Le briciole di Rosetta
La prima cosa che mi salta in mente, notando gli spizzichi di Scienza che vengono dati in pasto all’opinione pubblica, è che si cerchi di preservare la “privacy” della cometa! Può darsi che non abbia ancora firmato la liberatoria o che il contratto abbia termini veramente stringenti… non so. Certo è che se quel pezzo di ghiaccio sporco non voleva che si sapesse niente di lei, era decisamente meglio andare a visitarne un altro maggiormente collaborativo. E’ vero che, in fondo, l’avevano anche detto alcuni “dirigenti”: “La cometa non collabora, ci ha spaccato il martello e ci ha fatto saltare Philae!” ricordate…?
Per quanto io conosco le comete, però, non credo che questa sia la verità. Vi accenno a ciò che mi era successo all’inizio degli anni ’80 dopo che il Voyager aveva visitato (da pochissimo!) Saturno. Era stato fatto un congresso a Tucson e si esponevano i risultati PRELIMINARI alla comunità scientifica. Il nostro piccolo gruppo era particolarmente interessato a Iperione e alla sua forma assurda che faceva pensare a un impatto altamente catastrofico. La sua posizione era tale che i frammenti avrebbero potuto facilmente investire Titano con risvolti non indifferenti sulla sua atmosfera. Ne parlammo con il PI, il simpatico e bravissimo Bob Strom, che fu contentissimo di condividere i dati di cui era in possesso per fare una ricerca insieme. L’accesso ai segreti era durato un attimo e il giorno dopo celebrammo con una cena a base di bistecche (la più piccola non poteva essere inferiore al mezzo chilo) in un ranch sperduto nel deserto.
Io penso che i PI non siano diversi da quelli di quegli anni (alcuni li conosco molto bene), ma devono essere stati in qualche modo “precettati”: “Guai ad aprire la bocca!”. Il mondo cambia e anche la Scienza probabilmente ha bisogno di regole gestionali molto più severe. Soprattutto può divulgare solo quello che si vuole venga divulgato. D’altra parte siamo o non siamo nell’epoca del Global Warming imposto come atto di fede?
Veniamo alle briciole di Rosetta. Ce la caviamo in fretta.
Innanzitutto, si è studiato il processo che sembra far nascere una magnetosfera attorno al piccolo corpo celeste. A mano a mano che la cometa si riscalda, le sostanze volatili (soprattutto acqua) evaporano e vanno a formare una specie di atmosfera attorno al nucleo. Le radiazioni ultraviolette del Sole e la collisione con il vento solare ionizzano parzialmente l’atmosfera. Gli ioni che si formano subiscono il campo magnetico ed elettrico del vento solare e vengono accelerati. Più la cometa si avvicina al Sole e più l’atmosfera si addensa e si ionizza fino a diventare elettricamente conduttiva. A quel punto essa è in grado di resistere al vento solare: si è formata una piccola magnetosfera, uno scudo che si oppone a una radiazione troppo violenta.
Molto interessante… peccato, però, che non è una scoperta di Rosetta, ma qualcosa che già si sapeva. Rosetta sembra aver trovato (ma è ancora presto per dirlo) che la magnetosfera resiste meglio del previsto. Si dice, inoltre, che l’atmosfera sembra distribuita in modo non uniforme attorno al nucleo... Sbaglierò, ma la cosa non mi sconvolge più di tanto visto il modo con cui avviene la sublimazione.
Parliamo, adesso, di acqua. Beh… l’esistenza di acqua su una cometa non è certo una scoperta. Fin qui non ci … piove! Bene, Rosetta sembra produrre più acqua del previsto (circa 1.2 litri al secondo in Agosto (e ce lo dicono adesso…)). Le cose diventano più divertenti nel seguito della comunicazione: “ E’ stato notato che il gas viene espulso in modo non omogeneo. In alcune zone vi è più sublimazione che in altre.”. Beh… che questa sia una novità è una “balla” colossale. Si sa dai tempi della missione Giotto.
Tuttavia si aggiunge: “La quantità di gas aumenterà con la vicinanza al Sole”. Meno male, pensavo che diminuisse all’aumentare del calore… Mi sono tolto un peso. Ovviamente sto scherzando. L’ovvietà sta diventando la linea portante delle notizie.
Tra le righe, però, si viene a sapere che l’emissione di CO2 a volte rivaleggia con quella dell’acqua. Speriamo che non lo sentano i fautori del GW se no imporranno di scacciare tutte le comete dal Sistema Solare!
Qualche briciola c’è, ma le conclusioni cadono nuovamente nella banalità televisiva più bieca: “Tutti questi dati servono per capire l’origine della vita e il rilascio di acqua sulla Terra”. Un bel minestrone riscaldato, una frase talmente abusata che la sanno anche i bambini dell’asilo. Noi, comunque, rimaniamo in attesa di prove che non siano la presenza di acqua (ben nota) e nemmeno quella di molecole organiche (altrettanto ben nota).
