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Tags: clima racconti fantascienza
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Due racconti di fantascienza…
Dopo le sagge parole di Daniela, ho deciso di pubblicare questa specie di… racconto (si fa per dire). Volevo non farlo per non appesantire troppo una mia apparente fissazione. Il motivo, però, è diverso da quello che può sembrare a prima vista. Vi giuro che non voglio assolutamente imporre una mia visione particolare, che potrebbe anche essere completamente sbagliata. Tuttavia, credo che qualsiasi pensiero che ti sembri logico e fondato abbia il diritto di essere espresso. L’importante è essere pronto ad accettare e a riflettere sulle critiche e sulle idee opposte (altrettanto fondate). Se può servire a smuovere qualche cervello intorpidito è già un grande successo, anche se quel cervello sarà poi in grado di confutare e distruggere la tua idea. Una sequela di atti razionali che ci migliora sempre e comunque. E’ qualcosa che, per me, assomiglia alla condivisione sociale, civile e culturale. Prendete, perciò, le mie fissazioni per quello che possano valere e -soprattutto- cercate di accettare e comprendere con serenità le motivazioni che mi spingono a esternarle. Non sono un atto di imposizione, ma solo un bisogno di condividere e di far pensare per potersi confrontare sempre meglio.
Pensando al fondamentale congresso di Parigi sul clima, mi è venuta voglia di scrivere un piccolo e sciocco racconto di fantascienza complottista. Uno scherzo, ovviamente, e niente più. Qualsiasi riferimento a cose, avvenimenti o persone reali è assolutamente casuale! Sì, lo so, non faccio altro che istigare qualcuno a saltarmi addosso e ad accusarmi di remare sempre contro… Portate pazienza, alla mia età posso anche permettermi di “insanire” e di avere qualche fissazione.
Nel mio racconto di fantascienza complottista, i Paesi sviluppati, civili e ricchi di un certo pianeta Alfa sono diventati tali sfruttando l’energia fossile e -forse, forse- anche un pochino le risorse dei Paesi che oggi chiamano in via di sviluppo. Dire che abbiano fatto di tutto per mantenerli a un livello molto basso sarebbe una bugia? No, penso proprio di no.
Dopo aver scialacquato petrolio e affini, aver gridato “al freddo, al freddo” negli anni ’70, si sono accorti che la temperatura stava aumentando. Sicuramente si poteva mettere in piedi un grande “business”. Ma, nel mio racconto, non voglio nemmeno pensarlo e immagino che le Nazioni sagge e civili siano state e siano veramente in buona fede, vogliano fermare l’emissione di CO2 e davvero credano che sia lei a fare aumentare una temperatura che da circa vent’anni non aumenta affatto.
Hanno anche trovato un metodo, quello delle fonti rinnovabili (Sole e vento), che pur semplice a parole non lo è altrettanto nei fatti. Non è, infatti, facile rimpiazzare le industrie che mangiano carbone, petrolio e gas con chilometri quadrati di pannelli solari e tante pale che girano un po’ quando hanno voglia. E che dire delle automobili, degli aerei, delle navi e cose del genere? Oltretutto costano parecchio e non si può pretendere di continuare ad aumentare le tasse ai cittadini, rimbambendoli con previsioni catastrofiche, basate sulla paura della siccità e delle alluvioni, del mare che cresce e degli uragani che mai sono stati così pochi negli ultimi decenni. A tutto c’è un limite.
E’ necessario ridurre un pochino la CO2 e continuare a bruciare carbone per non scontentare i poteri forti. Sì, ma può bastare? No, assolutamente no, dicono i capi di Stato che ogni giorno misurano la febbre al pianeta Alfa, fidandosi degli integralisti del clima (è proprio il momento degli integralisti, non c’è niente da fare…).
La soluzione più etica (che qualcuno vorrebbe sentire proporre anche dal capo della maggiore religione di Alfa) sarebbe la seguente: “Fermiamo in pochi anni tutte le nostre industrie a carbone, a gas e petrolio e portiamo il rinnovabile a dominare la situazione”. Ma quando si dice “fermiamo” vuol dire “fermiamo!”. Se non ci riescono i paesi ricchi, con le loro tecnologie d’avanguardia, che spingono così tanto sul rinnovabile, chi dovrebbe farlo?
