La Luna è sicuramente lo spettacolo che più di tutti ha da sempre affascinato l’uomo, e questa volta ho voluto riprenderla in un modo un po’ insolito… Erano anni che rincorrevo questo scatto, ci ho provato in tutti i modi, ma senza telescopio ed un adeguato strumento di inseguimento era praticamente impossibile riuscirci. Finalmente con […]
Una scoperta molto interessante sui campi magnetici delle nubi galattiche, le zone di formazioni stellari. Come spesso faccio (i più preparati non mi picchino) l’ho voluta riportare a modo mio, come una delle tante favole del Cosmo… Credersi sempre un po’ bambini è una medicina che nessuno sembra voler più utilizzare.
Su "insistenza" di Alvy (l'alieno), studiamo con maggiore attenzione ciò che capiterebbe all'orbita terrestre se la massa del Sole dovesse istantaneamente ridursi (trascurando tutti gli effetti di tipo fisico). Il "gioco" è abbastanza interessante. Tuttavia, non pretendiamo di andare ancora oltre... un bel gioco dura ... poco!
Dopo aver ricavato la dilatazione dei tempi, possiamo facilmente ricavare la contrazione delle lunghezze, sempre utilizzando il fantastico orologio di luce. Ci rendiamo conto che una conseguenza della relatività implica automaticamente l’altra e viceversa.
Il piccolo quiz non voleva introdurre nessun problema di dinamica complessa e/o relativistica, né –tantomeno- comportare sconvolgimenti fisici del Sistema Solare. Voleva essere solo un “gioco” legato a una soluzione istantanea. Poi, ognuno, può vederci i risvolti più reconditi, non ultimo il legame con i gravitoni che potrebbero ritardare gli effetti della riduzione di massa solare.
Questo quiz non ha avuto molto successo (pochissimi lettori). Forse i quiz sono diventati troppo frequenti. Va bene, sospendiamo per un po’… Comunque sia, diamo la soluzione che si articola in due fasi e introduce un concetto importantissimo in meccanica: il pendolo balistico. Dapprima il papallo deve calcolare la distanza d attraverso un po’ di facile trigonometria e poi deve diventare lui stesso un pendolo balistico appendendosi a un ramo con la corda e facendosi sparare addosso un proiettile con una velocità perfettamente calcolata attraverso la conservazione della quantità di moto e dell’energia
La materia oscura dilaga sempre di più. Non solo non si vede e non si sente (a parte gli effetti gravitazionali), ma adesso sembra anche che non riesca a interagire con se stessa. Scusate la mia ignoranza, ma la faccenda mi fa quasi ridere… Mi allaccio a un articolo di Media INAF non per criticarla (questa volta), ma per commentare brevemente l’articolo originale.
Abbiamo appena parlato delle particelle “entangled” ed ecco che in un recente esperimento di laboratorio si è riusciti, per la prima volta, a intrecciare circa 3000 atomi utilizzando un solo fotone. Ricordiamo che il creare particelle entangled, abbastanza persistenti nel tempo, aprirebbe strade del tutto nuove ai computer e non solo.
Una recente analisi statistica della GALLUP ha dimostrato che solo un terzo degli americani ha ancora paura del riscaldamento climatico, malgrado il lavoro incessante e martellante dei media e degli ambientalisti. Forse, non sono poi così ingenui…
Parliamoci chiaro. Abbiamo discusso molto di meccanica quantistica e abbiamo sicuramente imparato che una particella diventa tale solo dopo che è stata effettuata una misura su di lei. Prima si comporta con un’onda, in particolare di probabilità. Sappiamo anche come la misura faccia collassare l’intera onda, dato che tutto ciò è stato brillantemente descritto (non spiegato, ovviamente) dall’esperienza della doppia fenditura di Feynman. In questo contesto, siamo sicuri di aver compreso appieno il significato di particella entangled (intrecciata)? In questo articolo vogliamo provare a darne una descrizione semplificata, senza dover passare attraverso la funzione d’onda, gli autovalori e tante altre complicazioni matematiche. Prendiamolo per quello che è: un tentativo di cercare di capire concetti che sono per loro natura non comprensibili e dare,momentaneamente, ragione al grande Eisntein e al suo paradosso EPR.
cari amici, è parecchio che non vi riferisco sui visitatori del nostro blog. Spesso mi dimentico anch'io di controllare... Tuttavia, posso comunicarvi che siamo cresciuti e, a quanto vedo da vari segnali "informatici", anche nel verso giusto, il nostro "verso". Sono ormai più di dieci giorni che siamo stabilmente sopra i 400 visitatori al giorno […]
Si cercano un po’ ovunque e soprattutto nell’infanzia dell’Universo. E, invece, si scopre che possiamo “vederle” a quattro passi da casa.
Possiamo dire che più si conosce l’evoluzione di una stella e più processi e sorprese si aggiungono a un’esistenza quanto mai semplice e complessa nello stesso tempo. Sicuramente le fasi più difficili da studiare sono quelle più rapide, dove ci vuole una buona dose di fortuna e di … tempismo. In particolare, proprio quelle che precedono la nascita vera e propria. Le stelle non sono ancora vere stelle, ma fanno già di tutto per farsi notare. E qualcuna ci riesce benissimo.
Una stella apparve dal nulla nel 1670 e fu visibile a occhio nudo per parecchi mesi. Non poteva che essere classificata come stella “nova”. E il nome si mantenne per secoli, con un significato molto più scientifico, collegato allo scambio di materia tra una coppia stellare. Una coppia capace di ripetere a ritmo periodico il fuoco d’artificio. Teoricamente sì, ma praticamente niente sembrava confermare l’ipotesi. Poi, finalmente, la luce non visibile, ma rilevabile, ha risolto il mistero: non uno scambio di favori ma un faccia a faccia molto violento. (Ce l’ho fatta a scrivere almeno una news… ma adesso devo scappare).
Cari amici, mi aspettano un paio di giorni molto intensi e il tempo che potrò dedicare al blog sarà molto ristretto. Ho almeno un 3-4 news da scrivere, ma temo che debbano aspettare. Il quiz che ho posto è sicuramente un po’ complicato e allora “butto” lì un a domanda per tutti a cui si può rispondere con qualche banale formuletta, ma anche secondo solo logica e intuito… Insomma, in qualche modo, non vi lascerò da soli… E sono convinto che nascerà un bel dibattito!
Un quiz molto particolare: prima di risolvere il problema squisitamente meccanico bisogna anche riuscire a costruirlo. Posso assicurarvi, però, che la conquista di una papaperla ne vale la candela!