Queste sono le ricerche climatologiche che mi piacciono. Serie, chiare, senza pregiudizi di partenza. Speriamo escano dal loro ambito tecnico e diventino presto di dominio pubblico. Forse aiuterebbero a far capire i meccanismi generali e a indirizzare meglio le strategie umane.
Un pezzo di muschio è stato recuperato in Antartide dal ghiaccio che lo ricopriva. Niente di eccezionale a parte il fato che dopo poche settimane il muschio ha ricominciato a crescere. Era solo ibernato… Ancora niente di veramente speciale… ma l’età della pianta ha fatto drizzare i capelli in testa ai ricercatori: 1500 anni!
Analisi radar della superficie del secondo lago di Titano sembrano mostrare che non esistano venti, almeno in quel luogo, o che qualcosa protegga la superficie da increspature seppur piccole. Insomma, non certo il luogo ideale per una regata velica….
Il 23 luglio del 2012 poteva essere un giorno che non si sarebbe dimenticato tanto in fretta. Poteva significare una catastrofe immane per un mondo che sembra non poter più vivere senza la tecnologia elettronica. Siamo stati fortunati… sarebbero bastati nove giorni di differenza e sul nostro pianeta sarebbe caduto un silenzio dalle conseguenze inimmaginabili. La colpa è del Sole e dei suoi rari (fortunatamente) momenti di pazzia.
A costo di apparire antipatico e antiquato, continuo a esprimere i miei profondi dubbi sull’utilità delle missioni marziane, tipo Curiosity. Lo sapete ormai molto bene. E’ vero che fanno comunque Scienza e che stimolano nuove tecnologie, ma credo fermamente che gli stessi fondi potrebbero essere spesi meglio con ritorni scientifici e pratici ben maggiori. Un recente lavoro mi fa pensare che Curiosity stia perdendo di interesse e si cerchi, in qualche modo, di riportarlo all’attenzione dei media. Tuttavia, a me sembra che si sia ottenuto l’effetto opposto. Discutiamone tra noi…
L’uso della funzione esponenziale, in particolare di quella che si basa sul numero e, permette di descrivere la celebre spirale logaritmica. Essa rappresenta un passo in più rispetto a quella di Archimede, anche se è altrettanto semplice ed è la curva più utilizzata nel Cosmo, a tutti i livelli di grandezza. Oltretutto, ha anche influenzato le proporzioni armoniose dei monumenti, delle statue e delle pitture, a partire dai capolavori greci (rettangolo aureo). Ovviamente, ha a che fare con i numeri di Fibonacci.
Forse, dico forse, il “rumore” del Big Bang si è fatto sentire, confermando la teoria inflazionaria. Però, andiamo con i piedi di piombo.
Mi sono accorto che le domande o i commenti sui primi due articoli relativi ai fenomeni mutui tra Giove e i suoi satelliti sono stati pochi. Potrei sperare che ciò dipende dalla chiarezza della mia esposizione. Tuttavia, non sono così ottimista e presuntuoso. Temo, perciò, che sia proprio l’argomento che non attiri più di tanto. Vorrei invitarvi a non trascurarli…oppure a bloccarmi…
Al centro due strutture, tutt’attorno un circolo di giganti che sembra proteggere la parte interna. No, non sto parlando di una costruzione megalitica, ma del gruppo locale galattico e della sua periferia più estesa.
Come già detto, prima di arrivare alla spirale logaritmica, legata strettamente al numero e, soffermiamoci un momento su una spirale più “semplice” che ha, però, permesso ad Archimede di risolvere problemi matematici che sembravano insuperabili. Ci serve anche per fare un po’ di sano esercizio “matematico”.
Contare i crateri… non è certo un lavoro esaltante. Ma non sempre la Scienza si basa su idee geniali, improvvise e rivoluzionarie. E’ altrettanto importante lo studio continuativo e a volte noioso. In questo contesto, i dilettanti e la loro passione possono essere di enorme aiuto. Oltretutto, la maggior parte passa le notti a guardare o a disegnare o a fotografare i crateri lunari. Perché, allora, non rendere questo passatempo utile alla ricerca? In America, ovviamente, lo stanno facendo. Da noi… no. Anzi -forse- se gli assatanati scrutatori della Luna sapessero di fare un lavoro utile alla Scienza cambierebbero subito “soggetto”. Siamo fatti così… pazienza.
E’ stato raggiunto un record per la nostra galassia: è stata individuata la stella supergigante gialla più grande mai osservata, un vero mostro, almeno come dimensioni. Oltretutto non è nemmeno sola. I parametri che la caratterizzano sono impressionanti, ma vorrei inquadrarla un po’ meglio all’interno della grande famiglia stellare, dato che regna sempre un po’ di confusione tra giganti e supergiganti.
ALMA ha scoperto, probabilmente, due ammassi di frammenti ghiacciati che accompagnano un possibile pianeta lungo la sua orbita attorno a Beta Pictoris. Per adesso, si è formulata solo una semplice ipotesi, ma molto suggestiva.
Scusate, ma vorrei rendervi partecipi di un momento estremamente "affollato" di notizie e di articoli. Aiuto!
In questa seconda parte, studieremo meglio le condizioni geometriche che danno luogo ai transiti di un sistema planetario davanti a una stella, sia senza che con l’aiuto di Super Kepler. Essendo ormai più che pronti, utilizzeremo anche una rappresentazione più “professionale”. Comunque… sempre con foglio e matita.
Sto per raccontarvi una favola. Una favola, però, reale che si ripete in tutto l’Universo ed è oggi facilmente osservabile nella vicina nebulosa di Orione, grazie ad ALMA, Sì, cari amici, quella macchiolina che tanto affascina gli astrofili non è solo una splendida cartolina illustrata, ma la sede di una favola a volte drammatica e a volte allegra e spensierata. Fosse una creazione umana, diremmo che è teatro del Bene e del Male, ma, essendo opera della Natura, possiamo solo dire che segue la sua perfetta armonia.