I polli litigano nel pollaio del dopo Parigi
Sapete chi si sta scagliando in modo quasi fanatico contro il Congresso sul clima di Parigi? No, non i cosiddetti scettici (come il sottoscritto) che, in fondo, sanno che in un modo o nell’altro si dovrà accetterà prima o poi la verità sulle variazioni naturali del clima. Ciò che gli scettici non digeriscono sono, infatti, le falsità, le paure costruite “ad hoc” e la scarsità di studi seri e accurati sul clima terrestre, oltre che vedere come vengano spesi inutilmente i miliardi, pagati dalle popolazioni, per uno scopo che è frutto solo di interessi politici e finanziari.
No, cari amici, chi sta urlando a piena voce contro Parigi sono proprio i “peggiori” fautori del Riscaldamento Globale, i cosiddetti grandi esperti climatologici (alcuni già famosi per previsioni risultate del tutto infondate). Le loro ragioni sono sintetizzate in fretta: non vi è più tempo per blande soluzioni politiche che accontentino solo l’opinione pubblica; bisogna passare ad azioni ben più incisive.
E quali sarebbero queste azioni incisive necessarie? Interventi diretti sull’atmosfera, eliminando artificialmente il carbonio in eccesso (ma chi sa realmente qual è la “giusta” mistura dell’atmosfera?), la compressione controllata della CO2 durante il bruciamento delle foreste, anch'esso "controllato", e altre amenità del genere. In poche parole, è necessario dare il via alla geoingegneria, una nuova scienza “umana” capace di modificare la Natura.
In pratica, si deve combattere ciò che è stato provocato dall’uomo, per una sua grave mancanza di informazioni, attraverso un’altra manovra umana, ancora più vaga, incerta e quasi fantascientifica. Una manovra, tuttavia, estremamente pericolosa come tutto ciò che intende andare contro le regole naturali.
E’ come se per diventare veramente atei non sia sufficiente smettere di credere in Dio, ma si debba costruire con le proprie mani un diavolo che lo distrugga! Un progetto che temerario e rischioso è dir poco.
Ma qual è la vera ragione di questo sfogo così terribile? I soldi, nuovamente i soldi. Per creare la geoingegneria è necessario investire moltissimi soldi e darli alle imprese capaci di passare dalle teorie ai fatti, sotto la costante supervisione degli scienziati che hanno davvero capito tutto.
Speriamo solo che l’uomo non arrivi mai ad azioni al cui confronto gli inquinanti (quelli veri) di oggi sembreranno solo caramelle un po’ meno dolci rispetto a una bella boccata di cianuro.
Sarò io che vedo sempre il doppio gioco e il denaro nella mente umana odierna, ma sono molto più preoccupato della geoingegneria che di un fantomatico grado in più sulla Terra, per tempi sicuramente risibili, secondo quanto sembra prometterci il Sole.
Per farvi un’idea della situazione, leggetevi questo articolo apparso sull’ Independent, senza trascurare il dibattito che ne è seguito.
6 commenti
Concordo totalmente, purtroppo
"E’ come se per diventare veramente atei non sia sufficiente smettere di credere in Dio, ma si debba costruire con le proprie mani un diavolo che lo distrugga! Un progetto che temerario e rischioso è dir poco."
Questa frase è da inquadrare!!! La mia paura, Enzo, è che, come sempre, i "moderati" non hanno nessuna difesa.
Dalla padella alla brace Speriamo che li fermino
Che presunzione! E comunque non possiamo che considerarlo come la ovvia conseguenza di tutto il resto: se si travisa il problema, ammesso che ce ne sia uno, come si può trovarne la soluzione?
Il punto di partenza della lettera è incontrovertibile. Il COP21 non poteva che finire così: un accordo di principo infarcito di melliflua promessa di universale buona volontà. Una stella Polare, ben sapendo che gli occhi dei marinai sono concentrati quasi esclusivamente sui touch-screens o sugli indici di Borsa.
La geoingegneria potrebbe essere l'urlo spasmodico della Cassandra per renderci consapevoli del pericolo che il sedicente sapiens sta correndo.
Anch'io inorridisco alle soluzioni suggerite, tipiche della mentalità americana più ancora che dai poteri occulti che ci governano ( non mi sembra che ne Trump ne Mrs Clinton - ancorchè non ancora candidati alla Casa Bianca - ricerchino consenso su questa problematica), ma, per me certamente, una soluzione rapida ed efficace andrà trovata.
A partire da una altrettanto schokkante quanto inevitabile: una riduzione DOLCE della popolazione umana. Cosa potranno mai rappresentare altri miliardi di esseri umani se non quello di essere solo e semplicemente consumatori, o feroci devastatori se non troveranno di che consumare?