Categorie: Corpi minori Strumenti e missioni
Tags: Cerere cratere Occator Dawn mission ghiaccio
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:13
Finalmente Cerere si fa sentire… *
Cerere mostra più di 130 zone luminose e molte di queste sono associate a crateri da impatto. Un’analisi del materiale indica una netta somiglianza con un solfato di magnesio, chiamato esaidrite. Esso potrebbe essere ciò che resta dopo la sublimazione del ghiaccio riportato in superficie dall’urto. Ne consegue che questo piccolo mondo dovrebbe presentare uno strato di ghiaccio d’acqua subito sotto la superficie. Al momento, però, non si è trovata acqua su Cerere e si spera che l’abbassamento dell’orbita permetta un’analisi più accurata.
In questo contesto, particolare importanza ha il cratere Occator, quello dove le macchie sono particolarmente evidenti. Teniamo conto che Cerere è un oggetto decisamente “scuro”, simile all’asfalto fresco , mentre le macchie riflettono circa il 50% della luce incidente.
Il cratere ha un diametro di 90 km e la sua parte centrale, coperta dal materiale più luminoso, misura circa 10 km ed attraversata da strisce più scure. I bordi ripidi e altre caratteristiche morfologiche indicano che esso sia piuttosto giovane, dell’ordine degli 80 milioni di anni. Visioni laterali del cratere mostrano una diffusa nebbiolina nei pressi del fondo del cratere. La nebbia è visibile soprattutto al mezzogiorno locale e assomiglia a un fenomeno di tipo cometario, in cui il vapore rilascia piccole particelle di polvere e ghiaccio residuo. Non è ancora chiaro il meccanismo che stia agendo, ma in qualche modo si può pensare che siano fenomeni collegati all’urto e all’esposizione del substrato.
Un altro risultato che potrebbe essere importante è la presenza di argilla contenente ammoniaca rilevata sulla superficie di Cerere. La presenza di ammoniaca è abbastanza sorprendente, dato che non dovrebbe mantenersi a lungo in quelle condizioni di temperatura. Alcuni hanno prospettato che questo potrebbe essere un indizio che l’oggetto si sia formato ben più lontano dall’orbita attuale e poi sia migrato in questa sede. L’ipotesi mi sembra un po’ tirata per i capelli, dato che l’ammoniaca potrebbe rimanere stabile in presenza di altri minerali. Inoltre, potrebbe essere portata su Cerere da impatti con oggetti nati in zone più remote.
Ci vogliono ben altre informazioni per buttarsi subito su teorie un po’ troppo esotiche, anche se la migrazione rimane un’ipotesi che fa molto “scoop” ed è ancora seguita da parecchi studiosi (io ci credo poco, per quello che vale). Si è anche stabilito che la temperature su Cerere vari da 180 a 250 Kelvin.
Insomma, niente di veramente sconvolgente, ma l’idea che quella crosta scura nasconda un corpo ghiacciato è molto stimolante…
Nel frattempo la sonda sta scendendo di orbita e si sistemerà, a metà dicembre, a 385 km dalla superficie. La risoluzione delle immagini arriverà a 35 metri e sarà coadiuvata da spettri nell’infrarosso e nei raggi gamma e da dati sulle variazioni gravitazionali.
Immagino, purtroppo, che, come fatto finora, i risultati siano soppesati a lungo prima di essere resi pubblici (una piccola lotta tra europei e americani?). In ogni modo, la strategia operativa sembra nettamente diversa da quella di New Horizons (grande Alan)…
Restiamo in attesa.
13 commenti
Una domanda Enzo, mi è presa così, ma se dici che la superficie in realtà è scura in modo deciso come l'asfalto fresco, queste macchie risulteranno alla vista ancora più bianche magari di quello che sono o no ?
La nebbiolina che definisci giustamente di tipo cometario potrebe contenere anche essa ammoniaca ? O il ghiaccio è sicuramente è solo di acqua e quindi è una sublimazione di solo vapore acqueo e polvere?
Ops, meno male che era solo una la domanda.
Lo sapevo Cerere non mi si è smentito....
caro Mario,
non ci sono complete certezze... tuttavia:
sicuramente le macchie sono ad alta riflettività indipendentemente dallo sfondo più scuro. E' questione di albedo. Che le macchie contengano acqua non è del tutto certo da quanto ho capito, ma sicuramente vi sono solfati di magnesio (l'acqua dovrebbe già essere sublimata). Di cosa sia fatta la nebbiolina non vi sono certezze. Si pensa ghiaccio e polvere... ma non credo sia stata analizzata. L'ammoniaca, per adesso, si riferisce a zone non ben definite.
caro Diego,
e penso si sia solo all'inizio...
Ok , grazie Enzo, attendiamo notizie.
Non resisto più, è giunta l'ora della domanda che sono anni che volevo fare a qualche esperto e questo mi sembra il posto giusto per farla.
