Categorie: Relatività
Tags: dinamica relativistica relatività generale relatività ristretta
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Qualche breve riflessione sulla dinamica relativistica **
Per una trattazione completa dell’argomento, si consiglia di leggere il relativo approfondimento nel quale è stato inserito anche il presente articolo
Qualche breve riflessione si impone. Con l’introduzione della massa relativistica, ci stiamo rendendo conto di quanto sia veramente fondamentale la relatività ristretta per la descrizione e la comprensione dell’Universo. All’inizio, le varie dilatazioni e contrazioni dovute al moto relativo dei sistemi di riferimento sembravano essere una specie di puro gioco matematico. Un qualcosa che “appariva” soltanto, ma che sembrava non influenzare più di tanto la realtà delle cose.
In realtà, questa relatività dei sistemi di riferimento ci doveva già fare intuire che qualcosa di ben più esplosivo stava per succedere. Noi, in fondo, viviamo in un sistema di riferimento e tutto ciò che vediamo e descriviamo si muove rispetto a noi. Ne segue che la nostra visione è proprio quella descritta dalla relatività. Già la vita dei muoni era un segno chiaro che ciò che appare è poi la realtà che vediamo e misuriamo.
Il passaggio alla dinamica relativistica apre veramente una nuova finestra. Non abbiamo più a che fare solo con vettori, segmenti che si contraggono o orologi che rallentano, ma dobbiamo affrontare nuove leggi fisiche, proprio quelle che governano l’Universo nel suo complesso. La RR cambia la fisica, obbligata a seguire nuove leggi. Leggi che ribaltano o modificano profondamente i concetti più generali del Cosmo.
L’energia e la massa diventano una cosa sola e danno il via alla comprensione dei fenomeni che sono alla base del funzionamento stesso dell’Universo. Quanta strada da quella trasformazione di coordinate e dall’assunzione di una velocità massima e costante. Proprio i fotoni, i viaggiatori al limite della nuova fisica, assumono un ruolo decisivo. Solo adesso si possono realmente comprendere quelle meravigliose interazioni che avvengono tra loro e le particelle più piccole, le vere dominatrici della Natura.
Non dobbiamo nemmeno pensare che la RR sia solo un modello estremamente riduttivo per la descrizione dell’Universo e che solo la relatività generale possa veramente spiegare il Tutto (o quasi).
L’Universo è come un immenso deserto, simile al Nevada. Ciò che vediamo è composto da sabbia, da sterpaglia, da pietrisco, da sistemi in moto uniforme… Poi, all’improvviso, ecco Las Vegas: una metropoli, che sembra quasi un miraggio di luci e di rumore, dove ogni cosa raggiunge i suoi eccessi. I moti diventano accelerati e lo stesso spaziotempo si deforma.
Tuttavia, ricordiamoci sempre che il Nevada è descrivibile quasi tutto con la RR. La RG è necessaria solo se vogliamo entrare nella città del divertimento sfrenato, del caos e dell’imprevedibile. Anzi, entrando al suo interno si cerca fino all’ultimo di applicare per quanto sia possibile le regole che si sono imparate dalla Natura del deserto. I coni di luce non si cancellano, ma si deformano. Tutto diventa terribilmente difficile, tanto che la MQ e la RG non sono ancora riuscite a prendere coscienza di loro stesse, si guardano ancora con una forte diffidenza e non riescono a comprendersi.
Fuori da Las Vegas, tutto ridiventa spiegabile e il Nevada, il Cosmo, torna ad essere il deserto del silenzio e della comprensione naturale. Guai a considerare la RR come figlia minore del Cosmo. Essa è quella che lo regola quasi completamente. Vicino a un cactus o a una roccia dalla forma più strana, l’eco della città è molto lontana. La struttura più fine di ciò che ci circonda è appannaggio quasi assoluto della relatività ristretta.
Chi volesse iniziare o proseguire il viaggio alla scoperta della Dinamica Relativistica intrapreso in questo blog, ha l'opportunità di acquisire, se non le ha già, le indispensabili basi della Relatività Ristretta:
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