Categorie: Corpi minori Strumenti e missioni
Tags: collisione cometa doppia frammentazione Rosetta urto
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:3
Una storia del tutto personale…*
Come già sapete, sono abbastanza convinto che la strana forma della cometa di Rosetta sia dovuta all’unione, più o meno violenta, di due grossi pezzi cometari, una volta separati. Se l’origine primordiale sia stato un vero scontro tra due comete o una frammentazione dovuta a forze mareali non so proprio dirlo. Tuttavia, in un modo o nell’altro, l’urto finale non deve essere stato troppo violento. Magari prima vi è stata una riaccumulazione gravitazionale sui due corpi maggiori e poi l’unione conclusiva.
Fatto sta che, dopo un certo periodo di tempo (magari su orbita stretta con veloce decadimento), i due blocchi si urtano e vi è una parziale fusione intorno al punto d’impatto, ma soprattutto crolli di gran parte delle zone vicine. Nelle immagini si vedono molto bene delle scarpate quasi lisce, simili a ciò che capita quando una fetta di montagna cade a valle. Il materiale si accumula nel cosiddetto “collo” (vicino al baricentro del sistema) che viene poi ricoperto da molta polvere e da grossi massi (visibili). La figura rappresenta le quattro fasi dell’urto e delle frane finali…
Cosa se ne deduce? Se si vuole studiare il materiale superficiale più intatto di una cometa, l’ideale è andare lontani dal punto d’impatto. Tuttavia, questa è anche la parte che più ha subito l’ “invecchiamento spaziale” essendo stata sempre esposta alle “intemperie”, dello spazio interplanetario (vento solare, raggi cosmici, polvere interplanetaria, ecc.). Se, invece, si vuole studiare la modificazione a seguito di un urto e la struttura un po’ più interna forse è meglio il collo. Tuttavia, non credo che si possa sperare che il collo rappresenti una parte molto interna della cometa messa a nudo da successive sublimazioni. Un'alternativa sarebbe accometare lungo le scarpate lasciate libere dal crollo e che, sicuramente, sono zone ex-interne e poco deteriorate dallo "space weathering". Temo, però, che non siano zone ideali, tecnicamente, per Philae.
Sarò sicuramente smentito in fretta, ma , con i dati mediatici che ho in mano, questo è lo scenario che mi sembra più plausibile.
Forza Rosetta, la mia amica stella, con il tuo stesso nome, fa il tifo per te!
3 commenti
Buondì, Enzo.
Quanto tempo hanno ancora per prendere una decisione?
caro Michael,
se non sbaglio almeno un mesetto... o forse anche più... il landing sarà a inizio novembre.
SEQUENZA OPERAZIONI PREVISTE:
- 26 settembre: il Rosetta Mission Operations Centre stilerà il report finale sullo scenario del sito primario di atterraggio;
- 12 ottobre: il Landing Site Selection Group si riunirà per la decisione finale (Go/No Go) sul sito di atterraggio primario;
- 9 novembre: caricamento dati per l'atterraggio al lander Philae;
- 11 novembre: atterraggio sulla cometa.