02/09/14

Il DNA delle stelle non può mentire *

Ultimamente, la cronaca “nera” ci sta dimostrando che attraverso lo studio del DNA di tracce biologiche anche infinitesime è possibile risolvere crimini irrisolti da molti anni. Il DNA non perdona e identifica senza esitazioni la persona a cui appartiene. Ognuno ha il suo e questo caratterizza univocamente sia l’individuo in sé che i familiari più stretti.

Le stelle non commettono crimini, ma hanno il vizio di abbandonare quasi sempre il nucleo familiare da cui sono nate. Sappiamo che i “parti” sono sempre plurigemellari e che da una grande nube di gas nascono molte sorelle. La mamma comune è ovviamente la nube, la quale, pur essendo molto simile a qualsiasi altra nube galattica, presenta un DNA tutto suo. Le abbondanze dei vari elementi chimici non sono mai le stesse e non ci sono due nubi veramente uguali.

Quando due di queste si scontrano per far nascere i loro figlioli stellari (non entro nei particolari di quest’azione piuttosto … intima), le caratteristiche di entrambe si mischiano e la nube risultante ha un particolare mix di elementi chimici. In altre parole, le stelle nascono con un loro tipico DNA, uguale per tutte le sorelle, indipendentemente dalle loro dimensioni e dalla vita che hanno davanti.

Questa etichetta “biologica” che si portano dietro rimane inalterata e permette di individuare gemelli anche se allontanatisi fino a occupare posizioni diametralmente opposte nella loro galassia. Proprio basandosi sull’invarianza di questo DNA si stanno cercando le sorelle del Sole (argomento che abbiamo trattato da non molto).

Rimaneva però un dubbio: “Si poteva essere proprio sicuri di questa rapida omogeneizzazione del DNA tra stelle nate dagli stessi genitori? E’ se la nascita fosse stata molto veloce, vi era tempo per mischiare i DNA delle nubi di partenza e ottenere un DNA omogeneo per tutti i figli?”. In poche parole, può darsi che lo stesso DNA sia rintracciabile solo in sorelle nate dopo lunga incubazione e non per tutte.

L’unico modo per saperlo era preparare un programma che simulasse lo scontro tra due nubi con DNA diverso e vedere cosa succedeva nelle stelle che si sarebbero formate, sotto varie condizioni al contorno. In parole molto povere, ogni nube è stata identificata da un colore, una specie di “tracciante” (rosso per una e blu per l’altra) e poi si è visto quanto in fretta i colori si mischiassero e se in realtà le prime stelle avrebbero già avuto il colore di un perfetto e omogeneo mix di rosso e blu.

Non solo ciò è sempre avvenuto, ma si è anche visto che la nube si era omogeneizzata ben prima che i nuclei stellari iniziassero a collassare. Non solo, però. Si è visto che si otteneva un perfetto DNA anche nei casi in cui solo una parte della nube portava alla nascita di qualche stella (ossia non a un vero e proprio ammasso aperto, come forse è il caso del Sole). Insomma, i tempi per creare un DNA tipico per ogni famiglia stellare è veramente rapidissimo e le sorelle del Sole non hanno più scampo: prima o poi verranno identificate ovunque esse siano…  E’ inutile cercare di nasconderle ragazzi… Chi le ha viste lo dica pure, tanto è solo questione di tempo…

In meno di 30 milioni di anni si formano le stelle già perfettamente omogenee come DNA. In alto la vista frontale, in basso quella laterale. A sinistra vi è la distribuzione della densità del gas (i pallini bianchi sono le stelle); a destra vi è la distribuzione dei coloranti e le stelle sono i pallini di colore perfettamente omogeneo. Fonte: Mark Krumholz/University of California, Santa Cruz.
In meno di 30 milioni di anni si formano le stelle già perfettamente omogenee. In alto la vista frontale, in basso quella laterale. A sinistra vi è la distribuzione della densità del gas (i pallini bianchi sono le stelle); a destra vi è la distribuzione dei coloranti e le stelle sono i pallini di colore perfettamente omogeneo. Fonte: Mark Krumholz/University of California, Santa Cruz.

Ho un po’ scherzato, ma il lavoro è veramente ben fatto e svolto con accuratezza. La ragione di questa inattesa rapidità si basa sulla turbolenza del gas, un processo di tipo caotico sul quale non vi sono teorie ancora molto precise.

Vi consiglio questi due filmati (QUI e QUI ) che danno una visione frontale e una di profilo dello scontro tra nubi e della formazione stellare (le stelle sono i pallini bianchi a sinistra, dove si studia la densità e i pallini di colore omogeneo a destra, dove si studia la combinazione dei traccianti iniziali)

Articolo originario QUI

7 commenti

  1. Alfierecampochiaro - Massimo

    Tu cosa ne dici, Enzo, fino a che punto sarà possibile ricostruire una sorta di storia galattica come abbiamo fatto con quella del sistema solare?

  2. che dirti Massimo? sicuramente con mezzi sempre più raffinati qualcosa si potrà fare sicuramente, almeno in un raggio abbastanza ristretto... il fatto è che le stelle viaggiano molto e non basta scrivere lettere per farsi trovare...

  3. beppe

    Non basta andare all'anagrafe e chiedere lo stato di famiglia?? :mrgreen:
    Certo che 30 milioni di anni sono veramente pochi!! impiego più tempo io a fare la maionese :lol:

  4. Mario Fiori

    Si potrà forse individuare per bene qualche iniziale compagna del Nostro Sole?

  5. Mario Fiori

    Cavolo mi era sfuggito. Grazie Enzo. Comunque io iberico ma te, come è però giusto che sia, ... un po' troppo matematico :mrgreen: (fratto cosa?) :mrgreen:

  6. hai ragione Mariolino!!!! :mrgreen:

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