Direi che non c’è altro di veramente emozionante a parte le continue autocelebrazioni sulla missione. Di Philae non si parla, ma rimane comunque il punto più alto dell’impresa (poveri noi…). Insomma, per le vere novità dobbiamo ancora aspettare… Sembra che di più non si possa dire, dato che non posso credere che ciò che si è scoperto in tanti mesi siano minime variazioni rispetto a quello che già si sapeva.
Il fatto che probabilmente i PI debbano in qualche modo stare zitti in attesa di ordini, risulta ancora più chiaro leggendo la versione italiana di Media INAF, che è sempre alla ricerca dello scoop “nazionalistico” piuttosto che della Scienza. E se uno scoop non è scoop... poco male, tanto che legge non capisce niente.
Non solo non si citano le piccole “briciole” degli altri strumenti, ma si cade veramente nel ridicolo. Le due grandi novità si riferiscono al fatto che la cometa è polverosa e la seconda al fatto che è più nera del carbone. Beh… faccio fatica a continuare. Se abbiamo preparato strumentazione spaziale per sapere queste cose ormai risapute da anni e anni, divento un oppositore delle missioni spaziali. Tuttavia, conoscendo molto bene la validità scientifica e l’onestà di almeno uno dei PI italiani (un caro amico anche al di fuori dalla professione), e non pensando che pochi anni abbiano cambiato la sua serietà e spontaneità, devo proprio convincermi che sia stato “obbligato” o che gli abbiano messo in bocca cose non dette. Sono abbastanza allibito!
Si salvano un po’ dicendo che i composti organici sembrano più organici di quanto si sapeva fino ad adesso… ma, per il momento, aspetterei prove ben più concrete.
Insomma, continuo a essere molto deluso e invito tutti coloro che vogliono la notizia a tutti i costi di andare su Media INAF o sui siti ufficiali di ESA e NASA. In quelle pagine leggeranno meraviglie scientifiche di Rosetta. In questo blog, per adesso almeno, resta un senso di profonda delusione e scoramento.
L’unica cosa che mi ha veramente affascinato, da un punto di vista visuale e naturalistico, è l’immagine ravvicinata di una scarpata cometaria che sembra rivaleggiare con le Dolomiti di Giorgia. I colori sono meno affascinanti, ma sembra quasi di percorrere uno dei tanti sentieri che attraversano i monti pallidi. Accontentiamoci di lei!
8 commenti
Hai ragione Enzo, le cose più interessanti fino adesso della missione sono le foto, e per chi conosce lo spirito del blog, non è un gran successo
"... e il giorno dopo celebrammo con una cena a base di bistecche (la più piccola non poteva essere inferiore al mezzo chilo) in un ranch sperduto nel deserto".
Diavolo Enzo, un pasto degno del grande Tex Willer; manca solo la ... mitica "montagna di patatine" e il torcibudella finale!
In quanto alla cometa, accontentiamoci. Una volta Rosetta era il lasciapassare per la decrittazione di profondi misteri, oggi mi pare che serva a nasconderli: dalla STELE alle STALLE!
Eh si, l'immagine è davvero sorprendente. Se perfino su di un insignificante ciottolino del sistema solare si trovano scenari del genere, figuriamoci sui mille e mille mondi sparsi per il cosmo. IMPAREGGIABILMENTE MAGNIFICO!
P.S.: Fermate Giorgia. So che sta preparando i bagagli per un'escursione ... cometaria.
Beh, si sa che in agosto piove molto. ;) Ora abbiamo la conferma che chi si prende le ferie in quel periodo è meglio non vada a passarle nemmeno su 67P.
Noto che sulla fotografia non appaiono stelle sullo sfondo e penso a quanto dicono i "gomblottisti" riguardo la missione statunitense sulla Luna: non è che pure Rosetta è una panzana?
Ma perché mai non si deve dire che Rosetta e Philae hanno avuto problemi e adesso potremmo usufruire di loro , che sono comunque lì. per analizzare quello che potranno gli strumenti che sono in grado funzionare? Che comunque foto così non si erano mai viste ? Che nell'esplorazione spaziale può succedere più di un problema così come accadeva in altre esplorazioni? Che sono abbondantemente altri i soldi sprecati sulla Terra? Ops questa non dovevo dirla.
caro Mario,
su Philae sono pienamente d'accordo con te. Su Rosetta temo, invece, che gli strumenti e le capacità ci siano, ma si sta giocando a tener segrete le vere scoperte fino a far dubitare che esse ci siano realmente. Insomma, un qualcosa che con la Scienza vera ha poco a che fare... purtroppo! Mala tempora currunt!
Va beh... mi preparo per il mio solito viaggetto a Cuneo... incrociando sempre le dita!
Insomma non vogliono proprio farci sapere nulla...
Eh già Alvermag, ormai mi conosci bene, sono già in partenza
A parte le bellissime foto per ora una grande delusione. Speriamo che prima o poi si decidano a comunicare qualche dato scientifico degno di nota.
Certo che almeno le briciole potrebbero darcele in televisione! Invece da mesi...silenzio totale.
In effetti però...ci sono cose ben più importanti da trasmettere...c'é l'isola dei famosi!!!