Categorie: Pianeti
Tags: calanchi CO2 dilavamento acquoso Marte sublimazione
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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La terribile CO2 ha distrutto anche l’acqua di Marte **
Lo so, è Natale e tutti DEVONO essere (o apparire) buoni e sinceri. Ce lo impongono i media e il consumismo frenetico. Io penso che le persone buone e oneste non debbano aspettare Natale per esserlo. Ogni giorno è Natale e Natale non è niente di diverso da tutti gli altri giorni. Al limite è un avvenimento, un ricordo, una sensazione, estremamente personale e privata. E questo dovrebbe valere sia per chi ha fede religiosa e sia per chi ha una SUA personale fede per tutto ciò che è Natura. Mi ricordo una vecchia canzone dei “Gufi”…: “ E poi si va tutti in chiesa a pregare Iddio, ma tu ti preghi il tuo che io mi prego il mio…”. Il verso può vedersi sia in modo positivo che negativo, a ognuno la propria scelta. Insomma, perché questo strano preambolo? Beh… solo per anticipare che ho scritto un articolo “leggermente” polemico anche oggi, momento in cui tutti dovrebbero volersi bene e perdonare qualsiasi sbaglio. Poi, domani, sarà un altro giorno. Io, invece, non mi smentisco e rimango polemico anche oggi per le ragioni che ho cercato di esprimere precedentemente. Abbiate pazienza... e, comunque, BUON NATALE!
Sembrava ormai che i futuri astronauti “marziani” avrebbero dovuto portarsi il costume da bagno per godersi le distese di acqua che prima o poi si sarebbero scoperte. D’altra parte, sembra che mettere piede su Marte sia il metodo migliore per sistemare tutti i problemi degli abitanti della Terra.
Purtroppo, attraverso esperimenti effettuati con la giusta serietà scientifica, su modelli del suolo marziano, sembra proprio che gli evidentissimi segni di acqua liquida che di cui si parla da anni non siano affatto dovuti all’acqua. La colpa è, come al solito, dell’infame anidride carbonica!
Sono anni ormai che la presenza di acqua liquida su Marte, in certi periodi dell’anno, è data come praticamente certa. La conferma giudicata fondamentale è la presenza di evidenti colate o calanchi o incisioni profonde e regolari lungo i pendii di crateri e/o di avvallamenti. L’aspetto è esattamente lo stesso di quanto si vede sulla Terra in terreni detritici o sabbiosi, costretti a scivolare per effetto di una forte presenza di acqua liquida che impregna il suolo. Meglio di tante parole valgono le due immagini che seguono.
Purtroppo la planetologia non è esattamente come la geologia e fenomeni, che sembrano di tipo terrestre, molte volte non lo sono affatto. Ricordiamo solo le stranezze riscontrate nei mondi ghiacciati, ben diverse come origine ed evoluzione da forme analoghe terrestri. Tanto per fare un esempio, pensiamo alla lava acquosa che simula perfettamente i nostri ghiacciai. Ma gli esempi sarebbero moltissimi.
D’altra parte, le condizioni “climatiche” e composizionali sono decisamente differenti. In effetti, qualcuno aveva sollevato qualche dubbio su quelle bellissime colate di “fango” che tanto assomigliavano alle “nostre”. Principalmente per un motivo non certo indifferente: la temperatura di quei luoghi non sembrava proprio permettere all’acqua di diventare liquida e di combinarsi con il terreno.
Tuttavia, l’acqua DOVEVA esserci, dato che sarebbe stata utilissima ai futuri astronauti. Molto meglio basarsi solo sull’apparenza e non andare troppo per il sottile. Non tutti, però, si sono accontentati di questa soluzione, forse un po’ avventata. Ed ecco che un gruppo di ricercatori ha deciso di effettuare delle simulazioni su un terreno di tipo marziano (ormai lo conosciamo piuttosto bene… chiedete ai robottini), con le giuste condizioni di temperatura e di atmosfera, ed ecco che ancora una volta la nefasta e odiosa CO2 è venuta a rompere le uova nel paniere!
