Ci fossero due "lander"...
Guardando l'immagine che segue viene spontanea una richiesta-speranza irrealizzabile (purtroppo): "Sarebbe bello che le navicelle Philae fossero due, in modo da inviarne una nella parte superiore o inferiore della cometa e una nel "collo" che le unisce". Non vi è, infatti, alcun dubbio che il terreno che caratterizza le due zone sia completamente diverso. I due corpi principali sono decisamente più "normali", mostrano strutture simili a crateri da impatto e altre depressioni e/o scarpate. Sicuramente un mix di impatti reali e di esplosioni avvenute durante l'espulsione di gas.
Molto più enigmatico è il "collo" che unisce le due... comete. Si è veramente creato all'atto della fusione di due nuclei? Se sì, quanto è antico? E quegli enormi macigni che caratterizzano una superficie fin troppo liscia? Oppure, dovremmo veramente pensare che l'erosione che ha creato il collo sia da collegare a una particolare zona di attività cometaria?
Come avete capito, io credo di più alla prima ipotesi e, di conseguenza, manderei la sonda proprio in quel punto. Sarebbe, comunque, un peccato perché la vera superficie cometaria è più simile a quella dei due corpi più grandi e normali... Per prendere una giusta decisione, avendo solo un Philae, bisognerebbe aspettare che la cometa dia il via al suo spettacolo pirotecnico. Ma, forse, diventerebbe tutto più complicato e rischioso... Insomma... peccato che non ci siano due lander...
18 commenti
Si potrebbe ipotizzare anche che, essendo dapprima un unico corpo omogeneo, le varie esplosioni di materiale nel corso dei vari avvicinamenti al sole, l'abbiano potuta consumare e ridurre in tal modo?
come già detto Gianfranco, è un po' strano che le esplosioni si siano accanite proprio in quel punto fino a creare il "collo". Ma, come detto, tutto è possibile senza dati più accurati sulla composizione e altri parametri fondamentali...
Potrebbe essere già composta da due parti separate, in rotazione stretta tra loro, giunte insieme nei pressi del Sole ed "attaccate" durante la fase esplosiva? Fantascienza eeh dai?
Probabilmente era un unico corpo più grande che è stato frantumato e due frammenti si sono messi in orbita uno attorno all'altro fino a unirsi (ma anche senza orbita...). Oppure un passaggio ravvicinato a qualche pianeta in tempi remoti ha distrutto il corpo originario attraverso forze mareali. Oppure, ancora, emissioni violente hanno -nuovamente- separato il corpo in due o più pezzi e due si sono riattaccati... insomma una vita quasi sicuramente NON noiosa... L'ipotesi di una lenta o improvvisa erosione proprio lungo tutta quella fascia mi lascia dubbioso.. ma ... vedremo...
Guardate questa immagine che bella! Sempre che sia stata fatta con le dovute proporzioni...
http://i.imgur.com/BEZBAKB.jpg
Sembrava un cometino tanto innocuo...
bella!!!! Pluto è venuto da noi... Quando toccherà a Pippo??? L'importante è scendere molto lentamente...
Adoro immagini come quella di Lampo, se fatte con le giuste proporzioni.
Aiutano davvero a far capire che cosa si sta studiando... nelle fotografie viste fino ad ora dava effettivamente la sensazione che si trattasse solamente di un sassolino.
beh...ragazzi... che fossero 4 km si sapeva e 4 km sono sempre 4 km: basta metterli su una carta stradale qualsiasi o su una città... Il mondo virtuale ci sta facendo perdere il senso delle distanze e delle dimensioni? Sarà che io uso solo le cartine e non i vari aggeggi per pianificare i viaggi. Preistoria insomma...
Vincenzo, forse appunto io sono troppo giovane, ma se mi dicono che è grande 4 km mi sembra poco, mentre se vedo un'immagine come quella là, mi sembra decisamente enorme.
Se fosse una sfera di 4 km di diametro ed una densità di circa 1 tonnellata al metro cubo avrebbe una massa di circa 3,3 x 10^10 tonnellate.