In dieci anni possono arrivare sicuramente a dipendere per il 90% dall’eolico e dal solare. Basta carbone, gas di scisto e puzzolente petrolio! Devono dare il buon esempio, sì o no? Basta SUV, riscaldamento a 25 °C nelle case, e tante altre piccole comodità a cui ormai sono abituati. Nel frattempo, lascino che le Nazioni in via di sviluppo si sviluppino veramente fino ad arrivare al loro livello attuale (o anche un poco al di sotto). Usino pure carbone, gas e petrolio, come hanno fatto loro, “ricchi”, da decenni. Magari, siano anche liberi di sfruttare le loro risorse minerarie (ho detto una bestemmia?).
Si fissi un limite e poi si ritorni a Parigopoli, o dove si preferisce, per discutere in condizioni di equità. A quel punto, se ancora farà tanto caldo, si abbassi pure la CO2 tutti assieme, magari mandandola su Marte che c’è già abituata. Nel frattempo, si potrebbero anche aiutare un pochino le Nazioni sfruttate per secoli a crescere più in fretta e meglio: cibo, acqua ed energia devono essere distribuiti equamente… o no? Facendo i conti, la faccenda potrebbe funzionare anche meglio di quello che si prospetta nelle alte sfere.
Eppure questa soluzione non piace e si dice ai Paesi in via di sviluppo di fare come quelli ricchi e di tagliare drasticamente i combustibili fossili, ossia, in altre parole, di restare come sono, a patire la fame e a vedere morire i bambini (lacrimuccia di qualche spot televisivo e poi via con i SUV verso le vacanze). Mi permetto un esempio: E’ come se Buffalo Bill dopo aver ammazzato gli ultimi mille bufali chiedesse agli indiani di aiutarlo a trasportali nei depositi alimentari dei ricchi americani.
Non solo, però… I Paesi ricchi hanno già cominciato a spostare le loro industrie inquinanti in alcuni Paesi in via di sviluppo, così loro appaiono sempre più “buoni” e gli altri sempre più “cattivi”, alla faccia delle energie pulite. No, non mi sembra una scelta etica e forse il capo religioso così potente dovrebbe esserne informato con maggiore attenzione.
Ma ecco la grande novità! Se i poveri seguissero la riduzione di CO2 dei ricchi (e magari facessero anche qualcosina in più) essi li aiuterebbero con un po’ di soldi. Soldi per far cosa? Per investirli nelle fonte alternative e con quelle raggiungere la ricchezza tanto cercata. “Ma come?”, dice qualcuno, “Se nemmeno i ricchi che sono pieni di soldi riescono a sopravvivere con le energie alternative, lo pretendono dai paesi che non hanno nemmeno l’energia tradizionale?”
Nessun problema, state sicuri. I ricchi manderebbero i loro dirigenti e tecnici a costruire le centrali a energia alternativa (e a riprendersi i soldi stanziati). E’ un po’ come fare la guerra a una Nazione del medio oriente di Alfa, distruggerla e poi accaparrarsi gli appalti per la ricostruzione. Si finanzierebbero i poveri, ma dato che non sono capaci, arriverebbero i ricchi a riprendersi il denaro, facendo finta di farli diventare verdi che più verdi non si può.
E se qualcuno capisse il piccolo scherzo si potrebbe sempre fare guerra con gran piacere delle industrie che fabbricano armi (usano energia sporca o pulita?). Insomma, anche l’elemosina “verde” farebbe il solito giro e tornerebbe nelle tasche di chi l’ha fatta.
Nel mio racconto, alla fine, con le buone e con le cattive si riesce a seguire questa soluzione poco etica, ma molto conveniente per i soliti ricchi. Inoltre, il trattato, che tutti i ricchi osannano come risultato fantastico ed etico, è tutto meno che legalmente VINCOLANTE, ossia ci si dice: “Siamo d’accordo!” e poi ognuno va avanti come vuole…I loro SUV sono salvi e possono guardare con occhi lucidi i bimbi poveri che tra poco sfrutteranno le energie alternative che gli sono state regalate e saranno tutti paffuti e contenti, magari agitando allegri le bandiere dei loro salvatori ecologici.
Passano gli anni e i problemi di costruzione degli impianti vanno a rilento (colpa delle guerre interne e della corruzione locale, ovviamente…). Nel frattempo -accidenti!- il pianeta Alfa ha pensato bene di guarire da solo e -anzi- dalla febbre è passato a un colpo di freddo imprevedibile. Che fare? Bisogna correre ai ripari e ricominciare a succhiare petrolio e bruciare carbone.
