Categorie: Comunicazioni Strumenti e missioni
Tags: assenza di gravità invecchiamento viaggi spaziali
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:1
Il paradosso dei gemelli al contrario…*
Chi non conosce, almeno per sentito dire, il celebre paradosso dei gemelli? Ne abbiamo parlato spesso e abbiamo anche dimostrato che non esiste, utilizzando la relatività generale.
In realtà, chi viaggia a velocità molto prossime a quella della luce invecchia di meno di chi sta a Terra. La faccenda, adesso, sembra invertirsi, quando le velocità diminuiscono. Chi viaggia a velocità relativamente bassa nello spazio rischia seriamente di invecchiare molto più rapidamente di chi sta a terra.
No, non è un nuovo risvolto della relatività e nemmeno della meccanica quantistica. Tutto si riferisce, ancora una volta, alla mancanza di peso durante un viaggio spaziale. Ripetuti esperimenti eseguiti sui gatti (poveri micini… perché proprio su di loro?!), hanno mostrato che il sistema immunitario invecchia rapidamente se si è in regime di mancanza di gravità. In particolare, cambia drasticamente la produzione di un certo tipo di linfociti.
Ne è risultato che un gatto tenuto per tre settimane in una situazione simile a un volo spaziale è diventato del tutto simile a un gatto di tarda età. Da un gattino invecchiato prematuramente a un esploratore spaziale marziano il passo è molto breve. Un altro duro colpo ai viaggi spaziali… anche se i ricercatori cercano di assicurare che si troverà sicuramente il modo di “parare” anche questa situazione critica.
Mars One sta già facendo girare troppi soldi e un astronauta un po’ rimbecillito da un invecchiamento precoce è probabilmente un giusto e doveroso prezzo da pagare per dimostrare in fretta e furia la grande potenza dell’homo sapiens… cosmicus…
Sicuramente, un risvolto positivo c’è. La ricerca sta aiutando gli studi medici delle cause e degli effetti dell’immunosenescenza. Senza Mars One magari non ci sarebbero stati i finanziamenti… Cambia poco nella strategia operativa dell’uomo: spesso riesce a ottenere qualcosa di decisivo solo sfruttando le conseguenze di studi mirati a scopi di profilo molto più basso e inutile. Quando riusciremo finalmente a indirizzare le risorse e le menti su ciò che veramente vale e non sperare sempre e soltanto nelle ricadute quasi nascoste dovute a poche menti superiori (finché ce ne saranno…)?
Forse non resta che aspettare il solito asteroide di turno che “resetti” l’intera faccenda…
Articolo originale QUI
Soggetti a invecchiamento precoce e pure ebeti... poveri astronauti... invece di abbassare "per legge" i limiti di tollerabilità dell'esposizione alle radiazioni cosmiche, forse la NASA farebbe meglio sostituirli a con quelle "rocce" dei tardigradi!
1 commento
Carissimo Enzo, trattammo già la faccenda qualche tempo fa parlando dell' homo cosmicus, aggiungerei a questo punto "inutilis".
Con grande rammarico sto realizzando che di questi tempi i soldi buttati in ricerche alquanto bizzarre, causa scelte politiche avventate, non si contano più.
Ne fanno le spese poveri esseri viventi, i quali senzienti a par nostro, hanno l'unico difetto di avere scelto una strada evolutiva diversa e senz'altro più compatibile con l'ecosistema che li contiene.
E solo per questo vengono a torto ritenuti inferiori e sacrificabili in nome della "scienza?"
Ma perché non si mettono in testa che fino a quando non sarà ULTIMATA un'astronave che possa offrire agli ominidi un sistema di gravità artificiale (forza centripeta? )
i viaggi verso gli altri pianeti del SS sono un omicidio premeditato?
E le radiazioni cosmiche e solari assorbite lungo il viaggio, fuori dallo scudo di protezione offerto dal campo magnetico terrestre dove lo mettiamo?
Va beh, scusa per lo sfogo torno a leggere qualche articolo nella sezione Fisica...