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Tags: asteroidi Cerere Dawn monte conico pianeta nano
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:38
Il “bernoccolo” di Cerere. *
Posso aggiungere ben poche parole alla strabiliante immagine. Il monte di circa 6000 metri d’altezza sembra proprio essere nato dal nulla. In particolare, si nota come non abbia residui di frane alla sua base e come sia solcato da strisce e fessure. Mi ricorda molto il monte di origine vulcanica che domina il film “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (Torre del diavolo nello Wyoming). Le dimensioni però sono ben diverse! Chissà… speriamo che oltre al concorso ci si ricordi di dare notizie leggermente più scientifiche a riguardo. Per adesso godiamoci questa immagine fantastica e limitiamoci a far volare un poco la fantasia. Potremmo sempre indire un nostro mini concorso con ricchi premi e cotillon…
NEWS del 2/9/2016 - Il "bernoccolo" di Cerere è un criovulcano!
38 commenti
Davvero incredibile chissà che la sua formazione non abbia qualcosa a che fare con quell'enorme cratere di forma regolare che gli sta accanto!
che sia veramente un ... bernoccolo?
Dany, ma sai che anch'io ho avuto un impressione simile.
Se ruoti il bernocolo di 90 gradi e lo capovolgi sembra entrare perfettamente nel cratere...
Ovviamente è solo un impressione, un volo con la fantasia, nulla più.
Paolo
A proposito di mini concorso, ho scovato in un mio vecchissimo archivio un filmato in bianco e nero che riprende il catastrofico evento... era catalogato come “Stappa il Cratere”.
http://www.astrobin.com/full/34209/P/
Ovviamente è un semplice artifizio grafico per farsi quattro risate.
Passando alle cose serie quello che a me sembra di notare nell'immagine è che i pendii del monte sono quasi privi di crateri rispetto al resto della superficie il che mi fa supporre che si tratti di “suolo” più giovane.... Forse una passata mega eruzione?
Paolo
caro Paolo,
il filmato è bellissimo! Peccato che il tappo dovrebbe ridursi in polvere o poco più...
Che la struttura sia giovane lo penso anch'io, ma che sia collegata al cratere mi pare pura fantascienza. O, almeno, nessun fenomeno geologico potrebbe portare a un tale fenomeno (ma a volte il SS ci prende sonoramente in giro...). Quello che mi lascia esterrefatto sono le due caratteristiche più evidenti: la mancanza totale di detriti attorno alla base e le strane striature. Sarebbe necessario avere dati più accurati sulla composizione, ma anche su Cerere sembra che abbiano messo la museruola... Mi piacerebbe l'idea di un sollevamento di tipo vulcanico come la devil's tower, ma la vedo molto difficile su Cerere. Speriamo che arrivino dati più accurati e ipotesi scientifiche a riguardo... Comunque 6000 metri sono davvero tanti!
Caro Enzo, il "filmato" è solo un’operazione di fantasia che gioca su un’apparente similitudine geometrica (ci sono parecchi motivi per cui le cose non possono essere andate così) …. tra l’altro il gioco a incastri (la similitudine) non considera la terza dimensione, ossia il rapporto tra profondità del cratere e altezza del monte (dubito che sia profondo 6 km).
Non ho usato strani programmi (simulatori 3D) per realizzare l’animazione, ma solo Photoshop, un po’ di fantasia e qualche semplice ragionamento, con cui ho costruito, partendo dalla foto contenuta nell’articolo, 42 immagini (fotomontaggi) che poi viste in sequenza diventano un’animazione.
Paolo
caro Paolo,
ho capito benissimo che era solo un gioco: mai avrei pensato che qualcuno ci credesse davvero! Tuttavia, il risultato è molto bello Io mi riferivo solo al fatto che le due strutture non dovrebbero logicamente avere niente in comune... ma... mai dire mai...
perbacco ci somiglia davvero tanto alla torre del diavolo!! dunque le ipotesi più accreditate sarebbero due: una spina vulcanica e l'opera di un orso gigante.
per quanto riguarda la spina vulcanica ci vuole poi anche un meccanismo di erosione. a parte l'evaporazione per l'irraggiamento solare però non me ne vengono in mente.
per quanto riguarda l'orso invece non saprei perché abbia cercato di salire da un lato solo.. però anche le pareti interne del cratere hanno la stessa conformazione quindi il fenomeno è sicuramente legato alla natura del terreno ed alla pendenza...
ad essere lì dovrebbe essere uno spettacolo veramente incredibile!
con una forza di gravità così debole le montagne si alzano più facilmente, vero?
caro Marco,
l'orso cereriano è un animale imprevedibile e può fare cose incredibili...