Se una cosina così arrivasse dalla nube di Oort ed incrociasse l'orbita della Terra ci sarebbe mica da ridere!
Io scherzavo Michael... ma è vero che oggi si sono perse molte capacità di visualizzare e di confrontare mentalmente. Se vuoi sapere dove andare, basta che metti le coordinate nel tom tom o come si chiama. Le distanze sono diventate virtuali e non reali. Quando con le vecchie cartine si seguivano i km direttamente, ogni cosa rientrava in un quadro unico e generale: stavi attento al fiume che attraversavi, alla collina che salivi, al paesaggio che vedevi, al villaggio che correva di fianco. Oggi, senza confronti preparati da altri, ci si perde... E, oltretutto, hanno tolto la geografia dalle scuole... La colpa non è certo tua, ma di una continua perdita di appartenenza alla Natura che ci viene imposta da fuori. Se oggi piove ci dicono che non è vero e forse qualcuno prima o poi ci crederà. Guarda il GW. E' bastata qualche predica continua e ossessionante e moltissimi l'accettano come sacra verità e sono anche convinti di provarlo in prima persona. Ma gli esempi sarebbero infiniti, in tutti i campi...
Avvicinarsi al Cosmo vuole anche dire questo: tornare alle quattro dimensioni reali e non alle due dello schermo... la Natura è bizzarra, strana, imprevedibile, ma è il nostro VERO mondo. Dobbiamo rientrarci con il fisico e la mente.
Scusate, ma ogni tanto ciò che vedo mi deprime e penso a quante emozioni ci sono state tolte dai media in cui la realtà è costruita a tavolino...
Va bene, torno alla QED, che , a volte, mi sembra più logica della realtà quotidiana... Lì non ci sono guerre inutili, ma interferenze che sanno come fare a costruire e distruggere senza lasciare vittime (reali purtroppo anche se ci sembrano virtuali...).
caro Beppe,
sì, la massa sarebbe grandicella... ma ciò che conta per davvero è la velocità che compare al quadrato. E' lei che spaventa di più. Velocità ==> tempo. Dimensioni = spazio. Ancora una volta è il tempo che la fa da padrone. Se una roccia di 4 km comparisse dal nulla sulla superficie terrestre farebbe danni relativi, ma se creiamo il tempo e la velocità, le cose si complicano...
Da questo punto di vista ti do ragione, caro Enzo, anche se sei uscito un po' dalla discussione... e non lo avevo inteso immediatamente.
Ammetto di essere uno di quelli che ormai si basa principalmente sulle indicazioni fornite dal navigatore di turno. L'essere umano ha il grande difetto di abituarsi facilmente alle cose più semplici senza porsi troppe domande. Se mi danno la pappa pronta, finché funziona non mi chiedo come fa a fare ciò che fa e non penso nemmeno ad un piano B nel caso in cui non funzioni.
Ecco che diventiamo dipendenti dalla tecnologia e, nel momento in cui non funziona il cellulare (per un motivo qualsiasi, anche batteria scarica) siamo totalmente incapaci di farcela da soli. Una volta seguivi la cartina, ti perdevi, riprendevi la strada e la volta successiva la potevi tranquillamente fare ad occhi chiusi. Adesso molto spesso rifacciamo decine di volte la stessa strada e non la impariamo mai perché tanto c'è il navigatore ad aiutarci. Sono colpevole anche io, lo ammetto... anche se ogni tanto cerco di farcela da solo, ed è uno sforzo importante perché non sono abituato come lo erano i miei genitori ed i miei nonni.
Questo nostro ozio mentale viene utilizzato da chiunque faccia (dis)informazione: se il telegiornale mi dice che fa più caldo, io sento più caldo. Se mi dicono che sono più povero, mi sento più povero. E così via. Siamo come le capre, perché l'uomo primitivo aveva imparato che seguire la massa lo esponeva meno al pericolo.
Caro Michael,
il primo passo fondamentale è rendersene conto. Solo così si possono riattivare a pieno le nostre capacità. E tu lo stai facendo... se no non perderesti tempo dietro a questo blog che obbliga a pensare e ragionare da soli...
