Categorie: Fenomeni astronomici Sole
Tags: camera oscura ecilissi parziale di Sole foro stenopeico
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Spicchi di Sole il 20 marzo*
Ho avuto la fortuna (ogni tanto la vecchiaia serve a qualcosa…) di assistere all’eclissi totale di Sole del 1961. Per tanto che uno se l’aspetti, ciò che capita è qualcosa di veramente unico, in cui all’emozione della visione della corona solare attorno a quel disco nero pece si aggiunge una paura primordiale insita in tutte le creature viventi più o meno razionali: “E se il buio non terminasse?”. Emozionante, straordinariamente emozionante, ve lo assicuro. Da lasciare letteralmente a bocca aperta. Tutti coloro che hanno avuto la mia stessa fortuna, magari andando all’estero in tempi più recenti, non potranno che darmi ragione.
Parlare di emozioni comparabili per un eclissi solare parziale è una bugia enorme. Sì, forse si sente leggermente più freddo e la luce cala un poco, ma non scherziamo! Sono due cose lontane anni luce. Chi può, vada a vederla nella sua totalità e sicuramente lo spettacolo varrà la spesa!
Non aspettiamoci quindi niente di esaltante il prossimo 20 marzo quando il Sole verrà coperto dal disco della Luna fino a circa il 70%, nel nord Italia, e decisamente meno andando a sud. Le foto si susseguiranno spasmodiche e certi astrofili (quelli che ho classificato in un certo modo) sono già in fibrillazione per scattare foto tutte uguali tra loro e ben poco affascinanti, sperando, magari realmente convinti, di riuscire a far “venire fuori” la corona con qualche artificio tecnologico.
Tuttavia, qualcosa di molto interessante sia storicamente che esteticamente si può notare e cercare. Qualcosa che ha a che fare con la nascita della “camera oscura” e della fotografia. Chi non conosce il principio del foro stenopeico? In altre parole, chi non sa che se prendiamo una scatola e pratichiamo un forellino piccolo piccolo in una sua parete, si formerà sulla parete opposta un’immagine capovolta dell’oggetto che si sta inquadrando? E’ la base della fotografia e funziona solo con un foro molto piccolo, in modo che ogni punto dell’oggetto invii un fascio molto stretto di raggi luminosi che non interferisca con i fasci dei punti vicini. La Figura che segue dimostra questa caratteristica. Se il foro è troppo grande si ha una terribile confusione e non si forma nessuna immagine dato che i vari raggi si disturbano uno con l’altro (sinistra), mentre, se il foro è giustamente piccolo, ogni raggio colpisce un solo punto della parete di sfondo (destra). Feynman si divertirebbe un sacco con la sua QED…
Se ne era sicuramente già accorto Aristotele che, malgrado certe sue idee radicali, era un attentissimo osservatore della Natura. Egli scrive: “I raggi del sole che passano per un'apertura formano un’immagine circolare la cui grandezza aumenta con l'aumentare della distanza dal foro”. Insomma, aveva già costruito una macchina fotografica e aveva già ottenuto un’immagine del Sole all’interno di una stanza buia. Una tecnica ancora oggi molto in uso negli osservatori solari.
Ma, soprattutto, Aristotele si era anche accorto che i fori stenopeici possono anche crearsi casualmente in un vecchio straccio appeso e tutto strappato o, ancor meglio, in un grande albero frondoso. Tra foglia e foglia la luce del Sole passa attraverso fori di grandezza, spesso, molto ridotta e le immagini della nostra stella si formano a decine sul suolo ombroso. Normalmente non ci si fa molto caso, risultando dei cerchietti più o meno sovrapposti, ma la cosa diventa improvvisamente affascinante quando il Sole è parzialmente coperto dalla Luna. Tutte le immagini diventano delle piccole falci luminose con un effetto davvero inaspettato. In altre parole, la cosa migliore da fare, durante un’eclissi parziale di Sole, è proprio guardare in direzione opposta a quella del Sole e cercare l’albero che meglio elabora e raccoglie decine e decine di immagini dalla forma a falce, più o meno nitide, a seconda della grandezza dello spazio tra foglia e foglia.
Mi aspetto qualche meravigliosa inquadratura da parte della nostra Giorgia che troverà sicuramente l’albero giusto e la posizione giusta. Magari riuscirà a trovare un foro tra guglia e guglia dolomitica (pretendo troppo!?)...
3 commenti
Mentre guarderemo l'eclissi, ricordiamoci di spegnere computer e qualunque dispositivo elettrico che in quel momento non serva, per dare una mano ai gestori delle reti elettriche e contribuire a prevenire un black-out...
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Eclissi-di-Sole-del-20-marzo-allerta-per-i-gestori-delle-reti-elettriche-Test-senza-precedenti-212c26cf-eebc-4b27-8452-d49cb42b0ae3.html
Che strano... mezz'ora fa questa notizia era sulla home page di Rainew24 e, pochi minuti fa, per cercare il link da copiare su questo commento, ho dovuto rintracciarla con il motore di ricerca del sito. Eppure non mi sembra sbagliato divulgare quest'informazione... forse non merita risalto perché sollecita un comportamento intelligente e si teme che non venga capita?
Ma sì... meglio lasciare il posto ai 60 anni di Ornella Muti!!
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Ornella-Muti-le-candeline-sono-60-Ma-non-mi-sento-diversa-da-quando-avevo-20-anni-d5f4913e-d937-48d0-970b-13646de3d9c0.html
Sarò pronta in rima linea per cercare di riprendere questo fenomeno... Solo che nel luogo da cui osserverò ci saranno solo abeti e larici, con gli aghifoglia si potrà verificare comunque questo effetto?
cara Gio...se avessero avuto delle foglie normali sarebbe stato troppo facile!!! E non vale prendere uno straccio e fargli dei forellini