Categorie: Supernove Via Lattea
Tags: nana bianca stella di neutroni stella fuggitiva subnana calda supernove Ia
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Dramma galattico di coppia *
Un dramma che lascia ancora interdetti gli investigatori e gli stessi cronisti del gossip è avvenuto lontano dal centro della città galattica. Normalmente sparisce la vittima e il criminale viene fermato e solo a fatica si riesce a tirargli fuori la verità. Il “caso” attuale inverte, invece, completamente i ruoli. La vittima è viva e vegeta, mentre il “cattivo/a” è del tutto introvabile.
Nella Via Lattea, così come nelle altre metropoli cosmiche, le coppie stellari sono molto frequenti e non sempre il rapporto segue una completa armonia. Fortunatamente non si può imputare la crisi e le relative, anche tragiche, conseguenze a fenomeni di maschilismo, dato che non è mai chiaro chi sia l’uomo e chi la donna.
Dalla scarsa armonia alle liti sempre più furibonde e a qualche atto di violenza il passo è breve. E così deve essere capitato a quella coppia dall’apparenza molto normale, tanto tempo fa. Una vita quasi perfetta fino a che sono iniziate le prime esplosioni del coniuge più massiccio. Niente di terribile… crisi non violente che però hanno causato una notevole perdita di peso.
Quella che sembrava una stella piena di vita e di impegno si era trasformata in un oggetto inerte e privo di “reazioni”. Le sue sceneggiate precedenti si erano dissolte come nebulosità attorno a lei/lui ed erano ormai un ricordo. La/il compagno non poteva assistere a questa piccola grande tragedia familiare senza fare niente! Sì, è vero, chi l’aveva accompagnato/a per tutta la vita aveva reso difficile il rapporto e ora sembrava incapace di risollevarsi, ma l’amore non è cosa che si misura con la massa o con l’attività stellare!
Ed ecco, quindi, che, malgrado l’età ormai avanzata e l’obesità che l’accompagnava (era diventato/a una vera gigante rossa), aveva iniziato a nutrire il compagno/a di tutta una vita. Da prima a piccole dosi e poi sempre più alacremente. Che bello, sembrava servire… Quella stella, che appariva ormai una “larva”, riacquistava vigore, forza e soprattutto massa. E lo faceva anche con gusto, senza curarsi più di tanto che chi le/gli stava donando tutto/a se stesso/a stava deperendo in modo terrificante. Non una parola di ringraziamento, ma solo un’ingordigia senza limiti.
Era tornata la stella di una volta, quando aveva iniziato a incrinare il legame di coppia. Anzi, molto peggio. Era ormai prossima al peso forma galattico (circa 1.5 masse solari) quando si rese conto che il compagno/a così generoso era ormai ridotto a uno scheletro, una vera e propria subnana calda. Sì aveva la classe spettrale sempre uguale, ma la sua luminosità era diventata ben poca cosa. Non aveva più uno straccio di vestito superficiale d’idrogeno e sembrava nudo/a con quel nucleo di elio che non riusciva nemmeno a innescare le reazioni normali.
La stella rimpinzata e nuovamente vigorosa iniziò a vergognarsi del suo/a compagno/a e guardava le stelle vicine e i loro sorrisini con rabbia crescente. Tutto quello che era stato fatto per lei/lui era un ricordo, anzi forse nemmeno quello. Senza provare nessun rimorso né riconoscenza decise di compiere un atto finale, di una violenza mai vista. Al pari di una vera esplosione termonucleare esplose trasformandosi in una stellina enormemente densa, invisibile, ma estremamente particolare e importante per la sua città. Era diventata una vera VIP, capace di farsi notare fino a distanze enormi con i suoi segnali che squarciavano lo Spazio come un faro.
Sarebbe diventata/o l’eroe/eroina dei giornali scandalistici. Nemmeno per un attimo venne sfiorata dal pensiero di quello che sarebbe successo al suo compagno/a che l’aveva accudita/o con tanto amore e dedizione, riducendosi a una specie di “barbone” galattico.
In realtà, l’esplosione aveva avuto facilmente ragione delle sue deboli forze e l’aveva scagliato/a lontanissimo a una velocità che aveva dell’impressionante: addirittura 1200 km/sec. Un vero record galattico, mai raggiunto da nessuno/a.
Insomma, il finale era cambiato drasticamente rispetto alle attese della stella “rinata” e trasformata. Lei/lui era passata/o nell’anonimato e nessuno l’aveva ancora vista/o da quel pianeta Terra che si cibava di notizie di questo tipo, mentre colui/colei che era stata cacciata era oggi sulla bocca di tutti: la stella più veloce della galassia, decisa a lasciare quella città dove aveva passato un’esperienza non certo piacevole. Meglio il vuoto intergalattico piuttosto che una vita di coppia così ingrata!
Oltretutto era la prima stella che sicuramente non doveva il suo “lancio” verso lo spazio e la sua separazione a un rischioso passaggio vicino al grande signore della galassia, quel “mostro” che -si racconta- sia specialista nel separare coppie molto affiatate, scagliandone una a velocità incredibili e tenendo per sé l’altra. Si dice che lo faccia per cattiveria, ma altri pensano solo a prove tecniche dell’effetto fionda. Altri ancora pensano che chi gli si avvicina troppo debba conoscere i rischi che corre: l’amore cieco è molto bello, ma un minimo di attenzione bisogna sempre averla!
