Una news, “aspettata” con ansia come questa, merita un vero e proprio racconto. Quando si trova (realmente) ciò che si cerca siamo davanti a vera Scienza e si ha l’obbligo di metterlo nel giusto risalto. Parliamo di magnetar, di buchi neri mancati e di stelle che scappano con il “malloppo”. Meriterebbe un film.
L’idea per questo articolo mi è venuta ammirando per l’ennesima volta uno dei massimi capolavori di Van Gogh e accostandolo con una foto di bellissime e stranissime nuvole. Il passaggio a Giove (e non solo) è stato immediato ed eccoci qui a parlare dell’instabilità di Kelvin-Helmholtz. E, per non farci mancare niente, spunterà la solita spirale e anche un meccanismo che porta lo stesso nome (vedi pianetone ancora caldo e luminoso).
Gli sviluppi riguardanti il cambiamento di rotta scientifica del professor Bengtsson hanno portato a una situazione che dire insostenibile e disgustosa è veramente poco. Non potevo tacerla.
Tenersi a distanza dalla propria stella può anche avere una ragione, ma il grosso Giove di GU Psc sta veramente esagerando: 2000 unità astronomiche sono un record assoluto. Per gli scienziati, però, è una bella fortuna.
Una simpatica filastrocca di Sergio Endrigo ci aiuta ad affrontare di petto le quattro dimensioni. Non solo parlandone e cercando di spiegarne il significato e le ripercussioni, ma proprio provando a DISEGNARE in quattro dimensioni. Lo faremo in due modi: uno come conseguenza degli articoli sull’aberrazione relativistica, dove le quattro dimensioni saranno espresse in un disegno che permette di leggerle contemporaneamente, anche se in modo simbolico; l’altro come puro e semplice esercizio di matematica e geometria. Cominciamo da quest’ultimo. Ragazzi… che faticaccia… spero sia comprensibile e interessante!
La news a cui accenno sembra a prima vista eclatante: scoperto il meccanismo attraverso cui l’unione di due galassie porta alla nascita di nuove stelle. Leggendo tra le righe, però, e senza farsi suggestionare dai tempi di calcolo usato, a me sembra proprio che la montagna abbia partorito un topolino. Ne approfitto per riflettere un po’ sui modelli al computer…
Solo due righe e una figura (ufficiale) per mostrare fino a che punto si arriva…
Lo ammetto, non ho mai visto questo programma televisivo che è ben lontano dai miei interessi. Tuttavia, tramite Blob (buon compleanno!) penso di essermi fatto un’idea dello scopo: riunire parenti più o meno stretti che si sono persi di vista da lungo tempo. Ebbene, il Sole ha ritrovato una vera sorella. Al di là degli scherzi, la notizia è di quelle che possono aprire veramente nuovi orizzonti e che commuovono profondamente.
In questo articolo io farò ben poco (era ora). Ricordate le derivate della somma (differenza), del prodotto e del rapporto di funzione? Bene, è ora di applicarle e ...tocca a voi!
Piuttosto che la ormai ridicola paura del riscaldamento globale che deve sempre iniziare a far vedere i suoi effetti catastrofici, ma che ritarda sempre di più, alla faccia delle previsioni che ci ossessionano ormai da decenni, sarebbe molto più importante analizzare con maggiore serietà l’influenza dell’attività solare con il vestito più esterno della Terra. Stiamo guardando la pagliuzza nell’occhio del vicino e trascuriamo la trave che abbiamo nel nostro… Spero di rispondere alla domanda di Walter e di innescare una discussione più ampia.
Quando il “topo” è uno dei più grandi climatologi esistenti e la “nave” è la sempre più traballante certezza in un tragico futuro della Terra dovuto al riscaldamento globale, sarebbe più che doveroso fermarsi a riflettere sia scientificamente che politicamente. Tuttavia, non credo proprio che questa notizia, a dir poco rivoluzionaria, sarà mai data dai media. Chissà come mai…?
Il titolo richiama una celebre filastrocca inglese: “Twinkle, twinkle, little star…”, ma si applica benissimo a uno dei successi osservativi più strabilianti di questi anni. E’ stato, infatti, raggiunto un record a dir poco spaventoso riguardo alla misura di una pulsar, attraverso lo studio della sua scintillazione. La tecnica va al di là degli scopi di questo blog, ma i risultati meritano di essere conosciuti. Un salto di qualità che ha veramente del mostruoso.
Beh, quest’articolo è quanto di più semplice ci possa essere. Non è altro che un piccolo elenco da imparare a memoria. Non mi picchiate, ma qualche volta bisogna farlo. In realtà, si potrebbero ricavare i risultati uno per uno, ma con grande difficoltà… Difficoltà che non sarebbero molto utili per il livello che vogliamo raggiungere. Ci conviene fare un piccolo sforzo mnemonico per poi divertirci con il calcolo di derivate più complesse di quelle relative ai singoli monomi o polinomi. In ogni modo, commenterò un po’ i risultati per non servirli in modo troppo anonimo.
Volevo quasi tralasciare questa news, dato che non cambia di molto ciò che già sappiamo succedere nelle galassie quando scaraventano lontane da loro le stelle fuggitive. Tuttavia, stiamo parlando di forza centrifuga e allora tutto ciò che scappa può essere interessante.
Mi spiace, ma non è ancora l’ultima puntata. Saltellando tra un principio della dinamica e un altro, ho pensato che era meglio rappresentare nel modo più rigoroso possibile (si fa per dire) il campo gravitazionale e, per chi ha voglia di pensare un po’ di più, descrivere semplicemente e graficamente il moto di un insetto che cade nella tela di un ragno. Sperando che non sia … velenoso!
Nel caso di Loch Ness, l’esistenza di un “fossile” vivente è ancora tutta da dimostrare e sembrerebbe solo una trovata pubblicitaria. Nell’Universo non esiste la pubblicità e anche i fossili redivivi possono esistere. Magari a due passi da noi…