Categorie: Ammassi galattici Fisica classica Meccanica quantistica Struttura Universo
Tags: effetti mareali gravità materia oscura
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:4
La gravità “sconosciuta” può risolvere i problemi della materia oscura? eh no, non vale! *
Sto parlando a livello molto personale e senza essere un esperto in materia. Tuttavia, ho una certa esperienza della storia dei fenomeni celesti per capire quando qualcosa si basa su veri dati o su ipotesi che riuscirebbero a eliminare tanta polvere con un solo gesto di scopa. Il guaio è quando la polvere scompare, ma della scopa nemmeno l’ombra. Le cose cominciano a mettermi in imbarazzo scientifico…
Probabilmente non basta cambiare la gravità per grandi distanze, ma io mi fido molto dell’evoluzione della MQ e delle sue stravaganze sempre più “concrete”. In modo molto rozzo, la situazione è questa: ci sono evidenze osservative che fanno pensare a una massa aggiuntiva non visibile, per spiegare il moto delle galassie di per sé e nei loro ammassi. Inoltre, nella formazione delle galassie primigenie, questa massa sarebbe stata utilissima. Anzi, addirittura fondamentale. Conclusione? Uno più uno non può che fare due.
Leggo, proprio stamane, una ricerca che dice di avere teoricamente risolto (o quasi) uno dei problemi legati alla formazione degli aloni di materia oscura attorno alle galassie. Sì, perché, gli aloni devono esserci (non perché osservati, ovviamente), ma bisognerebbe anche spiegare come sono riusciti a crearsi. E questo era ancora un bel problema, un problema nel problema.
La faccenda mi ricorda lontanamente la ricerca continua di qualcosa che spieghi la fermata del riscaldamento globale. Una continua aggiunta di ipotesi capaci di risolvere un problema in un problema di base. Come già detto, forse basterebbe rivedere il problema di base e non cercare inutilmente di mettere sempre qualche pezza in più.
Bene, torniamo alla materia oscura. Sembra che tenendo conto di effetti mareali non adeguatamente inseriti nei modelli, i problemi legati alla materia oscura e al suo contributo all’evoluzione galattica possano diminuire. Tutto bene? Da un punto di vista scientifico direi di no… Almeno a mio modesto parere. Si sta risolvendo il problema di un qualcosa che non si è mai osservato e che va oltre alla gravità conosciuta, facendosi aiutare proprio da risvolti della gravità che non erano stati compresi appieno…
Mi sembra proprio un serpente che si morde la coda… Mi sentirei di dire: se il problema e la soluzione risiedono nello stesso meccanismo di base, non sarebbe meglio pensare che è proprio quel meccanismo da studiare e comprendere meglio, piuttosto che fare intervenire l’ “uomo nero” che risolve tutto, ma non si spiega e non si sa descrivere. Ricordiamo, infatti, che la MQ non si spiega ma si sa descrivere e molto bene! Ben diversa è invece la situazione della materia oscura…
Torniamo alla CO2, cosa molto più terra-terra. La CO2 cerca di spiegare perché fa più caldo di quanto il Sole sembrerebbe poter fare da solo (CO2 = materia oscura, con la differenza che la CO2 esiste sul serio; diciamo meglio: effetti sul clima della CO2 = materia oscura). Tuttavia, gli effetti della CO2 non riescono a spiegare perché sono 17 anni che la temperatura si è fermata. Per risolvere questo problema del problema, si stanno utilizzando effetti poco conosciuti e/o trascurati del Sole sia diretti che indiretti. Non vi sembra una situazione simile alla materia oscura? Tanti modelli che partono da una sicurezza non provata (esistenza di massa non visibile = esistenza di effetti sul clima della CO2 non sufficienti a spiegare ciò che capita), ma che si aggrappano a studi sulla materia normale (o sul Sole) per potere essere risolti (almeno teoricamente).
Ripeto ancora: non sarebbe meglio pensare che sia il Sole (la materia normale) a causare ciò che si vede?
Ribadisco, molto umilmente: non sono un esperto e me ne sono sempre voluto disinteressare dopo che ho visto COME venivano affrontati i meccanismi e le soluzione della materia oscura (tanta voglia di apparire e di fare ricerche di grado superiore attraverso idee e processi del tutto aleatori).
Quanto vorrei che ci fosse un novello Feynman. Chissà che un bel diagrammino non trovi come ricaduta proprio ciò che si sta cercando su basi di partenza del tutto ipotetiche.
Articolo originario QUI
4 commenti
E' più semplice , caro Enzo, dare un nome che faccia sensazione ma non dica niente: "materia oscura - "riscaldamento globale", che mettersi faticosamente a studiare nel silenzio dei laboratori, senza nessuno che ti applaude, ti inneggia, ti guarda con uno sguardo perso e stupito, che, non approfondendo e connettendo i neuroni, pensa che sei un grande scienziato. Purtroppo invece sono proprio quelli che lavorano in silenzio gli Scienziati e molti di loro sono anche Grandi.
Concordo, ma in realtà il problema è che un eventuale novello Feynman se nascesse in Italia oggi, probabilemente lavorerebbe 10 ore al giorno in un call center e non avrebbe modo di illuminarci con i sui diagrammi... ma questo è tutto un altro discorso....
Caro Davide, se pensi che Albertino lavorava in un ufficio brevetti ...... ma forse è stata la sua e la nostra fortuna: ha avuto tempo per pensare.
Certo, un call center è molto diverso: penso che il cervello ne sarebbe uscito liquefatto. Ci pensate a disquisire del nulla per sei-sette ore al giorno?
E se tutta la nostra storia evolutiva fosse mirata alla creazione dei ... call center?
FERMATE IL MONDO, VOGLIO SCENDERE!!
A me ricorda tanto la storia dell'etere, il fatto scontato che "dovesse" esistere, le fantastiche proprietà che doveva avere. Concordo con Alvy, manca solo lo step finale: le cinque paginette dell'impiegato dell'ufficio brevetti. Magari qualcuno le sta già scrivendo... tra una telefonata e l'altra!