E’ anche inutile proseguire con i sistemi alternativi del mondo povero. Meno male che si è ancora agli inizi e i soldi sono già finiti. Nei Paesi poveri si lasciano, purtroppo, un cumulo di rovine inutilizzabili e le solite pochissime e scadenti industrie per combustibili fossili, come prima della rivoluzione ecologica (sono anche state riportate a casa dei ricchi quelle che erano state portate a casa dei poveri). Va beh… pazienza, qualcuno dei “buoni” ricchi ci ha guadagnato lo stesso. Il freddo fa vivere, comunque, un po’ meglio i soliti “sfigati” e poi… basta sospendere per un po’ gli spot sui bambini morenti: occhio non vede, cuore non duole.
La conclusione è abbastanza dura: un asteroide viene attirato dal pianeta Alfa e si schianta al suolo eliminando per sempre una forma vivente virulenta e inutile. Beh… il pianeta c’è abituato e fa in fretta a rimpiazzarla (con maggiore attenzione).
Sapete che vi dico? Questo raccontino non mi piace mica tanto… sa poco di fantascienza…
Quasi quasi lo sospendo e vi ripropongo un vecchio raccontino che magari molti di voi non hanno ancora letto (se no saltatelo a piè pari…) e, se vi viene voglia di leggere altri racconti di fantascienza, ma anche su altri temi, ne trovate molti QUI
FAME
La figlia del custode della più grande raffineria petrolifera della mega metropoli era andata come al solito a giocare nel piccolo giardino che sorgeva poco distante dalla sua abitazione. A soli 7 anni, era quello il suo più grande svago. Che emozione buttare i rametti secchi nell’acqua della fontana e vedere galleggiare le foglie degli alberi, anche se così accartocciate e giallastre.
In effetti vi era stata una trasformazione delle piante un po’ ovunque nel mondo. Le grandi foreste delle zone equatoriali non si erano ristrette di molto, ma era diminuita l’imponenza dei giganteschi alberi, per lo più ridotti ad arbusti alti non più di pochi metri. Comunque questo problema era di gran lunga minore di quello che l’uomo aveva risolto negli ultimi quattrocento anni.
Nei libri di storia si raccontava molto bene come alla fine del ventunesimo secolo si era riusciti ad invertire il processo che stava portando la Terra verso un riscaldamento senza speranza. Il pianeta era molto malato e l’essere umano aveva finalmente capito che non poteva permettersi di ucciderlo (in fondo era il SUO pianeta). Non era stato facile mettere tutti d’accordo, ma alla fine il vero colpevole, il mostro, il diavolo che avrebbe distrutto il nostro splendido mondo era stato smascherato: l’anidride carbonica, la terribile CO2 che stava innalzando l’effetto serra con l’inevitabile scomparsa dei ghiacciai, l’aumento degli uragani e dei cicloni, le desertificazione di mezzo pianeta, le carestie, la distruzione delle barriere cristalline, l’aumento della malaria, dell’AIDS, ecc., ecc. D’altra parte la nostra “sorella” Venere era in cielo a mostrarci come saremmo potuti finire nel giro di pochissimi decenni.
Aver finalmente scoperto il vero colpevole permise di indirizzare la ricerca scientifica verso un obiettivo ben chiaro e definito. I fondi arrivarono facilmente a geologi, ingegneri, astronomi, chimici, biologi, climatologi. L’importante era battere il diavolo, ridurlo all’impotenza. Anche i Mass Media fecero egregiamente la loro parte, smascherando quei gruppi o quei singoli che continuavano di nascosto a produrre, anche con piccoli mezzi artificiali o naturali, il Grande Nemico. Bastava un piccolo fuoco o, ancor peggio, respirare “liberamente”, senza i filtri che ormai tutti dovevano portare per evitare l’emissione del terribile gas serra, e si veniva messi alla berlina prima e negli istituti di redenzione successivamente. La legge era diventata molto severa e si potevano passare molti anni prima di poter tornare liberi.
