17/05/16

La vita nel futuro *

Dico che non voglio parlare di esopianeti e poi eccomi qua. Tranquilli, non farò l’elenco delle nuove scoperte e nemmeno dirò chi è il più piccolo, il più grande, il più lontano, il più vicino o il più abitabile. Qualche ricerca di visione più ampia mi ha fatto pensare che varrebbe la pena riflettere un poco sulla vita nel lontanissimo futuro dell’Universo.

Come al solito l’uomo quando si parla di vita biologica pensa al presente e raramente si spinge al domani o al dopodomani. Non ha problemi nel pensare all’ evoluzione degli oggetti cosmici su scale delle migliaia di miliardi di anni, ma se sente odore di alieni si guarda subito attorno, magari nel passato, nel presente o nell’immediato futuro. In questo breve articolo di riflessione vogliamo fare qualcosa di diverso…

Ammettiamo pure che su certe stelle come la nostra, di vita relativamente breve, la vita inizi quasi contemporaneamente con quella della stella. Deve farlo, altrimenti non ci sarebbe forse il tempo per evolversi più di tanto. Il Sole ha raggiunto la mezza età, ma sappiamo bene che la seconda parte della sua vita sarà più ricca di acciacchi e pensare di conservare la vita biologica sulla Terra, fino alla fase di gigante, sarà ben difficile.

Molto prima, le condizioni sulla Terra saranno sempre più critiche. La fantascienza più sfrenata prevede una fuga verso altri sistemi solari, mentre quella con i piedi per … terra (si fa per dire) spera che, con l’aumento della radiazione solare (prevista per un futuro non tanto lontano), mondi come i satelliti di Giove possano diventare luoghi per godersi temperature decenti. Sempre fantascienza è, ma di livello leggermente più scientifico.

Addirittura, si pensa, che in quelle zone ora fredde e inospitali, ci si possa anche vivere quando il Sole sarà uscito dalla sequenza principale. Teoricamente sì, ma il tempo decisamente limitato di questa fase affannata e le variazioni biologiche previste per l’adattamento a nuove condizioni, permetteranno probabilmente una sopravvivenza, piuttosto che una vita attiva e diretta verso un’evoluzione sia fisica che tecnologica e intellettuale.

Una popolazione che guarderà evolversi la propria stella in attesa del fuoco d’artificio finale. Poi, quando il Sole diventerà nana bianca, potrà anche ritornare verso la vecchia casa (se esiste ancora) o -meglio- aspettare che si formi un nuovo pianeta a distanza conveniente dall’ex Sole e insediarsi su di lui con baracca e burattini.

Altra necessità di cambiamento (sempre che sulle lune di Giove la tecnologia non sia tornata tragicamente indietro), mentre la nana bianca andrà spegnendosi sempre più essendo ormai nient’altro che una stufa elettrica caldissima a cui hanno staccato la spina.

Un altro periodo relativamente breve. Se questa è vita… No, non credo proprio. Forse solo una trama per un prossimo film ricco di effetti speciali.

Tuttavia, la maggior parte delle stelle (forse più del 70%) sono nane rosse. Esse evolvono molto lentamente e dopo 10 miliardi di anni sono ancora bambine. Non dobbiamo farle fretta e non possiamo confrontarle con il nostro Sole: è come se paragonassimo l’esistenza di una farfalla con quella di una tartaruga gigante.

Oggi come oggi, le nane rosse che continuiamo a scoprire hanno sicuramente dei pianeti formati, magari anche con condizioni discrete per la vita. Ma sono ancora delle bambine e non vedo perché dovrebbero affrettare i tempi per diventare mamme. Oltretutto quei pianeti così vicini sono bloccati marealmente e sarebbero in mani troppo inesperte e nervose per accudire a dei cuccioli biologici (vedi QUI).

Pensiamo in grande, al futuro molto più lontano. No, non penso che si troverà OGGI la vita intorno alle nane rosse, dato che sappiamo benissimo che una delle regole del Cosmo è: non troppo caldo né troppo freddo. Io aggiungerei: non troppo in fretta e con risultati mediocri. Le nane rosse hanno tempo di aspettare l’uscita dalla sequenza principale o almeno la fase in cui inizieranno a sveltire le loro reazioni nucleari.

A quei tempi, estremamente lontani nel futuro (centinaia  di miliardi di anni), diventeranno abitabili i pianeti più esterni, che poco alla volta avranno già preparato le condizioni e il materiale adatto. Non poche centinaia di milioni di anni in un ansia terribile, ma miliardi e miliardi di anni a disposizione, dato che l’evoluzione finale di una nana rossa può essere veramente lenta e magari nemmeno distruttiva.

Forse, questa è la vera vita che aspetta l’Universo. Una vita di seconda (o terza) generazione come quelle stellari. Forse in questo lontanissimo futuro gli alieni saranno veramente numerosi e avranno raggiunto una consapevolezza tale da permettersi gli incontri con i propri simili… Quella di oggi è solo un rozzo tentativo di “laboratorio”, in attesa della vera esplosione di nascite. In fondo, è successo qualcosa di simile anche nell’Universo più antico: le stelle e le galassie hanno passato fasi difficili e violente per fare esperienza…

Fantascienza? Può darsi, ma, sinceramente, penso che questa visione sia molto più in sintonia con i tempi scala dell’Universo… Forse i nostri pronipoti non vedranno le galassie lontane, ma per certi contatti basterà una galassia come la Via Lattea e le sue numerosissime nane rosse.

Proxima Centauri, la stella più vicina a noi, è una nana rossa...
Proxima Centauri, la stella più vicina a noi, è una nana rossa...

 

NEWS! Gli alieni di Proxima Centauri sono tra noi!!

4 commenti

  1. Mario Fiori

    Enzo effettivamente è un ottimo pensiero il tuo , potrebbe essere proprio così o comunque in gran parte così. Sai io sono abbastanza ottimista sulla vita nell'Universo ma anche molto realista su distanze, più o meno intelligenza, più o meno voglia o necessità di contatto, e quant'altro. Pensare che le nane rosse possano fare evolvere con calma la vita e prolungarla molto avanti nel tempo e che un giorno potrebe brulicare veramente è affascinante. Ma se parliamo di spazio-tempo in realtà in questo momento brulica di già ma l'informazione non ci è arrivata e forse...non ci arriverà.

  2. Chissà Mario, chissà... stamattina ero abbastanza ottimista... :wink:

  3. Gianni Bolzonella

    Vista l'estrema ostilità dell'ambiente spaziale,i tempi immensi di spostamento e altre cose similari;io credo che dovremmo evolverci moltissimo anche e soprattutto fisicamente,probabilmente ridurci e molto di dimensioni,o addirittura diventare informazione,ologramma e varie sul tema.No così come siamo adesso siamo veramente ancora lontani per affrontare l'universo in maniera "dura".Sempreché nel frattempo un virus,una guerra,o un meteorite ...

  4. leandro

    L'espansione dell'Universo ci renderà sempre più soli e confinati entro pochi anni luce , ma se qualcuno riuscisse un giorno a risolvere le equazioni che permettono il viaggio nel tempo (e nello spazio) ?

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