Categorie: Corpi minori Strumenti e missioni
Tags: Giotto Rosetta
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Un po’ di “acqua calda” su Rosetta
No, tutti fermi! Non sto parlando di vera acqua calda sulla superficie della cometa di Rosetta, ma solo del fatto che la nuova news sulle osservazioni ultraviolette sembra proprio un dovuto regalo all’opinione pubblica che ha sempre bisogno di qualche “scoop” per non perdere interesse verso una missione che ormai da troppo tempo continua a riprendere le solite rocce scure e aguzze e la solita strana forma. Il mondo ormai corre e non può aspettare che la Scienza faccia il suo corso. E allora via!, con qualche annuncio che attiri l’attenzione anche se del tutto ovvio… Sono state eseguite le prime osservazioni nel lontano ultravioletto e vi è già uno “scoop” straordinario! Non si notano zone di ghiaccio sulla superficie! Ma pensa un po’… nessuno se lo aspettava…
Ormai sono anni e anni che si sa che le comete sono ricoperte da spessi strati di polvere e che il ghiaccio rimane ben nascosto sotto il vestito scuro. Basta aspettare e prima o poi le prime crepe faranno uscire i getti di idrogeno e ossigeno. Sicuramente un po’ ce n’è già attorno al nucleo, ma poca roba. D’altra parte, bisogna che Philae scenda, senza pericolo di getti violenti, e si sistemi per bene sulla cometa. A quel punto, ben vengano i getti che potrà seguire nelle migliori condizioni e in relativa sicurezza.
La ovvia mancanza di superfici ghiacciate e “bianche” mi ricorda molto la missione Giotto sulla cometa di Halley. A quei tempi già si sapeva che un nucleo cometario doveva essere molto sporco, ma lo sapevano soprattutto gli specialisti delle comete che, ovviamente, per motivi di lobby e di giochi di potere, non erano affatto ben rappresentati nel team della missione. Si erano preferiti “esperti” più vivaci e più “utili”, anche se un po’ arretrati nelle idee scientifiche.
E così accadde che la sonda ricevette l’ordine di dirigersi verso la macchia bianca, dato che la cometa doveva essere bianca in quanto simile a una palla di neve. Chi doveva decidere non sapeva che anche il ghiaccio si sporca molto nello spazio. E così nel momento topico il nucleo cometario sparì dalla telecamera che seguiva ciò che le era stato ordinato: puntare alla macchia bianca che altri non era, però, che un getto che usciva da una frattura superficiale.
Poi si disse che la colpa era stata di un urto contro grani di polvere troppo massicci e cose del genere. Va beh… un errore di sbaglio che a quei tempi ci poteva anche stare. Oggi sicuramente no, ma il bisogno di uno scoop per attirare una popolazione abituata alle news di oggi che arrivano a ritmo incalzante bisogna pur darla. Tanti soldi spesi devono dare risposte continue…
Va beh, ragazzi, abbiamo imparato che le comete sono rivestite di una crosta scura che si romperà solo a distanze minori dal Sole…
Portiamo pazienza… e rileggiamo il discorso di Feynman
2 commenti
E va' bene pretendi troppo, uno "scoopino" ce può sta', altrimenti di cosa vivono gli ..."scooppari?" Meditate gente...med itate
ma sì... hai ragione.... anche i "med" devono vivere!