Un grandissimo aiuto era stato dato da quasi tutte le comunità religiose mondiali, che cercarono in tutti i modi di inculcare il principio del nuovo peccato, anche a costo di tornare a scomuniche e addirittura a torture punitive. Ma alla fine l’uomo razionale aveva vinto! Ormai l’emissione della venefica CO2 era praticamente sparita. Si continuava normalmente a produrre il veleno nelle varie industrie, a ritmo anche crescente, attraverso petrolio e carbone, ma questo veniva immesso attraverso grossi tubi argentei all’interno del suolo terrestre dove non poteva più nuocere.
L’aspetto delle città e delle campagne era ovviamente molto cambiato. Ormai dappertutto si vedevano scorrere i grandi tubi. Insigni architetti avevano studiato scenografie moderne, audaci e di grande bellezza artistica per creare prospettive armoniose in quell’intreccio di canali di scarico che ci liberavano dal più grande nemico che l’uomo avesse mai avuto.
Ovviamente qualche piccolo problema era emerso. In breve gli alberi si erano ridotti in bellezza e grandezza. Dove c’erano foreste ci furono solo boschi di cespugli contorti. Ma d’altra parte la moderna tecnologia aveva risolto il problema della carta (i fogli sottilissimi di plastica cancellabili e praticamente eterni erano una meraviglia). Non ci furono più incendi (la pena per chi bruciava un bosco era l’ergastolo o addirittura la morte). Le varie popolazioni mondiali sembravano più pronte al dialogo e anche il terrorismo religioso stava lentamente scomparendo. Fortunatamente il nuovo peccato mortale aveva indirizzato altrove il fanatismo religioso, finalmente verso un fine nobile.
Non ci si accorse quasi che gli alberi avevano cominciato a cambiare anche la loro struttura complessiva. Non solo si erano rimpiccioliti, ma sembrava quasi che le radici sempre più contorte volessero uscire dal terreno. A volte queste erano più grandi del tronco stesso e sempre più in superficie. Bastava un alito di vento un po’ più forte per abbattere un esemplare abbastanza grande. Le radici apparivano quasi come delle grosse e scheletriche zampe. Certo non era piacevole vedere le piante in quello stato malato e patito, ma bastava voltare gli occhi verso il cielo per ammirare un colore blu intenso come mai si era visto nella storia dell’uomo moderno. E poi l’aria era pulita, quasi profumata; lo smog sparito e tutto ciò senza nemmeno dover spendere enormi quantità di danaro in nuove energie alternative o nello sviluppo della colonizzazione dello Spazio. L’uomo era riuscito a guarire il SUO pianeta.
Fu proprio la giovane figlia del custode che avvertì per prima qualcosa di strano e mai visto in precedenza: le sembrava che gli arbusti contorti intorno alla fontana del giardino si fossero mossi … Tornò subito a casa, un po’ spaventata, ma non ne fece parola con nessuno. Sicuramente si era sbagliata.
Fece in fretta a dimenticare quella sgradevole sensazione. Ma il giorno dopo non ci poteva più essere possibilità di errore: gli alberi avevano scavalcato la fontana ed erano molto più vicini alla sua casa ed all’enorme fabbrica.
Poi tutto avvenne in un attimo. Gli arbusti della zona, e poi si seppe dell’intero globo terrestre, erano diventati capaci di muoversi e, alla fine, addirittura di correre. Si, ma verso dove? L’obiettivo fu subito chiaro e non ci fu niente da fare per bloccare quella massa verde pallido che si dirigeva senza indugio verso i grandi tubi che si intrecciavano in tutto il pianeta. I rami scheletrici non fecero molta fatica a distruggere gli impianti e fu quasi suggestivo vedere tutte le piante della Terra cercare di farsi largo verso le tubature ormai rotte che scaricavano in superficie il terribile nemico gassoso.
Sembrava proprio che lo divorassero. Le fronde malate e giallognole, dondolando tutte assieme sotto una leggera brezza, sembravano comporre un unico e profondo sussurro che divenne sempre più forte fino a sembrare un urlo chiaro e distinto: “FAME!”.
Si lo so, me la sto cercando… e -magari- qualcuno entrerà nel nostro circolo e me ne dirà di tutti i colori. Insomma, non si può nemmeno più scrivere storie completamente inventate? Mi dovrò mettere in riga e non uscire più dalla linea segnata per terra? Potrei anche provarci, ma non credo di riuscire a farcela…
P.S.: avete sentito che si comincia a dire che le emissioni di CO2 sono miracolosamente diminuite? Si sta costruendo un bell’alibi per l’ennesimo nulla di fatto?
