Abbiamo appena parlato delle particelle “entangled” ed ecco che in un recente esperimento di laboratorio si è riusciti, per la prima volta, a intrecciare circa 3000 atomi utilizzando un solo fotone. Ricordiamo che il creare particelle entangled, abbastanza persistenti nel tempo, aprirebbe strade del tutto nuove ai computer e non solo.
Una recente analisi statistica della GALLUP ha dimostrato che solo un terzo degli americani ha ancora paura del riscaldamento climatico, malgrado il lavoro incessante e martellante dei media e degli ambientalisti. Forse, non sono poi così ingenui…
Parliamoci chiaro. Abbiamo discusso molto di meccanica quantistica e abbiamo sicuramente imparato che una particella diventa tale solo dopo che è stata effettuata una misura su di lei. Prima si comporta con un’onda, in particolare di probabilità. Sappiamo anche come la misura faccia collassare l’intera onda, dato che tutto ciò è stato brillantemente descritto (non spiegato, ovviamente) dall’esperienza della doppia fenditura di Feynman. In questo contesto, siamo sicuri di aver compreso appieno il significato di particella entangled (intrecciata)? In questo articolo vogliamo provare a darne una descrizione semplificata, senza dover passare attraverso la funzione d’onda, gli autovalori e tante altre complicazioni matematiche. Prendiamolo per quello che è: un tentativo di cercare di capire concetti che sono per loro natura non comprensibili e dare,momentaneamente, ragione al grande Eisntein e al suo paradosso EPR.
cari amici, è parecchio che non vi riferisco sui visitatori del nostro blog. Spesso mi dimentico anch'io di controllare... Tuttavia, posso comunicarvi che siamo cresciuti e, a quanto vedo da vari segnali "informatici", anche nel verso giusto, il nostro "verso". Sono ormai più di dieci giorni che siamo stabilmente sopra i 400 visitatori al giorno […]
Si cercano un po’ ovunque e soprattutto nell’infanzia dell’Universo. E, invece, si scopre che possiamo “vederle” a quattro passi da casa.
Possiamo dire che più si conosce l’evoluzione di una stella e più processi e sorprese si aggiungono a un’esistenza quanto mai semplice e complessa nello stesso tempo. Sicuramente le fasi più difficili da studiare sono quelle più rapide, dove ci vuole una buona dose di fortuna e di … tempismo. In particolare, proprio quelle che precedono la nascita vera e propria. Le stelle non sono ancora vere stelle, ma fanno già di tutto per farsi notare. E qualcuna ci riesce benissimo.
Una stella apparve dal nulla nel 1670 e fu visibile a occhio nudo per parecchi mesi. Non poteva che essere classificata come stella “nova”. E il nome si mantenne per secoli, con un significato molto più scientifico, collegato allo scambio di materia tra una coppia stellare. Una coppia capace di ripetere a ritmo periodico il fuoco d’artificio. Teoricamente sì, ma praticamente niente sembrava confermare l’ipotesi. Poi, finalmente, la luce non visibile, ma rilevabile, ha risolto il mistero: non uno scambio di favori ma un faccia a faccia molto violento. (Ce l’ho fatta a scrivere almeno una news… ma adesso devo scappare).
Cari amici, mi aspettano un paio di giorni molto intensi e il tempo che potrò dedicare al blog sarà molto ristretto. Ho almeno un 3-4 news da scrivere, ma temo che debbano aspettare. Il quiz che ho posto è sicuramente un po’ complicato e allora “butto” lì un a domanda per tutti a cui si può rispondere con qualche banale formuletta, ma anche secondo solo logica e intuito… Insomma, in qualche modo, non vi lascerò da soli… E sono convinto che nascerà un bel dibattito!
Un quiz molto particolare: prima di risolvere il problema squisitamente meccanico bisogna anche riuscire a costruirlo. Posso assicurarvi, però, che la conquista di una papaperla ne vale la candela!
Le risposte date da Alvy & Co. hanno già chiarito il quiz. Riproponiamo, comunque, la soluzione che risulta abbastanza immediata, conservando momento angolare ed energia.
Ci siamo, è tutto pronto per l’eclissi. Telescopio, filtro solare, montatura, reflex, obiettivi... Questa volta veramente mi ci vuole il rimorchio per portarmi appresso tutta l’attrezzatura, ma un’occasione così non posso di certo lasciarmela scappare. Salgo assieme agli amici dell’Associazione Astronomica con la funivia fino al Col Drusciè dove il telescopio dell’osservatorio è già pronto […]
Con questo articolo veramente “rozzo” voglio mostrare come le parole eclatanti che si sentono in TV e si leggono nei giornali, durante un’eclisse parziale di Sole, sono per lo più esagerazioni. Per avere veramente un calo deciso di luce diurna ci vuole ben altro che una magnitudine di eclissi di 0.7. Niente da dire, invece, sulla curiosa immagine di una stella con la forma a falce e sui giochi che crea passando tra piccoli fori. Molta suggestione e ben poca astronomia…
Ritroviamo la trasformazione di Lorentz attraverso uno “strano” orologio, il cui tic-tac è rapidissimo: l’orologio di luce. Basta un triangolo rettangolo e il gioco è fatto. Ci occupiamo, per adesso, solo della “dilatazione” dei tempi. Introduciamo anche, molto superficialmente, la distanza invariante dello spaziotempo di Minkowski. Ci servirà in seguito…e come!
Una chicca che ha del veramente del ridicolo mi è stata fatta presente dal nostro amico Marco e, ancora una volta, si riferisce a una traduzione molto “personale” riportata da media INAF.
Se un alieno vi chiedesse una prova della vostra origine terrestre, cosa mostrereste loro? Beh, io direi il DNA, la carta d'identità che accomuna ogni essere vivente qui sulla Terra. Ogni essere vivente, qui sulla Terra, è infatti apparentato con tutti gli altri: dalle mosche alle balene, dai ragni ai serpenti, dai batteri all'uomo, ecc. […]
Grande risalto a una notizia non-notizia: Rosetta scopre l’azoto sulla sua cometa, ma è molto poco e conferma perché non si era mai trovato in precedenza con missioni meno ravvicinate e durature. Dopo l’acqua adesso sembra che le comete non ci abbiano nemmeno portato l’azoto. I loro fratellini asteroidi alzano sempre più la … cresta!