Categorie: Corpi minori Strumenti e missioni
Tags: New Horizons Plutone
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:10
Le meraviglie vengono da lontano *
Ciò che è arrivato a Terra ha una risoluzione veramente fantastica: 80 metri circa per pixel. Proprio quello che ci voleva per studiare terreni completamente diversi, di tipo glaciale, montagnoso e craterizzato. Quello che soprattutto stupisce è la variazione quasi improvvisa della superficie che va da pianure immacolate con pochi segni di crateri a gruppi di montagne profondamente incise e caotiche fino ai famosi poligoni ghiacciati. Una sequenza impressionante che, sebbene ancora tutta da capire, non può che confermare la vitalità di un corpo planetario che nessuno poteva aspettarsi. L’immagine che segue mostra la striscia che è stata ricevuta da poco ed è affascinante scorrerla dall’alto verso il basso. Noterete che la bocca vi si aprirà anche senza volerlo.
Sembra quasi di sentire la gioia di Alan Stern quando dichiara: “Niente di così alta qualità è stato mai ottenuto per Venere e per Marte se non dopo decenni dal primo flyby, mentre per Plutone tutto è a portata di mano fin da cinque mesi dopo il primo passaggio! E’ veramente impensabile immaginare quanta scienza si possa fare con queste immagini”. E, aggiungo io, siamo solo all’inizio… Avrei proprio voglia di stringere calorosamente la mano ad Alan, pensando ai duri anni di critiche e di velate accuse… E pensare che hanno imposto dei flyby con degli oggetti trans nettuniani per dare “senso scientifico” alla missione. Ben vengano, ovviamente, ma Plutone non aveva bisogno di ballerine in passerella! Se poi lo paragoniamo a Rosetta e –purtroppo- anche a Dawn… beh… lasciamo stare…
Commentiamo qualche particolare, anche se tutto va preso con enorme cautela. La prima immagine si riferisce alla parte più bassa della striscia precedente.
Le montagne appaiono come enormi blocchi di ghiaccio (alti fino a 2 km) accatastati da qualche forza inarrestabile. Eccezionale è la vista dei bordi accartocciati che delimitano le montagne e il passaggio repentino alla pianura così perfettamente divisa in figure geometriche. L’idea che viene subito in mente (tutta da verificare) è che i blocchi di ghiaccio che formano le montagne siano stati trasportati e compressi provenendo da luoghi più lontani attraverso potenti movimenti geologici.
La seconda immagine si riferisce alla parte alta: un altro mondo, completamente diverso! In questa pianura costellata di crateri la cosa più interessante è la stratificazione degli stessi crateri. Normalmente, in geologia, quando si notano sovrapposizioni di strati si pensa subito a eventi drammatici e/o a variazione di composizione del terreno. Al momento, non si può ancora dire se queste stratificazioni sono locali o globali. Il cratere più scuro al centro e in basso sembra più giovane degli altri, dato che il materiale espulso da lui è ancora visibile e non è stato cancellato da eventi successivi. Non vi sembra di vedere una bella nevicata sopra un paesaggio quasi lunare?
Ciò che si vede nell’immagine seguente ricorda, invece, quei particolari terreni dell’ovest americano che vengono chiamati “badland” (terre cattive). Essi si originano attraverso l’erosione e la caduta di materiale, creando sculture nella roccia dall’aspetto tormentato. Si notano anche canyon, che in un caso, prosegue per centinaia di chilometri. Le montagne della parte mediana sono composte probabilmente di ghiaccio d’acqua, modificate dal movimento di ghiacciai di azoto e di altri composti esotici che le hanno arrotondate. Nella parte bassa il terreno si trasforma improvvisamente in una catena corrugata e stropicciata, al limite deivasti pianori ghiacciati. Di tutto e di più…
Per non farci mancare niente, inserisco anche il filmato che mostra la localizzazione della striscia ad alta risoluzione.
10 commenti
Almeno 3 pianeti in uno!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ed hanno pure il coraggio di chiamarlo nano!!!
Certe che queste montagne sono proprio strane, sembrano li per caso...
Non potrebbero essersi creati a causa di una forza mareale che ha spaccato il terreno facendo uscire il liquido interno che poi, governato dalla gravità e dal freddo, si è congelato immediatamente in innalzandosi però di 2 km? È l'unico modo in cui riuscirei a spiegarmi una localizzazione di quel tipo...
caro Alex...
il grande problema di fondo è che non sappiamo assolutamente da dove nascono le forze mareali che possano scaldare Plutone. Oltretutto mi stanno bene i criovulcani, ma spaccature così mostruose che facciano uscire masse alte 2 km... Io sono più propenso a corrugamenti e a spaccature legate a movimenti tettonici. Ma ancora è tutto da scoprire...
Fantastico, Enzo, fantastico!! Potrebbero esserci altre sorprese dai parenti successivi di Plutone? Perchè non visitarli a tuo parere? Personalmente credo che, a questo punto, troveremo molte più sorprese laggiù che dalle parti di "robottino-city".
Comunque effettivamente si fatica, vedendo queste favolose immagini, a pensare che non vi sia anche qualcosa di interno che ha mosso e muove questa variegatissima superficie Planetaria e non Nanoplanetaria.
caro Mario,
mi sono spiegato male... Sono sicuro che altri KB diano risultati altrettanto fantastici. Io volevo solo dire che l'aver voluto aggiungerne un paio alla missione era stato fatto per cercare di alzare il livello "basso" di New Horizons. Abbiamo visto che non ce n'era bisogno... Resta, comunque, il fatto che l'aggiunta sia di interesse enorme!
Mai avrei pensato che Plutone potesse nascondere tante meraviglie sinceramente... Spettacolare
nemmeno io caro Lampo e devo ammettere che ero tra quelli che criticava Stern per aver pompato tanto una missione che mi sembrava più politica che scientifica. Quanto mi sbagliavo!!!!!
Superlativo!!!