La bassa gravità permette, come dici tu, sollevamenti maggiori, ma, soprattutto permette che irregolarità anche molto grandi non vengano smussate dall'autogravitazione. La forma irregolare e non "tonda" degli oggetti più piccoli ne è una dimostrazione. Cerere è sicuramente dominato dall'autogravitazione (se no non sarebbe pianeta nano), ma gli viene permesso di mantenere irregolarità superficiali relativamente più grandi. Noi abbiamo l'Everest, Marte ha l'Olimpo, Cerere la sua torre del diavolo...
non sono sicuro che si possa parlare in assoluto di mancanza di detriti alla base della torre. lungo il contorno in basso, ben delineato, il materiale è più bianco e appare persino una linea perpendicolare alle scanalature in prossimità del cratere sotto.
immaginando che il terreno sia composto di granuli piccoli con ghiaccio sporco (magari non necessariamente acqua, qualcosa come il metano di titano o altro che abbia una temperatura di liquefazione più bassa dell'acqua), che cadendo si riscaldano per attrito, avremmo in parte un po di materiale che potrebbe addirittura evaporare ed altro che giunto a fine corsa si risolidificherebbe ma in forma di una lastra di ghiaccio piatta, dando l'impressione che non vi siano state frane.
è un meccanismo troppo fantasioso?
mmmm... Marco, temo che la caduta al suolo non riesca a produrre temperature tali da permettere la sublimazione. Il suolo circostante non sembra poi ghiacciato... Ma, con quello che abbiamo in mano qualsiasi ipotesi può essere valida o del tutto sbagliata. Certo è che mai si è vista una struttura simile e di tali dimensioni... Speriamo che i dati arrivino presto alla portata di tutti...
però Marco, se il cratere fosse posteriore, la temperatura dovuta alla sua formazione avrebbe potuto rendere di ghiaccio la parte di montagna rimasta indenne (la parte lontana dal cratere sembra meno ... ghiacciata...). Boh... sono solo illazioni e non ci resta che aspettare...
fermi tutti... e se fosse un colossale "Pingo" come quelli che si formano nell'Artide? L'urto dell'impatto avrebbe potuto giocare sulla pressione interna e spingere fuori il ghiaccio. 6000 metri, però, sono tanti... Al momento mi sembra l'ipotesi più stimolante... che implicherebbe, comunque, un pianeta decisamente "vivo"...
Su wiki (https://en.wikipedia.org/wiki/Pingo) potete averne un'idea...
Tenendo conto della bassa gravità... chissà. Se ben ricordo qualcosa del genere è stata anche trovata su Marte... devo cercare.
L'idea del "pingo" mi affascina sempre più e qualcosa del genere potrebbe anche aver originato le macchie bianche... Guardate qui:
http://permafrosttunnel.crrel.usace.army.mil/permafrost/patterned_ground.html
permafrost su Cerere?
Strano però che ce ne sia solo uno così grande... a meno che il cratere sia veramente stato l'innesco di tutto...
mi ricordavo bene...
https://planetarygeomorphology.wordpress.com/2013/09/16/open-hydrostatic-pingos-on-earth-and-possibly-mars/
con molta bibliografia...
Quasi quasi ci faccio un'animazione.... scherzo ovviamente
Se ho capito bene (ma non ne sono sicurissimo) bisognerebbe simulare la caduta di un asteroide, il suolo che si surriscalda e deforma, la formazione del cratere, l'innalzamento del SuperPingo spinto da un gioco di deformazioni del suolo e da una pressione dall'interno verso l'esterno (vuoi vedere che è veramente un bernoccolone di 6000 metri), il tutto in un tempo rapidissimo.
Anche volendo e lavorando molto con la fantasia, è troppo difficile mimare tutto ciò a colpi di Photoshop...
