01/10/15

Una cometa doppia non è una grande scoperta *

Vi prego di credere che non vorrei essere sempre così polemico verso certe notizie “sparate” un po’ a casaccio. Ma tra gli scoop fortemente voluti su Rosetta e su Marte, i lunghi silenzi sugli studi eseguiti su Cerere e una materia oscura che ogni giorno cambia forma e sostanza, reputo fondamentale ed estremamente utile alla Scienza cercare di rimetterla nei giusti binari. La maggior parte dei ricercatori lavora bene e con le giuste attenzione e pazienza, ma troppo spesso i media ne approfittano per deformare e urlare a gran voce i risultati che più fanno comodo, legandoli a motivazioni ben diverse di quelle puramente scientifiche.

Oggi si dice che vi è stato un grande dibattito sull’origine della strana forma della cometa di Rosetta. Io non ci credo assolutamente o -almeno- non ci voglio credere. Facendo il paragone con il grande numero di piccoli asteroidi binari, sia separati che a contatto, non si poteva non pensare immediatamente alla stessa  soluzione per la cometa. Gli urti reciprochi a bassa velocità sono uno dei risultati “normali” della vita collisionale dei corpi minori. Spesso la distruzione di un corpo più grande porta a un sistema temporaneo di frammenti in orbita reciproca che poi finiscono per unirsi. I casi sono tanti e devono essere validi sia per gli asteroidi che per le comete. La cometa di Rosetta è un esempio lampante.

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Portare avanti l’idea di un erosione nella zona del “collo” tra i due lobi era tirata per i capelli e priva di una vera motivazione fisica. Perché proprio in quel punto? Inoltre, si vedeva chiaramente, anche senza usare strumenti speciali, ma solo le immagini che ci venivano date con il contagocce nella lotta mediatica tra NASA ed ESA, che la parte di contatto era coperta da materiale franato, forse causato dallo stesso impatto a bassa velocità.

No, cari amici, non sto facendo il sapientone a posteriori. Sono solo un vecchio planetologo, specialista in corpi minori, che ha una grande esperienza nel campo. Niente di speciale, anzi. Sarebbe assurdo il contrario… Non posso, quindi, pensare a un vero dubbio tra gli scienziati sull’origine, ma -al limite- solo a una ricerca accurata di una o più prove osservative che confermassero l’unica ipotesi valida. E così è stato…

Lo studio degli strati delle due "cipolle-comete" dimostrano che sono corpi separati e ciò è confermato dalla disposizione del materiale soggetto alla gravità locale. Si dice anche che i due corpi mostrano un’evoluzione diversa, il che farebbe pensare a due comete del tutto estranee che si siano scontrate casualmente. Può anche darsi… ma io preferisco ancora pensare che l’origine di tutto sia un corpo solo, distrutto e poi parzialmente ricostruitosi dopo un periodo di … binariato.

Lo studio eseguito sulla forma è uno studio ben fatto, ma va inteso per quello che è. Non ha permesso di risolvere un vero dubbio né di fare una scoperta inaspettata. Esso ha permesso di avere una conferma del processo più ovvio.

Non è la stessa cosa e non ditemi che cerco il pelo nell’uovo. Ancora una volta si vuole lo “scoop” e la notizia mediaticamente nuova, mentre la trafila scientifica è stata ben diversa e legata a regole meno eclatanti, ma ben più costruttive. Perché non dire le cose come sono e spiegare meglio come si “deve” lavorare? Perché volere dare alla Scienza un ruolo fatto di colpi di scena e di risultati sempre inattesi? La vera Scienza non lavora così ed è deleterio volerla mostrare come un’appendice dei talk show televisivi.

L’ottimo articolo originario lo trovate QUI

2 commenti

  1. luigi

    Permettimi caro Professore, una considerazione e una domanda. Sono Luigi Bignami. Capisco perfettamente quanto dici nel tuo post. Volevo solo sottolineare il modo con il quale si è venuti a questa scoperta/conferma del doppio oggetto attaccato insieme. E cioè che nei due lobi si vedono "stratificazioni" con angolo diverso (scoperto da ricercatori di Padova). Questo porta a far pensare che siano due oggetti, ma questo risultato è minoritario rispetto alla scoperta della stratificazione. Ormai si è certi(?) che la cometa Churyumov_Gerasimenko sia fatta a strati ma la domanda sorge spontanea: "Come può essere che una cometa abbia un nucleo stratificato?" Anche se questa cometa è il risultato di una cometa più grande che si è spaccata e alcuni pezzi si sono uniti, la domanda si sposta solo alla cometa genitrice. Gli strati che si vedono sui lobi della cometa - ed è innegabile che sono strati - come si spiegano? Tu caro Professore hai una spiegazione? Ti è mai capitato di avere a che fare con altre comete stratificate? Secndo me non regge l'idea del materiae che lascia la cometa e ricade su di essa, perché la stratificazione sembra profonda e non superficie. Personalmente non ho mai visto situazioni del genere su altre comete avvicinate da sonde. Grazie se mi aiuterai a risolvere questo dubbio

  2. caro Luigi,
    la tua domanda è più che giustificata e una risposta sicura è ben lontana dal potere essere data. Il tutto potrebbe riferirsi ai processi stessi di formazione del nucleo e alle diverse condizioni in cui si è trovato durante la sua storia, non certo molto tranquilla. Al momento ha un periodo di pochi anni che lo costringe a restare in una zona ben precisa del SS, ma prima di allora? Quante ne avrà viste? Il materiale che ricade, come dici tu, sembra poter dar ragione di strati superficiali. Tuttavia, molto dipende dalle sue condizioni in tempi più remoti e -magari- anche dal tipo di vita collisionale che può avere avuto... Penso sia molto difficile, se non impossibile rispondere senza avere una chiara cronostoria della sua vita. Ma questo resterà un segreto, temo... Che io sappia non si sono ancora creati modelli così raffinati da simulare l'evoluzione di un nucleo nel tempo e sotto diverse condizioni al contorno.

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