23/03/16

Galassie “scandalosamente“ luminose **

Le osservazioni veramente inaspettate sono state eseguite attraverso il LMT (Large Millimeter Telescope) il cui diametro di 50 metri lo rende il più grande a disco unico per lo studio della formazione stellare nel range 0.8 – 4 mm di lunghezza d’onda. Esso si trova in Messico a 4600 metri d’altezza, in un posizione straordinaria. Il suo potere risolutivo è eccezionale e si dedica generalmente a scoprire esattamente dove si trovano e cosa sono certi segnali provenienti dal satellite Planck.

La montagna isolata sulla cui cima si vede chiaramente il LMT
La montagna isolata sulla cui cima si vede chiaramente il LMT

Mettiamola così: Planck comunica che c’è un oggetto di estremo interesse nella città di Roma. LMT riesce a scoprire che l’oggetto si trova in un certo tavolo di un certo bar di Trastevere! Inoltre, un particolare strumento collegato al LMT, il RCR (Redshift Search Receiver), riesce a determinare la distanza, l’età della galassia in oggetto e quanto gas deve contenere per riuscire a “sostenere” la luminosità totale.

Sono state identificate ben 8 galassie con una luminosità veramente assurda. Esse sono oggetti risalenti a circa dieci miliardi di anni fa. Il problema più grosso è subito apparso quello della loro catalogazione. Si erano già definite “ultra luminose” le galassie che raggiungevano un triliardo di volte la luce solare. Si era poi proseguito con le galassie “iper-luminose” per quei casi eccezionali che raggiungevano i 10 trilioni di luminosità solare. Di fronte a oggetti con luminosità 100 trilioni di volte quella solare, gli aggettivi dovevano uscire addirittura dal campo … astronomico. “Oltraggiosamente luminose”… che altro potevano usare i poveri astrofisici che se le sono viste di fronte?

Va comunque detto che questi mostri celesti sono probabilmente un po’ meno brillanti e giganteschi di quello che sembrano. Potrebbero, infatti, raggiungere la luminosità record a causa dell’effetto lente, che potrebbe incrementarla anche di un fattore 10. In ogni caso resterebbero al di fuori di ogni aspettativa. Inoltre, l’effetto lente subito da una galassia a causa di un’altra galassia è una situazione abbastanza rara e avere trovato 8 galassie “ingrandite” da questo effetto è esso stesso un risultato sorprendente  da analizzare attentamente.

Le analisi svolte finora mostrano che la luminosità delle galassie lontane è dovuta essenzialmente alla nascita stellare veramente parossistica. Come paragone, ricordiamo che La Via Lattea fabbrica non più di pochissime masse solari all’anno, mentre questi giganti  ne riescono a “sfornare” una all’ora!

Nessuna teoria corrente può spiegare questi mostri. Forse, proprio la loro “assurdità” evolutiva ha rallentato di molto la  scoperta. Nessuno poteva aspettarsi e cercare qualcosa del genere. L’esistenza di questi ammassi spaventosi di materia deve far rivedere molte idee sulla formazione della galassie. Come si è potuto mettere insieme così tanto gas in solo 4 miliardi di anni dopo il Big Bang apre nuovi ed entusiasmanti interrogativi. E, per adesso, si parla di gas ben… visibile e non oscuro.

Articolo originale QUI

 

Queste galassie non sono gli unici oggetti cosmici ad avere messo in crisi gli scienziati per la loro luminosità

4 commenti

  1. Daniela

    A forza di nuove scoperte sempre più strabilianti, toccherà coinvolgere l'Accademia della Crusca per coniare nuovi termini!!

    Dopo "petaloso" sarà il turno di "galassiosissimo"?!  :-D

  2. NO!!!!!!!!!!!!!!!!! petaloso NO!!!!!!!!!!!!!

    E' oltraggiosamente mediatico! :mrgreen:

  3. Universi dentro l'universo.Forse esistevano pochi continenti,o una Pangea cosmica che poi si è disintegrata,in fin dei conti l'universo era "piccolo" e stretto a quei tempi.

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