Categorie: Comunicazioni Fisica classica
Tags: massa Media INAF peso
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:17
Peso o massa? Se non lo sa media INAF...
Un’altra "magnifica" chicca di Media INAF, che mi ha prontamente segnalato il nostro Marco che ringrazio di cuore.
Possiamo ancora accettare che i media usino la parola massa e la parola peso indistintamente per definire la stessa cosa. Così, però, non è assolutamente. Cogliamo, quindi, l'occasione per fare chiarezza: la massa è una grandezza intrinseca di un corpo che non può cambiare (almeno nella fisica classica). E’ lei che insieme alla velocità definisce la quantità di moto e molto altro ancora.
Una massa, però, esercita una forza su un'altra massa (e viceversa) che prende il nome di forza gravitazionale, quella che fa girare un pianeta attorno al Sole, la Luna attorno alla Terra e fa cadere una mela sulla testa di Newton. Cos’è, allora, il peso di una mela? Non è altro che la forza che la Terra esercita sulla mela. Se la stessa mela fosse portata sulla Luna, il suo peso cambierebbe perché cambia la massa che esercita la forza sulla mela.
Sono cose risapute, ma sulle quali tanti professori, degni di tal nome, passano tempo prezioso per renderle chiare ai loro studenti. Il mondo idiota dei media fa poi di tutto per confondere le idee.
Ricapitoliamo ancora: la massa è un qualcosa di intrinseco dell’oggetto, mentre il peso è una forza (una massa moltiplicata per un’accelerazione!) che dipende dalla massa che la esercita e dalla massa di chi la subisce. Sulla Terra il peso di una mela è diverso dal peso di una piuma.
Facciamo un’ulteriore esempio che potrebbe chiarire le idee, magari anche ai divulgatori di Media INAF. Qual è il peso della Terra? La risposta non ha senso a meno che non si indichi “rispetto a che cosa”. In altre parole, se la Terra fosse portata vicino a una stella ultramassiccia il suo peso differirebbe di molto rispetto a quello che ha rispetto al Sole. Subirebbe una forza di gravità diversa e quindi avrebbe un peso diverso. La massa della Terra, però, rimane quella che è e potrebbe essere calcolata come il suo volume moltiplicato per la densità. Sarebbe la stessa vicina al Sole o vicino alla super stella.
Cambiamo di poco la domanda: “Quanto pesa una galassia?”. Beh… le cose non mutano di molto. La risposta sarebbe: “Rispetto a che cosa?”. Teoricamente, ma avrebbe ben poco interesse, si potrebbe dire che, rispetto a una certa stella di passaggio, la galassia peserebbe praticamente zero. Ma la massa sarebbe invece enorme. Perché peserebbe praticamente zero? Perché, ripetiamo, il peso della galassia sarebbe la forza che subisce per effetto della forza gravitazionale esercitata su di lei dalla stella di passaggio. E se invece della stella arrivasse un’altra galassia? Bene, la massa della galassia resterebbe sempre uguale, ma cambierebbe l’accelerazione di gravità causata dalla galassia di passaggio.
Cari amici, sto solo usando la legge di Newton e la definizione di forza peso…
Bene… perché vi dico tutto questo, che penso sappiate benissimo? Perché uno splendido articolo di Media INAF si intitola : “Il peso della Via Lattea”. Una svista, un refuso? Nemmeno per sogno! All’interno dell’articolo la parola “peso” viene usata molte volte, perfino di più della parola, ben più corretta, “massa”. Se questa confusione potrebbe anche essere ammessa nei media (io però penso che sia comunque un piccolo “delitto scientifico”), NON è ASSOLUTAMENTE tollerabile per un sito di divulgazione scientifica che rappresenta un Istituto che dovrebbe essere il fior fiore dell’astrofisica italiana.
Alla preparatissima “divulgatrice” possiamo solo augurare che una bella mela (non troppo PESANTE) le cada sulla testa e le insegni, almeno, la legge di Newton.
17 commenti
Nel lavoro originale (ovviamente) si parla di massa... quindi anche per un neofita era impossibile sbagliare... ma da dove hanno tradotto?
Sono rimasto a bocca aperta, è una cosa intollerabile scambiare la massa per il peso, sono due cose totalmente diverse.
Mi ricordo quando andavo a scuola, in prima superiore circa 20 anni fa, un errore del genere comportava sicuramente una insufficienza grave in fisica, con il rischio di essere rimandati a settembre.
O forse erano altri tempi?
Mi ricordo che la prof insisteva nel dire che la massa si misurava con una bilancia a bracci uguali confrontando la massa da misurare con delle masse campioni.
Il peso, invece, si misurava con un dinamometro, ovvero si determinava la forza mediante l’allungamento di una molla.
