Categorie: Ammassi galattici
Tags: ammasso Vergine idrogeno spazio intergalattico vento galattico
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:7
Come porti i capelli bella bionda! *
E’ la prima volta che si riescono a vedere i capelli di una galassia, che non sia in una fase di avvicinamento stretto con una collega. In quel caso più che capelli si parla proprio di veli, di vestiti interi ,che svolazzano in preda alle forze mareali. Per “vedere” s’intende utilizzare la finestra delle onde elettromagnetiche a cui sono sensibili i nostri occhi o quanto meno i telescopi terrestri. In realtà una bellissima chioma al vento l’avevamo già incontrata tempo fa, grazie al solito Chandra (QUI). In quel caso avevamo spiegato in dettaglio ciò che stava capitando. Altre informazioni si possono trovare anche QUI.
Vi è poco da dire di più sulla fantastica immagine della galassia NGC 4569, una delle tantissime che popolano l’ammasso della Vergine a circa 55 milioni di anni luce da noi. La galassia è decisamente imponente, con il suo diametro di circa 300 000 anni luce e la sua quasi perfetta forma a spirale. Tuttavia, qualcosa non andava molto bene. Osservazioni compiute attraverso varie campagne la mostravano molto debilitata. In poche parole, era veramente a corto di carburante per la formazione stellare: troppo poco idrogeno gassoso al suo interno. Sembrava un gigantesco scheletro senza la carne necessaria a farla vivere una vita fattiva e soddisfacente. Dov’era finito il suo gas interstellare? Ebbene, la risposta la troviamo nel vento intergalattico, capace perfino di strappare del tutto i capelli di idrogeno e lasciare praticamente "senza veli" la gigantesca galassia. Una specie di Lady Godiva, investita da una tormenta....
Il gas è stato strappato dal “vento” intergalattico, dato che lo spazio intergalattico è tutt’altro che vuoto. La nostra galassia, ma chissà quante altre, viaggiano ad alta velocità in mezzo a una specie di atmosfera e non possono che mostrare i loro capelli distesi al vento. La corsa è talmente veloce (nel nostro caso ben 1200 km/sec), e il gas così denso, che spesso i capelli si staccano del tutto. Facendo un po’ di conti, tra il gas perso nella coda e quello che manca alla galassia si trova un’ottima corrispondenza.
Godiamoci l’immagine e aspettiamocene molte altre… Un consiglio per le lettrici dai lunghi capelli: prima di partire verso la galassia di Andromeda per le prossime vacanze, non lasciateli svolazzanti… potreste tornare completamente “calve" o magari del tutto prive di vestiti...
Articolo originale QUI
Nonostante l'abbondanza di idrogeno negli spazi intergalattici degli ammassi, non vi nascono molte stelle... perché?
7 commenti
Anche l'Universo è un romanticone, le sue donne (galassie) le vuole belle, con lo sguardo dolce e i ...capelli al vento...intergalattico. Non è ...scusami se sono un po' più truce, che questi capelli , che non si vedono bene ad occhio diciamo normale, contribuiscono a schiarire la famosa materia...?
sai Mario,
si continua a trovare massa da aggiungere... ogni volta sembra sempre troppo poca, Ma a furia di aggiungere tanti granelli di riso si può anche sbancare le riserve dell'intera India (come il famoso racconto della scacchiera...). Non diciamo ninete, ma continuiamo a recuperare massa...
Certo che che in vuoto non è "vuoto". Esso deve essere permeato di particelle dotate di particelle piccole quanto si vuole dotate di massa e di carica che consentono la propagazione delle onde gravitomagnetiche ed elettromagnetiche.
@michele: Eh?!
Benedetta fretta! Mi ripeto.
Certo che il vuoto non è "vuoto". Esso deve essere permeato di particelle estremamente rarefatte dotate sia di massa che di carica elettrica che consentono la propagazione delle onde gravitomagnetiche ed elettromagnetiche.
Ma veramente le onde elettromagnetiche si propagano tranquillamente nel vuoto "vuoto" senza bisogno di supporto da parte di particelle, rarefatte o meno (anzi in presenza di particelle la propagazione del campo elettromagnetico rallenta...).
Le onde gravitomagnetiche non le conosco...
Occhio Michele abbiamo osservato le onde gravitazionali ma ancora non le abbiamo unificate con quelle elettromagnetiche, se poi ci sei riuscito tu il prossimo nobel sappiamo a chi và. Ok , si scherza Michele non te la prendere ma ha ragione Mik, nella fretta, e qui hai ragione tu, ci si confonde: io sono il re di queste confusioni.