Categorie: Relatività
Tags: dinamica relativistica energia fotone massa quantità di moto relatività ristretta relatività speciale
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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La dinamica relativistica. 6: Parliamo del nostro amico fotone **
Per una trattazione approfondita della DINAMICA RELATIVISTICA si consiglia di leggere il relativo approfondimento, nel quale è stato inserito anche questo articolo
Permettiamoci ancora un piccolo “scherzo”, richiamando la particella più strana e più simpatica dell’Universo: il fotone.
Siamo sicuri che il fotone abbia massa a riposo uguale a zero?
Ricaviamolo in modo semplicissimo e ormai banale… ricordando che la velocità del fotone è uguale a c
Abbiamo:
E = mc2
m = E/c2
q = mc = Ec/c2 = E/c .... (1)
Scriviamo il nostro invariante
E2 - q2c2 = m02c4
Sostituendo la (1) al posto di q:
E2 – c2E2/c2 = m02c4
E2 – E2 = m02c4
0 = m02c4
Dato che c è sicuramente diversa da zero, deve essere zero la massa a riposo del fotone!
Tuttavia, Planck (QUI) ci ha insegnato che l’energia di un fotone non è assolutamente zero e così la sua quantità di moto. Anzi, esse sono la stessa identica cosa, dato che ponendo c = 1, come si può sempre fare usando le più comuni unità di misura dello spaziotempo, abbiamo proprio E = q (vedi equazioni precedenti).
Ma, allora, cosa capita a una particella che possiede sicuramente una certa energia (e non lo dice solo Planck, ma anche lo stesso Einstein con l’effetto fotoelettrico (QUI) e il non certo sprovveduto Sig. Compton (QUI) quando si ferma? Scompare nel nulla? Assolutamente NO. Tutto si spiega molto semplicemente ricordando che il fotone non può mai stare fermo e deve correre sempre alla massima velocità possibile. Una strana creatura, davvero… Altro che papalatleta, lui esiste soltanto quando corre!
E non diciamo che è un assurdo, se si considera la relazione einsteniana dell’energia..
E = mc2 = m0c2/(1 - v2/c2)1/2
Sembrerebbe che per m0 = 0 anche l’energia debba fare lo stesso… E no! Come abbiamo già detto in una precedente lezione sulla dinamica relativistica, non possiamo dimenticarci che anche il denominatore va a zero, dato che v = c! E zero su zero non è affatto uguale a zero!
Leggiamo e rileggiamo la dinamica relativistica, senza disdegnare di tornare indietro alla cinematica. Tutto ha ormai assunto un’unità e una generalità meravigliose. Ribadiamolo ancora: le particelle infinitesimali, le uniche che possono avvicinarsi alla velocità della luce (e perfino raggiungerla), hanno trovato il grande narratore della loro eccezionale vita.
Viva la relatività speciale o ristretta (che di “ristretto” ha, in fondo, ben poco)!