La costruzione dei pianeti, di tipo essenzialmente roccioso, si spiega solitamente in modo molto semplice e intuitivo (lo faccio io per primo). Tuttavia, l’eccessiva semplicità nasconde sempre qualche piccolo problema che non può, alla lunga, essere nascosto sotto al tappeto. Una nuova simulazione sembra gettare luce su uno dei punti più critici della formazione planetaria.
Vi propongo un esempio lampante di COME non vorrei mai fare divulgazione. Abbiamo finalmente un sito indipendente e sfruttiamolo per far notare, finalmente liberi da catene, il cattivo servizio che viene sovente fatto alla Scienza, girando per i siti dall’apparenza scientifica. Le parole vanno sempre pesate e su di esse bisogna riflettere a lungo. Esse possono fare chiarezza, ma possono anche distruggere anni di lavoro di altri. E questo sia se si è in buona fede (ossia teoricamente preparati) sia che si voglia parlare di cose che non si sanno (ancora più grave).