Categorie: Terra
Tags: carbone energie rinnovabili gas di scisto metano petrolio raffreddamento globale riscaldamento globale shale gas
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:13
Non vorrei dirlo, ma lo dico: "Io l'avevo detto!"
20/12/2014
Cari amici,
non vorrei certo fare la parte della Cassandra o di quello che … “Io l’avevo detto in tempi non sospetti”. Tuttavia, vorrei che rileggeste alcuni vecchi articoli che, pur nelle limitazioni derivanti dalle notizie che uscivano oltremodo frammentarie, davano un quadro perfetto di quello che sta capitando oggi.
Ne faccio un riassunto molto sintetico.
Il prezzo del petrolio sta crollando e la Russia vede il suo gas sempre meno appetibile. Un quadro ampiamente previsto nei miei articoli del 2011. Mentre da un lato si continua la manfrina sulle energie pulite (sempre meno economiche… anche se si dice il contrario) che, comunque siano, non potrebbero mai far fronte ai veri bisogni energetici di tutti i Paesi e non solo di quelli “ricchi”, gli Stati Uniti hanno continuato a parlare in un modo e a comportarsi in un altro.
Promettono trattati meravigliosi per gli “ecologisti”, ma agiscono sfruttando sempre più il gas naturale e, in particolare, il gas di scisto (l’ormai –finalmente- celebre “shale gas”, che sempre metano è e che implica scavi e fratturazioni potenzialmente pericolosi).
La conclusione è arrivata ancora prima del previsto: gli USA sono diventati autosufficienti e non hanno più bisogno di petrolio. Anzi, si offrono di vendere il gas di scisto, distruggendo le potenzialità russe relative al loro gas naturale.
E’ in atto una guerra energetica dai risvolti molto ambigui e pericolosi. Il prezzo del petrolio cala e lo rende sempre più appetibile a tal punto che l’Inghilterra, ormai decisa a lanciarsi anche lei verso lo “shale gas”, sta facendo marcia indietro e ripensa al petrolio. Altre Nazioni che avevano scelto il carbone (come la Germania stessa), potrebbero ributtarsi sul petrolio. Poco importa che prima o poi finirà: l’importante è che adesso costa poco. Tutta la strategia energetica delle Nazioni in via di sviluppo sta prendendo decisioni che sicuramente cambieranno gli equilibri politici in modo enorme. Le trattative tra USA e Cina, che sono state presentate come una conquista per l’energia pulita, sono solo delle sceneggiate. Ciò che si sta trattando è la scelta tra gas americano e gas russo da opporre a un ritorno sempre più massiccio al carbone o, se i prezzi scenderanno ancora, al petrolio. E nel gioco non vi è solo la Cina…
Come avete visto, ho parlato di carbone, petrolio, metano ma assolutamente non delle energie rinnovabili odierne. Ma non sono certamente il solo. Nessuna Nazione se ne sta occupando se non per creare un velo di "buonismo" che accontenti l’opinione pubblica e mascheri le vere trattative, che tutto fanno meno che pensare al futuro della Terra e alla CO2. L’unico interesse sono i soldi. Solo e soltanto i soldi, come ormai la finanza ci ha mostrato molto bene. Non esiste più l’economia reale, ma solo la finanza, in mano a un manipolo di “imperatori” del Mondo. Altro che trattati di Kyoto, IPCC, crociate ecologiche, riscaldamento globale, mulini a vento e pannelli solari. Questi sono solo e soltanto specchietti per le allodole…
Potrei dire: “L’avevo detto” e mi piacerebbe farlo (e lo faccio), ma il vero problema è che quando gli equilibri economici (anzi finanziari) si rompono, tutto può succedere. La Storia insegna. La Crimea e i suoi pozzi petroliferi sono stati la causa VERA di ben due conflitti mondiali. Non tappiamoci gli occhi e guardiamo con apprensione il futuro. La partita a scacchi energetica è vicino a uno scacco matto, ma non si sa ancora chi vincerà e come ci riuscirà… No, non è il Global Warming che distruggerà la razza umana e nemmeno il più probabile Global Cooling (molto più probabile e “pretenzioso”, energeticamente parlando), ma qualcosa di molto più materiale e squallido: il denaro e il potere!
Nella sezione d'archivio dedicata al riscaldamento globale troverete una elezione di articoli significativi in materia e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.
13 commenti
si infatti mi ricordo di quando ne parlavi.
E impossibile non concorsare su tutta la linea.
L'unica cosa che mi lascia perplesso e' la sceneggiata sulle energie rinnovabili, secondo me e' troppo strutturata a livello mondiale per nascondere "solo" una guerre energetica sulle energie attuali...
Infatti la popolazione ormai e' abituata a queste guerre energetiche, sulle materie prime e finanziarie (spread italiano insegna).
secondo me c'e' qualcosa di ancora piu profondo e di solito, in questi casi, si parla di enormi quantita' di soldi da addebitare alla popolazione mondiale...