Quante ore in laboratorio a fare le misure, per poi tracciare i grafici con le relative tolleranze, per determinare il rapporto di proporzionalità diretta tra massa e peso…
Ma vengono ancora fatte queste cose, o sono io che sto diventando vecchio?
La parte centrale dell'articolo si parla di massa della galassia... Ma a questa traduttrice non è neanche venuto il minimo dubbio che parlare di peso non fosse la stessa cosa... E? laureata anche lei in lettere?
ma quello che irrita di più è il fatto che non ci sia un minimo di controllo! Media INAF è la voce pubblica dell'Istituto, una voce che DEVE essere un esempio e non una delle tante voci da quaquaraqua! Ma è meglio che stia zitto, conoscendo chi la guida...GRRRR
Caro Enzo, se pensi che viene ancora spesso usata come unità ingegneristica della forza il kgp anche se fuori legge da quasi trent'anni.
La colpa e della terza Conférence générale des poids et mesures del 1901 che ha creato confusione a generazioni di studenti tra misure di volume, capacità, densità massa e forza riferendo tutto a 1 litro d'acqua.
Se poi si pensa che l'unità di massa è ancora il cilindro in Platino-Iridio conservato a Sèvres in attesa di sostituirlo con la sfera in Silicio del progetto Avogadro.
Una cosa che fatico a digerire è che chilogrammo adesso si chiama kilogrammo e chilometro si chiama kilometro sigh! Io che l'omino volante lo chiamo ancora Nembo Kid...
hai ragione Beppe... ma Media INAF dovrebbe fare chiarezza e non seguire la confusione...
Anch'io lo chiamo ancora Nembo Kid!!!!
La confusione finirà quando si smetterà di citare la forza peso e si troverà un altro termine al posto di pesata!
Coraggio Professor Enzo, non ti far prendere dallo sconforto per questa ennesima goccia di italico pressapochismo!
Bisogna accettare a denti stretti questo costante e trasversale scadimento di accuratezza e precisione. La cosa viene "coltivata" già in tenera età, dove ad esempio qualsiasi calligrafia, anche la più incomprensibile e frutto di chissà quali contorsioni fisiche, viene accolta e accettata come un valore unico ed esclusivo della persona umana.
E poi per tragica ironia del destino, quel bambino con la disgrafia, cresciuto e diventato medico, sfodera questa sua dote preziosissima prescrivendo le ricette a mano, per la grande gioia del farmacista di turno, il quale, se dovesse omologarsi a questa logica perversa, ogni tanto tirerebbe a sorte sul significato dei geroglifici che si trova a dover interpretare.
Sfortunatamente noi fan di Nembo kid sappiamo che l'entropia di un sistama tende ad
aumentare, quindi la confusione, se non controbilanciata da un lavoro che però comporta dispendio di energia e tempo, non potrà che AUMENTARE.
Probabilmente la nuova unità di misura della forza peso sarà la massata/accelerogravitometrica.
Va beh, chiedo scusa dell'esternazione che forse avrà irritato qualche pedagogo di turno, me ne ritorno nel limbo del blog a leggere e studiare.
grande Luciano!!!!
Mi sa che il vero peso della galassia è quello di assistere ad una parte infinitesima della propria massa che a volte produce una non irrilevante quantità di disinformazione
Paolo
Dai su... un po' di carità cristiana Io, personalmente, faccio un sacco di fatica a capire perchè la massa gravitazionale è uguale alla massa inerziale. Diciamo che se l'accelerazione di gravità non fosse quasi dieci sarebbe più difficile confondere la massa col peso!
Altro che carità cristiana, questa gente la paghiamo tutti noi contribuenti!
hai perfettamente ragione givi... state però attenti anche a chi lo fa per "spirito divulgativo" ma che non ha le basi per farlo... A volte basta una sfera per creare una confusione deleteria... a buon intenditor ...
Signori è giusto ed anche facile sottolineare gli sbagli grossolani e le pecche altrui meno però risulta mettere a nudo i propri limiti e le mancanze proprie.
Mi ripeto chi ha conoscenza scenda dal pulpito se vuole far crescere chi lo desidera e se davvero Ama la scienza la divulgazione e non si limiti alla sola critica.
La critica ci sta ma solo se è costruttiva.....
pienamente d'accordo Diego: umiltà culturale. Tuttavia, gli errori grossolani vanno rimarcati e spiegati!
Io cerco sempre di evidenziare gli errori altrui, ma altrettanto rapidamente cerco di spiegarli. Chi fa finta di niente per quieto vivere è ancora peggio di chi commette gli errori.
Certamente Enzo evidenziare spiegare ed andare oltre....
Grazie Prof.