La vera storia di Lovejoy
Mi girava in testa e non potevo fare a meno di scriverla… Le immagini bellissime di Giorgia dovevano essere accompagnate da una vera favola. Se volete, raccontatela ai bambini e ai puri di cuore e di mente. Loro capiranno benissimo!
Erano sette magnifiche sorelle, chiamate Pleiadi, ancora molto giovani e desiderose di vivere allegramente nel meraviglioso scenario dell’Universo. Si volevano molto bene, ma ognuna aveva un carattere diverso da quello delle altre. In particolare, ve ne era una che era affascinata da un pianeta particolarmente bello e attraente. Lo vedeva perfettamente vicino alla stella Sole e il suo sogno era di poterlo andare a visitare. Soprattutto, voleva conoscere quelle montagne aguzze e scoscese che sembravano urla pietrificate che la chiamassero: “Vieni, vieni tra noi piccola stella!”.
Un bel giorno, la stella, così vogliosa di avventure, decise di abbandonare le sorelle e di raggiungere quelle cime incantate.
Le sette sorelle erano molto legate tra di loro e, per non rischiare che qualche tempesta cosmica le allontanasse, si erano veramente legate attraverso fili argentati. Mentre le sorelle dormivano, la nostra fuggitiva prese la sua decisione e se ne andò, trascinandosi dietro ciò che rimaneva dei fili che la tenevano legata alle altre. A nulla valsero i richiami delle sorelle svegliate da quella manovra azzardata e non poterono fare altro che vederla scendere, con tutti i fili che sventolavano al vento solare, verso quelle montagne così uniche in tutto l’Universo. Forse, avrebbero voluto seguirla, ma il loro compito era un altro e presto avrebbero dovuto cominciare a lavorare sul serio.
Gli abitanti del pianeta seguirono tutta l’avventura, anche se pochi capirono l’amore e la gioia che comandavano quel gesto apparentemente insensato. La chiamarono proprio AMORE e GIOIA, che divenne in breve Lovejoy, per tutti gli abitanti della Terra.
Dopo pochi giorni, la stella raggiunse le crode dolomitiche e incontrò il suo re, di nome Laurino.
Lui l’aveva chiamata e lei era venuta: che meraviglia! Laurino era, però, un uomo molto buono e saggio e le spiegò che i suoi erano solo segni e grida di saluto e mai avrebbe voluto che Lovejoy abbandonasse le sue sorelle. Le spiegò che le sue figlie Dolomiti erano anch’esse molto giovani, ma che, a differenza di una stella, la loro vita era molto corta. Nessuna di loro avrebbe mai abbandonato le sorelle, cercando di stare insieme fino alla disgregazione completa.
Lovejoy si mise a piangere gocce di luce sia perché pensava alle sue sorelle abbandonate, così lontane, sia perché la fine prematura di quelle splendide montagne la rattristava moltissimo. Le gocce di luce che cadevano sulle cime fecero un piccolo miracolo e la pietra assunse colori fantastici, dal rosa al viola. In un attimo fu tutto chiaro nella giovane mente di Lovejoy: sarebbe tornata dalle sorelle e avrebbe fatto un doppio regalo a re Laurino e alle sue bellissime figlie. Ogni giorno, all’alba e al tramonto, le avrebbe cosparse delle sue gocce luminose facendole risplendere come non mai. Inoltre, avrebbe lavorato sodo per fabbricare gli elementi chimici necessari a formare, un giorno, un altro pianeta con altre Dolomiti, in cui Laurino si sarebbe potuto trasferire e continuare la sua vita di bontà e di amore.
Dovevano solo trovare una scusa per gli abitanti di quel mondo, che ormai non credeva più alle favole VERE. Immaginarono, quindi, una leggenda in cui un principe avrebbe rapito la figlia del re, attirato dal magnifico colore del suo giardino di rose. Laurino avrebbe maledetto quel giardino che aveva svelato la presenza della figlia, obbligandolo a diventare invisibile sia di notte che di giorno. Si sarebbe, però, dimenticato del tramonto e dell’alba e proprio in quei due periodi il giardino sarebbe tornato a risplendere della sua bellezza.
Lovejoy e Laurino risero di quella storia fin troppo veritiera per la fantasia degli uomini. Gli abitanti del pianeta erano diventati troppo freddi e spietati per capire i sogni e i gesti di amore. Una storia con violenze, rapimenti e vendette sarebbe stata perfetta! I bambini e i puri di cuore e di animo avrebbero, comunque, capito la verità, ma non l’avrebbero raccontata a nessuno.
In un lampo, Lovejoy raggiunse nuovamente le sorelle che l’accolsero con gioia immensa. Poi, tutte assieme, iniziarono a mantenere le promesse fatte al re Laurino e alle sue meravigliose figliole.
4 commenti
In fondo in fondo, ma proprio in fondo, sei dolce Enzo, e questo ti fa onore!
Che bella storia Enzo...
Questa sera proverò a riprendere l'asteroide BL86 (sperò sarà sereno), chissà che ci scriverai una bella storia anche su di lui...
Fantastica storia caro Enzo, per tutti che dovremmo pensare di più alla poesia e all'amore.
Beppe... ma io sono dolcissimo... mi cospargo di miele ogni mattina!
Dai Giorgia! Vai con l'asteroide... sono convinto che lo farai anche sorridere!
Ci riuscissimo sarebbe magnifico, caro Mario!