Categorie: Strumenti e missioni
Tags: microgravità rigenerazione Stazione Spaziale vermi piatti
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Vermi piatti su una “Terra” piatta *
Sarà che sto vivendo in un ospedale o che la capacità di rigenerazione di parti del corpo umano ha acquistato per me un interesse molto speciale, fatto sta che questa news su un esperimento che si vuole eseguire sulla Stazione Spaziale mi sembra di estrema importanza.
Per molto tempo si è pensato che la Terra fosse piatta. Tra le tante conseguenze di questa antica ipotesi vi è sicuramente anche quella della mancanza di gravità. In un momento in cui stavamo parlando tanto di curvatura e di spazio piatto, sembra che tutto cada proprio a fagiolo.
Immaginiamo di tornare a Flatlandia e ai suoi abitanti a due dimensioni. Abbiamo visto quante cose non possono sapere e quante, invece, possono capire con il ragionamento. Beh… i primattori della recente ricerca che ha raggiunto la Stazione Spaziale sembrano essere estratti proprio da questo strano mondo.
In realtà, la faccenda è molto più complicata. Essi sono abituati a vivere in un mondo a tre dimensioni, con tanto di gravità, ma hanno le caratteristiche degli abitanti dei mondi a due dimensioni. In poche parole, stiamo parlando dei “vermi piatti” (flatworms), detti anche platelminti. Ne fanno parte migliaia di specie, molte delle quali infestano l’organismo umano. Ma la loro caratteristica più importante è che, se vengono tagliati e/o sezionati, sono capaci di rigenerare le parti amputate. E’ facile capire come siano già oggetto di studi particolari sulla Terra. La domanda è, però: “Come si comporterebbero questi abitanti piatti in un mondo piatto? O, più scientificamente, in regime di mancanza di gravità?”. Sicuramente la gravità deve influenzare i processi rigenerativi, ma… in quale verso? Positivamente o negativamente?
Capite che ho sfruttato la somiglianza tra verme piatto e Terra piatta solo per un gioco di parole. La vera importanza sta nello studiare le capacità rigenerative di una specie di “animali”, che vivono benissimo all’interno del corpo umano e che hanno capacità eccezionali, in condizioni di microgravità. Qualsiasi differenza potrebbe essere fondamentale nelle applicazioni a cellule umane sia direttamente sia attraverso organismi mediatori. Si stanno facendo esperimenti senza ancora sapere che cosa si vuole cercare. Solo i primi risultati diranno la direzione da seguire nella seconda fase degli esperimenti.
Per adesso, i nostri vermi piatti sono mandati sulla SS attraverso un “trasportatore” privato, lo SpaceX Dragon. Ci sono di mezzo strutture universitarie e laboratori privati (probabilmente farmaceutici). Non voglio pensare a strani interessi in gioco (quando spendono soldi, i privati, li vogliono vedere moltiplicarsi...). Lo studio è sicuramente innovativo e potrebbe aprire spazi di ricerca enormi.
Dispiace un po’ pensare ad abitanti di Flatlandia a cui vengono amputate code e teste, ma intanto sappiamo che in qualche modo sono capaci di ricostruirle…e speriamo anche in modo migliore se tornano a vivere nel loro mondo… originario.
Tra di noi ci sono molti biologi & co. Se qualcuno ne sa di più, intervenga per erudirci. Questi vermi piatti mi stanno diventando simpatici…
2 commenti
Gli animalisti non hanno ancora detto la loro sul maltrattamento dei vermi piatti?
non so Michael, ma tanto ricresce tutto...