Categorie: Fisica classica
Tags: forza centripeta forza di gravità pendolo conico quiz tensione filo velocità angolare
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:2
SOLUZIONE del quiz sulla giostra di Papalla **
Nel sistema vi sono tre forze in gioco che agiscono su papallo P: la forza di gravità, la forza centripeta e la tensione T del filo.
Affinché papallo ruoti di moto circolare uniforme su un piano orizzontale, attorno all’asse verticale, è necessario (1) che la forza centripeta sia uguale alla componente della tensione parallela ad essa (orizzontale); (2) che la forza peso sia uguale alla componente della tensione parallela alla verticale. Ciò si traduce in:
T sin α = m ω2 r …. (1)
T cos α = mg …. (2)
Dividendo (1) per (2), ottengo:
tan α = ω2 r/g = r/(L cos α)
Da cui:
ω = (g/(L cos α))1/2
Si ricava subito che se α diventa 90° (giostra che gira in modo perfettamente orizzontale), la velocità angolare diventa infinita. Nessun papallo riuscirà mai a girare lungo la linea tratteggiata!
Studiamo come varia la velocità angolare al variare dell’angolo α
Poniamo y = ω e x = cos α e abbiamo una funzione della forma:
y = (g/L(x))1/2 = (g/L)1/2 1/(x)1/2 = C/(x)1/2
Abbiamo posto la costante (g/L)1/2 = C
L’ascissa x può variare solo tra 0 e 1 (i valori negativi tra 0 e -1 sono da escludere dato che la radice quadrata di un numero negativo dà valori impossibili per noi). Ne consegue che la y può solo andare dal valore C (quando x = 1, ossia α = 0) al valore + ∞ (quando x = 0, ossia α = 90°).
Studiamo la derivata prima
y = C x-1/2
y’ = -1/2 C x -3/2 = -1/2 C/x3/2
Nessun valore di x compreso tra 0 e 1 può annullare la derivata
Proviamo con la derivata seconda
y” = -3/4 C x-5/2 = -3/4 C/x5/2
Non si annulla nemmeno la derivata seconda e concludiamo che la curva non ha né massimi, né minimi né flessi obliqui.
Conclusione che si poteva capire fin da subito, ma è sempre meglio sfruttare le conoscenze acquisite…
La rappresentazione della funzione è data in Fig. 1
Appendice
Qualcuno potrebbe giustamente dire “Come mai la velocità angolare ha un valore minimo diverso da zero?”. La risposta è abbastanza interessante. In realtà, se non metto in moto il motore M, papallo P può benissimo restare “appeso” al filo in posizione perfettamente verticale. In quella posizione x vale esattamente 1. Sembra , perciò, che il valore di x = cos α = 1 debba portare a un valore di y = ω = 0.
In realtà, questo ragionamento è vero e nessuno lo confuta. Tuttavia, la giostra ha un senso se papallo P inizia a ruotare con un angolo α diverso da zero e questo fatto implica che si debba raggiungere un valore minimo di ω che dipende sia dalla gravità che dalla lunghezza del filo (in altre parole dalla sua tensione T). Se, infatti, il motore M girasse troppo piano la giostra non si muoverebbe e il papallo resterebbe sempre sulla verticale. E’ quindi necessario che si raggiunga un valore critico della velocità ω. E questo valore critico è quello per cui la x vale 1, ossia proprio per
ω ≥ C = (g/L)1/2
Non è difficile ricavarlo in altro modo, calcolando, ad esempio, il valore della tensione T
Riprendiamo la (1)
T sin α = m ω2 r
Essa si può scrivere:
T sin α = m ω2 L sin α
T = m ω2 L
Questa è la tensione del filo che cresce con la velocità angolare
Ma vale anche la (2), e quindi:
T cos α = mg
Ossia:
T = m g/cos α
Otteniamo:
m g/cos α = m ω2 L
g/cos α = ω2 L
cos α = g/ω2 L
il valore di ω necessario per avere il moto di rotazione su un piano orizzontale si ottiene per cos α ≤ 1
Ossia:
g/ω2 L ≤ 1
Il che comporta:
ω2 ≥ g/L
e, infine:
ω ≥ (g/L)1/2
Gira, rigira, abbiamo detto la stessa identica cosa di prima…
Qui trovate la domanda del quiz
2 commenti
Dai Enzone, non ti abbattere.
Continua con i quiz, sono divertenti ed istruttivi.
In effetti, Enzo, mi ero posto anch'io il problema del caso in cui α=0.
Avevo fatto le considerazioni che riporto di seguito, pur non scendendo nel dettaglio che hai presentato.
Riprendo la formula risolvente:
ω = (g/(L cos α))^1/2 = (g/(R*cos α/sinα))^1/2
per α=0° posso scrivere:
ω = (g/(R/sinα))^1/2 = (g*sinα/R))^1/2
da cui, essendo R=0 e sinα=0:
ω = (g*0/0))^1/2
in cui è presente la forma indeterminata 0/0!
Insomma la formula perde di significato.