Approfittiamo di un’altra bellissima immagine di Cassini per un piccolo gioco di abilità … visiva. Io avrei avuto problemi…
Gli ammassi globulari sono personaggi alquanto strani dell’inifinito teatro del Cosmo. Essi rappresentano gruppi numerosissimi di stelle che non hanno voluto abbandonare il luogo di origine. Inoltre, sono tra gli oggetti più vecchi che hanno avuto la fortuna di osservare direttamente la nascita della galassia che li ospita, anche se solitamente in periferia. Vivere su di essi darebbe enormi emozioni. E se fossero anche le zone più adatte alla crescita di civiltà estremamente progredite?
Potevo, forse, farne anche a meno… ma ho sentito il dovere morale di presentarvi i due papallicoli che hanno iniziato da ieri la loro attività. Userò due presentazioni: quella ufficiale e quella ufficiosa. Quale delle due sia la più importante lo capite benissimo da soli.
Gli astrofili devono brindare! Finalmente, possono abbandonare i soliti crateri lunari e le galassie più o meno inventate e dedicarsi alla scoperta e all’osservazione dei buchi neri stellari. Fantastico! Uno degli oggetti che li ha sempre più emozionati è lì, davanti a loro, pronto per essere analizzato e commentato solo attraverso i loro piccoli “gioielli”! Il loro mondo è destinato a cambiare?
Iniziano oggi una serie di avventure dal pianeta Papalla.
I nostri simpatici amici ci condurranno con la loro irresistibile simpatia in un viaggio dove il gioco e la fisica camminano insieme, dove il racconto dei fenomeni naturali si mischia volentieri con le storie papalliane.
Per rendere tutto ancora più semplice i racconti sono corredati da figure e animazioni... Cos'altro si può pretendere da nostri amici papalliani?
Che rispondano a qualunque domanda?
Non chiediamogli l'impossibile.... e poi non è questo lo scopo, semmai il loro intento è quello di suscitare domande e stimolare curiosità.
La curiosità, questa si che è un bene prezioso: senza porsi domande non si trovano risposte e senza curiosità non si cercano nuove risposte....
I papalliani, con il loro carico di domande, sono dei veri segugi e non si fanno ingannare dalle apparenze, c'è sempre qualche “perchè, perchè?” da sollevare.
Sarebbe bello poter viaggiare tra le stelle e attraversare la nostra galassia. Quante cose scopriremmo… Purtroppo le astronavi stellari rimangono ancora un sogno e non ci rimane che vedere il mare galattico solcato in lungo e in largo da un altro tipo, ben più concreto, di navi stellari.
Non voglio assolutamente scrivere qualcosa che vada contro la Fede o la Spiritualità, qualsiasi esse siano. Vorrei solo proporre una personale visione che in pratica annullerebbe (o risolverebbe) il problema più grande dell’uomo. Niente di ateo o di blasfemo, solo uno spunto che si collega direttamente all’autodistruzione dell’articolo di Peppe. Non è la prima volta che ne parlo, ma questo può essere il momento giusto per discuterne coralmente, senza fraintendimenti di sorta.
Plutone ci sta deliziano con le sue caratteristiche così diversificate e inattese. Un corpo planetario che sembra ancora vivo e vegeto, in cui i vari ghiacci presenti sembrano fare di tutto meno che restare fermi e congelati… E, probabilmente, il bello deve ancora venire. Tuttavia, la vita di Plutone non è stata e non è facile: deve utilizzare tutta la sua “intelligenza” dinamica per evitare di scontrarsi con il padrone della zona, il gigante Nettuno.
Oggi più che un articolo, vi voglio proporre una breve ma profonda riflessione. Tempo fa seguì un piccolo seminario alla mia università e ciò che mi ha fatto davvero riflettere è stato un passaggio, molto significativo, in cui si affermava che il mondo che ci è stato dato non è un atto dovuto, non va […]
Una semplice ed accattivante presentazione per far comprendere la "magia" dell'effetto lente gravitazionale anche ai bambini: provare per credere!
(E poi raccontateci come è andata...)
Abbiamo visto come sia ancora ambiguo il destino dell’Universo, ma anche come sia relativamente facile discriminarlo sulla base della densità di materia in esso contenuto. Il giorno che la conosceremo sapremo di che morte dovremo morire… Resta il fatto che per ottenere la densità critica non abbiamo avuto bisogno di equazioni e di concetti astrusi. Analogamente, invece di andare avanti, possiamo anche provare ad andare indietro con la stessa semplicità. Conoscendo la costante di Hubble, è veramente un gioco da ragazzi calcolare l’età dell’Universo, ma soprattutto comprendere perché si compie una certa operazione (spesso usata senza essere spiegata). Basta, invece, solo un po’ di cinematica elementare… Approfittiamo del periodo festivo per divertirci un po' prima di ricominciare a ... studiare seriamente!
Beh… è bastata l’intrusione di Alvy (era ora!), l’accenno di Umberto e il solito problema di chi parla tanto senza volere prima studiare (non mi riferisco certo a voi!), ed ecco che la frittata è fatta. No, non parlerò di Relatività Generale, ma dell’angoscioso problema del destino dell’Universo e, quindi, della sua “forma”… Attraverso qualche formula che è alla portata di tutti coloro che abbiano digerito la matematica illustrata finora (ma anche meno), ricaviamo nientemeno che la densità critica, data solitamente come risultato di equazioni ben più complicate (ne parleremo quando faremo la relatività generale).
Oltre alle similitudini, tra tempo e spazio vi sono anche delle profonde differenze: anzitutto mentre esistono tre dimensioni spaziali ce n’è solo una temporale; in secondo luogo mentre la linea retta rappresenta la minima distanza tra due punti nello spazio, una traiettoria rettilinea rappresenta il massimo intervallo temporale tra due eventi nello spazio-tempo. Ma la più plateale differenza è che il tempo ha una direzione privilegiata, scorre inevitabilmente dal passato verso il futuro...
In questo periodo di feste e di mangiate, anche la mia voglia di scrivere sta subendo un rallentamento… Vorrei allora riproporvi un racconto che avevo scritto molto tempo fa. In mezzo a una fantasia sfrenata e assurda, un piccolo ripasso per chi sa leggere tra le righe. In generale, una mia personale visione del primo incontro alieno. Siamo d’inverno e tutto serve per passare il tempo, aspettando la neve (ma non tanta, eh…!)