Nel lontano 1798 un certo Thomas Robert Malthus pubblicò un interessante libro intitolato: "Saggio sul principio di popolazione".
Nel testo si argomentava intorno all'aumento incontrollato della popolazione che avrebbe inevitabilmente condotto alla fame.
Quale la tesi di Malthus? La la popolazione tende a crescere con maggiore velocità dell’offerta di cibo secondo una progressione geometrica (1, 2, 4, 8, 16, ecc.) non bilanciata dal proporzionale aumento delle risorse, queste ultime crescenti in progressione aritmetica (2, 4, 6, 8, ecc.).
Quali le possibili soluzioni proposte dal nostro?
Due forme di controllo
1) freno positivo: aumento mortalità dovuto a guerre, carestie, malattie;
2) freno negativo (o preventivo): diminuzione tasso natalità, in particolare
tramite il rinvio dei matrimoni nel tempo.
Se c'era arrivato Malthus prima che scoccasse l'ora del XIX secolo .....
Per inciso, il libro di Malthus influenzò il grande Charles Robert Darwin nell'elaborazione della sua teoria dell'evoluzione e sfruttamento del territorio da parte delle specie viventi: se non c'è abbastanza cibo o si migra, o ci si riduce di numero o ci si estingue.
Insomma, nulla di nuovo sotto il Sole ..... che noia ....
caro Alex,
beh... non è sicuramente solo una sceneggiata (hai perfettamente ragione), ma ha rappresentato un'ottima fonte di guadagno sia per le eco tasse che per il giro degli incentivi che ha scatenato (per non parlare della criminalità organizzata). In fondo il GW è nato per favorire questa speculazione. Tuttavia, è servita molto bene come reazione a una catastrofe annunciata che copriva molto bene tanti interessi più nascosti. In ogni modo, concordo: il giro finanziario e politico è sicuramente molto più articolato e complesso. Se ne riesce a comprendere solo la punta, come un iceberg
Ben detto Alvy!
Rientro da una piccola assenza e trovo questo, caro Enzo mi ricordo i tuoi articoli...profetici, sì profetici e non perché credo nella premonizione misteriosa, bensì nell'analisi dei fatti che, pur essendo davanti a tutti noi, ci vengono fatti passare così velocemente e...manipolati nel modo giusto che non abbiamo il tempo di esaminarli e capire il vero nesso.
Carissimo Enzo cosa possiamo fare? Come fare, nel nostro piccolo ad alzare un po' la voce? A volte mi sento arreso ma non voglio esserlo e quindi intanto Grazie per queste discussioni e per questo valido tentativo di diffusione di un pensiero vero.
caro Mario,
forse non perdere mai la capacità di ragionare e riflettere è già una grande conquista al giorno d'oggi... Di più non credo si possa fare, purtroppo...
Semplificando molto ovviamente,mi piacerebbe sapere a livello non ufficiale,cosa ha detto ai turchi,se mai ha favellato qualcosa,il governo italianosul fatto che che hanno fermato una nave ENI in acque internazionali.Spero solo che non se ne siano andati con la coda nelle gambe come apparentemente hanno fatto,avrei un motivo per vergognarmi come italiano.
Uno dei tanti, caro Gianni, purtroppo...
Vogliamo parlare di questi per esempio? (meglio di no, non avveleniamoci la giornata)
http://pochestorie.corriere.it/2017/02/02/8019/
http://espresso.repubblica.it/internazionale/2017/10/05/news/cesare-battisti-quel-terrorista-e-assassino-sempre-protetto-dai-potenti-1.311478
http://www.linkiesta.it/it/article/2017/08/07/energia-altro-che-chiacchiere-noi-europei-dipendiamo-dal-nucleare/35148/
Sono solo primi che mi vengono in mente, senza neanche pensarci più di tanto, chissà quanti ne troverei se mi mettessi a cercare nel web
Leggo solo ora questo articolo che mi era sfuggito, pur rispettando le opinioni espresse mi paiono tutte prive di una visione globale e del significato di poter disporre dell'energia necessaria alla sopravvivenza di qualsiasi popolo, stato, civiltà (come oggi intesa) o società dei consumi che dir si voglia. Al di là del "l'avevo detto di Enzo" che pure ci sta, se si vuole avere una visione su quel che determina il mercato più grande del mondo cioè l'energia occorre partire dall'inizio, dal peccato originale: 1859 prima trivellazione, Standard Oil, Rockefeller e tutte le dinamiche che portarono all'apice le "sette sorelle", guerre mondiali ecc. Non bisogna mai dimenticare che possiamo sopravvivere con questo stile di vita solo grazie all'energia da fonti fossili. Le dinamiche dei prezzi sono ormai talmente complicate che mi sono convinto che questo mercato si auto alimenta e nessuno sia minimamente in grado di controllarlo, forse di agire su di esso ma l'esito è tutto da vedere. Se qualcuno fosse interessato esiste un libro che considero ormai un documento storico tanto è completo: "Il Premio" L'epica storia della corsa al petrolio. Di Daniel Yergin, Biblioteca Agip, Sperling & Kupfer Editori. Un malloppo di circa settecento pagine ma che si lascia leggere meglio di un romanzo, partendo dal 1859 per fermarsi all'invasione del Kuwait. Garantisco che è illuminante. Purtroppo è esaurito da tempo e l'unica possibilità di reperirlo è il servizio di ricerca interbibliotecario, se invece lo si vuol leggere in inglese lo si trova anche in rete "bumba"......... il titolo è "The Prize". Sconsiglio il testo in inglese a meno di essere bilingue, l'intensità è tale da richiedere a volte una rilettura anche di quello in italiano. So che esiste una seconda parte che arriva più vicino ai giorni nostri ma non mi risulta sia stata tradotta in italiano.