7 commenti
Mi viene in mente qualche decennio fa,quando si leggevano sulle riviste di architetti,ingegneri che visto l'aumento esponenziale degli umani progettavano città su isole artificiali e anche sottomarine,edifici chilometrici e cibi fatti di pillole.Ma non sarebbe meglio e più semplice che facessero meno figli,coltivassero meno Dei e religioni ,che ormai si fanno la guerra per la supremazia a colpi di milioni di affamati,tanto poi ci pensa il loro Dio.I poveri del mondo,quando hanno potuto,si sono comportati come noi se non peggio,è una caratteristica biologica,prendiamone atto senza sensi di colpa,al massimo cerchiamo di diminuire le asimmetrie,calcolandone il best matching,le debolezze si pagano in natura e il paradiso(pardon) i pasti gratis ,non esistono in questo sistema solare neanche per i popoli.
caro Gianni,
posso anche darti ragione, in parte, ma la povertà di un paese è spesso stata guidata e dominata da chi lo ha sfruttato per secoli. Le guerre e la fame sono un effetto di come i conquistatori li hanno trattati. Ancora oggi, le guerre di "etnia" o "religione" sono fomentate dai paesi che vogliono sfruttare le risorse. L'ex Congo belga è il paese con più risorse minerarie, ma il suo popolo è stato diviso, martoriato, spezzettato e istigato all'odio proprio per poterlo maneggiare al meglio e renderlo inoffensivo riguardo all'utilizzo della propria ricchezza. Lo stesso accadde al Brasile (in mano ai miliardari americani e tedeschi) fino a non molti anni fa. Dare la colpa a chi è stato distrutto, imprigionato, venduto come schiavo mi sembra troppo comodo e facile... Il mondo ricco ha delle chiare responsabilità verso i paesi che ha martoriato e anche verso l'attuale stato di isterismo etnico e religioso. In Belgio vi è l'odio più sfrenato tra valloni e fiamminghi, comunque la "civiltà" e le leggi "democratiche" lo rendono accettabile e non cruento. In paesi torturati e lasciati in balia di dittatori imposti dall'alto lo stesso odio sfocia in battaglie sanguinose. Il compito del Belgio, ad esempio, sarebbe aiutare chi ha distrutto e non lavarsene le mani... e intascare solo gli utili di una vecchi colonia (è un esempio magari poco calzante, ma il succo è quello).
Il discorso è ovviamente ben più complesso e articolato...
Ti ringrazio per il tuo gradito commento
grazie a te per le sempre utili discussioni...
Caro Enzo, mi sono piaciuti i racconti e vorrei paragonarti a George Orwell ma non vorrei poi che qualcuno pensasse alla storia del guru e al Circolo che, invece di essere un bellissimo luogo di discussione e soprattutto di avvicinamento alla Scienza, si è trasformato in una setta: infatti come "qualcuno" potrà vedere hai emesso una "dura condanna" nei confronti di Gianni per il suo pacato e chiarissimo (a mio parere pure interessante) commento.
Come la penso lo sai ormai da tempo Enzo e il mio modesto invito è quello di continuare a darci notizie e spiegazioni di Scienza ma con in più commenti e racconti come hai sempre fatto in modo egregio sul Nostro Pianeta e su cosa combina quell'essere che si chiama uomo. I guru sono, per fortuna, ben altra triste cosa.
E' più che ovvio Mario...
Uno esprime una propria idea che viene contestata o anche solo modificata. Si inizia una discussione e si cerca di evidenziare le sfaccettature della problematica. Ognuno aggiunge o toglie qualcosa, ma l'importante non è tanto la conclusione (che può anche non esistere o non essere giusta), ma il fatto che si sia riusciti ad analizzare un qualcosa che il più delle volte viene dato come atto di fede. Un'operazione costruttiva, anche se a qualcuno potrebbe sembrare distruttiva...
Nel 1971 usciva il libro di Barry Commoner "Il cerchio da chiudere", uno dei testi che hanno maggiormente inciso sulla mia visione della società umana e della sua relazione con il pianeta.
A distanza di 45 anni è (purtroppo) ancora di grandissima attualità. Inserisco un riferimento per chi volesse avere un minimo di informazione.
https://ecoliving.it/blogs/news-notizie-ecologia/14833965-le-4-leggi-fondamentali-dellecologia-secondo-barry-commoner