19/01/16

Un momento di stasi "creativa"?

Cari amici,

vi state -forse- accorgendo che ho ridotto il numero di articoli... In realtà, ho qualche problema logistico in casa, ma la vera ragione non è quella. Diciamoci le cose con chiarezza e onestà: "Sto diventando matto con l'inizio della dinamica relativistica!". Per essere più chiaro, i problemi sorgono con la definizione della NUOVA quantità di moto. Che non sia un problema solo mio, l'ho potuto notare un po' dappertutto. Esso viene sovente dato come una specie di dato di fatto. Dopo di che tutto può scorrere abbastanza bene. Io, invece, vorrei dimostrare la validità della nuova definizione, dato che introduce la celeberrima (e spesso odiata e contrastata) massa relativistica.

Mi sono accorto che quei pochi siti (seri) che la forniscono non riescono a essere veramente intuitivi e chiari (a parte che ho anche incontrato qualche errore concettuale). E' quindi doppiamente necessario che io riesca a fornire un metodo alla portata di tutti o quasi... Sto per dire una bestemmia: "Perfino Feynman, secondo me, la introduce in un modo che non mi sembra abbastanza generale, anche se rimane -come sempre- geniale". Non fraintendetemi, lui è perfetto come sempre, ma temo che non sia una dimostrazione veramente immediata, anche se fa uso di pochissime formule.

Il problema di fondo è che bisogna utilizzare un qualche esperimento in cui la classica quantità di moto non si conservi passando alla relatività e, per far questo, si possono usare vari sistemi in cui gli urti elastici o anelastici la facciano da padroni. La faccenda, però, diventa presto un po' confusa e si cade in una serie di passaggi che possono anche risolvere la faccenda, ma fanno perdere di vista la logica del "racconto". Sto quindi cercando di proporre qualcosa che salvi capra e cavoli, ossia che sia  corretto, ma anche "facile" da seguire concettualmente. qualcosa che, un giorno, possa anche essere raccontata dai papallicoli!

Non dispero, ovviamente, ma sto passando molto tempo sul problema e non riesco a dedicarmi a più cose contemporaneamente. Penso di avere trovato uno schema adatto allo scopo e devo cercare di metterlo giù senza far fare salti logici imbarazzanti.

Lo so, è un problema mio... ma i metodi troppo sbrigativi non mi sembrano utili. Tanto varrebbe darlo come dato di fatto.

Niente, tutto qui... Era solo per farvi capire quanto debba studiare anche chi vorrebbe insegnare. Siamo tutti sulla stessa barca e la fatica è equamente divisa tra chi cerca di insegnare e chi cerca di imparare. Tanto per non dimenticarci l'umiltà...

Se penso a quanto sia  facile sparare notizie piene di frasi difficili, ma date come ovvie (in modo che nessuno osi chiedere il perché e il come), mi prende un po' di frustrazione... ma poi penso ai papallicoli, a Peppe e a SMA e allora sono convinto che sappiano riempire molto bene i larghi spazi che sto lasciando in questo momento...

Spero proprio di darvi una presentazione alla vostra altezza!

P.S.: nel frattempo, andate a leggervi gli articoli più vecchi... ne ho scoperto qualcuno che nemmeno io  ricordavo di avere mai scritto...

 

10 commenti

  1. Daniela

    "...qualcosa che, un giorno, possa anche essere raccontata dai papallicoli!"

    Grazie per la fiducia, Enzo, ma la vedo dura... 8-O

    Comunque a Papalla sono soliti dire "mai dire Palla!" e, sopratutto, fortuna (per me) che c'é Papaollo!!! :mrgreen:

  2. umberto

    Mi sento un pò in colpa.. integrali a parte,penso chela dinamica relativistica comporti, a differenza della cinematica relativistica,una conoscenza approfondita della  dinamica classica. E' (per me) per questo che è più difficile da spiegare a noi. Sono più esperto nella navigazione che in altro, e se ci fosse stato un sito che la spiegasse bene l'avrei trovato, come alla fine ho trovato questo per le altre cose. Attualmente non esiste da nessuna parte. Penso però che questa impresa per quanto faticosa ti darà una enorme soddisfazione.

  3. caro Umberto,

    altro che colpa... il tuo interesse è servito a stuzzicarmi e a farmi rendere conto che è necessaria una spiegazione limpida e logica, dato che, come dici tu, si trova ben poco in giro e spesso concettualmente confusionario. Questa è la vera collaborazione fattiva!

    Penso comunque di esserci riuscito! Devo solo scrivere tutto per bene con molte figure e... stare attento a non commettere errori di scrittura (poveri noi!). Ne segue che voglio andare avanti con molta calma e non lasciare punti oscuri o non chiariti completamente. Nel frattempo vado avanti con gli integrali che sono un problema decisamente secondario...

  4. umberto

    per gli errori di stampa non preoccuparti, lo leggerò a fondo

    Fai bene a dare gli esercizi per gli integrali, la trattazione è stata completa, adesso penso basti esercitarsi su cose relativamente semplici

  5. caro Umberto... mi spiace deluderti, ma dobbiamo ancora introdurre i metodi di integrazione: per sostituzione, per parti, ecc., ecc... Se no si risolvono ben pochi integrali... :wink:

  6. umberto

    stavolta stavo.. Comunque hai ragione . Poi sono più di 30 anni che non vedo quei metodi,faranno bene anche a me.

  7. Alvermag

    Segnalo ai "circolari" che mamma Rai sta trasmettendo una serie di trasmissioni radiofoniche dedicate ad Einstein: "il romanzo della scienza - 100 anni di relatività" Le puntate (in totale sono 18, l'ultima sabato prossimo) sono ascoltabili ma anche scaricabili in podcast. Potete andare sul sito della Rai: http://www.radio3.rai.it.

    Nello stesso sito ci sono inoltre due puntate dedicate al "cervello di Einstein". Si parla del trafugamento subito dopo la morte dello scienziato e di altre questioni - fisiologiche e scientifiche. Davvero sorprendente! Anche queste scaricabili in podcast.

  8. Alvermag

    Pardon, completo l'informazione.

    Una volta entrati nel sito andate alla sezione podcast A-Z. Andate alla lettera I e troverete, tra le altre trasmissioni, quella che ho segnalato: Il romanzo della scienza.

  9. grazie Alvy,

    qualcuno si ricorda... però solo sulla radio (meglio che non si disturbi troppo il cervello del telespettatore!)

  10. Quando si arriva al limite della conoscenza in una data disciplina,tutto diventa meno agevole.Spiegare concetti complessi a persone con livelli diversi di istruzione e conoscenza della materia è ancora più difficile.Praticamente è come se uno dovesse usare per parlare,un vocabolario di poche parole e comunque farsi capire. :-P

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