Uno delle classi più importanti di supernove è quella detta di tipo Ia. Sono proprio loro che “dovrebbero” rappresentare le candele cosmiche in grado di farci misurare le distanze delle galassie anche abbastanza remote. Essendo fenomeni altamente luminosi si riescono a vedere anche in strutture molto lontane. I risvolti sulla supposta accelerazione dell’espansione dell’Universo sono ben noti a tutti. Così come sono anche ben noti i problemi che sono sorti recentemente, relativi al fatto che le supernove di tipo Ia sembrano diversificarsi in classi diverse, mettendo in crisi la costanza della loro luminosità assoluta. Un nuovo studio punta, adesso, il dito su una fase poco studiata della preparazione di una supernova di tipo Ia, una fase che potrebbe complicare e modificare significativamente il risultato finale. Una fase che avviene quasi di nascosto, all’interno di un’enorme coltre che nasconde ciò che sta succedendo al suo interno. Tempi duri per le supernove di tipo Ia…
Questo articolo va oltre la risposta diretta al quiz sull’urto papalliano (che abbiamo già dato). Cerca di descrivere il problema nella sua completezza e di dare risposte più ampie e generali. Come spesso in matematica, esistono vari sistemi per ottenere un certo risultato. In questo caso usiamo sia la geometria analitica sia gli sviluppi in serie, in modo che l’articolo diventi un riassunto di vari concetti, indipendentemente dal suo scopo vero e proprio. Come indicato vicino al titolo esso è stato scritto a sei mani (quelle di Paolo, di Umberto e le mie), dato che ognuno ha contribuito indipendentemente a formulare i diversi tipi di soluzione. Una collaborazione veramente vincente, che siamo sicuri si ripeterà in futuro. Il nostro circolo deve essere qualcosa di attivo e coinvolgente e non un’arida e unilaterale esposizione di concetti. Il mondo di Papalla e i Papallicoli ce lo dimostrano con estrema chiarezza.