Paolo
in realtà i pingo terrestri crescono molto lentamente, ma su Cerere tutto è possibile
bingo! ops.. pingo!
l'idea di una "reazione" a una botta era venuta anche a me ma non avendo una gran preparazione in geologia mi sembrava troppo assurda e infantile, quindi per vergogna non ho detto niente.. son contento che l'abbiate fatto voi..
non conoscevo i pingo... veramente c'è da stupirsi continuamente anche qui sulla terra.
mi sembrano ipotesi che hanno ottime chance... complimenti e speriamo di avere presto dei dati nuovi. soprattutto sulla composizione mineralogica.
caro Marco,
la reazione non sarebbe così semplice... i pingo derivano dall'esistenza di un nucleo di ghiaccio sotterraneo che a causa della pressione idrostatica circostante viene costretto a sollevarsi. Ci vuole del permafrost, un cambiamento di temperatura e molto tempo. L'idea sarebbe che l'impatto abbia causato condizioni simili a quelle terrestri (permafrost) e che poi la caduta di temperatura abbia innescato il fenomeno su scale gigantesche e anche rapide. Gli ordini di grandezza, però, sono del tutto fuori scala e non so se la bassa gravità e la violenta variazione di temperatura potrebbero aver permesso un "mostro" così. L'idea, quindi, è decisamente "naif" e non vale molto di più di un volo di fantasia. Senza dati più accurati si può dire poco...
Speriamo che si degnino di dirci qualcosa una volta che abbiano superato le paure di dire troppo e di aiutare gruppi di ricerca diversi nel risolvere la questione. La solita vecchia storia...
Che sia o meno solo un volo di fantasia, caro Prof., di sicuro questa discussione è servita alla sottoscritta (e non solo, credo...) per venire a conoscenza dei Pingo!!
Buona domenica a tutti!
cara Dany,
l'Universo è proprio come le noccioline: una notizia tira l'altra
Buona domenica a tutti! e domani... Sardegna!!!!!!!!!!!!!!!!
Davvero Dany anche io non sapevo dell'esistenza di questo fenomeno come per molte altre cose che non conosco dove evito di commentare e mi limito a leggere i commenti di chi ne sa più di me...
Ahh!! Il piacere della scoperta.
Buona domenica
Evvai Enzo!!! Beato te... Goditela quella meravigliosa terra.
Caro Enzo, innanzitutto buon viaggio e buone vacanze.
Come sai sono curioso per natura, per cui visto che spesso si è parlato della gravità di Cerere, ho provato a tradurla in numeri .
Il diametro medio (non è una sfera perfetta, ma anche la Terra non è una sfera perfetta) di Cerere è paria a:
Diametro = 952,4 km = 952,4 10³ m
Per cui il suo raggio medio è paria a:
Raggio = 476,2 10³ m
La Massa di Cerere è pari a:
Massa = 9,43×10^20 kg
La costante di gravitazione universale G è pari a:
G = 6,67×10^−11 m3 /kg s²
Ora l'accelerazione di gravità su Cerere (misurata all'altezza del suolo, considerando il raggio medio) è pari a:
a = GM/R²
a= (6,67 10^-11) (9,43 x 10^20) / (476,2 10³ )²
a= 62,8981 10^9 / 226,766 10^9 = 0,277 m/s² (avrei potuto usare il dato trovato in Internet pari a 0,278 m/s² , ma non mi piace la pappa pronta).
La Forza in gioco, esercitata dalla gravità, dipende dalla massa dell'oggetto su cui viene esercitata (quella dell'attuale montagna), ossia:
F= ma = m (0,277 m/s² )
Queste semplici formule (sempre che sia corretta la loro applicazione) forniscono almeno un'idea della “debole” (rispetto alla Terra) attrazione gravitazionale di Cerere.
Ora facciamo finta (si tratta solo di un'ipotesi speculativa, priva di dati reali) che un grosso asteroide abbia colpito Cerere.
L'impatto oltre a scagliar detriti qua e là e probabilmente anche in orbita e scavare un profondo cratere, surriscalda una vasta area in prossimità del cratere.
Sotto la crosta del suolo di Cerere a causa dell'elevata temperatura, del materiale ghiacciato, passa dallo stato solido direttamente a quello gassoso (sublimazione).
Il Gas spinge verso l'alto e il suolo sovrastante che è così caldo da assomigliare a un fluido, la pressione del gas è tale da vincere sia le forze di coesione del suolo (grazie al fatto che ha perso solidità) sia la Forza di attrazione gravitazionale, per cui la crosta (fluida) sotto la spinta del gas si eleva.
