossicarsi assolutamente...ma almeno proviamo ad iniziare, facciamolo per chi verrà nei secoli futuri..o forse non ci interessa tanto non ci saremo... :-|

  17. SANDRO

    Non so se lo sto mettendo nel punto giusto, ma a me viene da piangere.....
    Sarà sicuramente la mia ignoranza in materia
    http://www.repubblica.it/ambiente/2014/05/12/news/lievita_ghiaccio_antartide-85899473/?ref=HRERO-1

  18. mamma mia, Sandro! Non so se piangere o ridere...
    insomma, se fa freddo o caldo la colpa è sempre del GW  :mrgreen:
    Il fatto di pubblicare certe idiozie la dice lunga sulla scarsità di argomenti che ha ormai il catastrofismo a tutti i costi :-x  

  19. Lampo

    Anhahahah i gas serra che causano un aumento dell'intensità dei venti che fanno crescere i ghiacci antartici davvero sembra una barzelletta!

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:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

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