Scusa se ogni tanto faccio il vecchio predicatore, ma è più forte di me...
E' giusto Enzo che ci riporti alla realtà,
purtroppo le Menti come la tua credo stiano scomparendo, purtroppo per lasciare il posto a qualche scie(me)nziato di turno.
Io mi emoziono sempre a guardare il cielo ed i suoi fenomeni; quando mi chiedono perchè sto tante ore di notte a guardare le stelle (sempre uguali(?)) o perchè mi emoziono tanto quando vedo una congiunzione, beh non so rispondere, è una cosa che sento dentro, è così e basta...
Tutta questa tecnologia non va assolutamente bene perchè ci estranea, non solo dal contatto con la natura ma anche dal contatto con le persone, facendoci perdere dei momenti importanti della nostra vita...
Per molti una congiunzione non è interessante finché Studio Aperto non ci fa almeno 5 minuti di servizio con la musichetta "Noi siamo figli delle stelle" in sottofondo. ;)
Eeeeeee che discussione per una semplice foto... Enzo sono d'accordo con tutto quello che dici, tanto amo la tecnologia e il progresso da una parte e tanto lo odio dall'altra...non sai quante volte litigo con mia moglie perchè dopo cena sul divano davanti alla tv lei non fa altro che passare da facebook, a twitter a whatsapp ecc...pagherei perchè sparissero dalla faccia della terra tutti gli smartphone all'istante! Ne risentirei parecchio anch'io essendone purtroppo pure io dipendente ormai...ma davvero pagherei perchè non fossero mai stati inventati.
Nel caso in questione la foto credo sia un altro discorso...è semplicemente un qualcosa che permette alla mente di rendersi meglio conto delle dimensioni di ciò di cui stavamo parlando. Un conto è chiudere gli occhi e pensare ad una città con un sasso di 4 km sopra, un conto è vederlo in una "foto". Come del resto un conto è chiudere gli occhi e immaginarsi l'esplosione di una supernova, un conto è vedere una foto di Hubble...un conto è sapere che il diametro del sole è poco più di 100 volte il diametro della terra, decisamente più impressionante è vedere una rappresentazione del sistema solare in scala...
Comunque sia, come ti ripeto, la vedo come te su molte cose...e infatti spesso dai miei coetanei prendo del "vecchio"...
caro Lampone!
la foto è stata solo l'imbeccata... lei è bellissima e affascinante, ma potremmo farla benissimo anche noi, non credi? Mi ha solo spinto verso una piccola riflessione di carattere ben più generale... e che riguarda la vita che mi circonda e che sento un po' estranea, come dici tu... Dovremmo riuscire a portare la nostra immaginazione al pari della realtà e staccarla da rappresentazioni posticce e ambigue. Ad esempio, ogni volta che si ha a che fare con dimensioni difficilmente realizzabili mentalmente, sentire immediatamente il bisogno di fare confronti, facendo cerchi su una cartina stradale o utilizzare foto a grande scala per inserire fenomeni locali. Dovremmo sentirlo come un bisogno e passare subito all'azione (se necessario) senza aspettare la pappa pronta che arriva da fuori..
Va bene, basta... hai ragione... ne abbiamo parlato troppo. Viva la cometa!!!!
Anzi, vado contro le idee di molti. A me emoziona di più pensare che i satelliti di Giove girano secondo numeri interi piccoli che vedere due pianeti apparentemente vicini nel cielo. Il primo evento si porta dietro processi fisici meravigliosi, più o meno complessi... il secondo è solo una specie di visione televisiva senza alcun interesse vero, se non mediatico: un caso, un evento fortuito che non lega minimamente tra loro ciò che vediamo. Due luci vicinissime le posso riprodurre quando voglio. Costruire un sistema complesso governato da leggi fisiche riproducibili è assai più stimolante e mentalmente intrigante. Mi verrebbe subito la voglia di riprodurlo praticamente...
Ma, come dico, è solo una questione di carattere e sensibilità. Sempre meglio le due luci nel Cosmo che quelle psichedeliche di una discoteca...