Non sto parlando di meccanica quantistica e non sono nemmeno impazzito. Può capitare che nell’Universo a volte valga la somma che ho appena enunciata. Se ci pensate bene è una cosa che abbiamo visto spesso, ma quella a cui voglio riferirmi oggi è relativa a due stelle veramente fuori dal comune.
Cari amici, Alvermag mi ha portato indietro di tanti anni, quando scrivevo spesso sulle pagine de l'Astronomia. Mi ha mandato un articolo scannerizzato (che brutta parola...) riguardante Nemesis, i dinosauri e altre tragedie... In attesa di ritrovare l'ormai classico "Paperino e gli asteroidi", buona lettura e grazie al caro Alvy!
Una nuova ricerca ha evidenziato, forse in modo decisivo, che la stessa produzione parossistica di stelle può comportare l’allontanamento dalla galassia di gran parte del carburante che potrebbe permettere di continuare il gioco “creativo”. Non solo gas intergalattico o buchi neri irrequieti, ma anche troppe stelle tutte assieme...
Ogni tanto si lancia l’idea, ma poi tutto torna nel silenzio. D’altra parte non è certo facile muoversi con i mille problemi familiari e lavorativi. Tuttavia, penso che si possa fare un tentativo un po’ più serio.
Abbiamo trovato la forza di marea in tanti luoghi dell'Universo: dalle galassie, ai buchi neri, agli oceani terrestri, fino ai piccoli asteroidi che si avvicinano troppo a un pianeta. Sembra agire in modo diverso, ma è sempre la stessa. Penso di fare cosa gradita a molti nel voler riunire vari articoli e descrivere sia come si determina sia come agisce. Un solo asterisco per chi vuole limitarsi ai concetti, tre per chi vuole seguire anche i calcoli.
Ho ripreso questo vecchio articolo, inserendo una figura oltremodo schematica per cercare di visualizzare di cosa stiamo parlando. Visto che la riga a 21 cm ha avuto l’onore della prima pagina, tanto vale battere il chiodo finché è caldo. Non sono ammesse, però, estrapolazioni verso il futuro: prima dobbiamo digerire Minkowski…
Si cerca in tutti i modi di poter osservare e quantificare il gas che nelle galassie serve a creare nuove stelle. Finché si sta nelle nostre vicinanze… tutto bene. Ma se ci si vuole spingere indietro nel tempo cominciano i problemi. Forse bisognerebbe spegnere TV, radio, ecc., ecc.
Anche se già si erano avute avvisaglie, un recente studio ha compreso il meccanismo che può permettere all’occhio umano di “vedere” anche la luce infrarossa. Le applicazioni sono soprattutto in campo medico, ma, dato che si parla di fotoni, mi è sembrato giusto darvene notizia…
Non abbiate paura! Non voglio tornare a mettere il coltello nella piaga. Vorrei solo, una volta per tutte, esprimere chiaramente la visione di questo Blog (e mia in particolare) riguardo alle ripercussioni che si potrebbero avere ammettendo o non ammettendo un Creatore. Beh… direi che sono praticamente nulle.
Media INAF torna in ballo. Questa volta, però, l’articolo in questione è proprio della Redazione e quindi le cose dette acquistano un rilievo ancora più grande del solito. Un magnifico esempio di come non debba essere data un’informazione… in parte anche sbagliata.
E’ da poco che ho inserito negli “approfondimenti” la descrizione dei fenomeni mutui dei satelliti medicei. Un’ottima occasione per capire ancora meglio cosa può succedere durante le occultazioni stellari e i transiti degli esopianeti.
Inserisco un link a un autorevole articolo di uno studioso che ha partecipato attivamente alla creazione dell'IPCC e che è stato consulente e revisore dei vari report. Un po' di acqua sul fuoco delle catastrofi dilaganti...
Un commento all'andamento dell'interesse dei vari articoli e qualche considerazione generale. Oggi vi lascio un po' tranquilli...