Cosa riesce a combinare il pericolo pubblico numero uno di ogni pianeta che si rispetti? Ha la cattiva abitudine di essere presente nell’atmosfera marziana e di depositarsi, durante l’inverno, sotto forma di strato di ghiaccio sul regolite del pianeta rosso. Il regolite è ciò che forma la superficie, una miscela di sabbia e minuti frammenti, frutto di miliardi di anni di urti meteoritici. Uno strato decisamente poroso. Sotto lui vi è poi il terreno compatto.
Quando inizia la primavera i raggi del Sole si fanno sentire e iniziano a sublimare il ghiaccio di CO2. Questo, però, è trasparente alla luce e la fa passare sotto di lui, cosicché si trasforma in calore nello strato sottostante al regolite (qualcosa che ricorda lontanamente l’effetto serra…). Il gas entra, quindi, anche nello strato di regolite poroso e aumenta la pressione, determinando zone che si gonfiano fino a causare vere e proprie fratture che permettono al gas di uscire allo scoperto, ma anche e soprattutto a smuovere e rendere instabile la struttura del regolite. Se il terreno è inclinato, si producono smottamenti e cadute di materiale che imitano benissimo le frane e i calanchi dovuti al dilavamento acquoso.
Resta, però, il fatto che ciò che si vede è un fenomeno totalmente “secco” e assomiglia molto di più ai processi piroclastici dei vulcani e alle loro colate. Per saperne di più si può leggere l’articolo originale QUI, che è molto comprensibile.
Accidenti! Non c’è bisogno di acqua e tantomeno di acqua fresca, dato che alcuni avevano ipotizzato che queste frane di tipo acquoso fossero ancora attive… Niente da fare, gli astronauti dovranno portarsi da casa l’acqua minerale dell’industria che vincerà l’appalto. A meno che non si cibino di CO2, come fatto da miliardi di anni dal mondo biologico terrestre…
Comunque, state sicuri che le missioni per cercare l’acqua continueranno…
Chissà quanta vita sarebbe sbocciata su Marte se non fosse per questa terribile CO2... se non fosse per il vento solare che ha strappato via l'atmosfera... se non fosse per le sue piccole dimensioni... e se mia nonna avesse avuto le ruote...
NEWS!! Nel frattempo abbiamo scoperto che molti corpi ingiustamente considerati minori del nostro sistema solare nascondono oceani sotterranei, forse sarebbe opportuno cercare lì la vita!
La serie di articoli dedicata alla scoperta di alcuni di questi corpi “minori”, tutti interessanti anche quando non hanno un oceano sotterraneo, la trovate QUI
6 commenti
Buon Natale a te Enzo, continua ad essere polemico
Buon natale a tutti voi!
Buone feste e w la polemica
Buone Feste a tutti, un po' in ritardo, e Buone Polemiche a te carissimo Enzo perchè devi continuare cos' con la pacatezza e deci-preci-sione che ti distingue.
caro Enzo,
leggendo il tuo articolo e altre news mi è venuto un dubbio...
ma è tanto difficile analizzare il sottosuolo di un pianeta? manca la volontà di farlo? come è possibile che si facciano solo ipotesi in questo senso? analisi concrete non ce ne sono che indichino quale è la verità sull'acqua?
caro Peppe,
il fatto è che si può analizzare solo a piccole profondità, coperte dal regolite. Ciò che si ottiene è sempre la presenza di qualche minerale che potrebbe avere attinenza con l'acqua, ma che potrebbe anche avere origini diverse. Forse sotto ci potrebbe essere permafrost, ma è solo un'ipotesi che ogni tanto danno per scontata. Insomma, un minimo di tracce ambigue diventano spesso prove inconfutabili, salvo poi conseguenti smentite (scritte però molto in ... piccolo...).