Un piccolo esempio della dinamica caotica del prezzo dell'energia: in questo momento siamo a prezzi di circa 50/60 dollari a barile e siamo da poco risaliti dai 20 di poco tempo fa, anni indietro il prezzo aveva raggiunto i 150 dollari che è quasi il triplo di adesso, adesso che il petrolio di facile estrazione è ormai finito. Leggete "the Prize" e vi si apriranno gli occhi ma che non vi venga in mente di scommettere in borsa pensando di aver capito come funziona............................................
caro Frank,
non vorrei mi avessi frainteso... Io ho solo detto che la costruzione del GW serve a qualcuno per fronteggiare qualcun altro. Quando qualcuno vincerà la "battaglia", non ci sarà più bisogno del GW, ma si inventerà qualche altra bufala per cercare di frenare un predominio rispetto a un altro... i vincono le battaglie dell'energia, ma non la guerra...
Enzo, ho inteso bene e proprio per questo suggerisco quel libro che permette di vedere più della sola punta dell'iceberg. Non vi sono rivelazioni di alcun tipo o congetture fantasiose ma solo un elenco di fatti storici splendidamente esposti. L'argomento è il petrolio ma le dinamiche e il modo di interpretarle si possono estendere a quel che dici, se si esaurisce il GW è già in corsa l'auto elettrica che tutti propongono senza però dire come si produrrà e come si distribuirà tutta quell'energia, senza dimenticare che le tasse verranno spostate dai carburanti all'elettricità per autotrazione, giusto nel caso che qualcuno pensasse di avere minori costi. Da dire che senz'altro si potrà ottimizzare il rendimento energetico producendo in grandi centrali e pure le emissioni potranno essere abbattute più corposamente.
Nel caso non lo avessi notato ci è stato risparmiato l'idrogeno ma quello veramente non stava in piedi.
Non sempre il denaro è il fine anche se sta sempre in mezzo, cito Andreotti ma non sono sicuro l'abbia detta o pensata con queste parole:
" Non si ha idea delle malefatte che il potere deve commettere per il benessere della nazione"
Poi in mezzo ci stanno tutta una serie di attori minori..........
PS forse se imparassimo a fare i conti nella moneta universale che è l'energia tante stupidaggini non comincerebbero nemmeno.
Credo che Frank ci abbia azzeccato.
Se un giorno potessimo fare a meno del petrolio, cosa succederà in quei paesi che sulla vendita di esso si sostengono (sia pure con delle diseguaglianze interne notevoli)?
Dovremmo arrivare a quel punto, a quel momento, avendo cominciato a pensare, già da tempo, non più come tanti stati singoli, l'un conro l'altro armati per tutelare ognuno i propri interessi, ma come umanità, come collettività planetaria. Non credo sia qualcosa di inimmaginabile, di impensabile, di non progettabile: non lo è.
(La stessa cosa si potrebbe pensare per il problema cibo, per la risorsa acqua etc)
Ma sarebbe imposssibile da realizzare per gli egoismi di parte che, facendo leva sulle sofferenze qua e là ad arte create, o lasciate sviluppare, farebbero saltare la realizzazione del piano per mantenere tutto così com'è e scommettere su soluzioni come al solito attuate fino a quel momento: guerre, sia economiche che militari, spartizioni, violenze etc.
In tutto questo a pagarla sarebbero gli strati di popolazione più semplici, quelli che non partecipano al processo decisionale e che, anzi, mantenuti nell'ignoranza, finirebbero per essere dei duttili, versatili, inconsapevoli strumenti nelle mani di coloro che hanno interessi opposti a quella che potrebbe essere una soluzione ... planetaria, che riduce al minimo le sofferenze di ognuno ... ma questa soluzione avrebbe il "torto", il punto debole, il tallone d'Achille di impedire a chi è già straricco, di diventarlo ancora di più...