Categorie: Sistemi extrasolari
Tags: effetto serra Kepler Venere zona venusiana
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:7
Venere è un caso normale? *
Questo articolo è stato inserito nella pagina d'archivio "Venere: la dea della bellezza", in "Sistema Solare"
La ricerca dei pianeti abitabili continua implacabile e le news, vere o false, si susseguono. Super-terre, mezze terre, quasi-terre e via dicendo infestano le pagine di molti giornali, pseudo specialistici e no. Perché non interessarci, invece, a un altro problema altrettanto utile e interessante? Venere è un caso unico o è la norma?
Da quanto dicono i media sembra che tutti gli sforzi di Kepler, e di altre ricerche da terra e dallo spazio, siano diretti solo a trovare un’altra terra abitabile o -magari- abitata. In realtà, ciò non è vero e lo scopo, ben più generale, è di ottenere un set di dati significativo sulle configurazioni degli altri sistemi planetari, in modo da capire sempre meglio i meccanismi formativi. Se, poi, si trovano anche “possibili” terre, ancora meglio. Oltretutto, la tecnologia non è ancora pronta a ricevere con sicurezza i segnali della vita. Le quasi-terre dovranno aspettare ancora qualche anno…
Vi è, poi, un altro problema veramente interessante ed è quello di capire sempre meglio la differenza evolutiva tra Venere e la Terra. Esse, come abbiamo già spiegato in altri articoli, sono “partite” praticamente identiche, sia per dimensioni che per posizione rispetto al Sole. In realtà, la loro vita è proseguita parallela per parecchio tempo. Poi vi è stata la separazione: da noi la nascita della vita nei mari e la trasformazione atmosferica "positiva"; su Venere l’evaporazione degli oceani e l’innesco di un effetto serra irrefrenabile che ha portato all’inferno odierno. Se da un lato si riesce a spiegare l’evoluzione di questa diversa strada intrapresa, dall’altro sarebbe fondamentale capire se essa sia stata innescata da un fenomeno casuale o se la posizione, da sola, implichi senza mezzi termini il futuro della nostra sorella, così uguale e così diversa.
Si è quindi stabilita una zona venusiana, al pari della ben più nota zona abitabile. Il suo confine esterno è quello in cui le condizioni di temperatura sono ancora tali da non riuscire più a contenere la crescita esponenziale dell’effetto serra; il limite interno è invece quello in cui l’intensità delle radiazioni solari spazzerebbe via qualsiasi atmosfera.
E’, quindi, iniziata la ricerca di abitanti di questa zona per poterli studiare e analizzare con maggiori dettagli. Oltretutto, capire se la loro atmosfera ha raggiunto gli eccessi di Venere o ò stata spazzata via del tutto, in funzione della distanza, è più semplice che trovare segni biologici. Osservare se la zona venusiana è inabitabile in tutti i sistemi planetari o se è una prerogativa occasionale del nostro, darà anche informazioni essenziali per lo studio di pianeti come la Terra. Un metodo indiretto, ma scientificamente molto più ricco di ricadute. I candidati sono già parecchi.
La caccia è cominciata: chi trova un altro Venere ci avvisi immediatamente!
Articolo originale QUI
NEWS! Venere è geologicamente vivo
NEWS!! E se l'atmosfera di Venere potesse ospitare forme di vita biologica? Parliamone...
7 commenti
Ciao Enzo tra le differenze della storia evolutiva Terra Venere mi viene in mente l'impatto che ha portato alla formazione della luna potrebbe spiegare la diversa strada evolutiva intrapresa dal nostro pianeta che ne pensi.
Poi la Terra secondo te sopravviverebbe se si trovasse al posto di Venere o ancora così come un'impatto ha reso la Terra abitabile un'impatto avrebbe potuto rendere sterile Venere che altrimenti si sarebbe evoluto esattamente come il nostro pianeta e quindi avremmo avuto 2 Terre abitabili.
caro Foscoul,
direi proprio di no. Gli impatti, anche molto violenti, non spostano l'orbita ed è la distanza dalla stella il vero parametro fondamentale per l'evoluzione planetaria. Al limite possono avere interrotto momentaneamente certi processi, ma non certo averli cambiati. Se spostassimo la Terra di oggi al posto di Venere, gli oceani inizierebbero a evaporare innescando inesorabilmente un effetto serra irrefrenabile.nel frattempo la mancanza di acqua potrebbe anche interrompere la tettonica a placche e la Terra andrebbe verso un destino simile a quello della sorella. I tempi scala sarebbero un po' diversi, dato che il Sole è un po' cambiato rispetto a quattro miliardi e mezzo di anni fa, ma la fine della vita sarebbe assicurata.
Questo secondo le teorie odierne... poi, come ben sappiamo, mai dire mai...
Grazie!
Come vedo, e poi lo hai già detto, un ruolo non indifferente lo svolgeica a placche, che a quanto ci hai fatto sapere c'è anche ben lontano dalla Zona Venusiana e dalla Zona Abitabile (Europa).
Naturalmente volevo scrivere "lo svolge anche la tettonica a placche"... ma il rimbambimento avanza.
Sicuramente Mario,
tuttavia è ovvio che prima si cerchi la vita dove le condizioni sono migliori "teoricamente". Comunque capire meglio il perché delle differenze tra Venere e Terra è di per sé un argomento di primaria importanza...