Questo è il racconto che si legge nelle pagine dei giornali scandalistici della Via Lattea, ma vi è anche una versione ben diversa, che nessuno può confermare ma che sta prendendo piede tra molti curiosi… La stella fuggitiva avrebbe approfittato della confusione causata dall’esplosione ingorda della compagna/o e si sarebbe dileguato/a a grande velocità, facendo anche un gestaccio irripetibile! Sembra anche che il sistema usato per scappare sia del tutto sconosciuto e alcune voci ben informate parlano di un amante clandestino/a su una galassia nana vicina…
Piccole e grandi cronache di vita quotidiana, piccoli e grandi drammi, gesti di amore e di odio. Anche questo fa parte di una normale vita galattica.
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10 commenti
Aggiungo che la stella dista circa 62 a/l da noi e che si trova tra le costellazioni della Lynx e di Leo Minor.
Coordinate celesti (2000):
AR: 09 33 20.85
Decl.: +44 17 05.8
Alla velocità di 1.200 km/s in 62 anni deve aver percorso 2,3*10^12 km, pari a circa 0,24 a/l. Beh, non molto in fondo
Uffa, mi tocca sempre completare gli articoli di Enzo ....
Quindi la stella di Barnard viene spodestata?
cara Gio,
la stella di Barnard detiene il record di massimo moto proprio. Ricordiamo che il moto proprio si misura in secondi d'arco all'anno (ossia è un angolo) e, quindi, dipende sia della sua velocità intrinseca sia della sua vicinanza. In altre parole, a parità di moto proprio se la stella è vicinissima può viaggiare lentamente, ma se è lontana vuol dire che va come una scheggia. Oltretutto lei appartiene alla galassia, mentre le altre superano la velocità di fuga.
Per Alvy
(peccato che non ci sia la linguaccia!!!)
Ops, è vero, non ho considerato la sua vicinanza.... Grazie del chiarimento
Ciao Enzo, complimenti ( come sempre) per l'articolo avvincente! Visto che l'articolo parla di velocità e distanze, potrei chiederti un chiarimento in merito? Ma quando parliamo di distanze e velocità, per esempio di allontanamento da noi, di una galassia, ci si riferisce a quella attuale o a quella relativa alla nostra visione? Per spiegarmi meglio.... M108 disterebbe da noi 25 milioni di al e si allontana da noi circa 25 milioni di km all'anno. Ora, devo supporre che la galassia in questione adesso si trovi a circa 150 di milioni di al? A parte le cifre mi piacerebbe capire se il ragionamento è corretto e se così fosse, dovrebbe essere anche vero che oggetti, attualmente visibili a 13 miliardi di al si trovano, come posizione, in realtà fuori dal nostro universo osservabile?
caro Mik71,
siamo sempre obbligati a parlare di fenomeni che sono accaduti nel passato, più o meno remoto a seconda della distanza da noi. Noi possiamo ricevere la luce del fenomeno solo dopo un tempo che è limitato dalla "lentezza" della velocità della luce. Dire OGGI vuol dire il momento in cui la luce ci raggiunge ma che è partita decine, centinaia, migliaia, miliardi di anni fa. Come dici giustamente tu, molti oggetti che oggi riusciamo a vedere (ossia la cui luce molto antica ci sta raggiungendo) pur essendo nel nostro universo osservabile (quello composto da tutte le stelle che riusciamo a vedere in questo momento e quindi relativo a luci partite in tempi anche molto remoti, ma estrapolate nella posizione ATTUALE) possono ormai aver raggiunto velocità di recessione che hanno superato quella della luce stessa. Questi oggetti, non potranno più essere visti in un futuro più o meno remoto e quindi non potranno più far parte dell'Universo Osservabile del futuro più o meno lontano. D'altra parte, però, domani ci raggiungerà la luce di una stella, la cui luce è partita ancora prima di tutte le altre finora osservate. Essa entrerà nell'Universo Osservabile di domani. Abbiamo quindi un'universo osservabile che continua ad aumentare, ma che perde anche molti pezzi...
Grazie Enzo, come sempre molto disponibile. Devo dire che, nonostante non sia così difficile da capire, questa cosa della "macchina del tempo" continua ad affascinarmi. Il problema è che con la chiusura del tuo ragionamento mi hai riportato nuovamente ad un attimo di confusione.... cerco tra gli articoli , immagino che tu abbia già affrontato l'argomento. Se mi sfugge qualcosa posso ritornare ad interpellarti spero?
sempre a tua disposizione Max 71...
Caro Enzo, vorrei porti una domanda relativa alla meccanica dell'evento descritto nell'articolo. E' davvero plausibile che l'esplosione di una supernova di tipo Ia (o anche di altro) possa proiettare una compagna a quella velocità? Si tratta sicuramente di dinamiche molto violente, ma possono esercitare una spinta tale su di un oggetto compatto? Non è come voler spingere una palla di cannone soffiando?
Immaginavo che queste velocità si raggiungessero solo con interazioni gravitazionali ravvicinate, ma è un ragionamento basato meramente sull'intuito.
Paolo.
direi proprio di sì Paolorid... tieni conto che la stella viene investita da materia (di massa totale notevole) scagliata a velocità elevatissime (particelle con velocità prossime a quella della luce). Penso che la conservazione della quantità di moto sia sufficiente a dare valore all'ipotesi.