I raggi cosmici ad altissima energia (UHECR) sono le particelle più energetiche dell’Universo e la loro origine è ancora un mistero. Sono rarissimi e finora la loro rilevazione è stata oltremodo sporadica. Non ci resta che chiedere aiuto alla … Luna.
Un articolo di quelli che non possono essere trascurati, sia per gli autori che per la prestigiosa rivista che lo ospita, ridimensiona drasticamente il contributo della CO2 sulla climatologia terrestre. Vanno trovati altri “nemici” (o amici) e vanno riscritti i programmi usati finora dall’IPCC.
Gli attori di questa fantastica avventura del Cosmo sono essenzialmente due: il radiointerferometro ALMA e l’isopropil cianuro. Il primo è uno strumento prestigioso, forse il migliore al mondo per lo studio dettagliato delle regioni di formazione stellare e planetaria (ma non solo) e l’altro potrebbe sembrare un tipico veleno usato dall’assassino di un bel giallo di Agata Christie. Cosa possono avere in comune?
Mentre stavo scrivendo la parte relativa al corpo nero mi è nata un’ovvia riflessione che, pur nella sua banalità, penso valga la pena di essere condivisa con voi. Il picco di luce delle stelle capita proprio in un intervallo di lunghezze d’onda che sono perfette per i nostri occhi. O forse è vero il viceversa?
La fisica e la chimica stanno avvicinandosi sempre più e le scoperte si susseguono a ritmo incalzante. Il modello di Dalton sta per crollare sotto gli attacchi dell’elettricità. Ma la MQ è pronta a uscire allo scoperto… La spettroscopia può finalmente descriverci le stelle.
La sovrappopolazione della Terra inizia ad avere ripercussione di carattere fisico e non solo sociale. Massa maggiore, anche se di poco, potrebbe innescare un processo incontrollabile sulla stabilità delle orbite degli asteroidi NEA, quelli a rischio d’impatto con il nostro pianeta. Un esempio un po’ esagerato di come si fa presto a far credere ciò che si vuole… dedicato al nostro amico pro GW… Si fa solo per scherzare, ovviamente.
Una recente ricerca teorica non ha fatto altro che leggere un po’ meglio tra le numerose “gemme” che ancora si nascondono nella relatività di Einstein. Sembra impossibile, ma a distanza di tanti anni non si sono ancora studiate abbastanza a fondo le implicazioni della geniale teoria del nostro amico Albert. Le onde gravitazionale potrebbero essere scoperte molto più facilmente del previsto. Come? Basta cercare nel Cosmo gli strumenti musicali adatti allo scopo!
Una lumaca era diventata la nuova vittima del riscaldamento globale (soppiantando gli orsi bianchi che stanno sempre meglio…). Purtroppo, anche lei ha dato una profonda delusione ai sostenitori del GW. Una bella storia da raccontare anche se la scienza (di un certo tipo) ne esce con le ossa rotte.
una bellissima intuizione di Alvermag, un doveroso ricordo a un grande della Scienza, forse -stranamente- sottovalutato...
E’ un momento in cui le galassie piccole stanno rubando la scena alle più grandi. Tuttavia, anche se vi sono bellissimi episodi di ribellione e di resistenza, vale una regola vecchia come il mondo (anzi come l’Universo): i vecchi, per mostrarsi sempre in forma e insostituibili, sfruttano spesso il lavoro dei giovani! Sbaglio o è una situazione che capita in tanti campi umani?
Fino a non molti anni fa un buco nero era solo e soltanto un’ipotesi teorica. D’altra parte, l’unica informazione che riceviamo dal Cosmo è la luce e la stessa definizione di buco nero dovrebbe escludere ogni tentativo di osservazione. Fortunatamente, i buchi neri sono spesso accompagnati e questo, per mezzo delle tecnologie attuali, riesce a far vedere ciò che non potrebbe essere visto. “Vediamo” allora come si possono scoprire e quanti, approssimativamente, ne conosciamo. Anche questo articolo è dedicato ad Alvermag… (un vero raccomandato!).
Le teorie per spiegare la moltitudine di “Giove caldi” sono molte e coinvolgono, principalmente, la migrazione, verso la stella, di pianeti nati molto più lontano. Chi causa la migrazione? Possono bastare dei pianeti fratelli? E perché le orbite di questi pianeti sono spesso non allineate alla rotazione della stella centrale? Un modello di meccanica celeste sembra dare qualche ottimo risultato.
Piccolo può essere bello… ma anche molto resistente ed eroico. Un’avventura di ribellione e di libertà con un finale incerto.
Se non mangi chiamo il lupo cattivo. Una volta questa era la minaccia per i più piccoli se non si comportavano bene. Forse, per i figli degli astrofili viene oggi usata la frase del titolo. Povera Eta Carinae, in fondo sta solo facendo il suo lavoro e senza stelle come lei l’Universo non potrebbe evolversi come sta facendo. E’ la solita dura legge dei predatori: si pensa alla dolcezza della gazzella e non alla “fame” della leonessa e dei suoi piccoli. Vale la pena conoscere meglio il lupo cattivo… Questo articolo lo dedico ad Alvermag…
E’ stato comunicato il punto di atterraggio della sonda della missione Rosetta che scenderà sulla cometa. Ovviamente, ci assicurano che è il posto migliore e ne spiegano “dettagliatamente” i motivi.
Cari amici, non sono molto contento dei risultati (lo dico perché siamo tra AMICI, ovviamente). Innanzitutto, perché solo pochissimi hanno risposto. Ma soprattutto non mi è piaciuto il modo come hanno risposto. Perché? Quasi tutti non hanno seguito il semplice procedimento che avevo illustrato nel capitolo 24, ma hanno liberamente utilizzato concetti e procedimenti che ancora non avevo spiegato. Tutto ciò può dimostrare che loro sono bravi e preparati, ma ha creato molta confusione nei meno preparati. Probabilmente aiutandoli a lasciar perdere un argomento che si stava complicando in modo non gestibile attraverso le lezioni già pubblicate. Insomma, siamo caduti nel solito errore che fa odiare la matematica: la perdita di un ordine semplice, chiaro e umile. Il succo delle 24 lezioni non è, invece, questo e nemmeno quello di fare classifiche di bravura, ma solo quello di tentare di fare amare una materia fondamentale per capire l’Universo.