Categorie: Astrobiologia
Tags: GPS intelligenza QED scarabeo stercorario Via Lattea
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:13
Danzando con le stelle *
Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "L'intelligenza che non ti aspetti" (in "Vita, Intelligenza, Astrobiologia")
Lo scarabeo stercorario è già diventato celebre in quanto, alcuni anni fa, si era scoperto che utilizzasse il chiarore della Via Lattea per orientarsi. L’articolo originale è QUI, ma avevo anche scritto un breve articolo sul vecchio sito, che riporto di seguito, in corsivo.
I suoi occhi sono troppo piccoli per distinguere le singole costellazioni, ma lo scarabeo dello sterco si affida al gradiente luminoso fornito dalla Via Lattea per assicurarsi che la sua “pallina” di sterco sia trasportata lungo una perfetta linea retta. L’insetto non si cura di dove stia andando. A lui preme solo di allontanarsi velocemente dal mucchio di sterco che è luogo di violente liti tra vari tipi di insetti.
Per provare la teoria, è stato messo un “cappuccio” all’animaletto in modo che non potesse ricevere alcun tipo di luce notturna. Lo scarabeo si è trovato in piena confusione. Particolarmente suggestiva è un’altra caratteristica dell’insetto. Prima di mettersi in moto nella direzione prescelta, si posiziona in cima al mucchio di escrementi ed effettua una specie di danza che gli serve per scegliere le luci che gli donino la migliore direzione. Un vero e proprio ballo propiziatorio nei confronti della nostra galassia.
Non tutte le luci servono allo scarabeo. Ad esempio è noto che le falene girano attorno ad una candela in modo da mantenere con essa un angolo costante, risultandone un moto circolare. La linea retta dello scarabeo indica invece che lui usa sorgenti talmente lontane, per le quali la risultante del moto non ha curvatura apprezzabile.
Gli scienziati sospettano che l’insetto abbia preferenze per particolari sorgenti luminose. Se la Luna brilla durante le sue operazioni di trasporto, lo scarabeo fa una scelta ben precisa in favore di luci molto più lontane. Molti animali usano le stelle per orientarsi, ma il trasportatore di palline di sterco è l’unico che segue la galassia nella sua interezza.
Adesso, però, stanno esagerando… Come già detto, si era notato che essi, prima di iniziare il loro lungo viaggio sempre rettilineo con la pallina al seguito, si pongono sopra di lei ed effettuano una specie di danza rituale. Ricercatori svedesi hanno voluto andare a fondo e hanno scoperto che ciò che fa lo scarabeo è qualcosa di ben più serio e … astronomico.
Praticamente, prende “fotografie” del cielo con i suoi astri e, una volta immagazzinate nel cervello, decide la giusta direzione da prendere. Un vero e proprio calcolo basato sulle posizioni relative degli oggetti celesti. Una capacità innata, un istinto atavico? Assolutamente no! Infatti, sono stati inseriti in ambienti chiusi in cui sono stati simulati firmamenti variabili sia per la posizione degli astri che per la luminosità. Lo scarabeo, si muove in modo diverso a seconda di queste variazioni artificiali. Forse un po’ scocciato e abbastanza meravigliato, esegue sempre il suo “calcolo”, basato sulle posizioni relative dei vari oggetti celesti che vengono inseriti nella finzione. Sembra che abbia un ruolo importante anche la polarizzazione della luce inviata.
Tutto ciò avviene in un cervello di livello considerato infimo… No, c’è proprio qualcosa che ancora non abbiamo capito. Tuttavia, un segno di umiltà umana (sempre egoistica, però...) si sta manifestando: si vogliono studiare sempre meglio questi scarabei per future applicazioni ai veicoli senza guidatore. A quando una stretta collaborazione tra Marchionne e uno scarabeo, con tanto di pallina “profumata” al seguito?
Luce polarizzata, informazione luminosa, danza tra fotoni ed elettroni … finiamo sempre lì, con la elettrodinamica quantistica (QED). E senza il bisogno di alcuna tecnologia. In poche parole noi dobbiamo costruire apparecchiature complicatissime, mentre un cercatore di letame lo riesce a fare con pochissimi grammi di cervello… E saremmo in cima alla scala della Natura? Umiltà, caro homo sapiens sapiens… forse basta poco per superarti in “intelligenza”.
Articolo originale QUI
Ulteriori riflessioni sull’argomento le trovate QUI, QUI, QUI e QUI
13 commenti
A proposito di intelligenza umana, mediaINAF colpisce ancora, stavolta sul loro Instagram: poveri ragazzi che leggono...voglio pensare si sia trattato di una svista, ma anche se così fosse manca la serietà nei controlli e ri-controlli di ciò che si intende divulgare...
Da quando Europa è diventata una luna di Saturno???????????
P.S. Mentre scrivo l'hanno corretto, ma non hanno corretto gli hashtag, che accostano Europa a Saturno...
https://www.instagram.com/p/BFigjcpEtpL/
Caro Enzo a mio avviso quando si “costruiscono” strumenti di misura (dell'intelligenza?) a propria immagine e somiglianza si finisce per perdere la visione d'insieme...
