Cominciamo da lontano, ossia proprio dagli inizi. Per potere parlare di momento angolare bisogna prima conoscere molto bene cosa sono le grandezze fisiche e quali sono le operazioni che possono fare. In particolare, quelle relative ai vettori. Qualcuna la conosciamo già, ma le altre sono ancora abbastanza misteriose... Come faccio spesso, l'articolo si conclude con un piccolo esercizio che vi assicurerà di aver capito i concetti principali.
Una news, ancora molto preliminare, cade proprio a fagiolo per il nostro discorso appena fatto sulla nascita delle prime stelle e sulla reionizzazione dell’Universo, durante la fase oscura, quando la luce si formava ma doveva trovare la strada per uscire allo scoperto.
In attesa del nuovo telescopio spaziale Webb, possiamo ribadire che Hubble ci sa proprio fare. Attraverso misure spettroscopiche (tra poco la comincerò… devo solo preparare e sistemare le figure) è stato possibile misurare la temperatura superficiale di un Giove caldo e determinare la presenza di acqua nella sua atmosfera a varie longitudini. Un bel lavoro, non c’è che dire.
E’ sempre emozionante assistere in diretta a qualche record mondiale, soprattutto se aprono nuove strade al futuro delle competizioni a cui si riferiscono. I nostri “campioni” sono tutti e tre stellari, ma appartengono a diverse categorie, un po’ come i pugili: i buchi neri, le pulsar e le nane bianche. Oggetti molto massicci, che sembravano essere giunti alla fine della loro “carriera”. E, invece, ci stupiscono ancora…
Continuiamo la nostra rapida carrellata sulla formazione stellare per potere introdurre la spettroscopia, ossia il primo passo per decodificare il messaggio che ci viene inviato dalle stelle attraverso l’unico tipo di informazione possibile: la luce. Non è ancora il caso di introdurre una matematica accurata, dato che l’importante è sapere che le stelle hanno voglia di comunicare. L’Universo è rinato, finalmente, e ogni suo oggetto, naufrago in uno Spazio infinito, invia la sua bottiglia con dentro un messaggio preziosissimo. Ora tocca all’abilità dell’uomo saperlo leggere…
Iniziamo il nostro viaggio che ci porterà nel mondo delle stelle, gli oggetti più importanti dell’Universo, le fabbriche della materia e della luce. Ci accorgeremo che per studiare le creature più gigantesche avremmo bisogno di capire il microcosmo racchiuso dentro un atomo e che per capire il funzionamento delle particelle microscopiche sarà necessario vederne gli effetti sulle stelle. Un legame indistruttibile che solo la spettroscopia poteva svelare nella sua semplice e complessa struttura. La fisica classica dovrà lasciare il passo alla meccanica quantistica… Questa serie di articoli li ho provvisoriamente indicati con una S seguita da numeri crescenti, in attesa, poi, di fare una grande UNIFICAZIONE!
Un momento di pausa e di chiarezza prima di proseguire con l’atomo e sconfinare nella spettroscopia. Ho deciso di mandare avanti le cose in contemporanea, dato che ormai i legami si sono fatti troppo stretti. Una pausa in attesa di far rinascere l’Universo!
Vi voglio raccontare una favola. Anzi no. Non posso considerarla una favola, dato che rappresenta la realtà, la realtà della Natura. La definisco meglio: è la realtà raccontata come una favola, in cui molte cose sono state umanizzate e semplificate (non è certo una novità per me… vero, cari amici?). Alla fine, però, entreremo prepotentemente nella “notizia”. Una scoperta talmente banale, da sembrare veramente ovvia. Eppure…
Una nuova particella, tanto attesa, è entrata nel microcosmo della materia. A ipotizzarla era stato un grande italiano, scomparso nel nulla: Ettore Majorana. Non c’è stato bisogno di acceleratori di particelle, ma solo di piombo e di ferro… Nel frattempo, gli acceleratori di particelle sono riusciti a riprodurre la prima forma di materia dopo l’inflazione, una zuppa caldissima di quark e gluoni. Non c’è male direi!
Sono ormai18 anni che il cosiddetto riscaldamento globale si è fermato. La pausa è diventata maggiorenne ed è interessante conoscere cosa ne pensa un celebre climatologo americano. Le sue sono parole pacate e scientificamente umili, come dovrebbe sempre essere. Fa ridere pensare, invece, alle decine di tentativi che si stanno costruendo a tavolino per trovare una soluzione “politico-scientifica" alla pausa del “catastrofico” riscaldamento ormai troppo lunga per essere tacciata come trascurabile incidente di percorso. Come sarebbe bello parlare di clima solo come argomento scientifico!
Anche se, al momento, non vi sono asteroidi descritti dai media come pericolosi per la Terra, mi è sembrato interessante parlarvi un po’ dei NEA (Near Earth Asteroids) e dei problemi ad essi collegati.
Voi sapete quanto sia affezionato alle nane rosse (la Rosetta del mio libro di divulgazione) e quanto mi dispiaccia che vengano spesso considerate stelle di serie B. In fondo, servono poco all’economia del Cosmo e prima di rilasciare qualcosa (molto poco) sono capaci di vivere per decine se non centinaia di miliardi di anni. Però, quando vogliono farsi sentire, ci riescono molto bene. Grande Rosetta!