Nel contempo anche il ghiaccio divenuto gas arriva in superficie (come i geyser) dove la temperatura è più bassa, per cui tende a passare di nuovo direttamente allo stato solido.
Quello che mi chiedo in una simile fantasiosa rappresentazione è che le elevate temperature sviluppate dall'impatto non possono durare moltissimo, per cui il processo di sublimazione e la fluidificazione del suolo pongono dei limiti temporali allo sviluppo del Super Pingo.
Sbaglio?
Paolo
Potresti non dire male Paolo, ma anch'io ho forti dubbi sulla durata di una certa condizione. Tuttavia, il processo di formazione del pingo necessita di acqua intrappolata nel suolo che tende a gelare e a spingere un nucleo ghiacciato facendolo sollevare. In qualche modo sono le condizioni che si potrebbero avere su Cerere (?).
Esistono anche i pingo "aperti" che necessitano di una fonte continua di acqua che si riversa nella zona di sollevamento. Devo ammettere che ho solo una vaga idea di come funzioni realmente la loro formazione, la loro evoluzione e durata, per cui non mi sento di andare più in là di una visione enormemente semplificata e imprecisa. Ci vorrebbero calcoli e simulazioni che spero vengano fatte in tempi brevi. La formazione è davvero interessante, ma il fatto di vederla solo su Cerere e non su altri satelliti ghiacciati crea qualche problema. A meno che la distanza relativamente modesta rispetto al Sole non giochi a favore di una maggiore stabilità di certe condizioni sotterranee...
E' meglio stare con i piedi per Terra, almeno per ora...
Mi torna in mente il "picco" che si genera quando un biscotto viene lasciato cadere nel latte: dalla parte centrale del "cratere" s'innalza un picco di fluido. Lo stesso fenomeno si genera lasciando cadere un sasso nell'acqua.
Pensiamo per un attimo all'immediata solidificazione di detto picco ....
Le cause fisiche non potrebbero essere le stesse che hanno generato il pingo su Cerere?
E adesso non chiedetemi perchè non se ne vedono altri ...
No, Alvy... il picco centrale dei crateri è tutta un'altra cosa e poi la nostra montagna è troppo alta e non è al centro di nessun cratere. Il pingo è un processo che lavora anche nelle vicinanze e in tempi abbastanza lunghi e non ha, in principio, nessun legame diretto con un urto.
Va beh non resisto alle tentazione e provo a dare anche una mia interpretazione chissà mai... Allora per me il bernoccolo si è formato da una particolare tipologia di geyser e mi riallaccio ad un discorso più ampio che cerca di spiegare anche le celeberrime macchie bianche. Resto terra terra nella spiegazione punto centrale alla mia ipotesi è che il pianeta nano Cerere abbia una qualche attività interna o che non abbia esaurito tutto il suo calore all'interno almeno in tempi relativamente recenti.
Geyser per l'appunto che causa impatti meteorici hanno rotto lo strato superficiale e con il calore dell'impatto creato qualcosa di paragonabile alle camere magmatiche che causano i geyser sulla terra in questo modo ci sono state fuoriuscite di acqua e probabilmente sali disciolti dall'alto potere riflettente ecco spiegate le macchie chiare.
Torniamo però al nostro bernoccolo secondo me potrebbe trattarsi di qualcosa di simile ad un vulcano che eruttando acqua mista a minerali presenti nel permafrost per lungo periodo si è innalzato per ben 5 km dalla superficie per poi diminuendo il calore e di conseguenza la pressione della camera "magmatica" (la chiamo cosi per ignoranza), si è estinto....
Forse ho scritto un sacco di boiate ma chissà che qualcosina di vero ci possa essere???
Ragazzi se volete, sparate pure a zero le vostre critiche senza problemi o meglio i vostri apprezzamenti (Alvy mi raccomando non infierire) intanto che Enzo sistema l'ombrellone per la spiaggia
caro Diego,
a parte i geyser e i vulcani che sputano per 6 km... volevo far presente che NON uso ombrelloni! La nostra vacanza consiste nel camminare a piedi lungo la costa alla ricerca di calette inserite tra rocce e senza persone munite, appunto, di ombrelloni e radioline varie... Facendo dai 4 ai 6 km al giorno se ne trovano a decine... Utilizzando i sentierini creati normalmente dai cinghiali (molto magri) della Sardegna, l'ombrellone sarebbe un ingombro notevole... Tanto per dire, ci siamo portati anche gli imbraghi da ferrata, sperando di riuscire a raggiungere la cima della Tavolara. La nostra è una ... strana vacanza, molto faticosa.... A presto, carissimo!!!!