Uno scarabeo stercorario posto su un altro pianeta della Via Lattea probabilmente si orienterebbe tranquillamente tracciando la sua rotta, un bipede probabilmente finirebbe per procedere a tentoni, come nel gioco della mosca cieca, completamente disorientato... e la cosa ancor più “strana” è che molti bipedi senza gps si comporterebbero allo stesso modo anche senza spostarsi su un altro pianeta...
Forse c'è chi potrebbe pensare che una cosa sono le risposte automatiche (definite istintive) altro le risposte variabili e le scelte più o meno consapevoli... anche tale distinzione però mi sembra scivolare verso una linea di separazione difficilmente distinguibile e definibile..
Che dire poi del mondo di Alice, dell'infinitamente piccolo, dove l'automatismo perde di significato, sostituito da infinite possibilità, ognuna con la sua ampiezza di probabilità, dove l'indeterminazione regna sovrana...
Dove posizionereste in questo mondo questa supposta linea di demarcazione?
Quella cosa che noi chiamiamo “evoluzione” è l'esatto contrario dalla ripetizione automatica della stessa cosa, anzi è possibile solo se l'automatismo si spezza, solo se ogni tanto si manifestano altre possibilità, la cui ampiezza di probabilità cresce quando tali soluzioni offrono maggiori probabilità di sopravvivenza....
Vien quasi da pensare che quei minuscoli elettroni o quei minuscoli fotoni che hanno sperimentato qualche nuova danza, originando qualcosa di inusuale rispetto al solito, in realtà la sanno molto più lunga di noi...
Paolo
Io non sono d'accordo con le continue critiche all'intelligenza umana.
Quando uno scarabeo o una gallina sbarcheranno da sole sulla Luna o su Marte, solo allora ne riparleremo!
Finora mi pare che tutti stiamo godendo dell'ingegno umano, me compreso che scrivo questo messaggio da uno smartphone.
condivido in pieno Paolo!
caro Webb,
tu sicuramente ci dai ragione proprio perché seguiti a misurare tutto ciò che ci circonda con il metro umano. La nostra critica è proprio quella: chi siamo noi per decidere quali sono le regole giuste per misurare l'intelligenza e tutte le varie gerarchie inventate proprio da noi?
caro prof,
non mi riferisco alle gerarchie umane che sicuramente hanno portato a tanti disastri (dittature, guerre, sfruttamento, etc.).
Mi riferisco all'ingegno umano strettamente inteso, come lo aveva Leonardo, Galileo, Einstein, Sagan, etc.
Io amo spesso fare ai miei studenti questo semplice ma significativo esempio:
immaginatevi un uomo primitivo delle caverne con in mano solo una clava di legno che una bella notte osserva timoroso ma stupito la Luna o le stelle (o magari qualche pianeta senza ancora saperlo).
Sareste voi in grado in quel momento storico così remoto di andare a farvi una passeggiata sulla Luna? Oppure di realizzare, con i materiali che la natura stessa vi offre, un dispositivo che senza fili (ripeto, senza fili!) in grado di parlare con l'altro capo del mondo.
Ecco immaginate tutto quello che facciamo oggi ma in veste di uomo primitivo...
caro Webb,
non mi sono spiegato bene... io non parlo di gerarchie di quel tipo, ma delle divisioni, delle classificazioni, dei metodi di giudizio e di classificazione che sono imposti dall'uomo alla Natura. La tecnologia è stata necessaria all'uomo che quindi la considera un punto di eccellenza. Uno scarabeo che saprebbe orientarsi dovunque e che segue linee d'azioni diverse non ne avrebbe bisogno... ad esempio. Chi è più "intelligente". Se vuoi capire meglio il mio tipo di pensiero ti consiglio di leggere
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2016/05/13/astericcio-parla-ai-bambini-per-tutti-ma-proprio-tutti/
Si ma resta sempre il fatto che uno scarabeo non ti costruirà un'astronave x andare a passeggiare su Marte o sulla Luna. Non supererà i suoi limiti naturali, noi invece ci siamo riusciti: è questa in fondo la capacità dell'uomo, la sua vera intelligenza, il suo vero ingegno! Lo scarabeo non andrà invece mai oltre la sua palla di sterco.
Il rovescio della medaglia credo esista per tutto e tutti,stercorari compresi.I nostri limiti più grandi credo siano i pregiudizi che inconsciamente fabbrichiamo a ciclo continuo fin da quando si nasce e che ci guidano in ogni atto della nostra vita tanto che,è il bambino che si accorge che il re è nudo. Comunque ci sono pregiudizi anche buoni e funzionali ovviamente.
caro Webb,
penso che ognuno si terrà le sue convinzioni, come è giusto che sia tra esseri pensanti...
a me, comunque, piacerebbe sapere come vede l'universo lo scarabeo e capire come valuta la nostra "intelligenza". Dove è scritto che costruire astronavi è INTELLIGENZA? No, non siamo in vetta alla piramide per legge naturale, ci siamo messi noi per arroganza e per ignoranza. Oltre i limiti? Ma chi ha mai posto dei limiti...? Quando l'uomo sarà capace di orientarsi senza GPS, forse si avvicinerà all'intelligenza dello scarabeo...