Da anni veniamo bombardati da foto di corpi planetari o similari come asteroidi e comete.
La domanda è la seguente: ma è mai possibile che le superfici di tutti questi corpi siano sempre e soltanto grigi come la cenere?
Spiegatemi: ma sono foto tutte in B/N o il grigio di talune lune di Saturno, dei vari asteroidi e delle comete, o anche della Luna come anche di Mercurio, è davvero il loro colore reale?
Spero di togliermi questo dubbio che mi assilla da anni!
Grazie!
cara Lucy,
intanto benvenuta!
Il Sistema Solare non ha molta fantasia nei colori (a parte l'atmosfera dei pianeti giganti) e al più può arrivare al rossastro di alcune zone di Marte "ossidate". D'altra parte anche la Terra, se elimini acqua e vegetazione, tende al marrone e al grigio. Gli stessi colori che hanno gran parte degli oggetti compresi tra Giove e il Sole (a parte le loro atmosfere, quando le hanno). Andando verso l'esterno cominciano a dominare i ghiacci che hanno sfumature di grigio, ma vengono spesso ricoperti dalla polvere vagante che è decisamente scura (carbonati soprattutto). Ne consegue che anche asteroidi e comete (i mattoni con cui si sono costruiti i pianeti e i satelliti) vanno da colori molto scuri fino ai grigi e al bianco più o meno sporco. I colori che vedi nelle immagini sono -a volte- quelli veri, mentre, altre volte, sono accentuati o modificati per rivelare meglio la differenza di composizione. Tutto comunque, realmente, è compreso tra il quasi nero, il grigio, il marrone e il bianco quando il vestito esterno è stato cambiato da poco, come in alcuni satelliti di Saturno.
OK?
Insomma il grigio della cometa di Rosetta e di Vesta e di Cerere e di Encelado sono colori REALI??
cara Lucy,
Si, direi proprio di SI...
Ti giuro che è davvero l'ultima domanda (spero...sono troppo affascinata e curiosa!):
il rover cinese ha inviato panorami lunari in cui la superficie della Luna appare marroncina, quasi più "realistica", mentre le missioni Apollo la mostrano sempre grigia (mi riferisco alle immagini a colori ovviamente).
A chi dobbiamo credere? O i colori possono variare a seconda delle zone?
Cara Lucy,
nessun problema a chiedere... sono qui per questo!
La Luna è un ottimo esempio, anche perché la sua superficie si conosce molto bene.
I composti che la caratterizzano contengono soprattutto calcio, magnesio, silicio, alluminio, ecc. Essi non differiscono molto da varie sfumature di grigio. Poi ci sono le zone di origine vulcanica dove si possono notare riflessi tendenti al verde (olivina... ma non ti aspettare un verde "erba"!). Così come altre zone hanno sfumature marroni... Come dici tu, i colori (anche se appena accennati) variano da zona a zona, in base al tipo di roccia o polvere che le ricoprono. Resta, comunque, una visione quasi completamente in bianco e nero... una bella scala di grigi, con qualche riflesso verso il marrone e il verde pallido pallido...
Tra parentesi, ti ho dedicato una bella foto a colori di Plutone nell'ultimo articolo! Il marroncino è probabilmente dovuto al ghiaccio di metano...
Peccato che sia quasi tutto grigio...Però ho visto la foto dell'asteroide Itokawa prima in grigio cenere e poi marroncina...che dobbiamo pensare?
Secondo lei Itokawa è grigio o marroncino????????
Che confusione!
cara Lucy,
sembra facile dire quale sia il colore più veritiero. Purtroppo, a parte la Luna, dobbiamo affidarci a occhi artificiali che hanno sempre dei filtri e delle lunghezze d'onda favorite. In qualche modo ciò è scientificamente voluto: non interessa il coloro visibile da noi, ma la composizione chimica. Tuttavia, siamo sempre lì, si va dal marroncino al grigio e al bianco un po' sporco. Se vuoi dei veri colori, è meglio guardare le atmosfere, ma tenendo sempre presente che ogni composto viene accentuato e tutto va ridimensionato di molto...
Ciao Lucy, tieni conto che quando giungono immagini da sonde o altro bisogna vedere con quali filtri sono state riprese e come sono state trattate le immagini, che come dice Enzo servono a evidenziare la diversa composizione del suolo.
Quando guardi la luna a occhio nudo o con un telescopio la vedi grigia, volevo però mostrarti una ripresa della luna senza filtri strani, ma l'immagine è stata elaborata saturando molto il colore, al fine di evidenziare la diversa composizione del suolo (anche se in forma molto semplice) ed ecco che anche la luna svela piccole sfumature di albedo, sotto forma di colore:
http://www.astrobin.com/full/53943/K/
Spero sia utile.
Paolo