Categorie: Astronomia Elementare Buchi neri
Tags: astrofili binaria a raggi X buco nero stellare curva di luce disco accrescimento telescopi amatoriali
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:8
Basta un 20 cm per osservare un buco nero! *
Questo articolo è stato inserito nella serie "L'Infinito Teatro dei Buchi Neri", che raccoglie in modo organico gli articoli più significativi sull'argomento.
No, non sto scherzando o innescando una nuova polemica. Un nutrito gruppo internazionale di astronomi guidati da colleghi giapponesi ha fornito le prove che un buco nero relativamente vicino a noi (V404 Cygni) presenta chiare e nitide variazioni di luminosità nell’ottico che possono essere identificate attraverso un semplice telescopio da 20 cm di diametro.
Qualcosa che molti astrofili possiedono e che, spesso, “sprecano” per vedere le solite caratteristiche planetarie che servono a ben poco. Da domani potranno rivolgerlo verso la stella doppia del Cigno e seguire in diretta il pasto del buco nero che sta sbranando la compagna. Non pensate a uno scherzo… il lavoro originale non è certo una “bufala”, essendo stato pubblicato nientemeno che su Nature.
In poche parole, l’emissione nei raggi X e gamma, considerate la carta d’identità di un buco nero che sta cibandosi della compagna molto generosa, è accompagnata da variazioni nell’ottico. Probabilmente queste variazioni non provengono dalle parti più interne del disco di accrescimento, ma è sempre un qualcosa di straordinario.
Il caso di V404 Cygni è emblematico. Dopo 26 anni di sonno profondo, si è risvegliato e ha cominciato a emettere fasci di alta energia. Il mostro ha ripreso il suo banchetto a scapito della compagna, generando il ben noto disco di accrescimento, in cui la temperatura sale sempre di più, avvicinandosi all’orizzonte degli eventi, emettendo nell’X. Si parla di almeno dieci milioni di gradi centigradi!
Tuttavia, le osservazioni di livello veramente elementare (nel visibile) hanno mostrato variazioni di luminosità del tutto compatibili con quelle X. La correlazione è indiscutibile.
In qualche modo, l’emissione di raggi X in materiale estremamente caldo si propaga agli strati esterni del disco che riescono a emettere a lunghezze d’onda maggiori, meno energetiche e con tempi scala più lenti. L’occhio umano PUO’, così, vedere l’energia emessa tramite un buco nero. Beh… vedere quelle piccole variazioni e sapere che provengono dal digrignare dei denti del più potente signore del Cosmo, deve essere un’emozione anche per i più tecnologici e freddi astrofili “da sigle e da oculari”. Il risultato è stato confermato e avvalorato da osservazioni eseguite in zone diverse del globo terrestre.
Con queste osservazioni si può anche fare Scienza vera (ma questo forse interessa meno). Le variazioni luminose ottiche non sembrano legate all’entità dell’accrescimento di massa ma alla lunghezza del periodo orbitale. Insomma, non solo emozione, ma anche collaborazione fattiva.
Il video che segue mostra ciò che moltissimi astrofili potrebbero ottenere
http://www.eurekalert.org/multimedia/pub/106064.php
Articolo originale QUI
P.S.: Su Papalla la tecnica è usata da tantissimo tempo, con grande divertimento e soddisfazione dei papallastrofili.
NEWS! I buchi neri stellari potrebbero essere molti di più del previsto
8 commenti
Ovviamente penso, o forse sbaglio, perchè è relativamente vicino si notano certe variazioni nel visibile anche con strumenti più piccoli? Ce ne sono altri alla possibile portata?
caro Mario,
non sono un esperto, ma temo che vista la magnitudine e l'ampiezza di variazione, il 20 cm sia il limite effettivo. però, i veri astrofili ne sanno sicuramente più di me a riguardo...
No scusami Enzo mi sono , come spesso accade, spiegato male. Pensavo che ovviamente il fatto che il buco nero sia relativamente vicino determina la posibilità di vedere con il 20cm.
E l'altra domanda era se gli astrofili o chi per essi potessero puntare su altri buchi neri relativamente vicini oltre a questo.
caro Mario,
scusami tu se non io ho capito...
Sicuramente la vicinanza e quindi la luminosità è un limite. Tuttavia, bisognerebbe vedere se altri buchi neri sono alla portata... Questo dovrebbero dircelo gli astrofili (non so bene fino a che limite sono arrivati con la tecnologia odierna), ma penso e temo che la maggior parte di loro nemmeno sapranno di questa notizia... e preferiranno fare l'ennesima, inutile, foto alla galassia di Andromeda o a un cratere della Luna.
Se, qualcuno ci ascolta, batta un colpo, senza paura...
Ho notato che assieme al buco nero in questione di tanto in tanto si accendevano per un attimo anche altre lucine nel filmato
caro Gianni,
innanzitutto peso che vi siano cambiamenti luminosi dovuti proprio ai tempi diversi di ripresa e di posizione. Chiamiamoli rumori di fondo, che però sono sistematici e facilmente eliminabili. Inoltre, può anche darsi che qualche stella sia una variabile di qualche tipo. L'importante, però, è quello che fa una stella che contiene un buco nero che sta mangiando...
Segnalo che c'è un altro articolo di Enzo dedicato allo stesso argomento:
"Un vicino di casa un po’ … ingombrante" pubblicato in astronomia.com il 29.12.2009.
Non so se è stato trasferito nell'infinito teatro del cosmo.
grazie Alvy... me ne ero completamente dimenticato!