Credo che tu Enzo abbia ragioni da vendere,sarebbe come se un avvocato affermasse che è più intelligente di un ingegnere o di un medico,ognuno misura il suo successo in base alla funzione che è chiamato a svolgere,e ci sono esseri viventi che hanno qualità che noi non abbiamo,addirittura alcune specie sono preistoriche.Ognuno viaggia verso la meta con i mezzi più appropriati alla propria natura e vince chi taglia il traguardo.
Caro Enzo,
forse non mi sono spiegato: la natura non ti ha dato il potere/la capacità di orientarti senza il GPS, cioè senza tecnologia da noi stessi inventata.
Ed è proprio questo che ci rende unici: inventarci poteri e/o capacità che alla nascita madre natura non ci ha fornito.
E' questa la cosa grande e grandiosa, dovuta alla intelligenza che abbiamo (della quale ringraziamo comunque la natura o Dio per chi crede).
Se poi non vuoi invece affatto riconoscere tutto questo, beh allora smetti subito di goderti le immagini meravigliose che i telescopi e le camere digitali o le sonde spaziali ti stanno regalando facendoti emozionare come un ragazzino; o di usare internet per dialogare qui con noi lettori...Perché, mio caro prof, tu usi, consumi e godi di cose create con l'intelligenza umana.
Io non mi chiamo Webb per caso: sicuramente anche tu stai aspettando le nuove e fantastiche scoperte che il JWST ci saprà regalare....ma non dimenticare cHe sono degli esseri umani che lo stanno realizzando, grazie all'intelligenza e capacità umana.
Se intendi ancora rinnegare tutto ciò, allora smetti di usare internet per divulgare o commentare le immagini dell'Universo gentilmente offerti dalle migliori menti umane del pianeta!
caro Webb,
sicuramente non ci siamo capiti... (comunque ho aperto la discussione su un nuovo articolo, puoi seguirci lì).
Io amo la Scienza, l'ho anche fatta con i miei limiti, uso la tecnologia e cerco di capire il meraviglioso Universo, ma questo non mi costringe certo a pensare che io sia più intelligente di un'altra creatura esistente nella Natura. Ognuno segue una strategia operativa in un unico contesto. Come saprai io tendo a credere che le vere grandi decisioni del Cosmo (primo fra tutti lo scattering) siano opera di un'intelligenza ben superiore, quella rappresentata dai giochi meravigliosi dei fotoni ed elettroni. Noi cerchiamo di capirli, loro agiscono...
Il modo di intendere l'intelligenza che tu continui a ripetere è una costruzione e descrizione creata dall'uomo per auto convincersi di essere nello scalino più alto del Cosmo.
Ti pregherei, comunque, di tenere i toni più bassi (vedi ultima frase). Io non ti impongo niente, ma esprimo solo opinioni. Mentre tu mi inviti a smettere... in questo circolo non imponiamo, discutiamo e cerchiamo di crescere tutti assieme...
Mah... vorrei provare a fare un esempio che riguarda proprio il metro di misura tecnologico..
Ammettiamo che il Sole produca un'espulsione di massa coronale in direzione della Terra.
La correlata tempesta magnetica, finirebbe per mandare in tilt sia i satelliti artificiali, sia le reti elettriche (non è fantascienza è già successo nel 1859 - evento di Carrington)... ed addio tecnologia, almeno per un bel lasso di tempo..
Niente GPS, niente comunicazioni a distanza, niente apparati elettrici... secondo il metro di misura tecnologico, l'intelligenza del genere umano è ridotta al lumicino..
La tecnologia come misura dell'intelligenza, mi sembra mostrare tutte le sue lacune....
Cosa si salva da una simile ipotesi?
La conoscenza di ciò che ci circonda, o meglio la voglia di capire, di conoscere, per chi ha la voglia di porsi domande...
L'ingegno, a mio avviso, è frutto della curiosità, non della tecnologia... E' la sete di conoscenza o se si preferisce l'arte di porsi domanda è l'unica cosa che ci permette di colmare il gap con lo scarafaggio stercosauro.
Senza curiosità, l'uso della tecnologia, a me appare solo come un disperato tentativo di colmare l'assenza di ragionamento, con la sua delega ad un dispositivo elettronico..
Einstein, Feynman, Newton, Galileo e molti altri di curiosità ne avevano da vendere, per il genere umano le loro capacità non sono riducibili da nessuna tempesta magnetica, ma si potrebbe dire lo stesso di chi usa tutti i giorni la tecnologia, senza conoscere nemmeno lontanamente il suo funzionamento?
Probabilmente mi sbaglio, ma la curiosità e la voglia di conoscere, mi sembra molto più interessanti e fondamentale di ciò che si definisce " intelligenza"... Non a caso una delle prime cose che imparano i cuccioli di qualunque animale è proprio quello di far conoscenza con ciò che li circonda.. son curiosi per natura!
Paolo