Scoperta la stella fuggitiva più veloce mai osservata: oltre 1000 km/sec. Uscirà dalla nostra galattica, ma la sua origine non è quella che già conosciamo, ossia il passaggio di un sistema doppio troppo vicino al buco nero centrale. Riporto la notizia come è stata descritta nei giornali di gossip terrestri (sanno ormai fare solo quello...).
Tanti astrofili evitano accuratamente di uscire nelle serate di Luna piena perché lo splendore del nostro satellite rischiara troppo il cielo e di conseguenza le stelle sono meno visibili, non vale la pena quindi di buttare via una serata poiché sicuramente non si riprenderà nulla di eccezionale. Beh, dato che sono un’inguaribile romantica (come tutte […]
L'Universo è composto di materia. Per studiare la materia bisogna munirsi sia di un telescopio che di un microscopio, ossia guardare sia l'infinitamente grande che l'infinitamente piccolo. In altre parole, si deve saltare con naturalezza dalle stelle agli atomi e ai suoi principali componenti. Questo lungo articolo cerca di fare proprio questo, con le sue ovvie limitazioni. Non è altro che l'unione rielaborata degli articoli sulla storia dell'atomo e sulla spettroscopia.
La trasformazione di Lorentz ci permette di descrivere -e comprendere- con estrema facilità la contrazione della lunghezza di un oggetto in moto rispetto all’osservatore. Un altro effetto, apparentemente assurdo, non è altro che una logica conseguenza dei postulati di Einstein.
Questo articolo prende spunto da una delle tante iniziative mediatiche dell’Agenzia Spaziale Europea e non vuole essere assolutamente una critica fine a se stessa, ma un’occasione per discutere di un argomento che mi sta molto a cuore: l’insegnamento dell’astronomia nelle scuole e non solo.
Ero indeciso se pubblicare questo articolo per via di alcuni concetti che potrebbero risultare ostici per chi non mastica la chimica. Come avete visto dal precedente post sul carbonio, ora sto trattando la vita dal punto di vista degli elementi chimici. Capire le loro proprietà e diffusione nel mondo vivente, può farci rendere conto delle probabilità della formazione della vita e di come essa sia fatta.
I giornali ne parlano come di un evento imperdibile e spesso la paragonano a una vera eclissi totale di Sole. Purtroppo, la visione di un eclissi parziale, anche se molto accentuata, non può minimamente competere con la visione della totalità. Sono due fenomeni completamente diversi e tra le due emozioni vi è un baratro. Tuttavia, qualcosa di interessante si può sempre notare.
Ho sempre paura a entrare in questo capo, dato che le mie conoscenze tecnologiche sono veramente ridicole. Tuttavia, è solo un tentativo “superficiale” per dare un’idea di quello che la meccanica quantistica potrà offrirci in un futuro molto prossimo. Speriamo che la mente umana sia all’altezza delle potenzialità che sta scoprendo e mettendo in pratica. Un po’ di timore c’è sempre: “Non basta creare la tecnologia di punta, bisogna anche saperla usare nel modo giusto…”.
Lo faccio molto raramente, ma questa volta ho deciso di fare un piccolo strappo alla regola e parlare di una delle tante teorie che cercano di spiegare il TUTTO. Sembrerebbe magnifica, ma, come al solito, senza prove sperimentali la Scienza sconfina nella fantasia e -spesso- nella filosofia scientifica, molto interessante, ma poco “produttiva”.
Dawn è stato catturato dalla gravità di Cerere e ha iniziato a orbitare attorno al pianeta nano e alle sue strane macchie bianche.
Beh…, come Celty e Alvy hanno subito compreso, ho cercato di gettare un po’ di fumo negli occhi. In realtà, non importa assolutamente niente quale sia la velocità iniziale di papallo C e nemmeno quali siano le masse effettive dei tre papalli. Ciò che conta è solo il rapporto tra le masse dei papalli A e B e quella di papallo C. Qualsiasi sia la velcoità costante di C, il papallo non riuscirà mai a colpire due volte papallo B!
I robottini continuano a calpestare Marte e -forse- a distruggere i resti biologici rimasti. Tante foto (spesso veramente banali o -almeno- di scarsa utilità) ma ben pochi risultati scientifici. Nel frattempo, senza clamore mediatico, i telescopi terrestri compiono passi da gigante nello studiare l'antico aspetto del pianeta rosso.
Certi fenomeni dell'Universo avvengono in tempi rapidissimi e solo un colpo di fortuna ci permette di vederli. Quando la luce, dopo tempi enormi, giunge a noi, bisogna essere pronti riceverla: Paganini non ripete! Non sempre però... L'effetto lente, guidato da un ammasso galattico, può concedere molte "ripetizioni" di un fenomeno fondamentale come l'esplosione di una supernova avvenuta ben nove miliardi di anni fa.
Siamo sempre su Papalla, ma all’interno di una sua scuola. I professori, malgrado siano di forma sferica, sono molto rigidi e vanno “dritti” al sodo. Il problema che hanno posto ai papallini deve perciò essere risolto in modo rigoroso e senza approssimazioni di sorta. Sembra facile (ed è facile), ma è un modo molto utile per usare vettori, versori e derivate.
Una ricerca durata anni e anni sembra aver finalmente fatto comprendere perché la nascita di stelle negli spazi intergalattici sia estremamente ridotta, malgrado le condizioni sembrerebbero perfette. In poche parole: lo spazio non è freddo abbastanza!
Gli esopianeti possono essere davvero molto strani per noi, abituati a vivere su un pianeta roccioso e vedere oggetti ghiacciati o circondati da nubi di composti chimici piuttosto “normali”.