Cazzarola!!! Non pensavo che facevi belle camminate e anche le ferrate sei una continua sorpresa per me caro prof comunque buona vacanza rilassatevi e divertitevi.
guardando l'immagine attentamente non si può che concludere che se l'immagine è quella originale l'illuminazione proviene da destra di chi guarda; dunque il monte è quello SOTTO la struttura luminosa (la quale si trova SOPRA);in altre parole, supponendo (solo per chiarire ciò che ho scritto) che l'alto della foto sia il nord, e il basso il sud, il monte si trova a SUD della struttura chiara riflettente;
in questa ipotesi, il monte ha forma di tronco di cono, con gran parte della cima mozzata; sembra che la cima sia sostituita da un altopiano irregolare; un monte simile, più piccolo, c'è in basso a destra di chi guarda;e comunque tutta la fotografia è butterata di analoghe montagne coniche, piccole o piccolissime rispetto alla principale, molte delle quali presentano un apice evidente;
e la struttura riflettente osservabile SOPRA al monte sembra un buco ....
...... A MENO CHE la foto non sia INVERTITA (bianco al posto del nero): IN QUESTO CASO, TUTTO CAMBIA, IL MONTE è quello a nord, mentre il buco, posto a sud del monte, ha le pareti a sinistra più alte, quindi illuminate dal sole . Se INVERTIAMO la fotografia (ripeto, mettiamo il bianco al posto del nero, e viceversa) inoltre, tutto assume un aspetto molto REALE e simile alla superficie lunare, i monti sono in questo caso crateri, e il monte più grande è quello a nord; e la sua parete sinbistra NON è riflettente, è IN OMBRA !!! Se ne fossi capace vi posterei la foto invertita con Photoshop, e vi assicuro che è molto più credibile di quella che circola in internet; nella foto invertita, vi assicuro che il monte ha caratteristiche affascinanti ( ad esempio, pareti striate spettacolari) !!
Grazie Marco per le tue osservazioni è utile cercare di dare tridimensionalità alle immagini per meglio capire l'oggetto che secondo me si avvicina molto alla forma di un vulcano, forma conica per l'appunto, e ha preso questa forma non a caso probabilmente una qualche eruzione di materiale probabile ghiaccio misto causata o da un impatto in passato con un asteroide che ha rotto la crosta del pianeta raggiungendo gli strati sottostanti composti probabilmente da una buona percentuale di acqua che unita al calore dell'impatto ha prodotto pressione e fuoriuscita di materiale che accumulatosi ha formato la montagna oppure ma questa mi convince meno che si sia conservato ancora del calore nel sottosuolo...
Naturalmente solo ipotesi....
Scusa Marco, ho riletto più volte il tuo post, ma non riesco a capire cosa vuoi dire.
Guardando l'immagine e il gioco di luci ed ombre a me sembra che la luce del sole provenga dalla sinistra e non dalla destra dell'immagine ed il monte è quello sopra al cratere e non viceversa.
Comunque per invertire bianco e nero di un'immagine con Photoshop basta usare il menù immagine, selezionare regolazione e poi inverti.
Tale operazione (aggiustando i livelli altrimenti l'immagine risulta troppo luminosa per evidenziare i dettagli) produce questo risultato
http://www.astrobin.com/full/34209/Q/
Invertendo bianco e nero (luci ed ombre), i crateri sembrano rilevi ed i monti crateri (come è ovvio che sia).
Quindi, scusami, ma proprio non riesco ad afferrare cosa vuoi dire.
Paolo
Sul sito della NASA dedicato alla missione Dawn ho trovato un'altra immagine che inquadra la stessa zona, ma da altra angolazione
http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA19618.jpg
Come vedi il monte è quello "sopra" al cratere.
Paolo
In quest'articolo su MEDIA INAF c'è un filmino veramente OK: http://www.media.inaf.it/2015/08/26/cerere-dawn-monte-piramidale/
con circumnavigazione del monte.
Grazie Gaetano per il contributo
Prego
Sempre più vicino, ma ancora nessuna ipotesi ufficiale sulla natura della macchie bianche...
http://apod.nasa.gov/apod/ap150916.html